Nothing Special   »   [go: up one dir, main page]

Armée française

Insieme delle forze armate della Francia

Le Forces armées françaises – chiamate anche l'Armée française – sono l'insieme delle forze armate francesi, composte dalle forze armate di terra, di mare, dell'aria e di gendarmeria[N 3], oltre a diversi altri corpi e servizi di sostegno ed organismi interarmi[3], sotto la direzione del Capo di Stato Maggiore delle forze armate (Chef d'État-Major des armées) e sotto l'autorità del Ministero della difesa francese e del Presidente della Repubblica francese, il quale secondo l'articolo 15 della Costituzione francese del 1958 è il Capo delle Forze Armate.

Forces armées françaises
Armée française
Emblema dello Stato maggiore delle forze armate francesi
Descrizione generale
Attiva26 maggio 1445 – oggi
NazioneFrancia (bandiera) Francia
ServizioForze armate
RuoloDottrina e missioni
Dimensione205.000 (2022)
35.000 (riservisti)[1]
Stato MaggioreHexagone Balard
EquipaggiamentoEquipaggiamento
Battaglie/guerre Guerra franco-prussiana (1870-1871)
Comune di Parigi (1871)
Conquista della Tunisia (1881)
Guerra franco-cinese (1881-1885)
Spedizione del Tonchino (1883-1885)
Prima guerra franco-malgascia (1883-1885)
Prima guerra di Dahomey (1890)
Seconda guerra di Dahomey (1892-1894)
Guerra franco-siamese (1893)
Seconda guerra franco-malgascia (1894-1895)
Ribellione dei Boxer (1899-1901)
Prima guerra mondiale (1914-1918)
Guerra romeno-ungherese (1919)
Guerra franco-siriana (1920)
Guerra franco-turca (1920-1921)
Guerra del Rif (1921-1926)
Seconda guerra mondiale (1939-1945)
Guerra d'Indocina (1946-1954)
Rivolta del Madagascar (1947)
Guerra di Corea (1950-1952)
Guerra d'Algeria (1954-1962)
Crisi di Suez (1956-1957)
Crisi di Biserta (1961)[N 1]
Missioni di peacekeepingoperazioni militari
Sito internethttp://www.defense.gouv.fr
Parte di
Ministère des Armées
Reparti dipendenti
Comandanti
Comandante in capoEmmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese
Ministro della difesaSébastien Lecornu
Capo di stato maggiore delle ArmateGénéral d'armée Thierry Burkhard
Maggiore generale delle armateAmiral Philippe Coindreau
Ufficiale aggiunto al Maggiore generale delle armateGénéral de division Benoît Houssay
Sotto-capo di Stato Maggiore OperazioniGénéral de corps d'armée Didier Castres
Sotto-capo di Stato Maggiore PerformanceGénéral de corps d'armée Patrick Destremau
Sotto-capo di Stato Maggiore PianiGénéral de corps aérien Vincent Carré
Degni di nota Chefs d'État-Major des armées e Maréchaux de France
Joseph Joffre
Robert Nivelle
Philippe Pétain
Ferdinand Foch
Edmond Buat
Marie-Eugène Debeney
Maxime Weygand
Maurice Gamelin
Charles de Gaulle
Henri Giraud
Henri Zeller
Charles Léchères
Alphonse Juin
Paul Ély
Augustin Guillaume
Henri Lorillot
Gaston Lavaud
André Martin
Joseph Gallieni
Hubert Lyautey
Louis Franchet d'Espèrey
Émile Fayolle
Michel Maunoury
Jean de Lattre de Tassigny
Philippe Leclerc de Hauteclocque
Marie-Pierre Kœnig
Maurice Schmitt
Jacques Lanxade
Jean-Philippe Douin
Jean-Pierre Kelche
Henri Bentégeat
Jean-Louis Georgelin
Édouard Guillaud
Pierre de Villiers
ect.
Simboli
Bandiera civile e militare della Francia
Bandiera civile e militare navale della Francia
Coccarda dell'Armée de l'air
Fregio della Gendarmerie nationale
Voci su unità militari presenti su Wikipedia
Loghi delle forze armate francesi
Immagini dell'Armée française
L'Hôtel de Brienne, sede del Ministère des Armées.
L'Hexagone Balard, sede degli États-Majors des Forces Armées.
L'Arco di Trionfo a Parigi, voluto da Napoleone I, sul quale sono iscritti i nomi dei generali e delle grandi battaglie vittoriose della Révolution e dell'Empire tra il 1793 e il 1814.
Gli accordi di difesa della Francia al 1º gennaio 2008[2]:

     Francia

     Paesi membri della NATO

     Altri paesi con cui sono siglati accordi di difesa bilaterali : Camerun, Repubblica Centrafricana, Comore, Costa d'Avorio, Gibuti, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Kuwait, Qatar, Senegal e Togo

Le operazioni esterne «opex» della Francia dal 2001
Un carro Leclerc dell'Armée de terre
La portaerei Charles de Gaulle della Marine nationale
Un caccia Rafale dell'Armée de l'air
Un Véhicule Rapide d'Intervention (VRI) Mégane RS della Gendarmerie nationale
Un fante in tenuta "FELIN" col fucile d'assalto FAMAS

Presentazione

modifica
(EN)

«There have been 53 major wars in Europe. France had been a belligerent in 49 of them; UK 43. In 185 battles that France had fought over the past 800 years, their armies had won 132 times, lost 43 times and drawn only 10. Giving the French military the best record of any country in Europe.»

(IT)

«Ci sono stati 53 conflitti maggiori in Europa. La Francia è stata belligerante in 49 di essi; il Regno Unito in 43. Tra le 185 battaglie che la Francia ha combattuto nel corso degli ultimi 800 anni, le sue forze armate hanno vinto 132 volte, perso 43 volte e in 10 l'esito è stato incerto. Questo dà ai militari francesi il record di vittorie in Europa.»

La storia militare della Francia copre due millenni di storia attraverso la Francia, l'Europa e le ex colonie francesi.

L'area geografica che costituisce la Francia metropolitana di oggi è stata caratterizzata molto presto da un primo insediamento umano e culturale. L'unità politica, tuttavia, è stata più lenta ad emergere. Dal 400, con il declino del dominio dell'Impero Romano sulla Gallia, la tribù germanica dei Franchi ha cominciato a prendere il controllo del territorio. Con Clodoveo I e Carlo Magno, il Regno e poi l'Impero franco includeranno praticamente tutta la Francia attuale (e altri territori). Con il trattato di Verdun, che divide l'Impero carolingio nel 843, compare il Regno dei Franchi Occidentali, che diventerà la Francia.

Nel Medioevo, le forti rivalità con l'Inghilterra e il Sacro Romano Impero causano lunghe guerre. In senso stretto, anche se sono esistiti molto presto degli «eserciti in Francia», l'«Esercito francese» non nasce che nelle ultime fasi della guerra dei cent'anni con la creazione delle sue prime unità permanenti[N 5]. È nel XIII secolo che appare un'autorità reale centrale abbastanza potente per creare uno Stato unitario sostenibile e la Francia diventata una delle nazioni più potenti d'Europa. Ma un paio di secoli più tardi, le guerre di religione francesi e il crescente potere della Spagna rimettono in causa tale supremazia.

Le guerre di Luigi XIV nel XVII[N 6] e nell'inizio del XVIII secolo, hanno lasciato una Francia territorialmente più grande, ma in bancarotta. Più tardi, la rivalità con la Gran Bretagna, che ha soppiantato la concorrenza con la Spagna, porta alla perdita dei possedimenti del Nord America (regioni della Baia di Hudson, l'Acadia e l'intero Canada francese); questa rivalità e lo spirito di rivincita sono i motivi che spingeranno la Francia a fornire assistenza ai coloni americani in rivolta contro Londra durante la guerra d'indipendenza americana. Dopo un periodo di sconvolgimenti rivoluzionari, le guerre napoleoniche portano alla Francia un'influenza che non ha paragoni. Nel XIX secolo la Francia, come gli altri grandi imperi, si concentra sulla sostenibilità delle sue colonie.

La rivalità franco-tedesca, che nasce nel corso del XIX secolo, conduce dapprima alla guerra contro la Prussia, si ravviva durante la prima guerra mondiale e trova il suo culmine con la seconda guerra mondiale, durante la quale gli Alleati si uniscono contro l'asse Roma-Berlino. La conflagrazione lascia dei paesi indeboliti politicamente e militarmente e dominati da due superpotenze, gli Stati Uniti e l'URSS durante la guerra fredda. Ma le due guerre mondiali, riducendo la rivalità franco-tedesca, hanno avuto un effetto positivo nel preparare il terreno per l'idea di integrazione europea: economicamente, politicamente e militarmente.

Accanto a questi temi europei, le forze armate hanno tenuto un ruolo importante nella creazione di un vasto impero coloniale, che sopravvisse fino alla fine della guerra d'Algeria. Da allora in poi, anche se sempre impegnata a fianco del blocco occidentale, la Francia segna la sua differenza con lo sviluppo di un proprio deterrente nucleare e lasciando il comando militare integrato della NATO nel 1966.

Strategicamente, la Francia resta per molto tempo influenzata dall'idea di una difesa su delle frontiere «naturali» reali o supposte: il Reno a nord e ad est, il massiccio del Giura e le Alpi a est e i Pirenei a sud. L'esercito francese è, per la sua storia, spesso pioniere di molte innovazioni tecniche e tattiche.

Oggi, gli interventi militari francesi sono per lo più le operazioni di mantenimento della pace nelle sue ex colonie o nei punti caldi del mondo con i suoi alleati della NATO, organizzazione con la quale rafforza i suoi legami nel 1995[N 7], quasi trent'anni dopo la sua partenza dalla struttura militare, e che reintegra nel 2009[4].

Denominazione delle Armi delle Forze armate francesi
Terra Mare Aria Altre
Regno Compagnie d'ordonnance (dal 1445) Marine royale (dal 1624) Maréchaussée (dal 1373)
Gendarmerie de France (dal 1665)
I Repub. Armée révolutionnaire Marine de la République Gendarmerie nationale
Garde nationale
I Impero Armée napoléonienne
Grande Armée
Marine impériale Garde impériale
Gendarmerie nationale
Garde nationale
Regno Armée royale Marine royale Gendarmerie nationale
Garde nationale
II Repub. Armée de la République Marine de la République Gendarmerie nationale
Garde nationale
II Impero Armée impériale Marine impériale Garde impériale
Gendarmerie nationale
Garde nationale
III Repub. Armée de terre Marine nationale Armée de l'air (dal 1934) Gendarmerie nationale
II GM Armée de Vichy (o Armée d'armistice)
AdT de Vichy MN de Vichy AdA de Vichy GN de Vichy
Armée française de la Libération (FFL + Armée d'Afrique)
FTFL FNFL FAFL FFI
dal 1946 Armée de terre Marine nationale Armée de l'air Gendarmerie nationale
Garde nationale (dal 2016)
Evoluzione degli effettivi delle Forze armate francesi
Forze 1962[5] 1966[5] 1989[5] 1995[6] 1996[7] 2002[7] 2004[6] 2015[8]
Armée de terre 721 102 335 391 295 989 271 000 268 572 172 626 166 892 117 573
Marine nationale 78 506 69 723 65 090 70 400 69 878 56 464 54 654 38 186
Armée de l'Air et de l'Espace 138 873 108 584 94 892 94 100 93 552 71 080 69 276 47 002
Altri servizi[N 8] 8 709 14 496 47 910 47 410 42 152 64 008 60 589
Totale 942 675 522 417 470 467 483 410 479 412 342 322 354 832 263 350
Gendarmerie nationale[N 3] 85 132 61 539 87 437 93 450 93 669 97 884 100 345 100 488
Totale 1 027 807 583 956 557 904 576 860 573 081 440 206 455 177 363 838
Riserva militare[N 9] 185 458[N 9]

Descrizione

modifica

Le forze armate francesi sono attualmente composte da militari professionisti (il servizio nazionale – e con esso la coscrizione – è stato sospeso dalla legge nº 97-1019 del 28 ottobre 1997[9]), da militari riservisti e da personale civile.

Questa decisione di professionalizzare le forze armate era presa in considerazione già da diversi anni; il Regno Unito l'aveva già realizzata nel 1963 e gli Stati Uniti nel 1973; e nel 1934 l'allora tenente colonnello Charles de Gaulle aveva pubblicato Vers l'armée de métier[10].

In effetti, nel 1991 in occasione della guerra del Golfo, il presidente francese, il socialista Mitterrand, decide di intervenire accanto agli USA – per la prima volta dopo la guerra di Corea – con l'operazione Daguet e di inviare un contingente, ma formato solo di militari di carriera e volontari, escludendo di inviare i coscritti. Questa decisione fa sì che, ad esempio, l'Armée de terre, che all'epoca contava 290 000 uomini ne può inviare, nella divisione Daguet, solo 13 500, meno del 5%[11].

L'accesso delle donne nelle forze armate francesi rimonta al 1914, con il reclutamento di queste nel Service de santé des armées. Nel 1939 esse sono autorizzate ad integrare altri corpi ausiliari delle forze armate e un decreto del 1951 mette fine al carattere ausiliario. Dal 1970 le donne sono ammesse all'École polytechnique – l'ingresso effettivo fu dal 1972, con 7 donne ammesse, tra cui Anne Chopinet –, altre disposizioni negli anni 70 portano sullo statuto delle donne all'interno delle forze armate e la loro integrazione nella gerarchia militare. Il reclutamento delle donne nelle scuole dell'Armée de l'air debutta nel 1976Caroline Aigle sarà la prima donna pilota da caccia nel 1999 –, all'École spéciale militaire de Saint-Cyr nel 1983 e all'École navale nel 1992. Tuttavia l'accesso delle donne ad alcune unità speciali è piuttosto debole; inoltre alcune specialità, come la Légion étrangère, sono limitate agli uomini; comunque alcune sperimentazioni sono avviate nella Gendarmerie mobile e nei sottomarini. Con quasi 32 000 donne (di cui più di 2 000 ufficiali), le forze armate francesi sono tra le più aperte alle donne, con un tasso di femminizzazione superiore al 15%; tuttavia, vi sono alcune disparità, ad esempio la presenza delle donne nell'Armée de l'air è il doppio di quella nell'Armée de terre e esse sono in maggioranza impiegate in due specialità: "amministrazione" (40%) e "sanità" (15%).

Le forze armate francesi occupano il 25º posto a livello mondiale in termini di numero di truppe attive secondo l'IISS[12].

Tra i paesi di cui sono note le spese militari, la Francia è al 7º posto a livello mondiale, secondo l'IISS (46,8 Md$)[13] e il SIPRI (50,9 Md$, 2,1% del PIL)[14].

La Francia si colloca al 60º posto a livello mondiale (su 152) nel ranking del BICC relativo al Global Militarization Index con un valore GMI di 613,83[15].

La Francia si colloca al 46º posto a livello mondiale (su 162) nel ranking dell'IEP relativo al Global Peace Index con un valore GPI di 1,829[16].

Le forze armate francesi si collocano in Europa[N 10] al 1º posto per numero di effettivi (davanti alla Germania, l'Italia e il Regno Unito) o al 2º posto per spese militari (dietro il Regno Unito ma davanti alla Germania e all'Italia); e al 3º posto nella NATO per numero di effettivi (dietro gli USA e la Turchia) o al 3º posto per spese militari (dietro gli USA e il Regno Unito).

Nel 2016 il budget del Ministero della difesa (pensioni incluse) è stato di 42,3 Md nelle sue tre missioni (Difesa, Veterani e memoria, Ricerca duale) ed è pari al 13,7% del budget della Francia. Il budget della missione Difesa (ovvero quella relativa alle forze armate) è stato (nel 2016) di 39,69 Md€ (pensioni incluse, pari al 12,8% del budget della Francia, o di 32,08 Md€ pensioni escluse); quello della missione Veterani e memoria è stato di 2,51 Md€ (0,8% del budget della Francia; più altri 100 Mil€ dal Primo ministro); e quello della missione Ricerca Duale è stato di 180 Mil€ (0,1% del budget della Francia)[8].

Questo budget non ricomprende la Gendarmerie nationale, che dal 2009 è a carico del Ministero dell'Interno francese.

Il PIL della Francia relativo al 2015[17] è di 2 181,1 Md€, il rapporto in percentuale del PIL dell'intero budget del Ministero della difesa (pensioni incluse) è pari a 1,94%; o pari a 1,82% se relativo alla sola Missione Difesa (pensioni incluse; 1,47% pensioni escluse).

Nel 2015 gli effettivi (in ETPL) del Ministero della difesa sono pari a 263 350, di cui 202 964 militari e 60 386 civili[8]; sono esclusi gli effettivi della Gendarmerie nationale (che sono pari a 100 488, di cui 96 534 militari e 3 954 civili)[18].

La riserva militare[19] (delle forze armate e della gendarmeria) è composta da tre livelli: la riserva operativa di 1º livello (RO1), composta da volontari che hanno firmato un contratto fino a 5 anni, la riserva operativa di 2º livello (RO2), composta da ex militari sottomessi ad un obbligo di disponibilità per 5 anni, e la riserva cittadina (RCIT) composta da volontari civili.

Nel 2015, gli effettivi della riserva operativa 1 (RO1) sono pari a 54 374 (28 100 nelle forze armate e 26 274 nella gendarmeria); gli effettivi della riserva operativa 2 (RO2) sono pari a 127 022 (98 264 nelle forze armate e 28 758 nella gendarmeria); e gli effettivi della riserva cittadina (RCIT) sono pari a 4 062 (2 778 nelle forze armate e 1 284 nella gendarmeria)[20].

Nel luglio 2016, a seguito degli attentati che hanno colpito la Francia nel 2015 e 2016, è confermata la (ri)costituzione della Garde nationale; questa sarà composta da volontari della riserva operativa (RO1) delle forze armate e delle formazioni collegate rilevanti del Ministero della difesa, della riserva operativa (RO1) della Gendarmerie nationale e della riserva civile della Police nationale.[21]

Al 2017, la Garde nationale consta di 63 750 volontari riservisti; 31 500 riservisti militari (RO1) delle forze armate, 28 500 riservisti militari (RO1) della gendarmerie nationale e 3 750 riservisti civili della Police nationale.[22]

La Francia è la 3ª potenza nucleare mondiale dietro la Russia e gli Stati Uniti, con circa 300 testate nucleari disponibili[23]. È inoltre la 4ª potenza che si è dotata di una forza nucleare indipendente, la force de frappe (il primo test nucleare è stato effettuato il 13 febbraio 1960). La dissuasione nucleare è da sempre uno dei pilastri della strategia di difesa della Francia.

La forza nucleare era basata su una triade nucleare (missili con testate nucleari lanciabili da aerei, da terra e da sottomarini) ed era composta da una forza nucleare strategica[N 11] e da una forza nucleare tattica (o pre-strategica)[N 12]. La force de frappe è dal 1996 basata sulle sole componenti aeree e navali[N 13].

La Francia si è ritirata unilateralmente dai comandi «integrati» della NATO nel 1966: l'allora presidente Charles de Gaulle, a seguito della condanna dell'intervento statunitense contro i comunisti in Vietnam e anche per poter perseguire il proprio programma di difesa nucleare, ritirò la Francia dal Comitato Militare della NATO ed espulse tutte le basi statunitensi e NATO dal territorio francese.

Da allora la Francia fino al 1995 ha partecipato solo alla struttura civile e politica della NATO; a partire dal 1996 la Francia reintegra il North Atlantic Council (NAC) e il Military Committee (MC).

Nell'aprile 2009 reintegra l'International Military Staff (IMS), l'Allied Command Operations (ACO) e l'Allied Command Transformation (ACT), con l'esclusione del Nuclear Planning Group (NPG), ed ottiene il comando dell'ACT.[N 7][4][N 14]

La Francia è anche una potenza spaziale: nel 1965 è il terzo paese (dopo URSS e USA) a mettere in orbita un satellite artificiale (Asterix) a partire da un proprio razzo vettore e dal 1995, anno del lancio del primo satellite militare di ricognizione (Helios 1, di tipo IMINT), è anche uno dei pochi paesi al mondo a possedere dei satelliti militari di ricognizione. La Francia, insieme ad USA, Russia e Cina, è inoltre uno dei quattro paesi a possedere dei satelliti militari di ricognizione di tipo SIGINT. Inoltre il centro spaziale COSMOS dell'Armée de l'air, che è uno strumento del Commandement interarmées de l'espace (CIE)[N 15], permette alla Francia di poter, in tutta autonomia, controllare e sorvegliare lo spazio e gli oggetti spaziali (satelliti e detriti).

Con i suoi satelliti militari di ricognizione la Francia riafferma la propria posizione di indipendenza spaziale rispetto a suoi partner stranieri[N 16].

Numeri chiave Forze armate francesi
Forze Creazione Effettivi[8]
Equipaggiamento
[8]
Armée de terre 1445 117 573 200 MBT, 967 IFV, 5.308 APC, 173 altri blindati, 1.768 sistemi d'arma, 313 elicotteri
Marine nationale 1624 38 186 10 sottomarini nucleari, 62 navi da combattimento e sostegno, 44 Rafale M, 36 aerei e 61 elicotteri
Armée de l'air 1934[N 17] 47 002 212 caccia, 78 aerei da trasporto, 20 aerei di supporto, 79 elicotteri
Altri servizi[N 8] 60 589
Gendarmerie nationale[N 3] 1791[N 18] 100 488 30.155 veicoli, 55 elicotteri
Garde nationale[21] 2016[N 19] 63 750[22]

Complesso militare-industriale

modifica

Il complesso militare-industriale francese designa: l'insieme delle industrie d'armamento e della difesa francesi, le forze armate francesi, i decisori politici e le complesse relazioni (lobbying) tra questi tre poli.

L'industria d'armamento e della difesa francese è particolarmente sviluppata e posizionata globalmente su tutti i settori riguardanti l'armamento e la difesa. La ristrutturazione, a seguito della fine della guerra fredda e la globalizzazione, hanno condotto alla chiusura di produzione in alcuni settori (in particolare blindati leggeri e fucili d'assalto).

Le forze armate francesi utilizzano un equipaggiamento essenzialmente di produzione francese, ciò ha permesso ad alcune industrie nazionali di diventare leader mondiali nel proprio settore. In particolare:

  • nel settore terrestre: Nexter, ex Giat Industries, che nel 2015 ha creato con la tedesca KMW il gruppo KNDS;
  • nel settore navale: Naval Group, ex DCNS, che è un leader mondiale nella costruzione navale e che fornisce le principali navi e i sottomarini nucleari alla marina francese;
  • nel settore aereo: Dassault Aviation, che è l'unico costruttore in Europa capace di realizzare interamente i suoi aerei militari;
  • nei settori della componentistica e dell'elettronica: SAFRAN e Thales.

A queste aziende bisogna aggiungere il Gruppo Airbus, europeo ma la cui produzione è basata soprattutto in Francia, e MBDA, secondo costruttore mondiale di missili.

La Francia è generalmente classificata al quarto posto mondiale nella classifica dei maggiori esportatori di armi[24].

Lo Stato francese, anche a seguito di diverse nazionalizzazioni (in particolare nel 1936 e nel 1982), è azionista unico, di maggioranza o di riferimento di molte delle aziende d'armamento e della difesa francesi.

Di seguito le principali aziende d'armamento e della difesa francesi (la † indica le aziende scomparse):

Operazioni militari

modifica
Lista delle 228 operazioni esterne «opex» dopo la guerra d'Algeria[25][26]
Nome Paese Inizio Fine[N 20] Contesto
Limousin Ciad 14 aprile 1969 27 ottobre 1972 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Lamantin Mauritania 25 ottobre 1977 27 maggio 1980 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Verveine Zaire / Repubblica democratica del Congo / Congo Kinshasa 7 aprile 1977 18 aprile 1977 Operazione multilaterale / Prima guerra dello Shaba
Tacaud Ciad 18 febbraio 1978 maggio 1980 A titolo di accordi di difesa o di assistenza / Guerra civile ciadiana (1965-1979)
UNIFIL Libano 23 marzo 1978 in corso Cdmt ONU
Bonite Zaire 18 maggio 1978 15 giugno 1978 A titolo di accordi di difesa o di assistenza / Seconda guerra dello Shaba
Anabase Ciad maggio 1980 17 maggio 1980 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Murène Gabon 11 novembre 1980 luglio 1981 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
EFAO Centrafrica 8 luglio 1981 15 aprile 1998 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
FMO Egitto 21 marzo 1982 in corso OSCE
Epaulard Libano 18 agosto 1982 13 settembre 1982 Mandato ONU
Diodon Liban 24 settembre 1982 31 marzo 1984 Operazione multilaterale
Manta Ciad 9 agosto 1983 7 novembre 1984 A titolo di accordi di difesa o di assistenza / Guerra libico-ciadiana
Grondin Mar Rosso agosto 1984 settembre 1984 Operazione multilaterale
Nome Paese Inizio Fine Contesto
Muge Mar Rosso 15 agosto 1984 30 settembre 1984 Operazione multilaterale
Silure Ciad 1 ottobre 1984 1 dicembre 1984 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Salam Afghanistan gennaio 1988 gennaio 1990 Cdmt ONU / UNGOMAP
Epervier Ciad 13 febbraio 1986 in corso A titolo di accordi di difesa o di assistenza / Guerra libico-ciadiana
Nouadibou Senegal 29 aprile 1989 16 maggio 1989 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Apogée Saint Martin dicembre 1989 dicembre 1989 Operazione multilaterale
Requin Gabon 23 maggio 1990 2 giugno 1990 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Salamandre Mar Rosso 10 agosto 1990 30 settembre 1990 Mandato ONU / Guerra del Golfo
Artimon Golfo Persico 13 agosto 1990 10 maggio 1994 ONU/UE o / Guerra del Golfo
Busiris Emirati Arabi Uniti 24 agosto 1990 1 agosto 1991 Mandato ONU / Guerra del Golfo
Daguet Arabia Saudita 16 settembre 1990 1 giugno 1991 Mandato ONU / Guerra del Golfo
Noroît Ruanda 4 ottobre 1990 dicembre 1993 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Godoria Etiopia 28 maggio 1991 12 giugno 1991 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Libage Turchia 6 aprile 1991 20 luglio 1991 Mandato ONU
ECMM Bosnia Erzegovina 7 luglio 1991 31 dicembre 2000 ONU/OSCE / Guerre jugoslave
ECMM Bosnia Erzegovina 7 luglio 1991 31 dicembre 2000 ONU/UE / Guerre jugoslave
Aconit Turchia 13 luglio 1991 31 dicembre 1996 Mandato ONU
MINURSO Mauritania ottobre 1991 in corso Cdmt ONU
Méteil Qatar 17 ottobre 1990 1 maggio 1991 Mandato ONU / Guerra del Golfo
Nome Paese Inizio Fine Contesto
Phèdre Mar Rosso 30 gennaio 1991 aprile 1991 ONU/UE o
MONUIK Kuwait 9 aprile 1991 17 marzo 2003 Cdmt ONU
Ramure Iran 18 aprile 1991 31 maggio 1991 Mandato ONU
Totem Etiopia 24 maggio 1991 5 giugno 1991 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
ONUSAL Salvador 16 agosto 1991 30 aprile 1995 Cdmt ONU
MIPRENUC Cambogia 12 novembre 1991 15 marzo 1992 Cdmt ONU
Iskoutir Gibuti 25 febbraio 1992 giugno 1999 A titolo di accordi di difesa o di assistenza / Guerra civile a Gibuti
FORPRONU Bosnia Erzegovina 12 marzo 1992 14 dicembre 1995 Cdmt ONU / Guerre jugoslave
APRONUC Cambogia 15 marzo 1992 15 novembre 1993 Cdmt ONU
Danube Ungheria 1 giugno 1992 1997 ONU/UE o
Sharp Vigilance Mare Adriatico 11 luglio 1992 22 novembre 1992 Operazione multilaterale / Guerre jugoslave
Sanaa Somalia 15 novembre 1992 18 novembre 1992 Mandato ONU
Sharp Fence Mare Adriatico 22 novembre 1992 15 giugno 1993 ONU/UE o
Oryx Somalia 7 dicembre 1992 12 aprile 1993 Mandato ONU
Courlis Bosnia Erzegovina 27 marzo 1993 20 dicembre 1995 ONU/otan / Guerre jugoslave
Crécerelle Bosnia Erzegovina 6 aprile 1993 20 dicembre 1995 ONU/otan / Guerre jugoslave
ONUSOM 2 Somalia 4 maggio 1993 15 gennaio 1994 Cdmt ONU
Sharp Guard Mare Adriatico 18 giugno 1993 17 giugno 1996 ONU/otan
MONUG Georgia agosto 1993 in corso Cdmt ONU
MINUHA Haiti 23 settembre 1993 1 giugno 1996 Cdmt ONU
Ventis Haiti 18 ottobre 1993 2 ottobre 1994 Mandato ONU
Nome Paese Inizio Fine Contesto
UNMLT Cambogia 15 novembre 1993 15 maggio 1994 Cdmt ONU
ONUSOM 100 Somalia 20 dicembre 1993 15 marzo 1994 Cdmt ONU
Balata Camerun febbraio 1994 agosto 1998 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
UNCONSMIL Cambogia 15 maggio 1994 maggio 1995 Cdmt ONU
Turquoise Ruanda 20 giugno 1994 22 agosto 1994 Mandato ONU / UNAMIR
Haiti Haiti 17 settembre 1994 27 settembre 1994 Mandato ONU
UNAVEM III Angola marzo 1995 marzo 1995 Cdmt ONU
FOPAINU Croazia 31 marzo 1995 14 dicembre 1995 Cdmt ONU
FORDEPRENU ERJM 31 marzo 1995 marzo 1999 Cdmt ONU
Hermine Bosnia 3 giugno 1995 14 dicembre 1995 Operazione multilaterale
Azalée Comore 30 settembre 1995 8 ottobre 1995 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
MINUBH-GIP Bosnia Erzegovina 21 dicembre 1995 30 dicembre 2002 Cdmt ONU
Salamandre 1 Bosnia Erzegovina 21 dicembre 1995 20 dicembre 1996 ONU/otan
Aramis Camerun 17 febbraio 1996 in corso A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Almandin 1 Centrafrica 18 aprile 1996 29 aprile 1996 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Almandin 2 Centrafrica 18 maggio 1996 31 agosto 1996 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Condor Eritrea giugno 1996 marzo 2001 Mandato ONU
MANUH Haiti 1 luglio 1996 31 luglio 1997 Cdmt ONU
Almandin 3 Centrafrica 9 settembre 1996 14 dicembre 1996 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Nome Paese Inizio Fine Contesto
Salamandre 2 Bosnia Erzegovina 21 dicembre 1996 dicembre 2004 ONU/otan
Bubale Centrafrica 25 gennaio 1997 30 aprile 1998 Mandato ONU
Bubale Centrafrica 25 gennaio 1997 30 aprile 1998 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Pélican Congo 17 marzo 1997 1 agosto 1997 Operazione multilaterale
Alba Albania 7 aprile 1997 8 agosto 1997 Mandato ONU
MONUA Angola luglio 1997 maggio 1999 Cdmt ONU
EMCP Albania 16 settembre 1997 dicembre 2001 ONU/UE o puis ONU/UE
MIPONUH Haiti 28 novembre 1997 15 marzo 2000 Cdmt ONU
MINURCA Centrafrica 15 aprile 1998 28 febbraio 1999 Cdmt ONU
Aladin Arabia Saudita giugno 1998 gennaio 1999 Cdmt ONU
MONUSIL Sierra Leone 13 luglio 1998 21 ottobre 1999 Cdmt ONU
Carib Venture Mar dei Caraibi 31 agosto 1998 23 settembre 1998 Operazione multilaterale
Trident Kosovo 4 dicembre 1998 in corso NATO / KFOR
Cigogne 3 Centrafrica 15 dicembre 1998 28 febbraio 1999 Mandato ONU
Khor Angar Gibuti 24 gennaio 1999 28 febbraio 2001 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Ardoukoba Gibuti giugno 1999 2000 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
MINUK Kosovo 8 settembre 1999 in corso Cdmt ONU
MINUSIL Sierra Léone 21 ottobre 1999 1 settembre 2003 Cdmt ONU
Khaya Costa d'Avorio 23 dicembre 1999 27 dicembre 1999 A titolo di accordi di difesa o di assistenza
MONUC Zaire 30 novembre 1999 in corso Cdmt ONU
Nome Paese Inizio Fine Contesto
RECAMP Bissau Guinea Bissau 28 gennaio 1999 17 giugno 1999 ONU/cedeao
Santal Timor 16 settembre 1999 7 febbraio 2000 Mandato ONU
Trident humanitaire Kosovo 26 marzo 1999 15 agosto 1999 ONU/otan
ATNUTO Timor 15 gennaio 2000 15 gennaio 2001 Cdmt ONU
BONURCA Centrafrica 15 febbraio 2000 26 marzo 2003 Cdmt ONU
MICAH Haiti 15 marzo 2000 6 febbraio 2001 Cdmt ONU
MINUEE Etiopia 6 dicembre 2000 in corso Cdmt ONU
EUMM Bosnia Erzegovina 31 dicembre 2000 in corso ONU/UE
Céres ERJM 20 agosto 2001 15 ottobre 2001 ONU/NATO
Héraclès Afghanistan 10 ottobre 2001 in corso Mandato ONU / Guerra in Afghanistan
Minerve ERJM 15 ottobre 2001 31 marzo 2003 ONU/NATO
Pamir Afghanistan 2 gennaio 2002 in corso ONU/otan / ISAF / Guerra in Afghanistan
Loma Sierra Leone 4 febbraio 2002 10 febbraio 2002 Cdmt ONU
Épidote Afghanistan 16 aprile 2002 in corso Mandato ONU / Enduring Freedom / Guerra in Afghanistan
Licorne Costa d'Avorio 22 settembre 2002 in corso A titolo di accordi di difesa o di assistenza / Crisi politico-militare nella Costa d'Avorio / UNOCI/ONUCI
Coherent Behaviour MarMediterraneo 1 ottobre 2002 30 novembre 2002 Operazione multilaterale
Carib Royale Mar dei Caraibi 25 ottobre 2002 29 ottobre 2002 Operazione multilaterale
Boali Centrafrica 16 marzo 2003 in corso A titolo di accordi di difesa o di assistenza
Altaïr ERJM 31 marzo 2003 15 dicembre 2003 ONU/UE
Mamba Zaire / Repubblica democratica del Congo / Congo Kinshasa 3 giugno 2003 25 settembre 2003 ONU/UE
Nome Paese Inizio Fine Contesto
Alysse Arabia Saudita 26 settembre 1992 11 maggio 2003 Mandato ONU
MPUE Bosnia Erzegovina 1 gennaio 2003 in corso ONU/UE
Résolute behaviour Corno d'Africa gennaio 2003 8 dicembre 2004 Operazione multilaterale
Tarpan Arabia Saudita 21 febbraio 2003 9 aprile 2003 Cdmt ONU
MINUL Liberia 1 ottobre 2003 in corso Cdmt ONU
Proxima ERJM 15 dicembre 2003 in corso ONU/UE
Carbet Haiti 28 febbraio 2004 30 giugno 2004 Mandato ONU
CALAO Costa d'Avorio 23 aprile 2004 in corso Cdmt ONU
MINUSTAH Haiti 1 giugno 2004 in corso Cdmt ONU
MCOPEST Estonia 1 agosto 2004 30 agosto 2004 Operazione multilaterale
Carib shield Mar dei Caraibi 20 ottobre 2004 21 ottobre 2004 Operazione multilaterale
Althéa Bosnia 2 dicembre 2004 in corso ONU/UE
Béryx Indonesia 4 gennaio 2005 7 marzo 2005 Operazione multilaterale
Nome Paese Inizio Fine Contesto
Lista di operazioni esterne «opex» recenti e in corso[26][27]
Nome Paese Inizio Fine Contesto
FMO Egitto (bandiera)  Sinai 25 aprile 1982 in corso OSCE
Épervier Ciad (bandiera)  Ciad 13 febbraio 1986 1º agosto 2014 A titolo di accordi di difesa
Corymbe Mondo (bandiera)  Golfo di Guinea 21 maggio 1990 in corso
Trident Kosovo (bandiera)  Kosovo 12 giugno 1999 2 febbraio 2014 KFOR
Héraclès Afghanistan (bandiera)  Afghanistan 10 ottobre 2001 31 dicembre 2014 ONU / Guerra in Afghanistan
Pamir Afghanistan (bandiera)  Afghanistan 2 gennaio 2002 31 dicembre 2014 ONU / NATO / ISAF / Guerra in Afghanistan
Épidote Afghanistan (bandiera)  Afghanistan 16 aprile 2002 1º dicembre 2014 ONU / Enduring Freedom / Guerra in Afghanistan
Licorne Costa d'Avorio (bandiera)  Costa d'Avorio 22 settembre 2002 21 gennaio 2015 A titolo di accordi di difesa / ONUCI
CTF-150 Mondo (bandiera)  Corno d'Africa 7 ottobre 2002 in corso Operazione Enduring Freedom - Corno d'Africa
Boali Rep. Centrafricana (bandiera)  Rep. Centrafricana 16 marzo 2003 5 dicembre 2013 Seconda guerra civile nella Repubblica Centrafricana
Baltic Air Policing Estonia (bandiera)  Estonia / Lettonia (bandiera)  Lettonia / Lituania (bandiera)  Lituania 30 marzo 2004 in corso NATO / Scramble
Daman Libano (bandiera)  Libano 11 agosto 2006 in corso ONU / UNIFIL
EUFOR Ciad/RCA Ciad (bandiera)  Ciad / Rep. Centrafricana (bandiera)  Rep. Centrafricana 28 gennaio 2008 15 marzo 2009 EUFOR / Guerra civile ciadiana (2005-2010)
Atalante Mondo (bandiera)  Golfo di Aden 8 dicembre 2008 in corso EU NAVFOR Somalia
Séisme Haïti 2010 Haiti (bandiera)  Haiti 13 gennaio 2010 20 febbraio 2010 Terremoto di Haiti del 2010
Agapanthe 2010 Afghanistan (bandiera)  Afghanistan / Mar Arabico 20 ottobre 2010 25 dicembre 2010 5ª campagna dal 2001 (2004, 2006 e 2007)
Harmattan Libia (bandiera)  Libia 19 marzo 2011 31 ottobre 2011 ONU / NATO / Intervento militare in Libia del 2011
Tamour Giordania (bandiera)  Giordania 9 agosto 2012 27 novembre 2013 Sostegno medico militare per la Siria
Serval Mali (bandiera)  Mali 11 gennaio 2013 1º agosto 2014 Guerra in Mali
Sangaris Rep. Centrafricana (bandiera)  Rep. Centrafricana 5 dicembre 2013 31 ottobre 2016 ONU / Terza guerra civile nella Repubblica Centrafricana
EUFOR RCA Rep. Centrafricana (bandiera)  Rep. Centrafricana 1º aprile 2014 15 marzo 2015 EUFOR
Barkhane Mauritania (bandiera)  Mauritania / Mali (bandiera)  Mali / Burkina Faso (bandiera)  Burkina Faso / Niger (bandiera)  Niger / Ciad (bandiera)  Ciad 1º agosto 2014 in corso G5S / Insurrezione islamica nel Maghreb
Chammal Iraq (bandiera)  Iraq / Siria (bandiera)  Siria 19 settembre 2014 in corso Intervento militare contro lo Stato Islamico / dal 8 settembre 2015 anche in Siria
Arromanches Iraq (bandiera)  Iraq 23 febbraio 2015 18 aprile 2015 Intervento militare contro lo Stato Islamico / Chammal
Sophia Mondo (bandiera)  Mar Mediterraneo 18 maggio 2015 in corso EU NAVFOR Med
Arromanches 2 Iraq (bandiera)  Iraq / Siria (bandiera)  Siria 18 novembre 2015 16 marzo 2016 Intervento militare contro lo Stato Islamico / Chammal
Nome Paese Inizio Fine Contesto

Dottrina e missioni

modifica

La dottrina, le missioni e la strategia di difesa messe in opera dalle forze armate francesi sono enunciate nel Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale 2013[28]:

  • Fondamenti della strategia di difesa
    1. Preservazione dell'indipendenza e della sovranità
    2. Assicurazione la legittimità delle azioni internazionalmente
  • Le priorità strategiche
    1. Proteggere la Francia e i francesi
    2. Garantire la sicurezza in Europa
    3. Stabilizzare i territori vicini
    4. Stabilizzare il Medio oriente
    5. Contribuire alla pace nel mondo
  • Messa in opera della strategia
    1. Conoscenza e anticipazione
    2. Dissuasione
    3. Protezione
    4. Prevenzione
    5. Intervenzione

Organizzazione

modifica

Forze e organismi

modifica
Organizzazione delle Forze armate francesi[29]
Organismi principali
État-major des armées (EMA)
Direction générale de l'armement (DGA)[N 2]
Secrétariat général pour l'administration (SGA)
Forze Formazioni Componenti
Armée de terre
(forze armate di terra)
État-major de l'armée de terre
Inspection de l'armée de terre
Direction des ressources humaines de l'armée de terre
Forces
Zones terre
Services
Organismes chargés de la formation du personnel et de l'enseignement militaire supérieur
Forces terrestres (FT)
Territoire national (TN)
Forces spéciales terre (FST)
Aviation légère de l'armée de terre (ALAT)[N 21]
Centres de préparation des forces (CPF)
Légion étrangère (LE)[N 22]
Direction centrale de la structure intégrée du maintien en condition opérationnelle des matériels terrestres (DC SIMMT)
Direction des ressources humaines de l'Armée de terre (DRHAT)
Marine nationale
(marina militare)
État-major de la marine
Forces maritimes
Commandements maritimes à compétence territoriale
Services
Organismes de formation du personnel
Force d'action navale (FAN)
Forces sous-marines (FSM)
Aéronautique navale (AVIA)[N 23]
Fusiliers marins et commandos (FORFUSCO)
Armée de l'air
(aeronautica militare)
État-major de l'armée de l'air
Forces
Bases aériennes
Direction des ressources humaines de l'armée de l'air
Services
Forces aériennes (FA)
Défense aérienne et opérations aériennes (DAOA)
Forces aériennes stratégiques (FAS)
Gendarmerie nationale[N 3]
(gendarmeria[N 24])
Direction générale de la gendarmerie nationale (DGGN)
Inspection générale de la gendarmerie nationale (IGGN)
Gendarmerie départementale (GD)
Gendarmerie mobile (GM)
Garde républicaine (GR)
Formations spécialisées[N 25]
Formations prévôtales
Organismes d'administration et de soutien
Organismes de formation du personnel
Groupe d'intervention de la Gendarmerie nationale (GIGN)
Équipe Rapide d'Intervention (ERI)[N 26]
Forces aériennes de la Gendarmerie nationale (FAG)
Peloton d'intervention (PI)
Peloton de surveillance et d'intervention de la Gendarmerie (PSIG)
Altri organismi
Bureau des officiers généraux (BOG)
Commissariat des armées (SCA)
Commission Armées-Jeunesse (CAJ)
Conseil Supérieur de la Fonction Militaire (CSFM)
Contrôle général des armées (CGA)
Délégation à l'information et à la communication de la défense (DICoD)
Direction du Renseignement et de la Sécurité de la Défense (DRSD)
Direction générale de la sécurité extérieure (DGSE)
Direction générale des relations internationales et de la stratégie (DGRIS)
Établissement de Communication et de Production Audiovisuelle de la Défense (ECPAD)
Institut de Recherche Stratégique de l'École Militaire (IRSEM)
Mission Retour à la vie civile des officiers généraux (MIRVOG)
Office national des anciens combattants et victimes de guerre (ONAC-VG)
Réserve militaire
Service de santé des armées (SSA)

Service des essences des armées (SEA)

Organismi interarmi

Un Organismo interarmi (OIA) è una struttura che è posta sotto il comando diretto del Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate (CEMA) o di uno dei suoi vice-capi e le cui missioni sono svolte a profitto delle altre componenti delle Forze Armate. Il personale che compone un OIA proviene da almeno due Armi (esercito, marina o aeronautica), da direzioni o servizi di sostegno o dalla gendarmeria.

Un Organismo a vocazione interarmi (OVIA) è una struttura che è posta sotto il comando di una Arma (esercito, marina o aeronautica) e le cui missioni sono svolte a profitto delle altre componenti delle Forze Armate. Il personale che compone un OVIA proviene da una o più Armi (esercito, marina o aeronautica), da direzioni o servizi di sostegno o dalla gendarmeria.

Organismi interarmi e Organismi a vocazione interarmi delle Forze armate francesi
Comando (Alcuni) Organismi interarmi
EMA Direction interarmées des réseaux d'infrastructure et des systèmes d'information (DIRISI)
EMA Direction du Renseignement militaire (DRM)
EMA Commandement interarmées de l'espace (CIE)
EMA Commandement des opérations spéciales (COS)
EMA Service interarmées des munitions (SIMu)
SGA Service d'infrastructure de la Défense (SID)
Ministère Inspection générale des armées (IGA)
Comando Organismi a vocazione interarmi
Armée de terre Centre interarmées des actions sur l'environnement (CIAE)
Armée de terre Groupe interarmées d'hélicoptères (GIH)
Armée de terre Structure intégrée du maintien en condition opérationnelle des matériels terrestres (SIMMIT)
Armée de l'air Centre militaire d'observation par satellites (CMOS) 1/92 "Bourgogne"
Armée de l'air Structure intégrée du maintien en condition opérationnelle des matériels aéronautiques du ministère de la Défense (SIMMAD)

Forze preposizionate

modifica
Forze di sovranità nella Francia d'oltremare[30]
Forze di presenza all'estero[30]

Formato delle forze armate

modifica

Formati globali (libro bianco)

modifica

Il Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale del 2013, sul quale di fonda la legge di programmazione militare 2014-2019, prevede all'orizzonte 2025:[28][36]

Forze proiettabili

modifica

Secondo il Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale del 2013[28] le forze armate devono essere in grado di proiettarsi all'estero per intervenire nel quadro di missioni francesi o internazionali o anche all'interno del territorio francese:

Tutte le forze armate devono essere in grado di proiettare all'interno del territorio 10.000 uomini per le missioni di protezione civile.

Dispiegamenti recenti

modifica

Di seguito i dispiegamenti delle forze armate francesi fuori dalla Francia metropolitana nel 2016[37]

Operazioni esterne (OPEX)
Forze su mandato internazionale (NATO/ONU/EU)
Forze di presenza
Forze di sovranità

Galleria d'immagini

modifica
Armée de terre
Marine nationale
Armée de l'air
Gendarmerie nationale

Esplicative

modifica
  1. ^ Guerre della Terza e Quarta Repubblica francese, fino alla Guerra d'Algeria; per il periodo successivo vedi: #Operazioni militari; per un elenco più completo vedere le voci nella Wikipedia in francese "Liste des guerres de la France" e "Liste des batailles de l'histoire de France" o la Categoria:Guerre che coinvolgono la Francia.
  2. ^ a b Ex "Délégation ministérielle pour l'armement" (1961-1977), ex "Délégation générale pour l'armement" (1977-2009).
  3. ^ a b c d La Legge n.971-2009 del 3 agosto 2009, relativa alla Gendarmerie nationale organizza l'incorporazione della Gendarmerie nationale dal Ministero della difesa al Ministero dell'Interno, confermandone allo stesso tempo lo statuto di «forza armata». Infatti se per le missioni civili essa è posta sotto l'autorità del Ministero dell'Interno, per le missioni militari essa è posta sotto l'autorità del Ministero della difesa, inoltre le Gendarmeries spécialisées sono poste sotto l'autorità del CEMA. Vedi : (FR) LOI n° 2009-971 du 3 août 2009 relative à la gendarmerie nationale, su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 23 gennaio 2017. e (FR) Code de la Défense - Chapitre V : Organisation de la gendarmerie nationale, su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 23 gennaio 2017..
  4. ^ Questa frase è estratta da un documentario della BBC. Lo storico Niall Ferguson sostiene che nelle 125 maggiori guerre combattute in Europa dal 1495, la Francia ha preso parte a 50 di esse (l'Austria a 47 e l'Inghilterra a 43) e su 168 battaglie combattute dal 387BC, la Francia ne ha vinte 109, perse 49 e 10 hanno avuto un esito incerto, vedi: (EN) Quite Interesting: the QI cabinet of curiosity, su telegraph.co.uk, 22 ottobre 2010.
  5. ^ Il 26 maggio 1445 è considerato come la data di nascita dell'Armée de terre, la componente terrestre delle forze armate francesi.
  6. ^ Il 1624 è considerato come la data di nascita della Marine royale, la componente marittima delle forze armate francesi.
  7. ^ a b Nel 1995 ci fu un tentativo da parte del presidente francese Chirac; ma già sotto il socialista Mitterrand nel 1990/'91 – con la guerra del Golfo – e soprattutto nel 1993/'94 – con le guerre jugoslave – la Francia interviene militarmente a fianco degli USA e nella NATO. Vedi: (FR) Isabelle Lasserre, Quand Mitterrand, déjà, négociait le retour dans l'Otan, in Le Figaro, 11 marzo 2009. URL consultato il 2 marzo 2017 (archiviato il 2 marzo 2017).
  8. ^ a b Personnel militaire: Gendarmerie sous PMEA défense, SCA, SSA, DGA, SEA, SID, OIA, APM, CGA.
    Personnel civil: SCA, SSA, DGA, SGA, DIRISI, SEA, SIMu, DICoD, OIAS, DRM, DPSD, DGSE, EMA.
  9. ^ a b Riserva operativa (RO1 e RO2) e cittadina (RCIT) delle forces armées e della gendarmerie, esclusa la police.
  10. ^ Escluse la Russia e la Turchia.
  11. ^ Le Forces Aériennes Stratégiques, dell'Armée de l'air, con missili lanciabili da bombardieri strategici e da silos terrestri; e la Force océanique stratégique, della Marine nationale, con missili lanciabili da sottomarini nucleari.
  12. ^ Le Forces Aériennes Tactiques, dell'Armée de l'air, con missili lanciabili da cacciabombardieri; la Force Hadès, dell'Armée de terre, con missili lanciabili da piattaforme mobili; e la Force Aéronavale Nucléaire, della Marine nationale, con missili lanciabili da cacciabombardieri imbarcati sulle portaerei.
  13. ^ Le Forces Aériennes Stratégiques, la Force océanique stratégique e la Force Aéronavale Nucléaire
  14. ^ Da notare che: il 19 aprile 1966 la sinistra francese non comunista (FGDS) propone (senza successo) una mozione di censura contro il governo Pompidou e contro la decisione di de Gaulle (di uscire dalla NATO); il 19 aprile 1991 François Mitterrand pubblica un editoriale su Le Monde nel quale propone la reintegrazione della Francia nel comando integrato della NATO; l'8 aprile 2008 il Partito Socialista francese propone (senza successo) una mozione di censura contro il governo Fillon e contro la decisione di Sarkozy di reintegrare la Francia nella NATO.
  15. ^ Il CIE ha, al 2016, la responsabilità dell'utilizzazione di 12 satelliti: d'osservazione – 2 Helios 2 e 2 Pléiades 1 con il CNES –, di ascolto – 4 ELISA – e di telecomunicazioni – 2 Syracuse III, 1 ATHENA-FIDUS e 1 SICRAL 2 con l'Italia.
  16. ^ Nel settembre 1996, grazie alle immagini di Helios 1 la Francia contestò le affermazioni statunitensi circa un grande movimento di truppe irachene contro i curdi, che erano volte a giustificare un bombardamento aereo; o ancora nel 2002/2003 quando la Francia si oppose alla guerra in Iraq perché le proprie informazioni e immagini satellitari divergevano dalle affermazioni statunitensi circa le armi di distruzione di massa, che infatti poi si rivelarono false.
  17. ^ Dal 1909, col nome di Aéronautique Militaire, come parte dell'Armée de terre; dal 2 luglio 1934 come forza autonoma.
  18. ^ Essa è l'ereditiera della « Maréchaussée de France », creata nel 1373; nel 1791 la Maréchaussée prende il nome di Gendarmerie nationale.
  19. ^ La Garde nationale era esistita tra il 1789 e il 1872; è stata ricreata il 13 ottobre 2016 per riunire sotto un unico comando le riserve operative dell'armée, della gendarmerie e della police: (FR) Garde nationale, su gouvernement.fr.
  20. ^ La data di fine o in corso sono da intendersi alla data di redazione del rapporto.
  21. ^ Dal 22 novembre 1952 come parte dell'artiglieria (aviation légère d'observation d'artillerie); dal 2003 come arma distinta.
  22. ^ La Légion étrangère fu creata con un'ordinanza reale il 9 marzo 1831 dal Re dei Francesi Luigi Filippo di Francia.
  23. ^ L'Aéronautique navale fu creata con un decreto il 20 marzo 1912.
  24. ^ polizia militare e polizia giudiziaria.
  25. ^ 1° La gendarmerie maritime (GM);
    2° La gendarmerie de l'air (GA);
    3° La gendarmerie des transports aériens (GTA);
    4° La gendarmerie de l'armement (GA);
    5° La gendarmerie de la sécurité des armements nucléaires (GSAN).
  26. ^ Ex Brigade rapide d'intervention (BRI) dal 1967 al 2015.

Bibliografiche

modifica
  1. ^ https://www.globalfirepower.com/country-military-strength-detail.php?country_id=france
  2. ^ (FR) Que dit le Livre blanc (2008) sur les accords de défense ?, su defense.gouv.fr. URL consultato il 9 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2009).
  3. ^ (FR) Code de la défense - Article L3211-1, su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  4. ^ a b (FR) La France à l'OTAN – Représentation Permanente de la France auprès de l'OTAN, su rpfrance-otan.org. URL consultato il 2 marzo 2017.
  5. ^ a b c (FR) Ordre de bataille, su armee-francaise-1989.wifeo.com, 8 gennaio 2017. URL consultato il 2 febbraio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).
  6. ^ a b (EN) France - Military Personnel, su globalsecurity.org. URL consultato il 28 gennaio 2017.
  7. ^ a b (FR) Bilan de 15 ans de réduction des effectifs au sein de la Défense _ Fondation IFRAP, su ifrap.org, 21 gennaio 2015. URL consultato il 28 gennaio 2017 (archiviato il 28 gennaio 2017).
  8. ^ a b c d e (FR) Chiffres clés de la Défense - 2016, su defense.gouv.fr, 1º settembre 2016. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  9. ^ (FR) Loi n° 97-1019 du 28 octobre 1997 portant réforme du service national, su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  10. ^ (FR) VERS L'ARMÉE DE MÉTIER, su charles-de-gaulle.org (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2017).
  11. ^ (FR) Jean-Dominique Merchet, Les transformations de l'armée française, in Hérodote, vol. 1, n. 116, 2005, pp. 63-81, DOI:10.3917/her.116.0063. URL consultato il 2 marzo 2017 (archiviato il 2 marzo 2017).
  12. ^ (EN) International Institute for Strategic Studies, The Military Balance 2014, London, Routledge, 3 febbraio 2014, ISBN 9781857437225.
  13. ^ (EN) International Institute for Strategic Studies, The Military Balance 2015, London, Routledge, 11 febbraio 2015, ISBN 9781857437669.
  14. ^ (EN) Stockholm International Peace Research Institute, TRENDS IN WORLD MILITARY EXPENDITURE, 2015 (PDF), 4/2016 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2016).
  15. ^ (EN) Bonn International Center for Conversion, Global Militarization Index 2015, su gmi.bicc.de, 2015. URL consultato il 23 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2017).
  16. ^ (EN) Institute for Economics and Peace, Global Peace Index 2016, 2016. URL consultato il 26 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2017).
  17. ^ (FR) Principaux indicateurs économiques, su insee.fr, 2 marzo 2017. URL consultato il 2 marzo 2017.
  18. ^ (FR) MémoGEND 2016 - 2016, su gendarmerie.interieur.gouv.fr, 1º luglio 2016. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  19. ^ (FR) La réserve des armées, su defense.gouv.fr.
  20. ^ (FR) « Garde nationale » : une réserve militaire forte et territorialisée pour faire face aux crises, su senat.fr, 13 luglio 2016.
  21. ^ a b (FR) Décret n° 2016-1364 du 13 octobre 2016 relatif à la garde nationale, su legifrance.gouv.fr, 14 ottobre 2016.
  22. ^ a b Riserva operativa (RO1) delle forces armées e della gendarmerie e riserva civile della police: (FR) Plaquette numerique Garde nationale (PDF), su gouvernement.fr. URL consultato il 26 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2017).
  23. ^ (EN) Status of World Nuclear Forces, su fas.org. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  24. ^ (EN) TOP LIST TIV TABLES, su SIPRI. URL consultato il 2 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2013).
  25. ^ (FR) Bernard Thorette, Rapport du groupe de travail "Monument aux morts en opérations extérieures", settembre 2011. URL consultato il 29 gennaio 2017 (archiviato il 29 gennaio 2017).
  26. ^ a b (FR) Guy-Michel Chauveau e Hervé Gaymard, Rapport d'information de la commission des affaires étrangères déposé en application de l'article 145 du règlement, par la commission des affaires étrangères, en conclusion des travaux d'une mission d'information constituée le 11 décembre 2013 sur la mission "Engagement et diplomatie"., 20 maggio 2015. URL consultato il 3 marzo 2017 (archiviato il 3 marzo 2017).
  27. ^ (FR) EMA - Opérations, su defense.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2017.
  28. ^ a b c LivreBlanc2013, Livre blanc sur la défense et la sécurité nationale (2013).
  29. ^ (FR) TITRE II : LES ARMEES ET LA GENDARMERIE NATIONALE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  30. ^ a b (FR) État-major des armées - Forces prépositionnées, su defense.gouv.fr. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  31. ^ (FR) Les services de l'Etat _ Services de l'Etat _ Accueil - Portail de l'Etat à Saint-Pierre et Miquelon, su saint-pierre-et-miquelon.pref.gouv.fr. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  32. ^ (FR) FAN - Forces Armées aux Antilles, su forcesarmeesauxantilles.fr. URL consultato il 15 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).
  33. ^ (FR) FAZSOI - Forces Armées de la Zone Sud de l'Océan Indien, su fazsoi.defense.gouv.fr. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  34. ^ (FR) FANC - Forces Armées de la Nouvelle-Calédonie, su forcesarmees.nc. URL consultato il 15 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).
  35. ^ (FR) FAPF - Forces Armées en Polynésie Française, su armees-polynesie.pf. URL consultato il 15 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2013).
  36. ^ (FR) Politique de Défense, su defense.gouv.fr, 3/102014, pp. 94-96. URL consultato il 21 dicembre 2014.
  37. ^ (FR) Carte des opérations et missions militaires, su defense.gouv.fr, 28 giugno 2016. URL consultato il 24 gennaio 2017 (archiviato il 24 gennaio 2017).

Bibliografia

modifica

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàLCCN (ENn79139460