Istituto italiano di scienze umane
L'Istituto italiano di scienze umane di Firenze (SUM) è stato un istituto di alta formazione dottorale con ordinamento speciale che ha operato dal 2009 al 2013 nei vari settori delle scienze umane e sociali per offrire una formazione dottorale e post-dottorale in ambito europeo, promuovendo l'elaborazione critica e la ricerca. L'Istituto ha attivato dottorati in ogni materia umanistica e in alcune scienze sociali (Letteratura, Filosofia, Scienze Politiche, Diritto, Sociologia, Antropologia, Storia).
Istituto italiano di scienze umane (SUM) | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Firenze |
Altre sedi | Napoli |
Dati generali | |
Fondazione | 2002 |
Tipo | Scuola superiore universitaria |
Facoltà | Scienze umane e scienze sociali |
Rettore | Mario Citroni |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
Con decreto ministeriale del 2013 l'Istituto è stato disattivato e incorporato nella Scuola Normale Superiore di Pisa[1]. Con le modifiche statutarie intervenute in seguito, dal 24 ottobre 2014 sopravvive come struttura accademica della Scuola Normale, con il nome di Istituto di Scienze Umane e Sociali.
Descrizione
modificaHa sede a Firenze, nel Palazzo Strozzi, e a Napoli, nel Palazzo Cavalcanti. La sede istituzionale, amministrativa, direttiva e operativa è quella di Palazzo Strozzi a Firenze[è ancora valido?].
L'Istituto si compone di cinque scuole di alta formazione dislocate presso l'università Alma Mater di Bologna, l'università Federico II, l'Università L'Orientale e l'Università Suor Orsola Benincasa, di Napoli, l'università La Sapienza di Roma, l'università di Siena e università di Firenze[esistono ancora?].
Vicende giudiziarie e fusione con la Scuola normale di Pisa
modificaA partire dal 2009 l'Istituto è stato oggetto di un'inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato nel 2011 all'iscrizione nel registro degli indagati di vari docenti (tra i quali Aldo Schiavone e Mario Citroni) e dirigenti amministrativi dell'Istituto, per l'ipotesi di reato di peculato, abuso d'ufficio, truffa aggravata e uso dissennato di denaro pubblico: l'accusa, in particolare, ha contestato lo sperpero di denaro pubblico per cene e viaggi non legati all'attività dell'Istituto e gravi irregolarità nelle procedure concorsuali.[2][3][4][5][6][7]
Dal 2013, l'Istituto italiano di scienze umane è stato disattivato per essere incorporato nella Scuola Normale Superiore di Pisa, a seguito di decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca dell'8 agosto 2013, con cui si approvavano due accordi di programma concordati tra i due enti nel 2012 e 2013: l'organismo nato dalla fusione ha assunto, di conseguenza, la denominazione di Scuola Normale Superiore[1]. Dal 24 ottobre 2014, l'adeguamento statutario del nuovo organismo ne ha previsto la permanenza con lo status di struttura accademica della Scuola Normale Superiore, con il nome di Istituto di Scienze Umane e Sociali, che si affianca alle due Classi accademiche, umanistica e scientifica, che costituiscono la tradizionale suddivisione della Normale.
Direttori
modificaNote
modifica- ^ a b Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca-Decreto 8 agosto 2013 Archiviato il 6 ottobre 2014 in Internet Archive., in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie generale, n. 272, 20 novembre 2013.
- ^ Indagini su un prof Archiviato il 28 ottobre 2012 in Internet Archive. Il Foglio, 7 ottobre 2011
- ^ Le cene troppo eleganti del SUM[collegamento interrotto], Il Fatto quotidiano, 1º ottobre 2011
- ^ Abuso d'ufficio e spreco di denaro pubblico. Nei guai a Firenze un docente ed esponente Pd, Il Fatto quotidiano, 23 settembre 2011
- ^ Terremoto al SUM. Otto indagati: peculato, truffa e abuso d'ufficio, Il Giornale, 23 settembre 2011
- ^ Regali, viaggi e cene a spese dell'università Sum, La Repubblica, 22 settembre 2011
- ^ La Finanza al Sum. Schiavone: «Lascio» Corriere della Sera, 14 luglio 2009.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su sumitalia.it (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2007).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 148249399 · ISNI (EN) 0000 0001 2180 5105 · LCCN (EN) no2008034087 · J9U (EN, HE) 987007431429605171 |
---|