Mullā
Il mullā (in arabo مُلّا?, plur. in arabo مُلالي?, mulālī; in turco mulla), in italiano anche mullà o mollà,[1] è un uomo di religione musulmana particolarmente esperto sulla teologia dell'Islam e la sharīʿa (un equivalente del sostantivo ʿālim).
La parola deriva dall'arabo mawlā, termine presente del Corano che, a causa della polisemia del termine, alcuni editori hanno considerato un titolo religioso. Il titolo, dato ad alcuni ʿālim, deriva dall'arabo مَوْلَى (mawlā), che però, in questo caso, vuol dire "maestro" o "custode".
Il termine riguarda particolarmente il contesto sciita ed è questo il sostantivo che in una parte del mondo islamico – soprattutto in Iran, Pakistan, Azerbaigian, Afghanistan, Arabia orientale, Penisola balcanica, Asia centrale e Asia meridionale – viene comunemente attribuito al capo della comunità religiosa locale o al Khaṭīb della moschea locale.
Il titolo è anche usato da alcuni ebrei sefarditi, sempre per indicare una figura di riferimento dottrinario nella comunità religiosa. Resta inteso, soprattutto nel mondo musulmano, il senso di rispetto e la saggezza espressa dalla figura cui si riferisce.
Note
modifica- ^ Mullah, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 novembre 2016.
Bibliografia
modifica- (EN) Lemma «Mollā» (J. Calmard), su The Encyclopaedia of Islam, second edition.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) mullah, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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