Barrea
Barrea (Varréa in dialetto barreano[4][5]) è un comune italiano di 696 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Situata in Alto Sangro, è una località turistica grazie alla presenza dell'omonimo lago (di origine artificiale) e del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Barrea comune | |
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Vista di Barrea e dell'omonimo lago artificiale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Amministrazione | |
Sindaco | Aldo Di Benedetto (Lista civica La Vallis Regia che vorrei) dal 12-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 41°45′25″N 13°59′36″E |
Altitudine | 1 060 m s.l.m. |
Superficie | 87,11 km² |
Abitanti | 696[1] (31-5-2024) |
Densità | 7,99 ab./km² |
Comuni confinanti | Alfedena, Civitella Alfedena, Picinisco (FR), Rivisondoli, Roccaraso, Scanno, Scontrone, Settefrati (FR), Villetta Barrea |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67030 |
Prefisso | 0864 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 066010 |
Cod. catastale | A678 |
Targa | AQ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 186 GG[3] |
Nome abitanti | barreani |
Patrono | san Tommaso |
Giorno festivo | 21 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Barrea all'interno della provincia dell'Aquila | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaBarrea è situata in un territorio montano afferente al bacino dell'Alto Sangro e al lago di Barrea. Il centro abitato, posto ad un'altitudine di 1.060 m s.l.m.[6], occupa una sporgenza all'estremità orientale del lago racchiusa dalle ripide fiancate dei monti della Meta a sud e il monte Greco a nord.
Il lago fu costituito nel 1951 dallo sbarramento del fiume Sangro ed è utilizzato per la produzione di energia elettrica[7]. La Zona Umida del Lago di Barrea, gestita dall'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, dal 1976 è nella lista delle aree previste dalla convenzione di Ramsar[7].
Storia
modificaEtà antica
modificaIl territorio della Vallis Regia (nome che indica il comprensorio del lago di Barrea formato dalla città omonima, Villetta Barrea e Civitella Alfedena[8]) fu abitato sin dall'età preistorica, come attestano i ritrovamenti archeologici nella vicina grotta "Graziani".[9] È probabile che ad abitare questo territorio fossero gruppi di cacciatori provenienti da quote più basse, che giungevano alla ricerca di grosse prede e selce. Alcune antiche necropoli testimoniano la presenza, almeno dal primo millennio a.C., di popolazioni stanziali che praticavano agricoltura e allevamento. Numerosi sono infatti i luoghi di sepoltura rinvenuti nella Vallis Regia, tutti riconducibili ad un periodo compreso tra il VII secolo a.C. e il IV secolo a.C. Dall'analisi dei reperti come armi o skyphos si è giunti alla conclusione che a popolare questa zona dell'Alto Sangro fossero gruppi con una forte connotazione guerriera, appartenenti con tutta probabilità alla tribù sannitica dei Pentri[8].
Nel periodo romano imperiale, dopo la sottomissione della popolazione autoctona con le guerre sannitiche, il territorio subì un lento processo di romanizzazione, che apportò profondi cambiamenti sociali, economici e culturali. È in questo momento che si afferma a Barrea la pastorizia transumante verso il tavoliere delle Puglie settentrionale. Già dal basso impero le zone montane del Sannio sprofondano in una fase di grande decadenza, che a seguito delle devastazioni della guerra greco-gotica e alla conquista longobarda culminerà con la fine della transumanza a lunga distanza[8].
Età medievale
modificaCon la cristianizzazione e la diffusione del monachesimo benedettino cessò lo spopolamento. Agli inizi dell'VIII secolo i monaci edificarono nella valle un monastero dedicato a San Michele Arcangelo, che visse un periodo di grande prosperità fino alla sua completa distruzione da parte dei Saraceni agli inizi del X secolo[8].
Quando nel 1017, a seguito di un periodo di abbandono, le proprietà di Sant'Angelo di Barrea vennero affidate all'abbazia di Montecassino, ebbe inizio la creazione dell'odierno borgo. Il progetto fu avallato dai monaci, che intendevano raccogliere la popolazione della valle in sedi meglio munite e più facilmente difendibili. In epoca feudale, il controllo di Barrea fu dapprima ai Di Sangro, poi ai Caldora e infine ai D'Afflitto. A trainare l'economia di questa fase storica fu la ripresa dell'industria armentizia, avviata dai Normanni e regolamentata da Alfonso I d'Aragona, che nel 1447 istituì la dogana della mena delle pecore in Puglia e riaprì i tratturi[8].
Età contemporanea
modificaCon l'estinzione della famiglia d'Afflitto, il ducato di Barrea fu ereditato da Giovanni Battista Caracciolo, principe di Melissano, che ne rimase in possesso fino al 1806, quando cessò di esistere il regime feudale. Poco dopo vi fu l'abolizione della Dogana e il ritiro della concessione delle terre del Tavoliere, che portarono al declino l'industria armentizia e l'intero tessuto economico dell'Abruzzo montano[8].
Nel 1837 fu realizzata una strada rotabile per collegare il paese alla consolare degli Abruzzi. In seguito all'unità d'Italia continuò ad essere presente l'endemico fenomeno del brigantaggio, caratterizzato da episodi violenti che ebbero importanti conseguenze economiche e sociali[8].
La crisi della pastorizia transumante, l'incremento demografico e la generale crisi di fine secolo diedero avvio al fenomeno dell'emigrazione, che ebbe il suo apice tra i primi anni del XX secolo e l'inizio della prima guerra mondiale. La principale meta dei barreani furono gli Stati Uniti. Vi fu poi l'emigrazione interna al territorio italiano, in particolare verso Roma. Negli anni venti, la popolazione era notevolmente diminuita[8].
Barrea si ritrovò sul fronte durante la seconda guerra mondiale, dal momento che si affacciava alla linea Gustav. La popolazione fu costretta a sfollare e il paese subì gravi danni e ingenti saccheggi. Al loro ritorno, i barreani si ritrovarono in una condizione di miseria assoluta. Con il declino delle economie tradizionali ripartì l'emigrazione, favorita anche dalla creazione del lago, agli inizi degli anni '50, che strappò all'agricoltura le terre più fertili. Altra battuta d'arresto per il paese fu il terremoto del 1984, che ha causato la definitiva perdita del tessuto sociale del centro storico cittadino[8].
Simboli
modificaLo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 ottobre 1999.[10]
«D'azzurro, alla lettera maiuscola V, di argento, accompagnata all'altezza del cuore da due punti, dello stesso, uno a destra, l'altro a sinistra. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modificaChiesa di San Tommaso Apostolo
modificaChiesa parrocchiale cittadina, venne eretta nel XIII secolo e consacrata il 2 aprile 1300 dal vescovo di Trivento Giacomo. È stata più volte danneggiata e restaurata nel corso dei secoli, ma particolarmente significativi sono stati gli effetti del terremoto che ne demolì il campanile (poi ricostruito nel 1710), l'incendio che la interessò durante la, seconda guerra mondiale e il terremoto del 1984. Il prospetto principale è caratterizzato da un portale tardo-rinascimentale in pietra locale. L'interno, ripartito in tre navate, è decorato con stucchi e dorature in stile barocco. Nella seconda metà del Settecento fu affrescata da Paolo Gamba da Ripabottoni, ma parte della sua opera è attualmente perduta[11].
Chiesa della Madonna delle Grazie
modificaIl tempio originario venne costruito nel XIV secolo e consacrato da Andrea da Valleregia, vescovo di Larino, nel 1345. È presumibile comunque che prima di esso vi fosse un edificio di culto più antico. Al momento della creazione dell'invaso artificiale di Barrea, negli anni Cinquanta, dal momento che la chiesa si sarebbe venuta a trovare al di sotto del livello dell'acqua, venne ricostruita nella posizione attuale conservando le linee originali e riutilizzandone gli elementi architettonici principali, come portale e altari[11].
Chiesa della Congrega di Santa Maria delle Grazie
modificaLa chiesa è stata edificata nel 1643 ed è appartenuta alla Congrega della Madonna delle Grazie. Si trova di fronte al fianco sinistro della chiesa di San Tommaso, lungo la strada che dal castello scende verso Piazza Umberto I.[12]
Architetture militari
modificaMonastero di San Michele Arcangelo
modificaPosto al di fuori del borgo, è un esempio di convento fortezza, eretto dai monaci benedettini intorno all'anno Mille per scopi difensivi a seguito della distruzione del monastero di San Michele Arcangelo in località Barreggio da parte dei saraceni. Numerosi sono i danni che la struttura ha subito in tempi recenti, anche a causa del suo stato di abbandono. Il terremoto del 1984 ne ha provocato il crollo della parete nord, mentre nell'inverno 2006 un cedimento ha portato al crollo di parte della parete ovest[11].
Il Castello
modificaFu costruito tra l'XI e il XII secolo dai feudatari Di Sangro ed è composto da una torre più antica a base quadrata, una torre a pianta circolare aggiunta solo nel XV secolo per sorvegliare l'accesso principale del paese e la cinta muraria che forma così un perimetro irregolare fortificato. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1984, ospita attualmente eventi culturali[11].
Architetture civili
modificaFontana del Mammarino
modificaÈ formata da un muro che sostiene un sovrastante terrazzo, raggiungibile tramite una scala laterale, in cui è situato un piccolo fornice ad arco a tutto sesto addosso al quale è posta la fontana e un fornice più grande e più profondo che contiene il lavatoio[11]. Non distante, al belvedere Il Colle, è collocata una targa commemorativa dedicata all'aviatrice italo-americana Mary Ann Campana[13].
Fontana di Barrea
modificaSi trova nelle vicinanze della chiesa di San Tommaso Apostolo ed è interamente costituita di pietra. È composta da un fornice con capitelli e arco a tutto sesto modanato e inquadrato da due semicolonne sopra i rispettivi piedistalli[11].
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[14]
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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21 novembre 1993 | 15 novembre 1997 | Mario Di Felice | Lista civica | Sindaco | [15] |
16 novembre 1997 | 27 maggio 2007 | Franco Di Paolo | Lista civica di Centro-destra | Sindaco | [16][17] |
28 maggio 2007 | 11 giugno 2022 | Andrea Scarnecchia | Lista civica Intesa Democratica (2007-2017) Lista civica Barrea Democratica (dal 2017) |
Sindaco | [18][19][20] |
12 giugno 2022 | in carica | Aldo Di Benedetto | Lista civica La Vallis Regia che vorrei | Sindaco |
Sport
modificaLa principale squadra di calcio è l'A.S.D. Barrea che milita nei tornei dilettantistici regionali. I colori sociali sono: il blu ed il bianco.
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 64, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Davide Boccia, Pillole di toponomàstica: a Péšchë ♂ ̴ zë Péšchë ♀ (Pescasseroli) – Ópjë (Opi) – Varréa (Barrea) – Pescasseroli è W, su pescasseroliew.it. URL consultato il 14 settembre 2018.
- ^ Barrea: Clima e Dati Geografici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 14 settembre 2013.
- ^ a b Barrea: Clima e Dati Geografici, su difesambiente.it, DIFESAMBIENTE. URL consultato il 14 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2013).
- ^ a b c d e f g h i Storia, su vallisregia.it. URL consultato il 9 settembre 2013.
- ^ Davide Boccia, 18.000 anni fa: l’arrivo dell’uomo in Alta Val di Sangro – Pescasseroli è W, su pescasseroliew.it. URL consultato il 10 dicembre 2018.
- ^ Barrea, decreto 1999-10-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 settembre 2022.
- ^ a b c d e f Barrea (DOC), su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 22 settembre 2013.
- ^ Arte e cultura - Altre chiese e luoghi di culto, su vallisregia.it. URL consultato il 23 dicembre 2017.
- ^ Barrea ricorda Mary Ann, volò sul mondo, su ilcentro.it, Il Centro, 2 ottobre 2022. URL consultato il 9 ottobre 2022.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle Elezioni amministrative del 21 novembre 1993, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle Elezioni amministrative del 16 novembre 1997, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle Elezioni amministrative del 26 maggio 2002, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle Elezioni amministrative dell'11 giugno 2017, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle Elezioni amministrative del 27 maggio 2007, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle Elezioni amministrative del 6 maggio 2012, su elezionistorico.interno.gov.it.
Bibliografia
modifica- D'Andrea Uberto, Appunti e documenti sulle vicende storiche di Barrea, Gavignano 1963, Scuola tipografica.
- D'Andrea Uberto, Memorie storiche di Villetta Barrea, Tipografia Abbazia di Casamari, 1987.
- Rossi Antonio, Barrea ossia la Valle Regia. Brevi cenni storici, Campobasso 1973, Tipografia San Giorgio.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barrea
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.barrea.aq.it.
- Barrèa, su sapere.it, De Agostini.
- Vallis Regia, su vallisregia.it.