Cultura di Remedello
La cultura di Remedello si sviluppò nell'età del rame (III millennio a.C.) nell'Italia settentrionale, in particolare nell'area padana, con estensioni anche in Emilia e in Toscana.[1] Il nome deriva dal comune di Remedello (BS) dove a fine Ottocento sono state ritrovate numerose sepolture.[2]
Gli scavi
modificaLe prime sepolture vennero alla luce nell'inverno del 1884 ma vennero quasi completamente distrutte dai lavori agricoli che avevano portato alla scoperta del sito; le prime tombe furono scavate da Giovanni Bandieri e don Ruzzenenti, inizialmente sotto la direzione scientifica di Gaetano Chierici, che a seguito delle rigide temperature si ammalò e morì nel gennaio 1886. I lavori di scavo proseguirono sotto la guida di Giovanni Bandieri, che trasportò molti dei reperti e alcune tombe nel Palazzo dei Musei (Reggio Emilia).[3] Altre campagne di scavo furono eseguite negli anni successivi, e in seguito negli anni '70 e '80 del Novecento.
Le sepolture
modificaLe sepolture di questo periodo custodivano nella maggior parte dei casi un solo defunto, in posizione rannicchiata o supina; i rannicchiati erano deposti prevalentemente sul fianco sinistro con il capo rivolto a Nord ovest. Nella necropoli di Remedello e in altre dello stesso arco cronologico sono però presenti anche sepolture multiple e, in altri siti coevi, anche rituali di deposizione secondaria dei cadaveri.[3][4][5]
I corredi maschili erano rappresentati da frecce, pugnali in pietra e asce in pietra levigata; tra le sepolture sono poche quelle con asce e pugnali in rame o oggetti ornamentali.[3]
Le sepolture femminili si presentavano corredate da recipienti di ceramica o (in rari casi) oggetti d'ornamento. Le tombe di bambini o giovani contenevano a corredo semplici schegge di selce.[3]
Tra gli elementi ritrovati degni di nota si segnala la presenza di selci estremamente accurate, oggetti in rame arsenicale o in argento (armi, spilloni, pettorali, bracciali), caratterizzati da elementi decorativi di origine orientale;[2] cuspidi di frecce, pugnali litici, asce in pietra levigata e in pietra verde.[6] Poche sepolture contenevano oggetti di ornamento[7] quali ad esempio decorazioni ricavate dalle conchiglie Dentalium e Cardium.[8]
Cronologia
modificaSebbene le tombe rinvenute siano databili per la maggior parte all'età del rame,[9] sono state ritrovate sepolture anche delle successive età del bronzo e del ferro.[2]
Recentemente si sono distinti due periodi cronologici databili all'età del rame:[3] le cronologie assegnate in un primo momento (Remedello I: 3400/3200 a.C. - 2800 a.C.; Remedello II: 2900/2800 a.C. - 2400 a.C.[10]) sono state riviste da Raffaele de Marinis grazie alle nuove datazioni delle tombe 78 e 83[11] e così aggiornate:
- Remedello I: 3500 - 3000 a.C., antica età del rame;
- Remedello II: 3000 - 2500 a.C., piena età del rame.
Genetica
modificaIn uno studio del 2015 sono stati analizzati 3 campioni appartenenti al sito di Remedello, datati dal 3400 al 1700 a.C.
In tutti e 3 gli scheletri è stato rilevato l'aplogruppo Y-DNA I2,[12] più precisamente I2a1a1[13], clade attualmente diffusa soprattutto tra i Sardi, dove raggiunge il 38% dei lignaggi maschili.[14]
Note
modifica- ^ A. Palmieri, Remedello in Enciclopedia dell'Arte Antica, Treccani, 1965
- ^ a b c "Cultura di Remedello" su MSN Encarta, su it.encarta.msn.com. URL consultato il 6 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2005).
- ^ a b c d e "Sepolcreto di Remedello Sotto (Bs)" su Musei Civici di Reggio Emilia, su musei.re.it. URL consultato il 28 febbraio 2022.
- ^ Federico Roncoroni, Le sepolture secondarie e collettive in ripari sotto roccia nel Bresciano, in L'età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, pp. 405-422, ISBN 9788884865533.
- ^ Monica Miari, Le sepolture secondarie e collettive in ripari sotto roccia e in grotte in Emilia e Romagna, in L'età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, pp. 431-436, ISBN 9788884865533.
- ^ de Marinis Raffaele Carlo, La necropoli di Remedello Sotto e l'età del Rame nella pianura padana a nord del Po, in L'età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, p. 341, ISBN 9788884865533.
- ^ Raffaele Carlo de Marinis, La necropoli di Remedello Sotto e l'età del Rame nella pianura padana a nord del Po, in L'età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, pp. 301-302, ISBN 9788884865533.
- ^ de Marinis Raffaele Carlo, La necropoli di Remedello Sotto e l'età del Rame nella pianura padana a nord del Po, in L'età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, p. 343, ISBN 9788884865533.
- ^ Volker Heyd, L'Europa nell'età del rame: la "calcolitizzazione" di un continente, in L'età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, p. 217, ISBN 9788884865533.
- ^ Atti della XXXI riunione scientifica IIPP "La Valle d'Aosta nel quadro della preistoria e protostoria dell'arco alpino centro-occidentale" su "Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria", su iipp.it. URL consultato il 6 ottobre 2009.
- ^ Raffaele Carlo De Marinis, Le necropoli di Remedello, Volongo e Cumarola: nuovi aggiornamenti, in Le manifestazioni del sacro e l’età del Rame nella regione alpina e nella pianura padana, Atti del convegno, Brescia, Euroteam, 2014, p. 217.
- ^ (EN) Morten E. Allentoft, Martin Sikora e Karl-Göran Sjögren, Population genomics of Bronze Age Eurasia, in Nature, vol. 522, n. 7555, 11 giugno 2015, pp. 167–172, DOI:10.1038/nature14507. URL consultato l'11 maggio 2016.
- ^ Jean Manco, Ancient Eurasian DNA of the Copper and Bronze Ages, su ancestraljourneys.org. URL consultato l'11 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2016).
- ^ (EN) Paolo Francalacci, Laura Morelli e Andrea Angius, Low-Pass DNA Sequencing of 1200 Sardinians Reconstructs European Y-Chromosome Phylogeny, in Science, vol. 341, n. 6145, 2 agosto 2013, pp. 565–569, DOI:10.1126/science.1237947. URL consultato l'11 maggio 2016.
Bibliografia
modifica- Lawrence Barfield, Eneolitico, in Preistoria nel Bresciano. La cultura materiale, Brescia, Grafo, 1979, pp. 35-44.
- Raffaele Carlo de Marinis, La necropoli di Remedello Sotto e l’età del Rame nella pianura padana a nord del Po, in L’età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, pp. 301-351, ISBN 9788884865533.
- Raffaele Carlo De Marinis, Le necropoli di Remedello, Volongo e Cumarola: nuovi aggiornamenti, in Le manifestazioni del sacro e l’età del Rame nella regione alpina e nella pianura padana. Atti del convegno, Brescia, Euroteam, 2014, p. 217.
- Federico Roncoroni, Le sepolture secondarie e collettive in ripari sotto roccia nel Bresciano, in L'età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, pp. 405-422, ISBN 9788884865533.
- Monica Miari, Le sepolture secondarie e collettive in ripari sotto roccia e in grotte in Emilia e Romagna, in L’età del Rame. La Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi, Brescia, Compagnia della Stampa Massetti Rodella, 2013, pp. 431-436, ISBN 9788884865533.
- Ottavio Cornaggia Castiglioni, La Cultura di Remedello. Problematica ed ergologia di una facies dell'Eneolitico padano, in Memorie della Societa italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale di Milano, XX, 1, Milano, Societa italiana di scienze naturali, 1971.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla cultura di Remedello
Collegamenti esterni
modifica- Sepolcreto di Remedello Sotto (Bs), su musei.re.it. URL consultato il 2 aprile 2020.
- Atti della XXXI riunione scientifica IIPP "La Valle d'Aosta nel quadro della preistoria e protostoria dell'arco alpino centro-occidentale" su "Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria", su iipp.it. URL consultato il 6 ottobre 2009.