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Olimpia

antica città greca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Olimpia (disambigua).

Olimpia (AFI: /oˈlimpja/[1]; in greco Ολυμπία?, Olympía) è l'antica città della Grecia che ricade all'interno del comune di Archea Olympia, sede dell'amministrazione e dello svolgimento dei giochi "olimpici" ma anche luogo di culto di grande importanza, come testimoniano i resti di antichi templi, teatri, monumenti e statue, venuti alla luce dopo gli scavi effettuati nella zona dove la città originariamente sorgeva.

Olimpia
Olimpia durante gli scavi del 1875
CiviltàCiviltà greca
Localizzazione
StatoGrecia (bandiera) Grecia
Unità perifericaArchea Olympia
Altitudine63 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie1 060 000 
Scavi
Data scoperta1766
Amministrazione
Visitatori484 238 (2018)
Sito webwww.olympia-greece.org/history.html
Mappa di localizzazione
Map
 Bene protetto dall'UNESCO
Sito archeologico di Olimpia
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iii) (iv) (vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1989
Scheda UNESCO(EN) Archaeological Site of Olympia
(FR) Scheda

Storia

Le frequentazioni del sito di Olimpia risalgono alla parte finale del neolitico ossia tra il 4300 e il 3100 a.C. nella zona nord dello stadio. Sono stati inoltre scoperti insediamenti di epoche successive in altre parti del sito di Olimpia come ad esempio sotto l'edificio del nuovo museo. Destano poi interesse i legami con la cultura di Cetina grazie a dei reperti che la ricollegano alle zone della Dalmazia, ma non sono esclusi legami con le altre località della medesima cultura (sud Italia, Sicilia e Malta).

Olimpia era incastonata in una valle situata lungo il corso del fiume Alfeo, nell'Elide (Peloponneso nord-occidentale), presso la località di Pisa. La città possedeva molti edifici, alcuni dei quali venivano usati come dimora dagli atleti che partecipavano ai giochi, detti appunto olimpici, che si svolgevano ogni quattro anni in onore di Zeus.

In questo luogo venne compilato per la prima volta nel 776 a.C. un elenco di vincitori: è possibile da ciò desumere che si trattasse dell'esito delle prime Olimpiadi storicamente accertate.

Olimpia comprendeva un recinto sacro, l'Altis, della lunghezza di 200 m e della larghezza di 177 m, situato in posizione sopraelevata rispetto alle altre costruzioni e al cui interno sorgevano i più importanti monumenti di culto e gli edifici adibiti all'amministrazione dei giochi.

Sul lato sinistro dell'Altis, ovvero verso la parte orientale, erano situati lo stadio e l'ippodromo, mentre sul lato destro, cioè verso occidente, vi erano la palestra e il ginnasio al cui interno gli atleti che volevano partecipare ai giochi dovevano allenarsi almeno un mese prima dell'inizio delle gare.

Il più famoso tempio di Olimpia era quello eretto in onore di Zeus: internamente vi si trovava la gigantesca statua del dio realizzata in oro e avorio da Fidia nel 430 a.C. e inserita fra le sette meraviglie del mondo, oltre alle statue di bronzo raffiguranti Anfitrite, Poseidone ed Estia, donate da Micito ed eseguite da Glauco di Argo.[2]

L'Heraion era invece il tempio dedicato alla dea greca Era (Giunone per la mitologia romana, la regina degli dèi), uno dei più antichi edifici dorici di cui oggi si possono ancora ammirare i resti e al cui interno venivano custodite le corone di alloro riservate ai vincitori dei giochi.

Una delle vie principali di Olimpia era fiancheggiata da dodici thesauroi, i templi votivi al cui interno venivano custoditi i tesori delle città che partecipavano ai giochi; vi era inoltre un edificio circolare, il Philippeion, fatto erigere dopo il 338 a.C. da Filippo II re di Macedonia.

La riscoperta di Olimpia

Fu nel 1776 l'archeologo inglese Richard Chandler, con la sua spedizione Society of dilettanti, colui che per primo portò alla luce le rovine dell'antica Olimpia.[3]

 
Ricostruzione dell'Altis (Heinrich Gärtner, XIX secolo)

I primi scavi effettuati nella città di Olimpia vennero eseguiti da un gruppo di archeologi francesi in occasione della Expédition scientifique de Morée nel 1829, seguiti poi da un gruppo di tedeschi tra il 1875 ed il 1881, i quali evidenziarono l'esistenza delle piante di molti edifici. Durante gli scavi successivi vennero poi riportate alla luce - oltre alla famosa statua di Ermes col piccolo Dioniso, opera dello scultore Prassitele - diverse altre statue, altari, oggetti votivi in bronzo e in marmo.

Il geografo ellenistico Eratostene, che fu in grado di calcolare la circonferenza del nostro pianeta, creò il "sistema delle Olimpiadi" come sistema di cronologia fissa per i greci. Le Olimpiadi erano una festa sportivo-religiosa dove vedeva uniti tutti i greci e faceva cessare tutte le guerre in Grecia durante il suo svolgimento. Eratostene fissa la prima data delle Olimpiadi nel 776 a.C.

Ancora oggi l'inizio delle Olimpiadi moderne si svolge simbolicamente a Olimpia, con la cerimonia di accensione del fuoco sacro da parte di alcune "sacerdotesse". Il fuoco viene trasmesso con fiaccole, che saranno portate da atleti in staffetta fino alla sede scelta per lo svolgimento dei giochi. Durante i Giochi della XXVIII Olimpiade, l'antico stadio fu usato per le gare di getto del peso.

La fiamma olimpica

 
La cerimonia dell'accensione della torcia

Olimpia è anche il luogo in cui, prima di ogni edizione delle Olimpiadi estive e invernali, avviene la cerimonia di accensione della fiamma olimpica, che verrà trasportata nella città ospitante i Giochi attraverso una staffetta di tedofori che percorre le strade del Paese ospitante.

L’accensione, che avviene davanti alle rovine del tempio di Era, viene effettuata da un'attrice che interpreta la parte della sacerdotessa, la quale utilizza una parabola (nota agli antichi greci come Skaphia) per concentrare i raggi del sole e accendere la torcia.

Pianta del sito

 
1: Propilei a Nord-Est – 2: Pritaneo – 3: Philippeion – 4: Heraion – 5: Pelopion – 6: Ninfeo di Erode Attico – 7: Metroon – 8: Terrazza dei Tesori – 9: Portico nascosto – 10: Stadio – 11: Echo Stoà – 12: Edificio di Tolomeo II e Arsinoe II – 13: Stoà di Estia – 14: Edificio ellenistico – 15: Tempio di Zeus – 16: Altare di Zeus – 17: Ex-voto di Acaia – 18: Ex-voto di Mikythos – 19: Nike di Peonio di Mende – 20: Ginnasio – 21: Palestra – 22: Theokoleon – 23: Heroon – 24: Officina di Fidia e basilica paleocristiana – 25: Terme del Cladeo – 26: Bagni greci – 27 e 28: Ostelli – 29: Leonidaion – 30: Bagni a Sud – 31: Bouleuterion – 32: Stoà a Sud – 33: Villa di Nerone
Treasuries. I: Sicyon – II: Siracusa – III: Epidamnus ? – IV: Byzantium ? – V: Sybaris ? – VI: Cirene ? – VII: Non identificato – VIII: Altar? – IX: Selinunte – X: Metapontum – XI: Megara – XII: Gela

Leggende

Questo luogo è legato a diversi miti, come ad esempio quello relativo ai due fiumi che la attraversano il Cladeo e l'Alfeo. Questo fiume in particolare è legato al mito di Aretusa e forse per questa ragione Strabone afferma:

«Ogni volta che a Olimpia si celebrava un sacrificio – si diceva –, le acque della fonte Aretusa si macchiavano di rosso; e se a Olimpia si gettava una coppa nel fiume Alfeo, questa riemergeva nelle acque del mare di Siracusa.»

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Olimpia", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Glauco di Argo, in le muse, V, Novara, De Agostini, 1965, p. 303.
  3. ^ (EN) Olympia History, su olympia-greece.org. URL consultato il 18 marzo 2012.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN267044076 · ISNI (EN0000 0001 0748 2012 · BAV 497/13810 · GND (DE4043508-8