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Aurea Repubblica Ambrosiana: differenze tra le versioni

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[[santo
 
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Inizialmente il governo dei capitani, per evitare prese di potere o il prevalere di fazioni, venne sostituito ogni due mesi creando di fatto grande instabilità e lasciando il potere decisionale al convulso Consiglio dei Novecento.
 
La repubblica fu chiamata "ambrosiana" in onore di [[sant'Ambrogio]], vescovo di Milano dal [[374]] al [[397]], santo [[santo patrono]] della città.
 
La nascita della repubblica, che aveva tendenze [[Guelfi e ghibellini|ghibelline]] e ostile a [[Venezia]] non ricevette l'adesione di altre città del ducato: [[Pavia]] e [[Parma]] rivendicarono la loro indipendenza, [[Lodi]] e [[Piacenza]] si unirono a Venezia.
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Il 21 febbraio [[Gaspare Vimercati]], che aveva ricevuto l'ordine di unirsi ai veneziani, si mise alla testa del popolo milanese affamato, liberò i prigionieri e affrontò la milizia milanese. I capitani convocarono il Consiglio dei Novecento ma una rivolta popolare mise in fuga i capitani.
 
Il palazzo dell'Assemblea fu assaltato e l'ambasciatore Veneziano ucciso da Giovanni [[Stampa (famiglia)|Stampa]], desideroso di vendetta per il fratello ucciso dai repubblicani<ref>{{Cita libro|autore=Conte Pompeo Litta|titolo=Famiglie Celebri Italiane, Stampa di Milano}}</ref>. Un comitato rivoluzionario, diretto da Gaspare [[Vimercati (famiglia)|Vimercati]], trattò con lo [[Sforza]] la resa a [[Vimercate]] entro il giorno seguente. Il 26 febbraio Sforza entrò a Milano con carri di viveri ma ritornò subito nel suo accampamento a Vimercate, dopo aver affidato il governo provvisorio a Carlo Gonzaga.
 
Il 3 marzo il nuovo governo di Milano inviò all'accampamento dello Sforza 24 delegati (4 per porta) per siglare l'atto che avrebbe consegnato la città allo Sforza; questi fu riconosciuto duca attraverso il suo matrimonio con Bianca Maria e la successione per via di figli o figlie, legittimi o illegittimi, fu accettata. L'11 marzo l'Assemblea generale approvò la trasmissione dei poteri a Francesco Sforza, continuando a riconoscere solo gli eredi maschi legittimi.
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==Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Storia di Milano}}