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Asuni

comune italiano

Asuni (Asùni in sardo[4]) è un comune italiano di 298 abitanti[1] della provincia di Oristano, in Sardegna. Il suo territorio chiude l'Alta Marmilla, confina a nord con il Mandrolisai e ad est con il Sarcidano.

Asuni
comune
(ITSC) Asùni
Asuni – Veduta
Asuni – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Oristano
Amministrazione
SindacoGionata Petza (lista civica) dal 30-5-2010 (3º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate39°52′18.49″N 8°56′47.31″E
Altitudine233 m s.l.m.
Superficie21,34 km²
Abitanti298[1] (29-2-2024)
Densità13,96 ab./km²
Comuni confinantiLaconi, Ruinas, Samugheo, Senis, Villa Sant'Antonio
Altre informazioni
Cod. postale09080
Prefisso0783
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT095009
Cod. catastaleA480
TargaOR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 275 GG[3]
Nome abitanti(IT) asunesi
(SC) asunesus
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Asuni
Asuni
Asuni – Mappa
Asuni – Mappa
Posizione del comune di Asuni all'interno della provincia di Oristano
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Territorio

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Asuni sorge su un pianoro trachitico a 233 metri s.l.m. Il territorio è racchiuso tra le valli del Rio Araxisi e dei suoi principali affluenti: il Rio Bidissàriu ad est e il Flumini Imbessu ad ovest.

La quota massima, 589 m s.l.m., viene raggiunta sul Monte Ualla; la cima più elevata della montagna, P.ta Modighina, si trova in territorio di Laconi e raggiunge i 595 m s.l.m. La quota minima viene raggiunta alla confluenza Rio Araxisi - Flumini Imbessu, al confine con Ruinas e Samugheo, a 82 m s.l.m.

 
Rio Araxisi.

Le rocce più importanti dal punto di vista paesaggistico sono i marmi, dei quali si citano il marmo rosa di Asuni e quello grigio cipollino. Dal punto di vista strettamente petrografico, si tratta degli unici marmi presenti nel territorio sardo.

Altra roccia importante, utilizzata anche nell'edificazione del centro abitato, è la trachite.

Vegetazione

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Il 40% del territorio è boscoso, con varie tipologie di associazioni floristiche dove predominano Lecceta e macchia mediterranea a lentisco e olivastro. Formazioni isolate sono poi costituite dalla Sughereta e da querce del gruppo Roverella, con bellissimo nucleo relitto sulla cima del Monte Ualla. La lecceta è stata utilizzata in passato dai carbonai per la lavorazione del carbone vegetale.

Resistono poche aree adibite a rimboschimento per l'ex industria cartaria di Arbatax (Pinus radiata) e per il legnatico (Eucaliptus sp.).

Di notevole pregio è l'endemismo Brassica insularis, osservabile sulle le falesie marmoree lungo le valli.

Il resto del territorio è adibito alle colture foraggere finalizzate all'allevamento, e al pascolo brado. Altre colture, principalmente per uso familiare, sono i vigneti e gli oliveti.

Notevole interesse ricopre l'aspetto faunistico, grazie ad un altro endemismo: il geotritone (Speleomantes imperialis), osservabile nelle grotte dell'area carsica di Monte Ualla e Castel Medusa. In generale il territorio è dominato dai cinghiali e, in misura minore, da volpi, lepri e conigli selvatici. Non è raro osservare la poiana, il gheppio, il corvo imperiale e, sul Monte Ualla, l'aquila reale, nuovamente stanziale da una decina d'anni.

L'area fu abitata già nel Neolitico per la presenza sul territorio di alcuni nuraghi.

Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Valenza. Alla caduta del giudicato (1410) passò sotto il dominio aragonese e divenne un feudo, concesso ai Nin conti del Castillo. Il 10 ottobre 1749 Fernando Marghens-Nin, Conte del Castillo vendette il feudo ai nobili milanesi Ghilini, che acquisirono anche il titolo di conti di Asuni. Il 23 marzo 1753 i Ghilini vendettero il titolo al mercante marsigliese Guglielmo Tauffani, e il paese nel 1759 formò una contea insieme con Nureci. Il paese venne riscattato ai Touffani nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, e divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone del comune di Asuni sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 ottobre 2014.[5]

«Stemma partito: nel primo, di azzurro, alla gemella ondata, posta in fascia, d'argento, accompagnata in capo da due picconi d'oro, decussati, con i ferri all'insù, il piccone in sbarra attraversante, in punta dal monte all'italiana di tre colli, fondato in punta, di verde; nel secondo, di rosso, a tre crocette, ordinate in palo, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Siti archeologici

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Miniere

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  • Sito minerario Piscina Porcus
  • Sito minerario Molinu de jossu

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti

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La variante del Sardo parlata ad Asuni è il Campidanese occidentale. Sono tuttavia presenti alcune influenze lessicali e fonetiche tipiche della Limba de Mesanìa (Samugheo, Ruinas) e del Campidanese Barbaricino meridionale (Laconi).

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Gionata Petza Lista civica "I giovani per Asuni" Sindaco
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Gionata Petza Lista civica "Asuni" Sindaco
26 ottobre 2020 in carica Gionata Petza Lista civica "Asuni" Sindaco
  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 45, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Asuni (Oristano) D.P.R. 20.10.2014 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 23 luglio 2022.
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN124491848 · SBN CAGL000124 · LCCN (ENn94097944 · GND (DE7561080-2 · BNF (FRcb15529514c (data) · J9U (ENHE987007533251405171
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