Adro
Adro (Àder in dialetto bresciano[5][6]) è un comune italiano di 7 149 abitanti[2] della provincia di Brescia in Lombardia, di tradizionale vocazione vitivinicola favorita dalla posizione nel territorio della Franciacorta.
Adro comune | |
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Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Brescia |
Amministrazione | |
Sindaco | Davide Moretti (lista civica) dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°37′04.44″N 9°57′45″E |
Altitudine | 271 m s.l.m. |
Superficie | 14,29 km² |
Abitanti | 7 149[2] (31-7-2024) |
Densità | 500,28 ab./km² |
Frazioni | Torbiato[1] |
Comuni confinanti | Capriolo, Cazzago San Martino, Corte Franca, Erbusco, Palazzolo sull'Oglio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25030 |
Prefisso | 030 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017002 |
Cod. catastale | A060 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 597 GG[4] |
Nome abitanti | adrensi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Adro nella provincia di Brescia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaIl comune di Adro è situato ai piedi del Monte Alto (651 m s.l.m.), in Franciacorta a circa sei chilometri dal Lago d'Iseo, nella parte sudoccidentale della provincia di Brescia.[7]
Origini del nome
modificaDa quanto è riportato dal Mazza (1986), le origini del toponimo sono incerte: Dante Olivieri sostiene che esso verrebbe dal latino ater ovvero atro (o nero, fosco, oscuro), mentre Paolo Guerrini ha suggerito la derivazione da acer, portando a dimostrazione la presenza antica di boschi di acero. In un documento dell'822 è chiamato Atro[8].
Storia
modificaLe testimonianze più antiche di antropizzazione del comune di Adro sono dei reperti neolitici rinvenuti nella frazione di Torbiato. Ad un periodo successivo risalgono i ritrovamenti di tombe con corredi di epoca tardo imperiale (III secolo) e longobarda.[8]
La notizia più antica del borgo di Adro è presente nel documento in cui viene citato come Atro, datato 10 aprile 822. In esso la Badessa Eremperga ha ceduto a un certo Rampergo un vico con corte.[8]
Il castello fu edificato fra il XIII e XIV secolo: in atti del 1006 e del 1050 Adro è nominato come vicus e non come castrum. Sia sotto la dominazione dei Visconti, sia sotto quella di Venezia, Adro appartenne amministrativamente alla quadra di Palazzolo.[9]
Durante la dominazione veneta del territorio (dal 1426 al 1797) nel borgo guadagnarono importanza i Bargnani, importanti nella vita del paese tra XVII e XVIII, ai quali successero i conti Dandolo.[7]
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 2008.[7][10]
«Di verde, alla lettera maiuscola A, di argento, con la sommità smussata, accompagnata da tre grappoli d'uva d'oro, con i tralci e i viticci dello stesso, due grappoli in capo, uno in punta, più grande, con il pampino d'oro caricante il grappolo. Ornamenti esteriori da Comune.»
La più antica forma di questo stemma appare negli affreschi cinquecenteschi dell'antica chiesa parrocchiale.
Il gonfalone è drappo troncato di giallo e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaEdifici d'interesse nel comune di Adro[7]:
Architetture religiose
modifica- Chiesetta Bargnani.
- Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: la cui costruzione fu completata nel 1769 e vide l'impegno decennale della popolazione locale nella sua realizzazione. È disposta al centro dell'abitato, con fronte sulla piazza ornata da una fontana di epoca vantiniana. All'interno è conservato un trittico della scuola del Romanino (XVI secolo) e presenta decorazioni con stucchi del Settecento[8]. L'altare maggiore è opera di Andrea Fantoni e di altri artisti della sua bottega.
- Chiesa di Santa Maria in Favento: quattrocentesca con affreschi del XV e XVI secolo, restaurata nel 1962.
- Chiesa di Santa Maria Assunta: costruita nel XVI secolo sulla collina nell'antico castello, fu pieve fino alla costruzione dell'attuale parrocchiale, mentre oggi funge da cappella cimiteriale. Dotata di ampie campate in stile gotico ha gli ingressi posti sul lato settentrionale ed una scala protetta da un porticato a travatura[8].
- Santuario della Madonna della Neve: costruito nel Settecento su progetto dell'abate Gaspare Turbini, è un edificio a pianta centrale in forma ottagonale con cupola[8], sorto in seguito a un'apparizione mariana che avrebbe avuto in questo luogo un pastorello sordomuto dalla nascita, Battista Comino Bajoni, l'8 luglio 1519. La Vergine gli sarebbe apparsa dicendo di essere la Madre di Dio, guarendolo, affidandogli un messaggio con il quale invitava gli abitanti del posto alla conversione e alla penitenza, e dandogli una pietra che cambiava colore ogni volta che la mostrava, in modo che fosse creduto dai compaesani[11][12].
Architetture civili
modifica- Palazzo Bargnani-Dandolo: costruito dalla famiglia Bargnani nel XVII secolo. Fu ereditato dai Dandolo ed è attualmente sede del Municipio[8]. Davanti al palazzo busto della contessa Ermellina Maselli Dandolo dello scultore Emilio Magoni. Nella sala del consiglio comunale v'è ritratto del nobile Gaetano Bargnani dipinto dal Pitocchetto.
- Villa De Riva: costruita dall'architetto Antonio Tagliaferri alla fine del XIX secolo[8].
- Cascina Rinaldi:Costruita nel XVII secolo, la cascina si distingue per la sua struttura in mattoni a vista, con un ampio cortile centrale attorno al quale si sviluppano gli edifici residenziali e agricoli.[8]
Architetture militari
modifica- Torre: in pietra viva, a merli ghibellini e pianta terragona, la quale con l'antico castello faceva parte del sistema difensivo medievale del paese.
- Castello: fu costruito sulle pendici del monte, dove è presente il cimitero, tra il XIII e XIV secolo. Al 2013, rimane solo l'ingresso trecentesco del ponte levatoio[8]. Nel cimitero tomba Bargnani-Dandolo di Vincenzo Vela (XIX sec.).
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[13]
Etnie e minoranze straniere
modificaGli stranieri residenti nel comune sono 651, ovvero il 9,19% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[14]:
Lingue e dialetti
modificaNel dialetto locale esiste la locuzione Laurà per la césa de Àder, ovvero lavorare per la chiesa di Adro. Con tale affermazione s'intende genericamente lavorare gratis: l'origine del detto risalirebbe al grande lavoro di volontariato nel quale si applicarono gli adrensi quando decisero di costruire la loro chiesa, impegnandosi anche nei giorni festivi senza compenso alcuno.[15]
Geografia antropica
modificaLo statuto comunale riconosce l'esistenza di due località: Adro e Torbiato[16]. Quest'ultima frazione fu comune autonomo fino al 1928, quando fu soppresso con regio decreto 28 giugno 1928, n. 1679[17].
Economia
modificaIl settore che assorbe il maggior numero di lavoratori è l'industria manifatturiera[18] (che, al 2001, impegnava il 48% degli occupati) seguito dall'edilizia (23%) e dal commercio (9%); l'agricoltura (che contava il 4% degli occupati nel 2001) è cresciuta negli ultimi anni a causa della vocazione vitivinicola del territorio e occupa una posizione di pregio nel panorama della produzione del Franciacorta. L'edilizia ricopre il 46% delle imprese artigiane[19] in quanto la localizzazione del comune è nella zona urbanizzata della Lombardia[20].
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modifica- Autostrada A4
- Strada provinciale SP XI
- Strada provinciale SP XII
- Strada provinciale SP 17
Ferrovie
modificaIl comune è servito dalla stazione di Borgonato-Adro, posta lungo la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, servita da treni regionali svolti da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.
Fra il 1897 e il 1915 la località Torbiato ospitò altresì una stazione della tranvia Iseo-Rovato-Chiari[21].
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1975 | 1980 | Battista Mansueti | DC | Sindaco | |
1980 | 1985 | Paolino Parzani | PRI | Sindaco | |
1985 | 1990 | Augusto Corsini | DC | Sindaco | |
1990 | 1995 | Piergiuseppe Mondini | DC | Sindaco |
Di seguito l'elenco dei sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995):
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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24 aprile 1995 | 15 settembre 2003 | Paolino Parzani | lista civica | Sindaco | [22] |
15 settembre 2003 | 14 giugno 2004 | Roberta Verrusio | Comm. pref. | [22] | |
14 giugno 2004 | 26 maggio 2014 | Danilo Oscar Lancini | Lega Nord | Sindaco | [22] |
26 maggio 2014 | 9 giugno 2024 | Paolo Rosa | Lega Nord | Sindaco | [22] |
9 giugno 2024 | in carica | Davide Moretti | lista civica | Sindaco | [22] |
Gemellaggi
modificaSport
modificaHa sede nel comune la società di calcio Franciacorta Football Club, militante nel campionato di Serie D[23].
Note
modifica- ^ Comune di Adro - Statuto (PDF)..
- ^ a b Dato Istat. - Popolazione residente al 31 luglio 2024 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Toponimi in dialetto bresciano.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 8, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ a b c d "Adro e il suo territorio" sul sito del Comune di Adro, su comune.adro.bs.it. URL consultato il 16 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2012).
- ^ a b c d e f g h i j Mazza (1986), p. 208.
- ^ "Adro" su "Brescia in vetrina", su bresciainvetrina.it. URL consultato il 17 settembre 2010.
- ^ Adro (Brescia) D.P.R. 22.04.2008 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it.
- ^ Cammilleri, p. 335.
- ^ Laurentin Sbalchiero, p. 60.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 30 novembre 2014 (archiviato il 25 gennaio 2012).
- ^ "Lombardia: dialetto, cultura e informazioni regionali" su "Dialettando.com", su dialettando.com. URL consultato il 17 settembre 2010.
- ^ Statuto comunale del comune di Adro. Art. 2.
- ^ Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n. 176 del 30 luglio 1928, p. 3506
- ^ VAS Comune di Adro Pag.30 elaborazione Istat http://www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas/jsp/procedimenti/popup/popAllegati.jsf?idDoc=43930
- ^ Allegati.
- ^ ARPA Lombardia (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2012).
- ^ Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
- ^ a b c d e Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministratori.interno.gov.it. URL consultato il 5 agosto 2024.
- ^ sito Tuttocampo.
Bibliografia
modifica- Attilio Mazza, Il Bresciano - Volume II. Le colline e i laghi, Bergamo, Bortolotti, 1986, pp. 208-209. ISBN non esistente.
- Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Milano, Edizioni Ares, 2020, ISBN 978-88-815-59-367.
- René Laurentin, Patrick Sbalchiero, Dizionario delle "apparizioni" della Vergine Maria, Roma, Edizioni Art, 2010, ISBN 88-787-9144-X.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Adro
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Adro
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Adro
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.adro.bs.it.
- Adro, su sapere.it, De Agostini.
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