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Edemone

Condottiero berbero

Edemone (in latino Verecundus; in greco antico: Aìδημων?, Aidimon; Mauretania, I secoloMauretania, 42) è stato un condottiero berbero, liberto del re Tolomeo di Mauretania e fautore della rivolta della Mauretania contro Roma[1].

Biografia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Tolomeo di Mauretania.

In seguito all'assassinio di Tolomeo di Mauretania, per ordine di Caligola nel 40, Edemone volle vendicare il defunto padrone e organizzò una rivolta contro Roma.[1]

Un'iscrizione di Volubilis mostra che almeno una parte significativa della popolazione della città combatté insieme al liberto, e, dopo la morte di Tolomeo, le tribù indigene poterono, in questo modo, ottenere la loro indipendenza.[2]

Claudio affidò, quindi, a Gaio Svetonio Paolino e Gneo Osidio Geta nel 42 il compito di sedare la rivolta, oltrepassando le montagne dell'Atlante.[1]

La rivolta cessò nel 44, dopo una battaglia decisiva, nella quale i romani inflissero grandi perdite ai berberi e offrirono a Sabalo e alle sue truppe un accordo di pace.[3]

Claudio decise, in seguito, di dividere il regno in due province romane, Mauretania Tingitana e Mauretania Cesariense, mentre Tingis fu in seguito ricostruita.[3]

  1. ^ a b c Pietro Romanelli, Mauretania, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. URL consultato il 13 marzo 2020.
    «[...] Fosse fedeltà alla monarchia soppressa, fosse piuttosto l'innato spirito di ribellione delle popolazioni barbare, certo è che della deposizione di Tolomeo queste approfittarono per entrare in campagna contro i Romani, sotto la guida di un liberto del sovrano, Edemone: e la rivolta si propagò rapidamente fino alle tribù più lontane.»
  2. ^ Pietro Romanelli, Volubilis, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966. URL consultato il 13 marzo 2020.
    «[...] Grazie ai buoni uffici di un suo cittadino, che aveva partecipato alla guerra contro il ribelle Edemone a favore dei Romani, la città ebbe da Claudio il diritto di municipio e altri privilegi: forse raggiunse più tardi il rango di colonia
  3. ^ a b J. Gascou, Encyclopédie berbère, vol. 2, 2012. (link)

Bibliografia

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  • (EN) Wouter Vanacker, Ties of Resistance and Cooperation. Aedemon, Lusius Quietus and the Baquates, in Mnemosyne, vol. 66, 2013, p. 708-733, DOI:10.1163/156852512X617588, ISSN 1568-525X (WC · ACNP).
  • (DE) Altheim F., Stiehl R. e Burian J., Die einheimische Bevölkerung Nordafrikas von den punischen Kriegen bis zum Ausgang des Prinzipats, in Die Araber in der alten Welt, 1964, p. 465-467.
  • (FR) Euzennat M., Le temple C de Volubilis et les origines de la cité, in B.A.M., 1957, p. 41-64.
  • (EN) Fishwick D., The Annexation of Mauretania, in Historia, 1971, p. 467-487.
  • (FR) Gascou J. M., Licinius Crassus Frugi, légat de Claude en Maurétanie, Collection de l’Ecole Française de Rome, 1974, p. 299-310.
  • (FR) La succession des bona uacantia et les tribus romaines de Volubilis, in Antiquités Africaines, 1978, p. 109-124.
  • (ES) Congreso Arqueológico del Marruecos Español, 1954, p. 337-344.