Rudolf Hess
Rudolf Walter Richard Hess (Heß) (Alessandria d'Egitto, 26 aprile 1894 – Berlino Ovest, 17 agosto 1987) è stato un politico e generale tedesco. La sua carriera lo ha portato a diventare un uomo tra i più influenti del Terzo Reich e del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.
Rudolf Walter Richard Hess | |
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Rudolf Hess con l'uniforme delle SS nel 1933 a 39 anni. | |
Vice-Führer del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori Stellvertreter des Führers | |
Durata mandato | 21 aprile 1933 – 12 maggio 1941 |
Vice di | Adolf Hitler |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Martin Bormann (come Capo della Cancelleria del Partito) |
Ministro del Reich senza portafoglio | |
Durata mandato | 1º dicembre 1933 – 12 maggio 1941 |
Capo del governo | Adolf Hitler |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori |
Titolo di studio | diploma |
Università | Università Ludwig Maximilian di Monaco |
Professione | politico |
Firma |
Rudolf Walter Richard Hess | |
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Nascita | Alessandria d'Egitto, 26 aprile 1894 |
Morte | Berlino Ovest, 17 agosto 1987 (93 anni) |
Cause della morte | suicidio (strangolamento) |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Wunsiedel (1987-2011) |
Etnia | tedesco |
Religione | luterana |
Dati militari | |
Paese servito | Germania Germania |
Forza armata | Deutsches Heer Sturmabteilung Schutzstaffel |
Specialità | Luftstreitkräfte Allgemeine-SS |
Unità | 16º Reggimento di Fanteria "List" Squadriglia Bavarese 34 |
Anni di servizio | 1914 - 1918 1933 - 1941 |
Grado | Leutnant der Reserve SS-Obergruppenführer |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte occidentale |
Battaglie | Prima battaglia di Ypres Battaglia di Verdun |
Comandante di | Allgemeine-SS |
Decorazioni | Croce di Ferro di I Classe |
Altre cariche | Funzionario del NSDAP |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Biografia
modificaI primi anni
modificaNacque in Egitto, ad Alessandria[1], da una famiglia benestante che si trovava in Africa per motivi di lavoro. Il padre Fritz, bavarese, luterano praticante, era un ricco esportatore di vini, sua madre era Clara Hess (nata Münch). Tornò in Germania con la famiglia nel 1908[1], a 14 anni. Espresse interesse per l'astronomia,[2] ma il padre lo convinse a seguire studi economici ad Amburgo e in Svizzera[1].
Partecipò da volontario alla prima guerra mondiale: si arruolò inizialmente nel reggimento List, tra i più aggressivi e tenaci dell'intero conflitto, in cui combatteva anche il caporale di origine austriaca Adolf Hitler, partecipò alla prima battaglia di Ypres e alla battaglia di Verdun. Poi - fino alla fine della guerra - prestò servizio nell’aeronautica, come pilota da caccia nella Squadriglia Bavarese 34, dove fu promosso al grado di tenente.
Nell'autunno del 1919 Hess si iscrisse all'Università di Monaco, dove studiò storia ed economia. Il suo professore di geopolitica fu Karl Haushofer, un teorico del concetto di Lebensraum ("spazio vitale"). Fu Hess a presentare Haushofer a Hitler, il quale fece del Lebensraum una colonna portante del pensiero nazionalsocialista[3].
Fu Adolf Hitler che convinse Hess a entrare in politica, nel 1920, anno in cui abbandonò l'Università di Monaco, dove stava per laurearsi in filosofia. Il 20 dicembre 1927 Hess sposò la ventisettenne Ilse Pröhl (22 giugno 1900 – 7 settembre 1995) di Hannover[4]. La coppia ebbe un figlio, Wolf Rüdiger Hess[4] (18 novembre 1937 – 24 ottobre 2001).
Vice di Hitler
modificaHess partecipò al putsch di Monaco nel 1923[5]. La rivolta fallì ed egli fuggì in Austria, salvo poi ritornare in Germania alla notizia che Hitler era stato arrestato. Fu condannato a diciotto mesi di detenzione[5]. In carcere, Hess aiutò il futuro Führer a scrivere il Mein Kampf (La mia battaglia), opera che diventò il testo sacro del nazismo[5]. Da quel momento egli divenne uno dei più stretti collaboratori di Hitler, tanto da esserne considerato il successore alla guida del partito. Nel 1933 Hitler lo nominò suo vice[6], Reichsleiter, dandogli ampi poteri sia all'interno del partito sia nel governo da poco costituito.
Sei anni dopo, Rudolf Hess fu nominato ufficialmente numero tre del partito, dopo Hitler e Göring. Tuttavia Hess non fu mai uomo d'apparato: relegato sempre a occasioni di pura facciata, per la sua posizione di "moderato" venne escluso dalle riunioni di partito, in cui venivano deliberate decisioni importanti e spietate (come lo sterminio delle SA nella Notte dei lunghi coltelli, le persecuzioni antisemite nella Notte dei cristalli e l'entrata in guerra della Germania), alle quali invece non mancò mai il suo segretario particolare, l'ambizioso Martin Bormann. Non si oppose all'invasione della Polonia, che fu poi la causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Il misterioso volo in Scozia
modificaIl 10 maggio 1941 Hess decollò da Augusta a bordo di un Messerschmitt Bf 110 modificato con due serbatoi di carburante aggiuntivi, diretto in Scozia[4], per raggiungere il castello del duca di Hamilton (considerato un fautore del dialogo con il Terzo Reich) nel Lanarkshire. Qui si paracadutò. Fu consegnato all'esercito britannico, che provvide al suo internamento. La versione ufficiale britannica vide in Hess un uomo in crisi, con disturbi mentali, sconvolto dagli orrori della guerra, messo da parte dal regime, intenzionato a proporre, tramite il duca e all'insaputa del dittatore, un utopistico piano di pace ai britannici – considerati fratelli d'origine – basato sulla spartizione del potere a livello mondiale.
Hitler, parlando alla radio subito dopo il viaggio di Hess, lo definì "un pazzo": esattamente quanto Hess gli aveva chiesto di dire, in caso di fallimento della missione, nella sua ultima lettera[7]. I motivi di quel viaggio non sono mai stati chiariti e la misteriosa vicenda della missione di Hess nel Regno Unito è stata interpretata in vario modo. Una prima interpretazione, suffragata da documentazione ufficiale sia britannica sia tedesca, e dalla stessa deposizione del protagonista, vede la missione come un'iniziativa individuale di Hess, che nell'ottica del dittatore nazista si configurava come un atto di grave insubordinazione, se non di alto tradimento.
Un'altra interpretazione, che si colloca nel filone del revisionismo storico, vede questa missione avvenuta con il consenso (se non con l'ordine) di Hitler. Le proposte di Hitler sarebbero state giudicate inaccettabili o l'interlocutore inaffidabile (dopo la conferenza di Monaco) dal governo di Londra e, a questo punto, vi sarebbe stata una coincidenza di interessi tra gli opposti belligeranti per far apparire il volo di Hess come un'iniziativa individuale. Lo stesso Hess, al termine della guerra, avrebbe avuto interesse a presentare il suo volo come un'iniziativa individuale, al fine di alleggerire la propria posizione processuale, presentandosi come un insubordinato invece che come un emissario di Hitler. Nessun documento ufficiale avvalora questa tesi.
Processo, detenzione e morte
modificaAl Processo di Norimberga nel 1946 Hess, imputato in quattro capi d'accusa, fu considerato colpevole di "cospirazione per commettere crimini contro la pace" e di "aver pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d'aggressione". Fu condannato all'ergastolo[8]. Per l'esecuzione della pena fu rinchiuso nel carcere di Spandau, a Berlino Ovest. Numerose furono in seguito le richieste di grazia - soprattutto dopo che Hess era rimasto l'unico detenuto del carcere dopo la liberazione degli altri nazisti condannati a pene detentive - rimaste sempre inascoltate per l'intransigenza dell'URSS e il mancato appoggio del Regno Unito.
Il 17 agosto 1987, a 93 anni, Hess fu trovato impiccato in prigione, ufficialmente morto suicida alla vigilia della sua probabile scarcerazione, dopo che Michail Gorbačëv aveva deciso di annullare il veto sovietico.[9]
La sua famiglia sostenne che fosse stato assassinato dal Secret Intelligence Service per impedire che egli potesse rivelare verità scomode sulle condotte di guerra inglesi. Sul suo corpo fu trovata una nota lasciata per la famiglia, in cui ringraziava per tutto ciò che avevano fatto per lui, la quale però, secondo lo storico britannico Peter Padfield, era stata scritta durante una precedente ospedalizzazione nel 1969[10]. Il suo avvocato Alfred Seidl sostenne che Hess fosse troppo vecchio e fragile per aver eseguito da solo tale azione.[11]
Hess fu sepolto a Wunsiedel, in Baviera[12]. Sulla sua lapide, sotto il suo nome, si leggevano le parole Ich hab's gewagt («Ho osato»)[13], citazione di Ulrich von Hutten. Il 20 luglio 2011 la sua tomba fu smantellata e i suoi resti esumati, dopo che la chiesa evangelica proprietaria del terreno su cui sorgeva il sepolcro decise di non rinnovare il contratto di affitto del suolo alla nipote di Hess, poiché la tomba era diventata meta di pellegrinaggi da parte di esponenti dell'estrema destra tedesca[13]. Gli eredi di Hess decisero di far cremare i resti e di disperderne le ceneri in mare.[14] Nonostante la sua posizione di "moderato" e i suoi difficili rapporti con Hitler e il nazismo a partire dalla fine degli anni trenta, Hess è diventato un punto di riferimento per i circoli neonazisti tedeschi.
Onorificenze
modificaGalleria d'immagini
modifica-
Nel 1927 con Hitler, Himmler, Pfeffer von Salomon e Gregor Strasser al raduno del Partito nazista (secondo da sinistra)
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Con Mussolini nel 1938
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Con Hitler a Norimberga al raduno del NSDAP del 1936
-
Al processo di Norimberga nel 1946
Note
modifica- ^ a b c Pick, p. 33.
- ^ Rudolf Hess, su aforismi.meglio.it.
- ^ Kakel, pp. 15-16.
- ^ a b c Wilson, p. 261.
- ^ a b c Pick, p. 35.
- ^ Stackelberg, p. 207.
- ^ Pro e Contro - Hitler, I Dossier Mondadori, 1972
- ^ The Avalon Project : Judgement : Hess, su avalon.law.yale.edu. URL consultato il 27 ottobre 2015.
- ^ Gorbaciov non sarebbe contrario a liberare Rudolf Hess - La Repubblica.It
- ^ (EN) Rojas John-Paul Ford e Wardrop Murray, Report into Rudolf Hess death fails to answer unexplained questions about Nazi prisoner's 'suicide', The Telegraph, 17 March 2012.
- ^ Roy Conyers Nesbit e Georges van Acker, The Flight of Rudolf Hess: Myths and Reality, History Press, 2011, ISBN 978-0-7509-4757-2.
- ^ Pick, p. 265.
- ^ a b Guardian.
- ^ Articolo su Corriere.it
Bibliografia
modifica- Eugene K. Bird, Rudolf Hess. Storia di quarantacinque anni di prigionia, Padova, Edizioni di Ar, 1986
- Lynn Picknett, Clive Prince e Stephen Prior, Il caso Rudolf Hess (nuova edizione aggiornata), Milano, Sperling Paperback, 2005
- (EN) Daniel Pick, The Pursuit of the Nazi Mind: Hitler, Hess, and the Analysts, ISBN 978-0199678518.
- (EN) James Wilson, Hitler's Alpine Headquarters, 2013, ISBN 978-1783030040.
- (EN) Carroll P. Kakel, The Holocaust as Colonial Genocide: Hitler's 'Indian Wars' in the 'Wild East', ISBN 978-1137391698.
- (EN) Roderick Stackelberg, The Routledge Companion to Nazi Germany, ISBN 978-0415308618.
- (EN) Rudolf Hess's body removed from cemetery to deter Nazi pilgrims, su theguardian.com. URL consultato il 30 ottobre 2015.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Rudolf Hess
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rudolf Hess
Collegamenti esterni
modifica- Hess, Rudolf, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Silvio Flirlani, HESS, Rudolf, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1948.
- Hess, Rudolf, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Hess, Rudolf, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Rudolf Hess, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Rudolf Hess, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere riguardanti Rudolf Hess, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Rudolf Hess, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Rudolf Hess, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64799191 · ISNI (EN) 0000 0001 0858 159X · LCCN (EN) n79078096 · GND (DE) 11855039X · BNE (ES) XX1022869 (data) · BNF (FR) cb119391587 (data) · J9U (EN, HE) 987007262777005171 · NDL (EN, JA) 00620822 |
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