Pojana Maggiore
Pojana Maggiore (anche Poiana Maggiore[5], Pojana in veneto[6]) è un comune italiano di 4 219 abitanti[2] della provincia di Vicenza in Veneto.
Pojana Maggiore comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Vicenza |
Amministrazione | |
Sindaco | Paola Fortuna (lista civica: Crescere con Voi) dal 26-5-2014 (3º mandato dal 10-06-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 45°17′25.4″N 11°30′09″E |
Altitudine | 14 m s.l.m. |
Superficie | 28,62 km² |
Abitanti | 4 219[2] (31-08-2022) |
Densità | 147,41 ab./km² |
Frazioni | Cagnano, Cicogna[1] |
Comuni confinanti | Asigliano Veneto, Borgo Veneto (PD), Cologna Veneta (VR), Montagnana (PD), Noventa Vicentina, Orgiano, Roveredo di Guà (VR), Sossano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 36026 |
Prefisso | 0444 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 024079 |
Cod. catastale | G776 |
Targa | VI |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 451 GG[4] |
Nome abitanti | poianesi |
Patrono | Madonna di Monte Berico |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Pojana Maggiore all'interno della provincia di Vicenza | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaSituato nella parte più meridionale della provincia di Vicenza, il territorio di Pojana Maggiore si presenta completamente pianeggiante (il capoluogo è situato a 14 m s.l.m.) con modesti corsi d'acqua a carattere locale, quali il Ronego e l'Alonte, che segna per un tratto il confine settentrionale e orientale del comune.
Classificato nella zona sismica 4 (sismicità molto bassa), il territorio comunale si trova al confine con altre due province venete: Verona a ovest e Padova a sud. Dista 40 km da Vicenza, 45 km da Padova e 50 km da Verona.
In epoca storica la zona era attraversata dall'antico letto del fiume Adige, il cui corso si spostò a sud a seguito degli sconvolgimenti idrogeologici altomedioevali iniziati con la Rotta della Cucca (589 d.C.). L'antico passaggio dell'Adige e gli eventi ad esso collegati sono tutt'oggi testimoniati dai toponimi di alcune località del comune, come Sabbioni, Conche e Rotte. Il territorio è delimitato da tre fiumi: il Ronego, il Guà e l'Alonte.
Origini del nome
modificaIl termine Pojana sembra derivi dal longobardo plojum, col significato di "luogo coltivato ed arato"[7].
Storia
modificaEpoca antica e Medioevo
modificaI numerosi reperti rinvenuti in territorio pojanese[8] suggeriscono che esso fosse già abitato in epoca preistorica[9]. Le più antiche testimonianze della presenza romana risalgono alla fine del II - inizi del I secolo a.C., mentre la prima vera colonizzazione avvenne durante il regno di Augusto, quando la zona di Este e le terre circostanti vennero concesse come premio di guerra ad alcuni soldati reduci della battaglia di Azio. Questa colonizzazione portò alla bonifica del territorio, con lo scavo del letto dei fiumi, la costruzione degli argini e di una rete di canali, la ripartizione del terreno tramite la centuriazione e la costruzione di strade; tale impostazione è sopravvissuta fino al giorno d'oggi (ad esempio via Vicentina e via Pelosa sono tratti di antiche strade romane)[10].
Il primo documento medioevale che testimonia la presenza di un borgo stabile, è l'autorizzazione imperiale all'erezione di un Castrum Pojanae, nel 917 d.C.[senza fonte]
Verso la metà del Trecento, durante la dominazione scaligera, il territorio di Pojana fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo e fiscale, al Vicariato civile di Orgiano e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo[11].
A lungo conteso tra Vicenza, Verona e Padova, il territorio pojanese, insieme con tutto il vicentino, entrò a far parte della Repubblica di Venezia nel 1404.
Epoca contemporanea
modificaCaduta la Serenissima, Pojana cadde sotto le dominazioni francese e austriaca che si alternarono in questa regione; dal 1814 entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto) e nel 1866, al termine della Terza guerra di indipendenza, fu annessa al Regno d'Italia.
All'inizio del Novecento dipendeva, sotto l'aspetto amministrativo, dal mandamento di Lonigo. Nel 1911 il paese fu collegato al capoluogo dalla nuova linea ferroviaria Vicenza-Montagnana, vi fu installata la rete elettrica pubblica e, due anni dopo, il primo telefono. In paese esisteva anche l'ufficio telegrafico, la scuola comunale, la Congregazione di carità e un servizio postale giornaliero. Tra le iniziative finalizzate alla cooperazione e alla promozione sociale, istituite in questo periodo: la Cassa Rurale e Artigiana[12], la Società di Mutuo Soccorso, la Cooperativa di consumo, la Latteria sociale, le due Cooperative tabacchi, la Cooperativa agricola e la Cooperativa ortofrutticola[13].
Era un paese di campagna la cui popolazione svolgeva un'attività prevalentemente agricola, pur essendo presenti anche un notaio, il medico condotto e il farmacista, un veterinario, un'ostetrica, due ingegneri e un avvocato; pochi gli artigiani e commercianti che svolgevano un'attività perlopiù connessa all'agricoltura e spesso venivano retribuiti in natura. La terra apparteneva a grandi proprietari che dominavano la vita del paese, mentre la massa della popolazione maschile era composta da fittavoli o braccianti. Alcuni di questi erano salariati fissi, ma la maggior parte chiamati dai grandi proprietari a svolgere lavori occasionali, quindi senza occupazione per una gran parte dell'inverno, durante il quale potevano sopravvivere soltanto grazie alle opere pubbliche appositamente create dal Comune, a quel tempo la principale aziende non agricola del paese. Le abitazioni erano modeste ma dignitose nel centro del paese, mentre nelle contrade periferiche spesso la gente viveva in malsani casoni di terra cruda e paglia. Forte era l'attaccamento della gente ad una religione cattolica ancora molto tradizionale. Questa situazione non consentiva un incremento demografico della popolazione che, nel 1900, era di circa 3.500 abitanti: costante l'emigrazione verso i paesi europei ma soprattutto oltre Atlantico[14].
La prima guerra mondiale sconvolse completamente la vita del paese: come tutta la provincia, anche Pojana fu dichiarato "zona di guerra". La maggior parte dei giovani maschi fu chiamata al fronte (ne morirono 106, i reduci furono 139) e il lavoro fu completamente a carico dei vecchi, delle donne e dei bambini; il paese vide il passaggio e l'acquartieramento di truppe, l'arrivo dei profughi di Roana che si fermarono fin dopo la fine della guerra, la cui eredità fu l'impoverimento delle campagne e la mancanza di risorse per la popolazione contadina, come pure l'arricchimento di chi riuscì ad approfittare della situazione; questo periodo vide anche l'emergere, come in tutto il Basso vicentino, delle lotte contadine[15].
Queste, alimentate dalle leghe rosse e dai cattolici, furono particolarmente dure:, si susseguivano scioperi, comizi e cortei, contrastati da serrate dei proprietari, che lasciavano senza lavoro centinaia di salariati. A Pojana e Noventa vi furono violenze, le masse invasero le fattorie, vi furono numerosi arresti e anche un morto. Nel 1920 a Pojana e a Villaga vinsero le elezioni i socialisti e nel 1921 i comunisti; i nuovi amministratori iniziarono subito una gestione del Comune ispirata ai principi del marxismo, facendosi parte attiva durante la stipula dei patti colonici e ottenendo condizioni estremamente progressiste per l'epoca. A loro volta, gli agrari si organizzarono nell'Associazione Agraria del Basso Vicentino, prima cellula da cui in seguito si sarebbe sviluppata l'Associazione Agraria Vicentina. A Pojana si costituì anche il primo fascio della provincia. Durante tutto il periodo il clima sociale rimase alquanto turbolento tanto che, a seguito di ulteriori violenze e minacce, nel 1921 l'intero consiglio comunale si dimise ed il Comune venne commissariato. Qualche anno più tardi, il sindaco sarebbe stato sostituito dal podestà, nominato dal governo fascista[16].
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 settembre 1962.[17]
- Stemma
«D'azzurro, al castello al naturale, torricellato di uno, merlato alla guelfa, aperto e finestrato e murato di nero; artigliata sulla sommità della torre una poiana al naturale, imbeccata e dal volo piegato. Ornamenti esteriori da Comune.»
- Gonfalone
«Drappo d'azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Poiana Maggiore. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di un velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale.»
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modificaArchitetture civili
modifica- Castello di Pojana Maggiore, eretto per la prima volta intorno all'anno 1000, più volte abbattuto e ricostruito nei secoli, si trova oggi in stato di abbandono.
- Villa Pojana (1546), tra le prime opere di Andrea Palladio. Dal 1996 fa parte, assieme alle altre ville palladiane del Veneto, della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
- Villa Arnaldi Brojanigo, una nobile casa di campagna
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Villa Pojana, fronte
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Villa Pojana, ingresso
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Villa Pojana, dettagli delle statue sul coronamento
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Villa Pojana, ingresso dalla strada
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Villa Pojana, vista dell'ingresso dalle scalinate della villa
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Villa Pojana, retro
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[19]
Cultura
modificaA Pojana vi sono due scuole dell'infanzia, due scuole primarie e una scuola secondaria di primo grado[20]; è anche presente la biblioteca comunale.
Geografia antropica
modificaFrazioni del comune di Pojana Maggiore sono Cagnano (con circa 800 abitanti) e Cicogna.
Altre località o contrade sono: Ponte Cazzola, Paradiso, Scavezzà, Contellena-lovato, Conche, Spello-tognetti, Ponte Novo, Capitello.
Economia
modificaIl territorio ha una vocazione prevalentemente agricola. La maggior parte delle industrie è collocata nella frazione di Cagnano.
Come in tutto il Basso vicentino, fra le due guerre mondiali venne introdotta a Pojana la coltivazione del tabacco, che divenne ben presto così importante per l'economia del paese da superare di gran lunga le tradizionali colture del grano e del mais sempre meno redditizie. Essa dava anche possibilità di occupazione alla popolazione femminile contadina, che così contribuiva al bilancio familiare nei mesi in cui era ridotto il lavoro nei campi[21].
Il territorio comunale inoltre rientra nella zona di produzione del Prosciutto Veneto Berico-Euganeo
Infrastrutture e trasporti
modificaPojana Maggiore è collegata ai centri vicini tramite strade provinciali, e dal 2015 alla viabilità nazionale tramite il tratto sud dell'Autostrada A31 Valdastico (casello di Noventa Vicentina distante 7 km).
Il comune è servito dalle autolinee interurbane gestite da Ferrovie e Tramvie Vicentine (FTV) e Busitalia-Sita Nord.
Tra il 1887 e il 1948 Pojana Maggiore fu servita da una fermata della Tranvia Vicenza-Noventa-Montagnana, gestita dalla Società Tramvie Vicentine (diventata in seguito FTV ed oggi SVT). Questa linea era importantissima per l'economia del Basso vicentino, perché favoriva gli scambi con il capoluogo, tra cui il trasporto delle barbabietole allo zuccherificio di Montagnana; nel 1941 la Società Eridania Zuccherifici Nazionali installò presso la stazione ferroviaria di Pojana un impianto per pesare le barbabietole provenienti dalle campagne circostanti e destinate agli zuccherifici; fu smantellato negli anni ottanta insieme con l'edificio della stazione[22].
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1985 | 1990 | Danilo De Tommasi | DC | Sindaco | |
1990 | 1995 | Domenico Verlato | DC | Sindaco | |
1994 | 2004 | Claudio Tadiotto | Lista Civica | Sindaco | |
2004 | 2014 | Gabriele Cavion | Lista Civica | Sindaco | |
2014 | in carica | Paola Fortuna | Lista Civica | Sindaco |
Gemellaggi
modificaPojana Maggiore è gemellata con:
- Roana, dal 1996, in ricordo dei profughi ospitati in paese durante la prima guerra mondiale.
Inoltre il comune di Pojana Maggiore ha aderito alla lista dei comuni gemellati con la fondazione "Città della Speranza"[23].Inoltre il comune aderisce all’iniziativa: patto dei sindaci [24]
Sport
modificaLa principale società calcistica del paese è l'AC Spes Pojana. Fondata nel 1927, gioca le sue partite interne al campo sportivo "Lino Ghirotto" di Pojana Maggiore. I colori sociali sono il giallo e il blu. Nella stagione 2012-2013 disputa il campionato di Seconda Categoria organizzato dal Comitato regionale Veneto della FIGC. È presente anche l'associazione sportiva GS Pojana Maggiore.[25] L'associazione, nata nel 1984, gestisce una squadra amatoriale di calcio a 11 maschile ed è iscritta al torneo provinciale CSI Vicenza[26].
Esiste inoltre una società di pallavolo, l'ASD Volley Basso Vicentino[27], che collabora nel territorio con i paesi di Sossano e Campiglia dei Berici. Le squadre in categoria seniores, nella stagione 2012-2013, disputano i campionati di Serie C (maschile) e Serie D (femminile).
Note
modifica- ^ Comune di Pojana Maggiore - Statuto.
- ^ a b Popolazione residente al 31 agosto 2022 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Come viene riportato nello statuto comunale, le forme "Poiana" e "Pojana" sono del tutto equivalenti.
- ^ Renzo Ambrogio, Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Istituto geografico De Agostini, 2004.
- ^ Fonte: Copia archiviata, su araldicacivica.it. URL consultato il 28 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2015).
- ^ In particolare i reperti neolitici di Ca' Bissara
- ^ Zaffanella, 1987.
- ^ Paganotto, 2012, p. 10.
- ^ Canova, 1979, p. 160.
- ^ Istituita nel 1895, poi Banca di Credito Cooperativo Vicentino
- ^ Paganotto, 2012, pp. 21-22.
- ^ Paganotto, 2012, pp. 14-17.
- ^ Paganotto, 2012, p. 17.
- ^ Paganotto, 2012, pp. 38-41.
- ^ Poiana Maggiore, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 18 ottobre 2023.
- ^ a b Comune di Poiana Maggiore, Statuto (PDF).
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Sito del Comune - Scuole, su comune.poiana-maggiore.vi.it. URL consultato il 12 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2015).
- ^ Paganotto, 2012, pp. 92-93.
- ^ Paganotto, 2012, pp. 30, 86.
- ^ Comuni gemellati con Città della Speranza
- ^ [1]
- ^ Sito ufficiale del GS Pojana Maggiore, su gspojanamaggiore.it. URL consultato il 27 luglio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2015).
- ^ C.S.I. di Vicenza
- ^ Sito ufficiale dell'ASD Volley Basso Vicentino Archiviato il 6 novembre 2012 in Internet Archive.
Bibliografia
modifica- Mirella Brojanigo, Giovanni Battista Ciro Brojanigo, Storia di Pojana Maggiore, Lonigo, Tip. Panozzo, 1974
- Giusto Geremia, Ultimi cent'anni di storia di Pojana Maggiore (e dintorni), Pojana Maggiore, 1987
- Nicola Paganotto, Graziano Fontana, Pojana Maggiore: cinquant'anni di storia in bianco e nero, 1900-1950, Sossano, Giovani editori, 2012.
- Giuseppe Pasqualigo, Pojana Maggiore: Ricordi storici relativi al suo borgo, alla chiesa ed al castello , tip. Zanella, Este, 1886
- Gian Carlo Zaffanella, Alle origini di Pojana Maggiore e Noventa Vicentina, Editrice Basso Vicentino, 1987.
- Per approfondire
- Mirella Brojanigo, Villa Arnaldi Brojanigo: una nobile casa di campagna a Pojana Maggiore, Sossano, Centro studi berici, 2004
- Nereo Conte, Pojana Maggiore: settemila anni di storia, Pojana Maggiore, Pro loco di Pojana Maggiore, 2005
- Maria Rosa Cenci, Carola Vielmo, Pojana maggiore: un'escursione attraverso il paese sulle tracce della storia, Noventa Vicentina, AGM Grafica, 2004
- Maria Rosa Cenci, I Capitelli di Pojana Maggiore (VI) - Fede, Tradizione e Storia di un paese, AGM Grafica, 1999
- Gian Carlo Zaffanella, Il lapidario romano del museo civico di Montagnana e l'antica colonizzazione agraria nella pianura veneta tra l'Adige, i Colli Berici e i Colli Euganei, Monselice, Il Prisma, 1999
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pojana Maggiore
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Pojana Maggiore
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.poiana-maggiore.vi.it.
- Poiana Maggióre, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 145600626 · LCCN (EN) n98097143 · GND (DE) 7661796-8 · J9U (EN, HE) 987007538033905171 |
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