Maria Carmela Ascione
Maria Carmela Giuseppa Ascione, in religione Maria Luisa di Gesù (Barra, 28 febbraio 1799 – Napoli, 10 gennaio 1875), è stata una religiosa e mistica italiana, fondatrice della congregazione delle Suore di Maria Santissima Addolorata.[1]
Portò avanti un'attività da esegeta per la maggior parte della sua vita, commentando i libri della Bibbia, e scrisse testi di devozione e di meditazione.[2] I suoi scritti, in parte tradotti in francese, sono conservati nell'archivio e nella biblioteca dell'istituto da lei fondato nel 1840.[3][4]
Biografia
modificaMaria Carmela Giuseppa Ascione nacque a Barra il 28 febbraio 1799 e ricevette il battesimo nello stesso giorno.[2][5] Primogenita di dieci figli, la sua famiglia era legata al Terzo Ordine Domenicano, al quale apparteneva la prozia Rosa Seta, sorella della nonna paterna Maria Giuseppa.[6][7] Suo zio paterno Gaetano fu un parroco e venne introdotta alla fede cattolica dal padre medico, Giuseppe, che in gioventù venne educato nel convento di San Domenico Maggiore.[4][7] Sua madre si chiamava Fortunata Carrese.[4]
Manifestò sin dall'infanzia la sua devozione verso Maria Addolorata, per la quale a 13 anni riunì in preghiera un gruppo di ragazze.[2][8] Entrata in contatto con i serviti, a 17 anni entrò come conversa nel convento delle benedettine a Donnaromita, ma dovette andar via dopo sei mesi per motivi legati alla salute.[2][9] Tornata a casa, tentò di diventare terziaria, ma una normativa del 1616 riemersa da Luigi Ruffo Scilla imponeva alle aspiranti bizzoche di ricevere la vestizione formale dal quarantesimo anno di età.[9] Allora, ad appena vent'anni, fece il suo ingresso come oblata nel ritiro dell'Olivella, ottenendo il velo dopo sette mesi di noviziato con il nome Maria Luisa di Gesù.[9]
Dopo sei mesi dovette andare via per malattia e vi tornò come superiora nel 1825, ma il suo periodo di governo non fu semplice.[9] Oltre alle oblate, alle educandate e alle pernottanti, il ritiro ospitava anche una scuola a pagamento, istituita dalla stessa Maria Luisa.[9] La gestione del complesso era difficile e mancavano le risorse per mantenere almeno le congregate, al punto che finì per chiedere in prestito dieci ducati a sua madre.[9][10] Nel 1832 ebbe inizio il suo rapporto con santa Filomena, di cui fece da intermediaria per la "gente che veniva a pregarla" fino al 1835.[11]
Nello stesso anno incontrò Luigi Navarro, che sarà il suo direttore spirituale, e cominciò l'attività esegetica scrivendo le sue prime "illustrazioni", almeno 45, cioè commenti di altrettanti libri tra l'Antico e il Nuovo Testamento.[3][11][12] In un'epoca di analfabetismo diffuso, si dedicò alla stesura di altri testi, come riflessioni morali e un minimo di 1500 lettere.[12] Nonostante ciò, nei suoi scritti erano presenti "più errori d'ortografia che parole".[13] Lei stessa si rammaricò per essersi dedicata alla lettura e alla scrittura da autodidatta, senza seguire le lezioni di un maestro privato che il padre assunse per lei.[13]
Il 30 agosto 1839 lasciò l'Olivella per motivi di salute e un benefattore le offrì in dono un'abitazione a Santa Lucia.[3] L'8 maggio 1840 creò l'Istituto delle Serve di Maria Santissima Addolorata e di Santa Filomena presso via Forno Vecchio alla Solitaria.[2][3][10] Ne scrisse la Regola qualche anno prima, ispirandosi alla suddetta santa, e lo fondò con lo scopo di accogliere e di educare le ragazze povere e abbandonate.[2][3][10] L'11 maggio 1851 inaugurò un secondo istituto, intitolato alla Vergine Stella Mattutina, con l'aiuto di Navarro e di Zenaide Wolkonsky, principessa russa attratta dalle sue capacità mistiche e profetiche.[2]
Nel 1863 Alberto Radente divenne il suo direttore spirituale e nel 1867 la fece iscrivere al Terzo Ordine Domenicano con il nome di suor Maria Maddalena.[8] Il 26 luglio 1870, quando già era nota per i suoi scritti e le sue opere di carità, ricevette in visita a Napoli Annibale Maria Di Francia, che aveva saputo di lei attraverso il francescano Pietro di Portosalvo.[14] Tra i due iniziò un rapporto epistolare che sarebbe durato fino alla morte di Maria Luisa, divenuta per il chierico una vera e propria guida spirituale.[15]
L'ultima lettera da lei firmata risale al 21 dicembre 1874 e in questi anni Annibale iniziò a diffondere, a Napoli e a Messina, il culto di Maria con il titolo di Stella Mattutina, alla quale la Ascione, che incise in modo significativo sulla formazione spirituale di Annibale, era devota.[14][15] Morì all'età di 75 anni il 10 gennaio 1875 e venne tumulata nel cimitero di Santa Maria del Pianto.[4] Nel 1909 fu aperto il processo per la sua beatificazione e il 22 aprile 1947 la salma venne traslata nella chiesa di Stella Mattutina.[2][4]
Note
modifica- ^ (FR) Maria Carmela Giuseppa Ascione (1799-1875), su data.bnf.fr. URL consultato il 23 dicembre 2023.
- ^ a b c d e f g h Maria Carmela Ascione, su chiesadinapoli.it. URL consultato il 22 dicembre 2023.
- ^ a b c d e Maria SS. Addolorata e S. Filomena, su chiesadinapoli.it. URL consultato il 22 dicembre 2023.
- ^ a b c d e Antonio Borelli, Serva di Dio Maria Luisa di Gesù (Maria Carmela Ascione), su santiebeati.it, 27 dicembre 2002. URL consultato il 22 dicembre 2023.
- ^ Guidi, p. 316.
- ^ Sohn-Kronthaler e Albrecht, p. 147.
- ^ a b Boccadamo, p. 1.
- ^ a b Boccadamo, p. 2.
- ^ a b c d e f Boccadamo, p. 3.
- ^ a b c Boccadamo, p. 4.
- ^ a b Boccadamo, p. 9.
- ^ a b Boccadamo, p. 6.
- ^ a b Boccadamo, p. 12.
- ^ a b Graziano, p. 61.
- ^ a b Graziano, p. 62.
Bibliografia
modifica- Laura Guidi, Scritture femminili e Storie, ClioPress, 2004.
- (DE) Michaela Sohn-Kronthaler e Ruth Albrecht, Fromme Lektüre und kritische Exegese im langen 19. Jahrhundert, Kohlhammer Verlag, 2014.
- Giuliana Boccadamo, Maria Luisa Ascione e le Illustrazioni sulla Bibbia, in La Bibbia nell'interpretazione delle donne, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2002.
- Rosa Graziano, Madre Nazarena Majone nel mondo al di là delle cose, Rubbettino Editore, 2004.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89231422 · ISNI (EN) 0000 0000 6246 9163 · SBN CFIV121711 · GND (DE) 1136339663 · BNF (FR) cb10506042d (data) |
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