Karl August Förster
Karl August Förster, oppure Carl August Förster (Naumburg, 3 aprile 1784 – Dresda, 18 dicembre 1841), è stato un letterato e traduttore tedesco.
Biografia
modificaStudiò all'Università di Lipsia, ottenendo il ruolo di docente, a 23 anni, di lingua e letteratura tedesca alla scuola dei cadetti (accademia militare) di Dresda, che conservò fino alla morte.[1]
Tra i suoi studî si ricordano un Abriss der allgemeinen Literaturgeschichte (Dresda 1828), i molti articoli inseriti in numerose riviste, le versioni da Quinto Orazio Flacco, da George Gordon Byron, da Thomas Moore.[1]
Ma è conosciuto prevalentemente per le traduzioni dall'italiano diventando uno dei più importanti letterati romantico-umanistico, che dopo il 1820 fece di Dresda uno dei maggiori centri letterari germanici.[1] Fu un benemerito divulgatore della poesia italiana in Germania.[2]
Dopo aver tradotto alcuni canti della Divina Commedia, del quale fu uno tra i primi conoscitori e ammiratori nell'età del Romanticismo,[2], destò risonanza nel 1808 il suo saggio di traduzione del canto di Francesca da Rimini; dopo di che si dedicò a Francesco Petrarca, di cui tradusse tutto il Canzoniere e i I Trionfi (1818-1819). Successivamente tradusse una selezione delle poesie di Michelangelo Buonarroti (1822) e una selezione di liriche di Torquato Tasso (1844). Tra i suoi ultimi lavori si può menzionare nel 1841 una traduzione della Vita nuova di Dante Alighieri che ancor oggi si ristampa.[1][2]
Al Tasso e a Michelangelo aveva dedicato nell'Abriss due saggi, che vennero poi ristampati. Pochi anni prima di morire iniziò a scrivere una Vita del Tasso, che rimase incompiuta.[1]
Entusiasta di Raffaello Sanzio, ne celebrò la vita e l'opera in un ciclo di poesie in metro vario (Rafael. Kunst und Künstlerleben in Gedichten, Lipsia 1827), con le quali dimostrò la sua passione per l'arte e la perfezione formale.[1]
Popolare divenne il suo lied Was vergangen kehrt nicht wieder.[1]
Il Förster formò assieme a J. L. Tieck, K. G. Carus e al conte Wolf Baudissin l'Accademia dantesca, che era legata col duca e poi re Giovanni di Sassonia, che diede il suo contributo alla traduzione della Commedia,[1] pubblicando con lo pseudonimo di Philaletes una famosissima traduzione di tutta la Divina Commedia tra il 1828 e il 1849.[2]
Opere
modifica- Schriften (selezione);
- Abriss der allgemeinen Literaturgeschichte (Dresda 1828);
- Abriß der allgemeinen Litteraturgeschichte (volumi 1–4, Lipsia 1827–1830, incompiuta);
- Gedichte, 2 volumi, Lipsia 1843.
Traduzioni
modifica- Divina Commedia;
- Canzoniere;
- I Trionfi (1818-1819);
- Poesie selezionate di Michelangelo Buonarroti (1822);
- Rafael. Kunst und Künstlerleben in Gedichten (Lipsia 1827);
- Vita nuova (1841);
- Selezione di liriche di Torquato Tasso (1844);
- Da Quinto Orazio Flacco;
- Da George Gordon Byron;
- Da Thomas Moore.
Note
modificaBibliografia
modifica- (DE) Lebrecht Günther Förster (a cura), Biographische und literarische Skizzen aus dem Leben und der Zeit Karl Försters, Dresda, Lebrecht Günther Förster, 1846.
- (DE) Franz Schnorr von Carolsfeld, Förster, Karl, in Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), VII, Lipsia, Duncker & Humblot, 1877, p. 189.
- (DE) Peter Goßens, Karl Försters Petrarca-Übersetzung, in Francesco Petrarca in Deutschland. Seine Wirkung in Literatur, Kunst und Musik, Berlino, de Gruyter, 2006, pp. 467-485.
- Ladislao Mittner, Storia della letteratura tedesca, Torino, Einaudi, 2002.
- (EN) Helen Watanabe-O'Kelly, Cambridge History of German Literature, Cambridge, Cambridge University Press, 1997.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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Collegamenti esterni
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