Lorenzo de' Medici: differenze tra le versioni
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{{Aristocratico
|nome = Lorenzo de' Medici
|immagine = Capella sassetti detail.jpg
|legenda = [[
|stemma = Coat of arms of the House of Medici (Baroque period representation).svg
|titolo = [[Sovrani di Toscana#Medici (1434-1494)|Signore di Firenze]]
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|luogo di morte = [[Villa medicea di Careggi]]
|luogo di sepoltura = [[Basilica di San Lorenzo (Firenze)|Basilica di San Lorenzo]], [[Firenze]]
|dinastia =
|padre = [[Piero il Gottoso|Piero de' Medici]]
|madre = [[Lucrezia Tornabuoni]]
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|GiornoMeseNascita = 1º gennaio
|AnnoNascita = 1449
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 8 aprile
|AnnoMorte = 1492
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}}
Lorenzo divenne, insieme al fratello minore [[Giuliano de' Medici|Giuliano]], signore ''[[de facto]]'' di Firenze dopo la morte del padre [[Piero il Gottoso|Piero]]. Nei primi anni di governo ([[1469]]-[[1478]]), il giovane Lorenzo condusse una politica interna volta a rinforzare da un lato le istituzioni repubblicane in senso filo-mediceo, dall'altro a sopprimere le ribellioni delle città sottoposte a Firenze (celebri i casi di [[Prato (Italia)|Prato]] e [[Volterra]]). Sul fronte della politica estera, invece, Lorenzo manifestò il chiaro disegno di arginare le ambizioni territoriali di [[Papa Sisto IV|Sisto IV]], in nome dell'equilibrio della [[Lega Italica (1454)|Lega Italica del 1454]].
Per questi motivi, Lorenzo fu oggetto della [[Congiura dei Pazzi]] (1478), nella quale il fratello Giuliano de' Medici rimase assassinato. Il fallimento della congiura provocò l'ira di papa Sisto, del re di Napoli [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante d'Aragona]] e di tutti coloro che erano intimoriti dal rafforzamento del potere mediceo su Firenze<ref>{{Cita|Rizzatti|p. 11}}.</ref>. Seguirono, pertanto, [[Guerra dei Pazzi|due anni di guerra contro Firenze]], nella quale il prestigio interno e internazionale del Magnifico si rafforzarono enormemente grazie alla sua abilità diplomatica e al suo carisma, con cui riuscì da un lato a sgretolare la coalizione anti-fiorentina, dall'altro a mantenere unite le forze interne alla Repubblica.
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Il primo fra i nemici di Piero, il ricchissimo [[Luca Pitti]], alleatosi con la famiglia degli [[Acciaiuoli]] e con [[Diotisalvi Diotisalvi|Diotisalvi Neroni]] (quest'ultimo amico di lunga data di Cosimo il Vecchio), organizzò una congiura indirizzata all'esautoramento di Piero e al suo innalzamento quale nuovo arbitro della [[Repubblica di Firenze|Repubblica]]<ref>{{Cita|Machiavelli|pp. 344-345}}.</ref>. Pitti e gli altri congiurati poterono contare, inoltre, sul sostegno esterno della casa degli [[Este]]: il marchese [[Borso d'Este|Borso]] inviò infatti a Firenze il fratellastro [[Ercole I d'Este|Ercole]] a capo di {{formatnum:1300}} uomini<ref>{{Cita|Roscoe''a''|p. 86, vol.1}}.</ref>, pronti a intervenire per supportare l'insurrezione interna. Il colpo di Stato, nello specifico, prevedeva l'assassinio di Piero lungo il tragitto dalla [[villa medicea di Careggi|villa di Careggi]] a Firenze, itinerario che egli era solito percorrere senza una grande scorta<ref name=":4">{{Cita|Delle Donne|p. 32}}.</ref>.
Il piano di Pitti, però, fu prontamente sventato dallo stesso Piero, il quale, prevenendo l'azione dei congiurati, si armò e avvisò tutti i suoi sostenitori di organizzare la controffensiva<ref name=":0" /><ref name=":6">{{Cita|Bosisio|p. 365}}.</ref>. Nel contempo, Piero riuscì a convincere Pitti a passare nella fazione medicea e, con l'aiuto di {{formatnum:2000}} fanti milanesi inviati da Galeazzo Maria Sforza<ref>{{Cita|Roscoe''a''|p. 88, vol. 2}}.</ref>, riuscì a ripristinare la sua autorità. Dei restanti congiurati, Diotisalvi Neroni, [[Angelo Acciaiuoli di Cassano|Angelo Acciaiuoli]] e [[Niccolò Soderini]] furono esiliati, mentre l'[[Arcidiocesi di Firenze|arcivescovo di Firenze]] [[Giovanni de' Diotisalvi]] dovette ritirarsi a [[Roma]]<ref>{{Cita|Machiavelli|p. 353}}.</ref>. Luca Pitti, sebbene non subisse poi alcuna persecuzione giudiziaria, venne punito da tutto il popolo fiorentino, che non lo considerò più uno dei suoi maggiori cittadini e anzi lo evitava e ne parlava irrispettosamente<ref>{{Cita|Roscoe''a''|pp. 88-89, vol. 2}}.</ref>. Il ruolo di Lorenzo fu sicuramente importante, in quanto sostenne attivamente il padre e guidò il gruppo di armati legati ai Medici, distinguendosi nella difesa della vita paterna lungo la via che da Careggi portava a Firenze<ref name=":4" /><ref>Walter Ingeborg, autorevole biografo di Lorenzo, sottolinea come l'agguato e la pronta reazione di Lorenzo davanti alle truppe nemiche furono delle vicende inventate da Piero per rafforzare ulteriormente la sua posizione e quella del figlio diciassettenne da un lato, e dall'altro di giustificare l'invio delle milizie fedeli ai Medici a Firenze. Nonostante ciò, il biografo accredita la vicinanza di Lorenzo al padre malato e alcune sue ambascerie presso gli alleati politici. Si vedano:{{Cita|Walter|p. 53}} e {{Cita|Walter-DBI}}.</ref>.
==== Ascesa politica di Lorenzo e matrimonio con Clarice Orsini (1466-1469) ====
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I due erano molto diversi: Lorenzo era gaudente, intriso di cultura [[Neoplatonismo|neoplatonica]] e amante della vita, mentre Clarice era di educazione rigida e austera, profondamente religiosa e poco edotta di letteratura e cultura [[Umanesimo|umanistica]]<ref>{{Cita|Delle Donne|p. 49}}.</ref>. Ciononostante, la corrispondenza fra i due mostrava toni di affetto e rispetto reciproco e vi è motivo di credere che un sentimento sincero nacque fra loro negli anni<ref>{{Cita libro|autore=Christopher Hare|titolo=The Most Illustrious Ladies of the Italian Renaissance|p=61, 62|ISBN=9781605204758}}</ref>.
{{Citazione|''Troppo spesso sono costretto a dare solicitudine, e molestia a V. Beatitudine per i casi, che tutto giorno ne prepara la fortuna, e la divina disposizione, a la quale, come non è possibile resistere, così sarìa conveniente, che ciascuno li acquiescessi, e pazientemente sopportassi quello, che dà la sua bonità così dolce, come amata. Ma la morte della Clarice mia carissima, e dolcissima consorte nuovamente successa me è stata, ed è di tanto danno, pregiudicio, e dolore per infinite cagioni, che ha vinto la mia pazienzia, ed obdurazione nelli affanni, e persecuzioni della fortuna, la quale non pensavo, che mi potessi portare cosa, che mi facesse molto risentire. E questo, per essere privato di tanto dolce consuetudine, e compagnìa, certamente ha passati i termini, e mi ha fatto, e fa risentire tanto cordialmente, che non truovo luogo. Pure, come non resto pregare nostro Signor Dio, che mi dia pace, così ho ferma speranza nella sua bontà infinita, che porrà fine al dolore, e non manco a tante spesse visitazioni, quali in simili amarezze me ha fatte da qualche tempo in qua. E quanto io posso umilmente, di cuore supplico a V. B., che si degni di fargliene simili preci, le quali so quanto siano per farmi giovamento. Ed a quella, ed a’ suoi santi piedi umilmente mi raccomando''.}}
</ref>. Tuttavia non interdisse per lei le celebrazioni del Carnevale, che aveva invece vietato per un decennio a causa della morte del fratello Giuliano e che dal 1488 tornò a festeggiarsi<ref name="Cali25" />.
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Un primo tentativo di eliminazione fisica dei due giovani Medici fu fatto il giorno 25 aprile, quando [[Jacopo de' Pazzi]] pensò di avvelenare le pietanze riservate a Lorenzo e Giuliano. Quest'ultimo, però, ebbe un'indisposizione che non gli permise di partecipare al ricevimento, costringendo così i congiurati ad agire in modo diverso<ref name=":8" /><ref name="3839cesat">{{Cita|Cesati|pp. 38-39}}.</ref><ref name=":9">{{Cita|Machiavelli|p. 385}}.</ref>. L'occasione si ripresentò il giorno successivo, cioè il 26 aprile [[1478]]<ref name=":9" />. Mentre stavano ascoltando la [[messa]] in [[Cattedrale di Santa Maria del Fiore|Santa Maria del Fiore]], al momento dell'elevazione dell'[[Ostia (liturgia)|ostia consacrata]] i due fratelli furono aggrediti: Giuliano fu colpito a morte dai sicari [[Bernardo Bandini Baroncelli]] e [[Francesco de' Pazzi]]<ref>{{Cita|Machiavelli|p. 386}}.</ref><ref>{{Cita|Roscoe''a''|p. 72, vol.2}}.</ref>, mentre Lorenzo, ferito in modo lieve dal sacerdote volterrano [[Antonio Maffei da Volterra|Antonio Maffei]]<ref>{{Cita|Roscoe''a''|pp. 68/72, vol.2}}.</ref>, si salvò riparandosi in [[sagrestia]], aiutato da alcuni amici, tra cui il [[Agnolo Poliziano|Poliziano]]<ref name=":8" /><ref name=":11">{{Cita|Bosisio|p. 366}}.</ref> e [[Francesco Nori (banchiere)|Francesco Nori]], che interpose il suo corpo al pugnale del sicario, salvandogli la vita.
Le sorti di Lorenzo, asserragliato nella sagrestia, furono alla fine determinate dalla sollevazione popolare in suo favore; il popolo, infatti, venuto presto a conoscenza dell'attentato sacrilego, si sollevò al grido di "Palle! Palle!" (in allusione alle palle poste sullo stemma dei Medici), scagliandosi contro i congiurati<ref name=":8" />. Contemporaneamente, il gonfaloniere
===== Vendetta contro i congiurati =====
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La pace ebbe grande risonanza a Firenze: al suo rientro, avvenuto il 13 marzo 1480<ref name=":0" />, Lorenzo fu salutato dai Fiorentini come salvatore della patria<ref name="42cesat">{{Cita|Cesati|p. 42}}.</ref>, mentre Sisto IV, circondato dalla nuova coalizione tra Firenze, Napoli e Ferrara e terrorizzato per la [[Otranto#Storia|presa di Otranto]] da parte dei [[Impero ottomano|Turchi]]<ref>{{Cita|Roscoe''a''|pp. 124-125, vol. 2}}.</ref>, offrì la pace e sciolse Lorenzo dalla scomunica il 3 dicembre 1480<ref name=":0" />. [[Niccolò Machiavelli]], nelle sue ''[[Istorie fiorentine]]'', così giudica il trionfo mediceo:{{Citazione|Tornò pertanto Lorenzo in Firenze grandissimo, se egli se n'era partito grande, e fu con quella allegrezza della città ricevuto, che le sue grandi qualità e freschi meriti meritavano, avendo esposto la propria vita per rendere alla patria sua la pace.|Niccolò Machiavelli, ''Istorie fiorentine'', cit., [https://books.google.it/books?id=ZsorAQAAIAAJ&printsec=frontcover&dq=machiavelli+istorie+fiorentine&hl=it&sa=X&ved=0CCoQ6wEwAGoVChMI-sWgpKK9xwIVCGkUCh3Z7w0w#v=snippet&q=torn%C3%B2%20pertanto&f=false| p. 406]}}
A
{{Vedi anche|Guerra di Otranto}}[[File:Portrait of Niccolò Machiavelli by Santi di Tito.jpg|miniatura|[[Santi di Tito]], ''Ritratto di Niccolò Machiavelli'', [[Pittura a olio|olio su tavola]], seconda metà del XVI secolo, [[Palazzo Vecchio]], Firenze|alt=]]
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===== Consiglio dei Settanta =====
[[File:Via larga stradano.jpg|thumb|369x369px|[[Giovanni Stradano]], ''Via Larga'', XVI secolo, [[pittura]], [[Palazzo Vecchio]], Firenze. Il palazzo dei Medici (il secondo a partire da destra), oggi [[Palazzo Medici Riccardi]], era la casa da cui Cosimo, Piero e Lorenzo de' Medici governavano di nascosto Firenze, affidando gli incarichi esecutivi a uomini di loro fiducia|alt=]]
Forte di questi successi in politica estera, Lorenzo concentrò ulteriormente il potere nelle sue mani attraverso l'istituzione del [[Consiglio dei Settanta]], organo di governo formato da membri filomedicei che doveva discutere sia di affari amministrativi sia di guerra<ref>{{Cita|Roscoe''b''|p. 48, vol. 3}}.</ref>. Ciò comportò di fatto lo scemare dell'autorità dei [[Priorato delle Arti|Priori]] e del [[Gonfaloniere di Giustizia (Firenze)|Gonfaloniere di Giustizia]]<ref name="medric">[http://www.palazzo-medici.it/mediateca/it/Scheda_Lorenzo_il_Magnifico Palazzo Medici Riccardi] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140810124918/http://www.palazzo-medici.it/mediateca/it/Scheda_Lorenzo_il_Magnifico |data=10 agosto 2014 }}.</ref>, i quali avevano compiti disparati e non permettevano una così rapida attività governativa in caso di necessità.
La vera forza di questo nuovo organo di potere, nato per rinforzare il potere mediceo dopo il pericolo del 1478, consisteva nel fatto che la scelta dei membri non era soggetta a rotazione, un'eccezione assoluta all'interno del sistema democratico fiorentino<ref name=":15">{{Cita|Hale|p. 83}}.</ref>. La creazione di un tale consesso, che apparentemente non inficiava la validità e funzionalità delle altre strutture repubblicane, quali il [[Consiglio dei Cento (Firenze)|Consiglio dei Cento]] o lo stesso Gonfaloniere, doveva essere ''[[pro tempore]]'', della durata di soli cinque anni, per provvedere ai bisogni delle guerre in corso<ref name=":15" />. Questa politica di accentramento continuò fino al 1490, allorché Lorenzo provvide a restringere ulteriormente il consiglio dei 70 fino a diciassette membri, il cui collegio era presieduto direttamente dal capofamiglia dei Medici<ref name=":11" /> e presiedeva le questioni economiche<ref>Quest'organo rimase in vigore fino al 1491, allorché fu sciolto. Si veda, per una visione generale: {{Cita|Guicciardini|p. 168, nota 63}}.</ref>.
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===== Declino fisico e morte =====
[[File:401 Lorenzo de Medici 06.JPG|thumb|[[Maschera mortuaria]] di Lorenzo il Magnifico|240x240px]]
Già dalla seconda metà degli anni 1480 la salute di Lorenzo cominciò lentamente e inesorabilmente a declinare a causa della piaga ereditaria della famiglia Medici, la [[gotta]], anche se, secondo analisi effettuate sul corpo del padre [[Piero il Gottoso|Piero di Cosimo]] e di altri membri della famiglia, la cosiddetta "gotta dei Medici" era in realtà la presenza di forme di [[artrosi]] ereditaria o di [[artrite reumatoide]], causanti "poliartropatia simmetrica anchilosante".<ref>{{cita web|url=
{{Citazione|Quando Clarice scompare, sono ben pochi a piangerla. Sono anche ben pochi coloro che pensano che, con la sua morte, muterà qualcosa all'interno di tutto quello che è l'insieme di Casa Medici. La scomparsa di Lucrezia Tornabuoni, e perfino quella di Piero, il padre di Lorenzo, hanno commosso Firenze, quasi quanto quella di Cosimo il Vecchio; ora, però, che Clarice non ci sia più pare lasci tutti indifferenti.}}
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==== Artisti di Lorenzo ====
[[File:Ottavio Vannini - Michelangelo Showing Lorenzo il Magnifico the Head of a Faun - Palazzo Pitti - Firenze.jpg|thumb|346x346px|[[Ottavio Vannini]], ''Lorenzo il Magnifico, circondato dagli artisti nel giardino delle sculture, incontra Michelangelo che gli mostra la testa di un fauno'', affresco (1638-1642), [[Palazzo Pitti]]. L'episodio è reso celebre dal racconto di [[Giorgio Vasari]], in cui Michelangelo presenta a Lorenzo una statua da lui realizzata, ma facendola passare per antica. Quando Lorenzo scopre il trucco, paternamente, fa notare a Michelangelo che i vecchi satiri non hanno i denti<ref>{{Cita|Vasari|p. 717}}.</ref>.|alt=]]
L'intensa attività come cultore dell'arte permise al Magnifico di entrare in contatto con i maggiori artisti del tempo; [[Antonio del Pollaiolo]], [[Filippino Lippi]] e [[Sandro Botticelli]] lavorarono per lui, venendo ora ingaggiati come addobbatori delle sue feste, ora come diffusori della cultura figurale fiorentina al di fuori dei confini toscani<ref name=":7" />. Il Magnifico protesse, oltre ai pittori, anche lo scultore [[Andrea del Verrocchio]] (che realizzò il ''[[Cenotafio]] di [[Niccolò Forteguerri]]'' sul [[Cattedrale di San Zeno|Duomo di Pistoia]]<ref name=":7" />) e l'architetto [[Giuliano da Sangallo]], promotore di quell'eclettismo usato per i lavori pubblici che sarà la base architettonica per la [[Villa medicea di Poggio a Caiano|Villa di Poggio a Caiano]]<ref>{{Cita|Pagliara}}{{Citazione|Grazie ai suggerimenti e alla guida del Magnifico, il G. poté appropriarsi delle idee fondamentali del trattato scritto in latino da Leon Battista Alberti, tanto da divenire l'architetto più albertiano della sua generazione. Accanto alle indicazioni dell'Alberti, per il G. rimasero costantemente un punto di riferimento le soluzioni brunelleschiane: è sintomatico che egli difendesse il progetto di Brunelleschi per S. Spirito quando questo, verso la fine del Quattrocento, fu messo in discussione.}}</ref>.
In campo musicale, il Medici fu protettore e compagno del compositore fiammingo [[Heinrich Isaac]], che istruì i suoi figli<ref>{{Cita|Gallico|p. 24}}.</ref>. Preoccupazione di Lorenzo fu anche quella di promuovere la nascita delle future generazioni di artisti fiorentini, fondando nel [[Giardino di San Marco]] la prima Accademia d'Arte che la storia ricordi<ref name="Veg69"/>, dove furono accolti i più promettenti artisti che fuoriuscivano dalle botteghe del Verrocchio e del [[Domenico Ghirlandaio|Ghirlandaio]]. Tra questi giovani, che potevano usufruire come modelli delle statue classiche di proprietà di Lorenzo e dei consigli dell'allievo di [[Donatello]], [[Bertoldo di Giovanni]]<ref>{{Cita|Gotti|p. 7}}.</ref>, c'era anche un giovanissimo [[Michelangelo Buonarroti]], che frequentò il giardino dal 1489 al 1492 e si conquistò l'ammirazione del Magnifico per le sue doti innate, tanto da accoglierlo come un suo figlio e farlo mangiare alla sua stessa tavola<ref name="Veg69"/><ref>{{Cita|Gotti|p. 8}}.</ref>.
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=== Opere ===
[[File:Portrait of Lorenzo de' Medici, the Magnificent (1449–1492), by Giorgio Vasari -
;Primo periodo (anni 1460-1472/73)
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== Rilevanza storica ==
[[File:Ritratto di
La storiografia è stata pressoché favorevole all'operato del Magnifico, il principe ideale del Rinascimento e fautore della pace e della prosperità. Gli storiografi fiorentini del XVI secolo, davanti ai disastri delle guerre d'Italia, risaltarono la figura di Lorenzo de' Medici quale politico eccellente e dotato di quella modestia e sagacia capace di unire i riottosi principi italiani. [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]], nella conclusione delle sue ''[[Istorie fiorentine]]'' scrisse che:
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File:Medaglista delle tenaglie, lorenzo il magnifico.JPG|Medaglia delle Tenaglie.
File:Bertoldo di giovanni, medaglia di lorenzo il magnifico.JPG|[[Bertoldo di Giovanni]]: medaglia di Lorenzo.
File:Lorenzo de' Medici Rubens.jpg|Lorenzo ritratto da [[
File:Rubens Lorenzo de' Medici.jpg|Anni '20 del XVII sec.
File:Lorenzo Medici by Giovanni Antonio dei Rossi.jpg|Cammeo con l'effige di Lorenzo, [[Giovanni Antonio De Rossi|Giovanni Antonio dei Rossi]].
File:Bottega di Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino (Firenze 1503-1572) - Ritratto di Lorenzo il Magnifico - 865 - Uffizi Gallery (cropped).jpg|Bottega di [[Agnolo Bronzino]], ''Ritratto di Lorenzo de' Medici'', [[Pittura a olio|olio su tela]], [[1555]]/[[1565]], [[Galleria degli Uffizi]], [[Firenze]].
</gallery>
[[File:Ritratto di Lorenzo de' Medici detto il Magnifico - Macchietti Girolamo.jpg|sinistra|miniatura|[[Girolamo Macchietti]] detto Girolamo "Del Crocefissaio''"'', ''Lorenzo il Magnifico'', 1585 ca<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/girolamo-macchietti_(Dizionario-Biografico)/|titolo=MACCHIETTI, Girolamo - Enciclopedia|sito=Treccani|lingua=it|accesso=2024-08-04}}</ref>.]]
=== Personalità ===
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== Discendenza ==
[[File:Raphael - Pope Leo X with two cardinals.jpg|miniatura|[[Raffaello Sanzio|Raffaello]], ''Ritratto di Leone X con due cardinali'', [[Pittura a olio|olio su tavola]], [[Galleria degli Uffizi]] ([[Firenze]]), 1518. Papa Leone X (1513-1521), al secolo Giovanni de' Medici, figlio di Lorenzo, fu il fautore della restaurazione della propria casata a Firenze (1513), ponendo fine all'esilio ventennale della famiglia, scacciando il Gonfaloniere a vita [[Pier Soderini]].|alt=|destra]]
Dalla moglie [[Clarice Orsini]], Lorenzo ebbe in tutto dieci figli<ref>Si veda la pagina dedicata a Lorenzo de' Medici su {{Cita web|url=http://www.geni.com/people/Lorenzo-I-de-Medici-il-Magnifico/6000000001063169161|titolo=Lorenzo de' Medici (1449-1492)|accesso=13 settembre 2015|editore=Geni}}.</ref>, alcuni dei quali di primaria importanza per la storia dell'[[Italia rinascimentale]] e di [[Storia di Firenze|Firenze]].
* [[Lucrezia di Lorenzo de' Medici|Lucrezia]] ([[1470]]-[[1553]]), sposò [[Jacopo Salviati]], fu madre di [[Maria Salviati]] e nonna di [[Cosimo I de' Medici]];
* Due gemelli
* [[Piero il Fatuo|Piero]] ([[1472]]-[[1503]]), Signore di Firenze, sposò [[Alfonsina Orsini]];
* [[Maddalena di Lorenzo de' Medici|Maddalena]] ([[1473]]-[[
* Contessina Beatrice (
*
* [[Luisa de' Medici|Luisa]] ([[1477]]-[[1488]]), promessa sposa a [[Giovanni il Popolano]],
* [[Contessina de' Medici|Contessina]] ([[1478]]-[[1515]]), sposò
* [[Giuliano de' Medici, duca di Nemours|Giuliano]] ([[1479]]-[[1516]]),
== Ascendenza ==
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* {{Cita libro|titolo = Compendio della Somma teologica di San Tommaso d'Aquino|anno = 1996|editore = Edizioni Studio Domenicano|città = Bologna|ISBN = 88-7094-032-2|curatore = Giacomo Dal Sasso e Roberto Coggi|url = https://books.google.it/books?id=X9FNce-fsaUC&pg=PA555&lpg=PA555&dq=Compendio+Somma+teologica+134&source=bl&ots=i8NQNWwIUx&sig=M8zXjCXUEQjQCsQx4-ye8bgspuA&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=magnificenza&f=false|accesso = 10 settembre 2015|annooriginale = 1989|cid = Compendio}}
* {{Cita news|autore=Francesco De Leo|url=https://www.repubblica.it/cultura/2023/03/30/news/storie_di_storia__27_rivelazioni_sulla_congiura_dei_pazzi-394144902/|titolo=Storie di Storia / 27. Rivelazioni sulla Congiura dei Pazzi|pubblicazione=La Repubblica|data=30 marzo 2023|accesso=21 agosto 2023}}
* Lorenzo de' Medici, ''Poesie'', ora in: {{Cita libro|autore=Lorenzo de' Medici|titolo=Poesie|url=https://archive.org/details/poesie0000medi|curatore=Ilvano Caliaro|editore=Garzanti Editore|anno=1996|ISBN=88-11-58597-X|cid=Caliaro}}
* {{Cita libro|autore = Giovanni Delle Donne|titolo = Lorenzo il Magnifico e il suo tempo|anno = 2003|editore = Armando|città = Roma|ISBN = 88-8358-446-5|url = https://books.google.it/books?id=ZekFGJQ6uGEC&pg=PA18&lpg=PA18&dq=Lorenzo+il+Magnifico+cosimo&source=bl&ots=rwKiAnXPOu&sig=lkAdE_njNRLmI80xSSYqzfCoFJY&hl=it&sa=X&ved=0CCUQ6AEwATgKahUKEwj3582QtbjHAhWKWywKHZeqBpI#v=onepage&q&f=false|accesso = 9 settembre 2015|cid=Delle Donne}}
* {{Cita libro|autore = Giulio Ferroni|titolo = La letteratura dell'Umanesimo: il mondo umanistico e signorile (1380-1494)|anno = 2006|editore = Mondadori|città = Milano|collana = Storia della Letteratura Italiana|SBN = IT\ICCU\IEI\0251205|volume = 4|cid=Ferroni}}
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* [[Medici]]
* [[Tavole genealogiche della famiglia Medici]]
* [[Lorenzo il Magnifico (videogioco)]]
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