Edgar Savisaar
Edgar Savisaar (Harku, 31 maggio 1950 – Tallinn, 29 dicembre 2022[1]) è stato un politico estone.
Edgar Savisaar | |
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Primo ministro dell'Estonia | |
Durata mandato | 8 maggio 1991 – 29 gennaio 1992 |
Presidente | Lennart Meri |
Predecessore | Otto Tief |
Successore | Tiit Vähi |
Ministro dell'Interno dell'Estonia | |
Durata mandato | 12 aprile 1995 – 10 ottobre 1995 |
Capo del governo | Andres Tarand |
Predecessore | Kaido Kama |
Successore | Märt Rask |
Sindaco di Tallinn | |
Durata mandato | 9 aprile 2007 – 30 settembre 2015 |
Predecessore | Jüri Ratas |
Successore | Taavi Aas |
Durata mandato | dicembre 2001 – ottobre 2004 |
Predecessore | Tõnis Palts |
Successore | Tõnis Palts |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista dell'Unione Sovietica (1983-1988) Fronte Popolare Estone (1988-1991) Partito di Centro Estone (dal 1991) |
Università | Università di Tartu |
Ultimo presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica socialista sovietica estone, è il fondatore del Partito di Centro Estone, di cui è stato il leader fino al 5 novembre 2016, quando un congresso straordinario ha scelto al suo posto Jüri Ratas. In seguito alla riconquistata indipendenza del Paese, nel 1991, ha ricoperto per primo e ad interim la carica di Primo ministro dell'Estonia fino al 1992. È stato in seguito ministro degli Interni e dell'Economia e sindaco di Tallinn.
Biografia
modificaDopo gli studi liceali, si iscrisse all'Università di Tartu, dove nel 1973 si laureò in Storia. Nel 1980 presentò la tesi di specializzazione sui "Fondamenti socio-filosofici dei modelli globali del Club di Roma"[2].
Dal 1980 al 1988 lavorò presso l'Istituto governativo per la programmazione economica. Durante il periodo 1988-1989 assunse il ruolo di direttore accademico della società di consulenza Mainor.
Pubblicò quattro libri,
La carriera politica
modificaRSS Estone
modificaNel 1989 fu nominato vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica socialista sovietica di Estonia. Nel 1990 divenne ministro dell'Economia e poco più tardi, il 3 aprile 1990, presidente del Consiglio dei ministri.
Primo ministro (1991-1992)
modificaQuando l'Estonia dichiarò la propria indipendenza dall'Unione Sovietica, il 20 agosto 1991, assunse la carica di primo ministro della restaurata Repubblica di Estonia. Il suo governo ad interim rimase in carica fino al 29 gennaio 1992, quando fu costretto alle dimissioni dalle perduranti difficoltà economiche della nazione.
Ministro degli Interni (1995)
modificaDal 1992 al 1995 fu vicepresidente del Riigikogu, il Parlamento estone. Nel 1995 fu per alcuni mesi (17 aprile - 6 novembre) ministro degli Interni; durante il mandato fu coinvolto in uno scandalo di intercettazioni telefoniche illegali: fu accusato di aver registrato conversazioni private di avversari politici.
Sindaco di Tallinn (2001-2004)
modificaNonostante avesse annunciato l'intenzione di lasciare la politica fino a quando non fosse stata provata la sua estraneità alla vicenda delle intercettazioni, si presentò comunque alle elezioni politiche per il rinnovo del Riigikogu, diventando successivamente presidente del Consiglio comunale di Tallinn. Il suo ritorno a leader del Partito di Centro Estone provocò la scissione di una parte dei membri del partito.
Dal 2001 al 14 ottobre 2004 fu sindaco di Tallinn; durante il suo governo cittadino è stato pubblicamente criticato per alcune scelte urbanistiche, ritenute vantaggiose per i membri del suo partito ma non per la città[3].
Ministro dell'Economia (2005-2006)
modificaIl 12 aprile 2005 divenne ministro degli Affari economici e delle comunicazioni nel nuovo governo di coalizione formato dal primo ministro Andrus Ansip.
Nel 2006 è stato capofila dei sostenitori della candidatura di Arnold Rüütel alla presidenza della Repubblica, ma la vittoria è andata a Toomas Hendrik Ilves: una scelta criticata da Savisaar, che l'ha attribuita[4] al ruolo ostile e fazioso dei media e dei parlamentari. Si rifiutò di congratularsi con Ilves[5].
Sindaco di Tallinn (2007-2015)
modificaTornato alla guida dell'amministrazione cittadina di Tallinn nel 2007, in aprile ha preso pubblicamente posizione contro lo spostamento della statua al soldato dell'Armata rossa dal centro della capitale a un sacrario periferico. Il trasferimento, deciso dal governo di Andrus Ansip, è stato considerato dalla minoranza russa come una provocazione; Savisaar ha accusato Ansip di deliberato attentato all'unità della società estone, provocando i russofoni[6]. In un sondaggio on line condotto dal quotidiano Postimees, l'87,4% degli interpellati ha ravvisato nelle parole di Savisaar un'istigazione alla violenza, mentre solo il 3,9% ha approvato il suo ragionamento[7]. In seguito alle controversia, il 29 aprile, è stata aperta una petizione on line per chiedere le sue dimissioni da sindaco, che si è conclusa il 9 maggio dopo aver raccolto 98.200 firme.
Vita privata
modificaFu sposato tre volte ed ebbe quattro figli.
Onorificenze
modificaOnorificenze estoni
modificaOnorificenze straniere
modifica
Note
modifica- ^ (EN) ERR | ERR, Edgar Savisaar passes away, su ERR, 29 dicembre 2022. URL consultato il 29 dicembre 2022.
- ^ (ET) biografia di Savisaar sul sito del governo estone
- ^ (ET) Scambio di favori tra Savisaar e Kruuda, Postimees.ee Archiviato il 28 luglio 2012 in Archive.is.
- ^ (ET) Il video delle reazioni di Savisaar alle elezioni su Postimees.ee Archiviato il 7 settembre 2012 in Archive.is.
- ^ (ET) L'articolo di Postimees.ee Archiviato il 7 settembre 2012 in Archive.is.
- ^ (ET) L'articolo su Postimees.ee Archiviato il 6 ottobre 2007 in Internet Archive.
- ^ (ET) Il sondaggio su Postimees.ee Archiviato il 19 agosto 2007 in Internet Archive.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Edgar Savisaar
Collegamenti esterni
modifica- (ET) Edgar Savisaar, su Eesti spordi biograafiline leksikon.
- (EN) Edgar Savisaar, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 6032752 · ISNI (EN) 0000 0000 2803 0106 · LCCN (EN) n90710009 · GND (DE) 130190969 |
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