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Il jazz-funk è un sottogenere della musica jazz. È caratterizzato da un ritmo groove, suoni elettrificati e dall'utilizzo dei primi sintetizzatori analogici.

Jazz-funk
Origini stilisticheJazz - Funk - Soul - Soul jazz - R&B
Origini culturaliPrimi anni 1970, Stati Uniti
Strumenti tipiciBasso elettrico - Sintetizzatore analogico - Pianoforte elettrico - Organo Hammond - Sassofono - Tromba - Trombone - Pianoforte - Chitarra elettrica - Batteria - voce
PopolaritàTra i primi anni 1970 ed i primi anni 1980 (USA, Brasile)
Metà degli anni 1990 (Regno Unito, Giappone, Messico, Cile)
Generi derivati
Free funk
Generi correlati
Soul jazz, Jazz-rock, Jazz crossover

Il sound jazz-funk trae le sue origini dalla metà degli anni sessanta, quando era una combinazione fra jazz ed un funky-Southern soul, fortemente influenzato dalle innovazioni proto-funk innovazioni degli Sly & the Family Stone.[1] Molti fra i primi artisti jazz-funk erano organisti, come Lonnie Smith, Reuben Wilson, Charles Earland e Jack McDuff (alcuni dei quali variavano liberamente tra il jazz-funk ed il soul jazz), fra le altre figure chiavi del genere è presente il sassofonista Eddie Harris ed il vibrafonista Roy Ayers. Artisti come il trombettista Donald Byrd, la flautista Bobbi Humphrey ed il tastierista Ronnie Foster eseguivano delle allegre composizioni dalle influenze R&B, Philadelphia soul e funk.[1] Tastieristi come Herbie Hancock e Lonnie Liston Smith esplorarono un jazz-funk più atmosferico, mentre gli artisti dell'etichetta CTI Records di Creed Taylor (tra i quali il più prominente fu Freddie Hubbard) erano caratterizzati da una produzione più lucida e consapevole.[1]

L'ondata fusion/jazz-funk raggiunse il suo apice negli anni settanta.[1]

Altri progetti

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