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Uno scozzese alla corte del Gran Kan

film del 1938 diretto da John Ford e Archie Mayo

Uno scozzese alla corte del Gran Kan[1] (The Adventures of Marco Polo) è un film del 1938 diretto da Archie Mayo. In Italia è stato ridistribuito nel 1951 col titolo Le avventure di Marco Polo.

Uno scozzese alla corte del Gran Kan
Le avventure di Marco Polo
La locandina del film
Titolo originaleThe Adventures of Marco Polo
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1938
Durata104 min
Rapporto1,37:1
Genereavventura
RegiaArchie Mayo
SoggettoN.A. Pogson
SceneggiaturaRobert E. Sherwood
ProduttoreSamuel Goldwyn
FotografiaRudolph Maté, Archie Stout
MontaggioFred Allen
Effetti specialiJames Basevi
MusicheHugo Friedhofer
CostumiOmar Kiam
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Doppiaggio del 1939

Ridoppiaggio del 1951

Il protagonista del film è un giovane scozzese che vive alla corte del Gran Khan e che si innamora, ricambiato, di una principessa. Il primo ministro si ribella al Khan per impadronirsi del potere. Il giovane si allea col capo di una città in rivolta e, dopo un'accanita lotta, riesce a riportare la pace nel paese.

Produzione

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Il film nacque come una commedia incentrata più sull'ironia che sull'osservanza dei fatti storici. Le riprese iniziarono sotto la regia di John Cromwell, che abbandonò il progetto dopo soli cinque giorni a causa di divergenze col produttore Samuel Goldwyn. Costui contattò William Wyler, ma questi rifiutò. Goldwyn convinse John Ford a proseguire le riprese finché non avrebbe trovato un regista definitivo.

Edizioni italiane

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La mancata esaltazione dell'italianità presente nel film mise in moto la censura che, sotto l'egida del Ministero della cultura popolare che ostentava invece il passato storico italiano, optò per una sostanziale modifica del contesto. Qualsiasi riferimento non solo a Marco Polo, ma all'Italia intera, venne eliminato. Il mercante italiano venne trasformato in scozzese, col nome modificato in MacBone Pan, mentre Binguccio divenne Macniff. Vennero inoltre eliminate alcune sequenze a inizio film con riferimenti palesi a Venezia.[2] Con queste pesanti modifiche il film poté essere distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel 1939.

Nel 1946 il film venne ridistribuito nella medesima edizione di sette anni prima.

Nel 1951 se ne scelse la distribuzione con la volontà di ripristinare la fedeltà nei confronti della versione originale, a partire dal titolo, tradotto letteralmente Le avventure di Marco Polo, ridoppiando l'intera pellicola ripristinando i personaggi originari e reinserendo le sequenze eliminate in precedenza.

Distribuzione

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Il film venne distribuito negli Stati Uniti il 7 aprile 1938, mentre in Italia la prima volta nel 1939, la seconda nel 1946, e una terza volta nel 1951.

Accoglienza

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Critica

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«Francamente, a essere scozzesi, ci sarebbe da offendersi, delle figuracce fatte talvolta fare al compatriota: perché il film è talvolta condotto con involontariamente spassosa ingenuità e più allora i casi sono truci e rabbrividenti, più scenografie e masse e interpreti ricordano l'operetta. Qualche trovatina ravviva le varie sequenze [...]»

«Gary Cooper in Uno scozzese alla Corte del Gran Kan [...] sembra davvero aereo e arcangelico. Come se il peso del suo lungo corpo perdesse sullo schermo ogni consistenza. Il film ha tutte le prerogative di un film d'avventura compreso la confusione e il ritmo febbrile. Ma guai se ci dessero il tempo di riflettere, se mettessero, in quel seguito incalzante di immagini e di fatti, qualche pausa di riposo. Ci lascerebbero vedere le falle, le lacune, le inverosimiglianze, i ripieghi di cui i film di questo genere abbondano. Invece incatenati da una narrazione veloce e spregiudicata si arriva alla fine senza essersi resi conto che ci hanno portato amabilmente per il naso. Basta: con Gary Cooper, avventuriero della scuola di Douglas il vecchio, s'è rivista Sigfrid Curie che come attrice ha fatto pochi progressi ma come donna è una meraviglia di grazia e di bellezza. La scenografia potete immaginarvi quanto sia sfarzosa e come le masse e i numerosi generici, bene addestrati, facciano movimento e spicco nel pieno delle scene più tumultuose.»

  1. ^ Nulla-osta dell'edizione italiana del 1946
  2. ^ Luc Van Doorslaer, Peter Flynn e Joep Leerssen, Interconnecting Translation Studies and Imagology, pag. 131, John Benjamin Publishing Company, 2006
  3. ^ Sullo schermo: Uno scozzese alla corte del Gran Kan, di A. Mayo
  4. ^ Adolfo Franci, La pagina del cinema, in L'Illustrazione Italiana, n. 16, 16 aprile 1939.

Collegamenti esterni

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