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Giovanni Pisano: differenze tra le versioni

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[[File:Pistoia chiesa san andria 007.JPG|thumb|upright=1.6|La ''Strage degli Innocenti'' del pulpito della chiesa pistoiese di Sant'Andrea.]]
{{Bio
|Titolo =
|Nome = Giovanni
|Cognome = Pisano
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}}
 
Riuscì a sviluppare gli spunti del padre [[Nicola Pisano|Nicola]], confermando il ruolo preminente della scultura tra le arti figurative del XIII secolo, almeno fino al sorgere di [[Giotto]]. Diede alle sue statue forme slanciate ed elegantemente inarcate, ai rilievir[[Birillo|ilievi]] un forte [[Shrek terzo|senso]] di movimento e di [[chiaroscuro]], manifestando una forte espressività, senza tuttavia dimenticare mai una solida volumetria tipicamente italiana. Fu protagonista di alcuni dei più importanti cantieri della sua epoca, soprattutto a [[Pisa]] e a, [[Siena]] e Pistoia, diventando uno degli artisti più influenti del XIV secolo.
 
== Biografia ==
[[File:Perugia - Fontana Maggiore (sec. XIII) - Foto G. Dall'Orto 6 ago 2006 - 03.jpg|thumb|Perugia, Fonte[[Fontana Maggiore]], figure della vasca superiore]]
Durante gli anni in cui lavorò a fianco del padre collaborò alla decorazione scultorea del [[Battistero di Pisa]] e al [[Pulpito di Siena]] ([[1265]]-[[1269]]), anche se l'attribuzione delle diverse sculture è controversa. Ebbe un ruolo sicuramente più attivo nella [[Fontana Maggiore]] ([[1275]]-[[1278]]) di [[Perugia]], dove firmò accanto al nome del padre le figure del registro superiore, pur nella totale incertezza delle attribuzioni, sono in genere riferite a Giovanni Pisano per la loro tendenza ormai esplicitamente gotica.
Successivamente entrò a capo di progetti lasciati incompiuti dal padre: la decorazione esterna del [[Battistero di Pisa]] (statue del secondo registro e completamento del terzo e ultimo); e il [[Duomo di Siena]], dove fu [[capomastro]] dal [[1285]] al [[1296]]: qui allungò le navate di una campata, al termine della quale impostò la facciata monumentale; condusse i lavori della parte inferiore della facciata per la quale realizzò un gran numero di statue di ''Profeti'' e ''Sapienti dell'antichità''. A Siena ottenne grossi riconoscimenti e benefici.
[[File:Siena17.jpg|thumb|Livello inferiore della facciata del [[Duomo di Siena]]]]
Negli anni successivi lavorò al [[Pulpito di Sant'Andrea|pulpito della chiesa di Sant'Andrea a Pistoia]] ([[1297|1300]]-[[1301]]) durante il quale si ritiene che abbia progettato il battistero di San Giovanni in Corte.
 
Fu quindi a Pisa, dove assunse la carica di capomastro della cattedrale per la quale realizzò il [[Pulpito del Duomo di Pisa|pergamo]], impegno che si protrasse dal [[1302]] al [[1310]] con interruzioni causate dai dissensi con il direttore dell'opera del duomo Borgogno di Tado.
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Giovanni però non prese spunto solo da modelli francesi, ma seppe a sua volta rinnovare con le più nuove soluzioni plastiche ed espressive, figure dalle movenze libere nello spazio e svincolate dall'architettura, come nei rilievi dei portali del Duomo di Siena. A differenza di Arnolfo di Cambio, l'interesse tra scultura e architettura di Giovanni propende tutto per la prima, ed è interessato fino a un certo punto alla fusione delle due componenti.
 
Fra le opere giovanili, [[Giorgio Vasari|Vasari]] nelle sue ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori|Vite]]'' cita l'acquasantiera della [[Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas]] a [[Pistoia]], con le quattro ''Virtù Cardinali'' scolpite sul bacino, e sostenuta dalle cariatidi delle tre ''Virtù teologali''<ref>{{Cita|Di Fabio, Ameri, Girelli|p. 11}}.</ref>''.'' Si data al 1268 ca. il tondo con la ''Vergine e il bambinoBambino benedicente'' custodito a Empoli, [[Pinacoteca museo della collegiata di Sant'Andrea|Museo della Collegiata di S. Andrea]]<ref name="treccani.it">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-pisano_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)|titolo=GIOVANNI PISANO di G. Jászai - Enciclopedia dell'Arte Medievale (1995)}}</ref>.
 
Riguardo alla sua collaborazione nel [[Pulpito del duomo di Siena|pulpito di Nicola nel duomo senese]], gli sono stati attribuiti dalla critica il ''Cristo mistico'' che costituisce uno dei pilastrini tra i rilievi figurati e l{{'}}''Angelo annunciante'' frammentario ora al Bodemuseum di Berlino, oltre ad alcune figure all'interno della ''Strage degli innocenti'', che anticipano la forte espressività tipica del suo stile successivo.<ref name="Cita|Ascani">{{Cita|Ascani}}.</ref>
 
Diresse, mentre il padre era impegnato a Siena, la realizzazione della seconda loggia del battistero di Pisa un coronamento a [[Ghimberga|ghimberghe]] traforate popolato da poderosi ''busti di profeti ed evangelisti'', e dalle statue di coronamento. Fra le opere giovanili di minori dimensioni, vi furono alcuni crocefissi lignei, quali il Crocifisso del [[Museo dell'Opera del Duomo (Pisa)|Museo dell'Opera del duomo di Pisa]], che custodisce la ''Madonna col Bambino'' detta "del colloquio" scolpita per la lunetta della porta occidentale del transetto meridionale del duomo, risalente all'incirca al 1280, notevole per l'intenso sguardo tra madre e figlio.
 
=== La Fontana Maggiore di Perugia ===
Relativamente ai lavori per la prima opera firmata, insieme al padre, la Fontana Maggiore di Perugia, compiuta nel 1278, mostrano più spiccatamente lo stile tipico di Giovanni le formelle dei ''Mesi'', ed alcune statue, quali la ''teologia''<ref>{{ name="Cita|Ascani}}.<"/ref>, fra i cinquanta complessivamente realizzati. Il bacino superiore mostra ventiquattro statue alternate a specchiature lisce, fra cui spiccano due personaggi contemporanei, il capitano del popolo [[Matteo III da Correggio|Matteo da Correggio]] e il podestà Ermanno da Sassoferrato, che si possono considerare tra i primi ritratti della storia dell'arte italiana<ref>{{Cita|Di Fabio, Ameri, Girelli|p. 17}}.</ref>.
<gallery>
File:Tino di camaino, madonna col bambino, da sagrestia della collegiata, 04.JPG|alt=Vergine e il Bambino benedicente, Empoli, Museo della Collegiata di S. Andrea|''Vergine e il bambinoBambino benedicente '', Empoli, Museo della Collegiata di S. Andrea
File:The Baptistry of St. John (close up view), Piazza dei Miracoli (-Square of Miracles-), Pisa, Tuscany, Central Italy-3.jpg|Loggia del battistero di Pisa
File:Giovanni pisano, madonna del colloquio, 1250-1300 ca..JPG|''Madonna del colloquio'', Museo dell'Opera del Duomo (Pisa)
File:Perugia 048.JPG|Fontana Maggiore di Perugia, formelle dei ''Mesi''
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=== La facciata della cattedrale di Siena ===
In qualità di capomastro del cantiere della cattedrale, vi lavorò dal 1284, anno di posa della prima pietra, al 1296, quando fu improvvisamente allontanato dal cantiere, a causa di contrasti con l'Opera della Cattedrale. A tale data la facciata era completata solo fino ai coronamenti dei portali. Realizzò, con aiuti, le due colonne a girali del portale centrale, l'architrave e le statue della lunetta, le sei figure di animali e le quattordici grandi statue dei rappresentanti dell'Antica alleanza e dell'Antichità pagana, queste ultime in gran parte autografe. Le figure, vivacemente dinamiche e ricche di pathos, rappresentano una sintesi tra ispirazione classica e forme gotiche. Per il triplo portale, la maggiore fonte di ispirazione è ritenuta la facciata occidentale della [[cattedrale di Chartres]].<ref>{{Cita web|urlname=https://www."treccani.it"/enciclopedia/giovanni-pisano_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)|titolo=GIOVANNI PISANO di G. Jászai - Enciclopedia dell'Arte Medievale (1995)}}</ref>
 
Negli stessi anni lavorò al completamento della [[cattedrale di San Cerbone]] a [[Massa Marittima]] e al portale e il protiro laterale della [[Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta|collegiata di San Quirico d'Orcia]].
 
=== Il pulpito di Sant'Andrea ===
{{vedi anche|Pulpito di Sant'Andrea}}
[[File:Giovanni pisano, pulpito di sant'andrea, 1298-1301, 05.jpg|thumb|Il Pulpito di Sant'Andrea a Pistoia, 1301.]]
Il [[pulpito di Sant'Andrea|pulpito]] della [[chiesa di Sant'Andrea (Pistoia)|chiesa di Sant'Andrea]] di [[Pistoia]] è un'opera terminata nel [[1301]] nella quale si può misurare il rapporto con le analoghe opere scolpite dal padre (i pulpiti [[pulpito del Battistero di Pisa|del Battistero di Pisa]] e [[pulpito del Duomo di Siena|del Duomo di Siena]]). Poche sono le testimonianze relative a quest'opera se non l'iscrizione in [[lingua latina]] che corre tra le arcatelle ede i parapetti in cui si testimoniano il committente Arnoldo, i tesorieri [[Andrea Vitelli]] e [[Tino di Vitale]] e l'artista Giovanni Pisano, lodatissimo artefice che in questo pulpito ''"seppe superare il padre in sapienza"''.
 
La struttura riprende quella del pulpito del [[Battistero di Pisa|Battistero pisano]]: di forma esagonale appoggia su sette colonne (sei ai vertici ed una centrale) di cui due sorrette da leoni stilofori ed una da uno straordinario [[telamone (architettura)|telamone]] ricurvo, mentre la colonna centrale poggiante su tre [[Grifone (mitologia)|grifoni]] alati ed infine le ultime tre poggiano direttamente a terra. L'organizzazione dei rilievi del parapetto, intervallati solo da altre figure collocate agli angoli, riprende invece il pulpito di Siena. Gli archetti trilobati che sorreggono la parte superiore sono più rialzati, quindi maggiore è lo slancio verticale dell'opera.
Il programma [[iconografia|iconografico]] del pergamo riprende i modelli paterni, con ''Allegorie'' in ogni [[pennacchio (architettura)|pennacchio]] degli archetti, ''Profezie'' (ovvero Sibille e Profeti a figura intera) appoggiate sulle mensole dei capitelli, ede i cinque parapetti del pulpito con ''Storie della vita di Cristo'':
# ''Annunciazione, Natività, Bagno di Gesù'' e ''Annuncio ai pastori'';
# ''Sogno dei Magi'';
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* Sabina Spannocchi, ''Giovanni Pisano, seguaci e oppositori: Tino di Camaino, Giovanni di Balduccio, Gano di Fazio, Marco Romano, Agostino di Giovanni, Goro di Gregorio'', Milano, Il Sole 24 Ore [u.a.], 2008.
* Sabina Spannocchi, ''Giovanni Pisano'', Roma, Gruppo Editoriale l'Espresso, 2005.
* Roberto Bartalini, ''Giovanni Pisano statuario: il 'San Pietro' di Gallico'', in ''Scultura gotica in Toscana: maestri, monumenti, cantieri del Due e Trecento''. Banca Monte dei Paschi di Siena Spa. – Cinisello Balsamo, Milano, Silvana Editoriale, 2005, pp.&nbsp;54-6554–65.
* Max Seidel, ''Italian art of the Middle Ages and the Renaissance'', 1. ed., vol.1 Painting, vol.2 Architecture and sculpture, Venezia, Marsilio, 2005.
* Max Seidel, ''The pulpit as a stage: the function of the pulpits by Nicola and Giovanni Pisano'', in ''Italian art of the Middle Ages and the Renaissance'', Venezia, Marsilio, 2005. – (Series of the Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut; .). 2. Architecture and sculpture, 2005. – (Series of the Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut; 8). – ISBN 88-317-8670-9, pp.&nbsp;127-132127–132.
* Max Seidel, ''"Opus heburneum" : the discovery of an ivory sculpture by Giovanni Pisano'', in ''Italian art of the Middle Ages and the Renaissance'', Venezia, Marsilio, 2005. – (Series of the Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut; .). 2. Architecture and sculpture, 2005. – (Series of the Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut; 8). – ISBN 88-317-8670-9, pp.&nbsp;389-406389–406.
* {{Cita libro |autore=Pierluigi De Vecchi ed [[Elda Cerchiari Necchi|Elda Cerchiari]] |titolo=I tempi dell'arte |volume=1 |editore=Bompiani |città=Milano| anno=1999}}
* {{Cita libro |autore=[[Enzo Carli (storico dell'arte)|Enzo Carli]] |titolo=Giovanni Pisano e il Pulpito di Pistoia |editore=Giorgio Mondadori |anno=1986}}