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Biologia evolutiva

branca della biologia che studia l'evoluzione delle specie

La biologia evolutiva è la disciplina scientifica della biologia che analizza l'origine e la discendenza delle specie, così come i loro cambiamenti, la loro diffusione e diversità nel corso del tempo. Uno studioso di biologia evolutiva è noto come biologo dell'evoluzione o, meno formalmente, evoluzionista.

L'anatomia, la fisiologia, il metabolismo e la biochimica degli organismi viventi, vanno a comporre la manifestazione somatica (fenotipo) del patrimonio genetico delle specie (genotipo)[1].

Variazioni nel genotipo corrispondono a variazioni del fenotipo degli organismi, pertanto i biologi dell'evoluzione analizzano la variabilità genetica nelle popolazioni, le variazioni delle frequenze geniche nelle popolazioni e gli effetti delle forze evolutive sul pool genico di una popolazione[2].

La biologia evolutiva non risponde agli interrogativi riguardanti l'origine della vita, intesa come la comparsa dei primi organismi viventi, o sull'origine del cosmo, intesa come la comparsa della materia, bensì indaga tutti quei fenomeni che possono portare ad una spiegazione scientifica dell'attuale biodiversità[3]

A partire dalla fine degli anni novanta ad oggi, le sempre nuove competenze scientifiche ed i progressi nei metodi di ricerca scientifica, hanno portato a non considerare più il genoma come un'entità stabile o statica, soggetta agli influssi apportati da variazioni esterne (mutageni, intercalanti), bensì come un'entità dinamica, in grado anche di variare spontaneamente e dotato anche dell'intrinseca proprietà di plasticità e di riarrangimento autonomo della propria struttura[4], ciò ha portato alla nascita di una nuova disciplina scientifica definita biologia evolutiva dello sviluppo.

La biologia evolutiva è un campo interdisciplinare, dato che interessa scienziati di un'ampia varietà di discipline sia di campo che di laboratorio. Per esempio, interessa di solito scienziati che hanno conoscenze specialistiche su organismi particolari, come la mammologia, l'ornitologia o l'erpetologia, ma si servono di questi organismi per strategie di ricerca finalizzate a trovare le risposte a domande generali riguardo all'evoluzione. Interessa poi anche i paleontologi e i geologi che tramite i fossili trovano risposte sul tempo e le modalità di evoluzione della vita, così come i teorici in aree come la genetica delle popolazioni e la psicologia dell'evoluzione. Negli anni novanta la biologia dello sviluppo rientrò a far parte della biologia evolutiva, dopo la sua esclusione iniziale dal Neodarwinismo, attraverso lo studio della biologia evolutiva dello sviluppo.

Le sue conclusioni vengono estese fortemente a nuove discipline che studiano l'evoluzione socioculturale del genere umano e il l'evoluzione del comportamento[senza fonte]. Le strutture di idee e strumenti concettuali della biologia evolutiva stanno trovando applicazione inoltre nello studio di una gamma di argomenti che include la computazione e la nanotecnologia[senza fonte].

La vita artificiale è una branca della bioinformatica che tenta di modificare o persino ricostruire l'evoluzione di organismi descritta dalla biologia evolutiva. Di solito questo viene eseguito servendosi della matematica e dei modelli al computer.

Storia

La biologia evolutiva come disciplina accademica di diritto è emersa in conseguenza al Neodarwinismo negli anni trenta e quaranta. Fino agli anni settanta e ottanta, comunque, un numero significativo di università non aveva dipartimenti che includevano precisamente il termine "biologia evolutiva" nei loro nomi. Negli Stati Uniti, in conseguenza alla rapida crescita della biologia cellulare e molecolare, molte università hanno diviso (o unito) i loro dipartimenti di biologia in dipartimenti in stile "biologia cellulare e molecolare" ed "ecologia e biologia evolutiva" (che hanno spesso sostituito precedenti dipartimenti di paleontologia, zoologia e simili).

La microbiologia si è recentemente sviluppata come disciplina evolutiva. Inizialmente veniva ignorata per la scarsezza di caratteri morfologici e la mancanza del concetto di specie in microbiologia[senza fonte]. Ora, invece, i ricercatori dell'evoluzione si stanno avvalendo dell'estesa conoscenza della fisiologia dei microbi, della facilità della loro genomica e del loro rapido tempo di riproduzione per rispondere a domande relative all'evoluzione[senza fonte]. Studi analoghi[senza fonte] hanno portato a progressi riguardo all'evoluzione dei virus, in particolare dei batteriofagi.

Biologi evoluzionisti famosi

I più famosi biologi evoluzionisti sono:

Note

  1. ^ Pagnacco Giulio, Genetica Animale Applicata, Ambrosiana, 2004, ISBN 88-408-1304-7.
  2. ^ Neil A. Campbell, Jane B. Reece, Eric J. Simon, L'essenziale in biologia, Mondadori, 2008, ISBN 978-88-7192-399-4.
  3. ^ Douglas L. Theobald, A formal test of the theory of universal common ancestry, in Nature 465, 219-222, 2010, doi: 10.1038/nature09014.
  4. ^ Russell Peter J., Genetica, Edises, 1998, ISBN 88-7959-154-1.

Bibliografia

Libri di testo

  • Scott R. Freeman and Jon C. Herron, Evolutionary Analysis, Prentice Hall (2003) ISBN 0-13-101859-0
  • Douglas J. Futuyma, Evolutionary Biology (3rd Edition), Sinauer Associates (1998) ISBN 0-87893-189-9
  • Douglas J. Futuyma, Evolution, Sinauer Associates (2005) ISBN 0-87893-187-2
  • Mark Ridley, Evolution (3rd edition), Blackwell (2003) ISBN 1-4051-0345-0
  • Michael R. Rose and Laurence D. Mueller, Evolution and Ecology of the Organism, Prentice Hall (2005) ISBN 0-13-010404-3
  • Monroe W. Strickberger, Evolution (3rd Edition), Jones & Bartlett Publishers (2000) ISBN 0-7637-1066-0

Monografie importanti ed altre opere

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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