Lisanorida
Lisanorida (in greco antico: Λυσανορίδας?, Lysanorìdas; Sparta, fine V secolo a.C. – dopo il 379 a.C.) è stato un militare spartano.
Biografia
modificaLisanorida era uno degli armosti lasciati a Tebe dopo l'instaurazione di un governo oligarchico filo-spartano da parte di Febida nel 382 a.C.
Nell'inverno 379-378 a.C., quando gli esuli democratici tornarono in città, Lisanorida dovette cedere la Cadmea,[1] dove era di stanza la sua guarnigione, e fece ritorno a Sparta, dove i suoi colleghi Erippida (o Ermippida) e Arceso vennero giustiziati; Lisanorida, invece, essendo stato assente la notte dell'insurrezione, fu condannato soltanto a pagare un'alta somma di denaro, ma, non possedendola, andò volontariamente in esilio.[2]
Teopompo racconta che Lisandrida (probabilmente Lisanorida), fu espulso da Sparta per gli intrighi del re Agesilao, e che gli Spartani fecero giustiziare sua madre Senopizia, la donna più bella del Peloponneso, e sua sorella Crise.
Note
modificaBibliografia
modifica- Fonti primarie
- Diodoro Siculo, Bibliotheca historica (qui)
- Plutarco, Vita di Pelopida (qui)
- Fonti secondarie
- (EN) William Smith (a cura di), Lysanoridas, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.