Sostene da Corinto
Sostene (in greco antico: Σωσθένης?, Sōsthénēs; ... – I secolo) secondo una tradizione ampiamente diffusa, sarebbe stato un discepolo di Paolo di Tarso, benché capo della sinagoga di Corinto nel periodo in cui la città greca assistette alla predicazione dell'apostolo. Viene considerato santo dalla Chiesa cattolica che lo ricorda il 28 novembre.
San Sostene da Corinto | |
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Discepolo di Paolo | |
Nascita | ? |
Morte | I secolo d.C. |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 28 novembre |
Biografia
modificaSecondo quanto narra Luca negli Atti degli Apostoli (l'unica fonte intorno a questo personaggio), i giudei di Corinto insorsero contro Paolo e lo portarono in giudizio davanti a Lucio Giunio Anneo Gallione, il proconsole di Roma nella provincia di Acaia (At 18,12-17[1]); Gallione era appena giunto a Corinto e decise di non decidere in quanto la politica di Roma permetteva la più ampia libertà di culto e la legge romana non entrava in dispute religiose.
«Così Paolo si fermò un anno e mezzo, insegnando fra loro la parola di Dio. Mentre era proconsole dell'Acaia Gallione, i Giudei insorsero in massa contro Paolo e lo condussero al tribunale dicendo: «Costui persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge». Paolo stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: «Se si trattasse di un delitto o di un'azione malvagia, o Giudei, io vi ascolterei, come di ragione. Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra legge, vedetevela voi; io non voglio essere giudice di queste faccende». E li fece cacciare dal tribunale. Allora tutti afferrarono Sòstene, capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale ma Gallione non si curava affatto di tutto ciò.»
A questa non-decisione seguì il pestaggio di Sostene da parte della folla. Il motivo dello strano trattamento non è noto, come non è noto se sia stato portato avanti da Greci o Romani. Secondo un'interpretazione dei fatti, Sostene aveva sobillato i correligionari a manifestare contro Paolo e i Giudei se la rifecero con lui quando videro che tutta la loro manovra era andata in fumo. Più probabilmente la furia dei giudei di Corinto si sarebbe scatenata contro Sostene in quanto egli era fortemente sospettato di essersi convertito alla nuova religione dei Cristiani. Qualcuno infatti identifica Sostene con quella persona che Paolo stesso chiamava "nostro fratello Sostene" (1 Cor 1,1[2]), un convertito alla nuova fede e coautore della Prima lettera ai Corinzi.
«Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è in Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.»
Note
modifica- ^ At 18,12-17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ 1cor 1,1, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Sostene da Corinto
Collegamenti esterni
modifica- Sostene da Corinto, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
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