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Francesco Franchini (politico): differenze tra le versioni

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In seguito alla [[Invasione austriaca della Toscana|restaurazione]], seguita al rientro del [[Leopoldo II di Toscana|Granduca Leopoldo II]], Franchini subì un processo con l'accusa di [[lesa maestà]] e, per evitare la carcerazione, dovette fuggire a [[Genova]], dove rimase in esilio per quasi dieci anni.<ref name="Capponi"/>
 
Tornò a Pistoia nel maggio 1859, chiamato dal [[governo provvisorio della Toscana]], e fu eletto [[deputato]], prima all'assemblea toscana che decretò la [[Storia della Toscana|caduta definitiva della dinastia lorenese]], e poi alla [[Camera dei deputati del Regno di Sardegna]], nella [[VII Legislatura del Regno di Sardegna|VII legislatura]], dopo l'annessione del [[Granducato di Toscana]] al [[Regno di Sardegna|Regno Sabaudo]].<ref name="Rosi"/> Nello stesso anno gli fu affidata, con decreto del ministro della pubblica istruzione [[Cosimo Ridolfi]], la direzione del "''Liceo Forteguerri''" di Pistoia.<ref name="Rosi"/> Da ricordare che tra gli insegnanti del "''Forteguerri''" in quell'anno scolastico 1859-60 c'era anche [[Giosuè Carducci]].
 
Franchini venne poi [[Deputati della VIII Legislatura del Regno d'Italia |rieletto]] alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] nella [[VIII Legislatura del Regno d'Italia|prima legislatura del nuovo Regno d'Italia]], per il [[Collegio elettorale|collegio]] di [[Rocca San Casciano]], ma sorse una questione di ineleggibilità e rinunziò al mandato legislativo.<ref name="camera">[http://storia.camera.it/regno/lavori/leg08/sed057.pdf Camera dei deputati – Tornata del 13 maggio 1861, pag. 943]</ref>