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Isole Cook: differenze tra le versioni

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== Economia ==
Per la bassa imposizione fiscale attuata e, in particolare, per l'assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie, le Isole Cook sono annoverate tra i cosiddetti "paradisi fiscali". Infatti, insieme a [[Filippine]], [[Belize]], [[Liberia]], [[Isole Marshall]], [[Montserrat (isola)|Montserrat]], [[Nauru]], [[Niue]], [[Panama]], [[Vanuatu]], [[Brunei]], [[Costa Rica]], [[Guatemala]] ed [[Uruguay]], sono fra le 14 giurisdizioni che, in base al Rapporto del giugno 2010 dell'Organizzazione con sede a Parigi, ancora figurano nella cosiddetta lista grigia dell'[[OCSE]] sotto la voce tax havenheaven e centri finanziari<ref>{{Cita web |url=http://www.nuovofiscooggi.it/dal-mondo/articolo/ocse-a-zero-la-black-list-due-le-new-entry-della-white |titolo=Ocse: a zero la black list, due le new entry nella white FiscoOggi.it<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=24 luglio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100711065307/http://www.nuovofiscooggi.it/dal-mondo/articolo/ocse-a-zero-la-black-list-due-le-new-entry-della-white |dataarchivio=11 luglio 2010 |urlmorto=sì }}</ref>. Anche il sistema fiscale italiano, col Decreto Ministeriale 04/05/1999, le ha inserite tra gli Stati o Territori aventi un regime fiscale privilegiato, cosiddetta ''[[Lista nera (economia)|Black List]]'' o lista nera, ponendo quindi limitazioni fiscali ai rapporti economico-commerciali che si intrattengono tra le aziende italiane ed i soggetti ubicati in tale territorio.
 
== Geografia ==