Festa di Qixi
La festa di Qixi (七夕S, qīxīP, ch'i1-hsi1W), nota anche come festa di Qiqiao (乞巧S, qǐqiǎoP, lett. "implorare le abilità"), festa del doppio sette,[1] giorno di San Valentino cinese[2] e notte dei sette,[3][4] è una festività cinese che ricorre il 7º giorno del 7º mese lunisolare del calendario cinese.[5][3][6][1]
Festa di Qixi | |
---|---|
Riunione di Zhinü e Niulang. Dipinto presso il lungo corridoio del Palazzo d'Estate a Pechino | |
Nome originale | Qīxī (七夕), Qiqiao (乞巧) |
Tipo | Nazionale |
Data | 7º giorno del 7º mese lunisolare del calendario cinese |
Celebrata in | Cina e altri paesi dell'estremo oriente |
Oggetto della ricorrenza | Unione di Zhinü e Niulang |
Ricorrenze correlate | Tanabata, Chilseok, Thất Tịch |
Tradizioni profane | vedi testo |
Altri nomi | Festa di Qiqiao, festa del doppio sette, giorno di San Valentino cinese, notte dei sette |
Celebrata sin dalla dinastia Han,[7] la festa trova le sue origini nella romantica leggenda di due amanti, la tessitrice Zhinü e il pastore Niulang.[3][1] Il primo riferimento noto a questo mito risale a oltre 2600 anni fa in una poesia dello Shijing.[8] La festa di Qixi ha ispirato il Tanabata in Giappone,[9] il Chilseok in Corea[10] e il Thất Tịch in Vietnam.[11]
Mitologia
modificaIl racconto mitologico si basa sulla storia d'amore tra la tessitrice Zhinü (织女), che simboleggia Vega, e il pastore Niulang (牛郎), che simboleggia Altair. Il loro amore non era consentito, quindi furono banditi ognuno su sponde opposte del fiume d'argento, simbolo della Via Lattea,[12] e una volta all'anno, il 7º giorno del 7º mese lunare, uno stormo di gazze avrebbe formato un ponte per riunire i due amanti per un giorno.[3]
Tradizioni
modificaDurante la dinastia Han le attività erano condotte in conformità ai formali rituali cerimoniali di stato, tuttavia col tempo le celebrazioni hanno inglobato anche le usanze della gente comune.[5]
Come da tradizione, le ragazze prendono parte all'adorazione dei celesti (拜仙)[6] recandosi al tempio locale per pregare Zhinü affinché dia loro la saggezza.[1] Solitamente vengono bruciati degli oggetti di carta come offerte[13] e si recitano delle preghiere tradizionali affinché si acquisisca destrezza nell'agopuntura, simbolo dei talenti tradizionali di una buona moglie.[1][14] Le fanciulle inoltre esprimono l'augurio di sposare un marito buono e amorevole e mostrano le loro abilità domestiche:[3] pare infatti che in passato vi fossero delle competizioni tra coloro che cercavano di essere le migliori nell'infilare degli aghi in condizioni di scarsa illuminazione come il bagliore di una brace o di una mezza luna.[13] Oggi, le ragazze a volte raccolgono articoli da toeletta in onore delle sette vergini.[13]
La festa ebbe una certa importanza anche per i neo sposi, i quali tradizionalmente adoravano la coppia celeste per l'ultima volta dicendole addio (辭仙). Tale rito era il simbolo di un matrimonio felice e mostrava come la sposa fosse apprezzata dalla sua nuova famiglia.[6]
In questo giorno i cinesi guardano al cielo per cercare Vega e Altair che splendono nella Via Lattea, mentre una terza stella forma un ponte simbolico tra le due stelle.[7] In passato era consuetudine pensare che se avesse piovuto in questo giorno, sarebbe stato a causa di un fiume che aveva spazzato via il ponte delle gazze o che la pioggia fosse dovuta alle lacrime della coppia separata.[15] La leggenda secondo cui uno stormo di gazze avrebbe formato un ponte per riunire i due amanti ha fatto sì che una coppia di questi animali simboleggi la felicità e la fedeltà coniugale.[16]
Riferimenti nella letteratura
modificaIl romanticismo e l'eleganza della festa di Qixi hanno fatto sì che vi si possano trovare riferimenti in diverse opere della letteratura cinese, come poesie e canzoni popolari risalenti alla dinastia Zhou.[17]
«銀燭秋光冷畫屏,
輕羅小扇撲流螢。
天階夜色涼如水,
坐看牽牛織女星。»
«La fiamma di una candela lampeggia contro uno schermo opaco dipinto in una fresca notte d'autunno,
Lei ha in mano un piccolo ventaglio di seta per scacciare le lucciole.
Sopra di lei pendono corpi celesti gelidi come acque profonde,
È rimasta seduta a guardare Altair di Aquila e Vega di Lyra che si struggevano l'uno per l'altra nel cielo.»
Note
modifica- ^ a b c d e Melton & Baumann 2010, pp 912-913.
- ^ Welch 2008, p. 228.
- ^ a b c d e Brown & Brown 2006, p.72.
- ^ Chester Beatty Library, online Archiviato il 22 ottobre 2014 in Internet Archive..
- ^ a b Zhao 2015, p.13.
- ^ a b c Poon 2011, p.100.
- ^ a b Schomp 2009, p.70.
- ^ Schomp 2009, p. 89.
- ^ Brown & Brown 2006, p.75.
- ^ Il Festival di Chilseok: la storia d’amore di Jiknyeo e Gyeonwu, su profilikpop.it. URL consultato il 3 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2021).
- ^ (VI) Thất tịch là ngày gì? Nguồn gốc và ý nghĩa lễ thất tịch, su dienmayxanh.com. URL consultato il 3 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2020).
- ^ Lai 1999, p. 191.
- ^ a b c Stepanchuk & Wong 1991, p. 83.
- ^ Kinag 1999, p.132.
- ^ Stepanchuk & Wong 1991, p. 82.
- ^ Welch 2008, p. 77.
- ^ (EN) Qixi Festival in ancient poems: the most beautiful but Qixi poems, su daydaynews.cc, 9 agosto 2019.
- ^ (EN) English Translation of Chinese Poetry – 中文詩詞英譯, su 28utscprojects.wordpress.com. URL consultato il 13 febbraio 2020.
Bibliografia
modifica- Ju Brown e John Brown, China, Japan, Korea: Culture and customs, North Charleston, BookSurge, 2006, ISBN 1-4196-4893-4.
- Heng Chye Kiang, Cities of aristocrats and bureaucrats: The development of medieval Chinese cityscapes, Singapore, Singapore University Press, 1999, ISBN 9971-69-223-6.
- Sufen Sophia Lai, Father in Heaven, Mother in Hell: Gender politics in the creation and transformation of Mulian's mother, in Presence and presentation: Women in the Chinese literati tradition, New York, St. Martin's Press, 1999, ISBN 0-312-21054-X.
- J. Gordon Melton e Martin Baumann, The Double Seventh Festival, in Religions of the world: A comprehensive encyclopedia of beliefs and practices, 2ndª ed., Santa Barbara, ABC-CLIO, 2010, ISBN 978-1-59884-203-6.
- Shuk-wah Poon, Negotiating religion in modern China: State and common people in Guangzhou, 1900–1937, Hong Kong, Chinese University of Hong Kong, 2011, ISBN 978-962-996-421-4.
- Virginia Schomp, The ancient Chinese, New York, Marshall Cavendish Benchmark, 2009, ISBN 978-0-7614-4216-5.
- Carol Stepanchuk e Charles Wong, Mooncakes and hungry ghosts: Festivals of China, San Francisco, China Books & Periodicals, 1991, ISBN 0-8351-2481-9.
- Patricia Bjaaland Welch, Chinese art: A guide to motifs and visual imagery, North Clarendon, Tuttle Publishing, 2008, ISBN 978-0-8048-3864-1.
- Rongguang Zhao, A History of Food Culture in China, SCPG Publishing Corporation, 2015, ISBN 978-1-938368-16-5.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Festival di Qixi
Controllo di autorità | NDL (EN, JA) 01145039 |
---|