Cómo me curé de la miopía - Método y ejercicios para conseguirlo sin gafas, lentes de contacto ni cirugía
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Prefacio: No soy ni oculista ni optómetra
Prólogo de Otis S. Brow
Prólogo: Mi historia
Prólogo de Steve Leung
Prólogo del Dr. Lee A. De Luca
Presentación de la segunda edición italiana
La Teoría: Las bases fisiológicas de Power Vision System
Capítulo 1: Estímulos acomodativos / de enfoque
Cómo actúa power vision
Acomodación de desenfoque / Desenfoque retiniano progresivo
Convergencia de los ejes visuales
La acomodación: cómo enfoca el ojo
Fijación central/foveal: Fóvea central
Excentricidad retiniana
Movimiento ocular, movimientos sacádicos
Binocularidad y monocularidad
Etiología de la miopía: cómo te has convertido en miope
En síntesis
Miopía: ¿defecto hereditario o adquirido por factores ambientales?
Capítulo 2: Entrenamiento de los músculos oculares extrínsecos Power Vision Test
Verificar la simetría, convergencia y coordinación de los músculos extrínsecos de los ojos
El Test
Rehabilitación muscular
Dos factores fundamentales
1) Aumento de la fuerza: intensidad de las contracciones
Valoración de la intensidad en los ejercicios oculares
Intensidad óptima
2) Progresión de la carga de entrenamiento / aumento gradual de la intensidad
Eficacia de los estiramientos oculares: relación longitud/tensión muscular
El punto Morg
Cómo se alcanza el “Punto Morg”
La relajación a través de la inhibición recíproca de los músculos
Relación entre enfoque y amplitud del campo visual
Por qué la utilización de gafas correctivas dificulta la visión nítida
Cómo interviene power vision system en la utilización del campo visual
Capítulo 3: Desenfoque retiniano
Emetropización activa y principio aedi
Emetropización activa en animales
Desenfoque retiniano y cambio refractivo
Experimentos de desenfoque retiniano sobre primates
Desenfoque miópico: definición
Desenfoque hipermetrópico: definición
En síntesis:
Balance acomodativo
Prevención y tratamiento de la miopía mediante lentes positivas
Prevención de la miopía con lentes positivas
Tratamiento de la miopía con lentes positivas
Acomodación de desenfoque-neblina
Principio
La solución a los problemas funcionales de la vista reside en la debida utilización de las lentes
Aplicación práctica ilustrativa del principio AEDI al mejoramiento de la vista
Importancia de la dosificación del estímulo de entrenamiento de ligero desenfoque
Experiencia personal sobre la importancia de la disminución del estrés por hiperacomodación y del mantenimiento de la “Sobrecarga por Desenfoque”
Progresión del desenfoque retiniano: necesidad e importancia
Focalización paradójica. Importancia de las pausas entre los ejercicios de desenfoque
Importancia de las pausas
¿cómo efectuar estas benéficas pausas entre los ejercicios de desenfoque?
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Anteprima del libro
Cómo me curé de la miopía - Método y ejercicios para conseguirlo sin gafas, lentes de contacto ni cirugía - David De Angelis
Cómo me
curé
de la
Miopía
Método y ejercicios para conseguirlo sin gafas, lentes de contacto ni cirugía
David De Angelis
Editor: David Domingo
Coordinación editorial: Lorenzo Sáenz
Traducción: Joaquín Tolsá
Revisión técnica: Dr. Alberto Muñoz Soler
No está permitida la reproducción total o parcial de este libro, ni tampoco su tratamiento informático, ni la transmisión de ninguna forma o por cualquier medio, ya sea electrónico, mecánico, por fotocopia, por registro u otros métodos, sin el permiso previo y por escrito de los titulares del copyright.
Publicado originalmente en 2004 en italiano por Macro Edizioni, sello del Gruppo Editoriale Macro, con el título de: Come sono guarito dalla miopia senza occhiali, lenti a contatto e chirurgia.
La presente versión española es traducción de la 2.ª edición italiana, ampliada y actualizada, septiembre de 2008.
© 2008 by David De Angelis
© 2009 de la versión española
by Ediciones Tutor, S.A.
Marqués de Urquijo, 34. 28008 Madrid
Tel.: 91 559 98 32. Fax: 91 541 02 35
E-mail: info@edicionestutor.com
www.edicionestutor.com
ISBN: 978-84-7902-787-2
Depósito legal: M-31.967-2009
Impreso en Gráficas COFÁS
Impreso en España – Printed in Spain
ADVERTENCIA
Independientemente del defecto visual que tenga, consulte a su médico antes de iniciar cualquier actividad de rehabilitación visual. Las sugerencias de este libro no constituyen consejos médicos idóneos: quienes practiquen las técnicas de este libro lo harán bajo su responsabilidad personal.
El autor y los editores de este libro no pueden ser considerados responsables por ningún accidente que pueda derivarse de seguir los consejos y las fichas ofrecidos en este manual. David De Angelis queda a disposición de los lectores para la indicación de posibles inexactitudes o para eventuales consejos sobre cómo mejorar el texto en la próxima edición. Además, al autor le complacerá publicar los comentarios y los testimonios que muestren los resultados logrados por los lectores mediante la aplicación de las técnicas expuestas en el libro. Recuérdese que cada resultado personal logrado podrá servir de impulso para la aplicación y la consecución de resultados positivos en la rehabilitación visual de otras personas.
David De Angelis
E-mail: vision@powervisionsystem.com
Power Vision System® es una marca registrada. Todos los derechos están reservados.
Dedico este libro a quienes, mediante
su fe y su perseverancia, consigan
mejorar y resolver por completo sus defectos
de refracción. Hombres y mujeres que con su ejemplo
y testimonio personal liberarán a las futuras generaciones
del uso de gafas, lentes de contacto
y otras prácticas médicas que acabarán
considerándose como remedios artificiosos y bárbaros.
Dedico además Cómo me curé de la miopía a los oculistas
y a los optómetras que orienten su trabajo
hacia una labor de prevención y cura natural
de los defectos de refracción.
«Ninguna gran idea radical puede sobrevivir, a menos que se encarne en individuos cuyas vidas sean el mensaje mismo».
Erich Fromm
«Una nueva verdad científica no suele imponerse convenciendo a sus oponentes sino más bien porque sus oponentes desaparecen paulatinamente y son sustituidos por una nueva generación familiarizada desde el principio con la nueva verdad».
Max Planck
«... también quien está ligado a una sola explicación puede lograr ampliar su propia visión de las cosas examinándolas desde un punto de vista distinto».
Michael J. A. Howe – Genius Explained
«Si los defectos de refracción pueden ser provocados, debería ser previsible su desarrollo o incluso curarlos».
Grosvenor y Flom
Indice
Prefacio: No soy ni oculista ni optómetra
Prólogo de Otis S. Brow
Prólogo: Mi historia
Prólogo de Steve Leung
Prólogo del Dr. Lee A. De Luca
Presentación de la segunda edición italiana
La Teoría: Las bases fisiológicas de Power Vision System
Capítulo 1: Estímulos acomodativos / de enfoque
Cómo actúa power vision
Acomodación de desenfoque / Desenfoque retiniano progresivo
Convergencia de los ejes visuales
La acomodación: cómo enfoca el ojo
Fijación central/foveal: Fóvea central
Excentricidad retiniana
Movimiento ocular, movimientos sacádicos
Binocularidad y monocularidad
Etiología de la miopía: cómo te has convertido en miope
En síntesis
Miopía: ¿defecto hereditario o adquirido por factores ambientales?
Capítulo 2: Entrenamiento de los músculos oculares extrínsecos Power Vision Test
Verificar la simetría, convergencia y coordinación de los músculos extrínsecos de los ojos
El Test
Posición 1
Posición 2
Posición 3
Posición 4
Posición 5
Posición 6
Posición 7
Posición 8
Rehabilitación muscular
Dos factores fundamentales
1) Aumento de la fuerza: intensidad de las contracciones
Valoración de la intensidad en los ejercicios oculares
Intensidad óptima
2) Progresión de la carga de entrenamiento / aumento gradual de la intensidad
Eficacia de los estiramientos oculares: relación longitud/tensión muscular
El punto Morg
Cómo se alcanza el Punto Morg
La relajación a través de la inhibición recíproca de los músculos
Relación entre enfoque y amplitud del campo visual
Por qué la utilización de gafas correctivas dificulta la visión nítida
Cómo interviene power vision system en la utilización del campo visual
Capítulo 3: Desenfoque retiniano
Emetropización activa y principio aedi
Emetropización activa en animales
Desenfoque retiniano y cambio refractivo
Experimentos de desenfoque retiniano sobre primates
Desenfoque miópico: definición
Desenfoque hipermetrópico: definición
En síntesis:
Balance acomodativo
Prevención y tratamiento de la miopía mediante lentes positivas
Prevención de la miopía con lentes positivas
Tratamiento de la miopía con lentes positivas
Acomodación de desenfoque-neblina
Principio
La solución a los problemas funcionales de la vista reside en la debida utilización de las lentes
Aplicación práctica ilustrativa del principio AEDI al mejoramiento de la vista
Importancia de la dosificación del estímulo de entrenamiento de ligero desenfoque
Experiencia personal sobre la importancia de la disminución del estrés por hiperacomodación y del mantenimiento de la Sobrecarga por Desenfoque
Progresión del desenfoque retiniano: necesidad e importancia
Focalización paradójica. Importancia de las pausas entre los ejercicios de desenfoque
Importancia de las pausas
¿cómo efectuar estas benéficas pausas entre los ejercicios de desenfoque?
La Práctica: Entrenamiento muscular y desenfoque retiniano progresivo
Capítulo 4: Relación entre el estrés por hiperacomodación y la miopía
Cómo has llegado a ser miope. el uso de lentes correctivas consolida y aumenta progresivamente el estrés hiperacomodativo
¿Cómo invertir el proceso? ¿Cómo relajar la acomodación?
Estabilización de la visión nítida, alegría y frustración
Capítulo 5: Curar la causa del problema refractivo y no el síntoma
Un elemento a favor de las gafas, lentes de contacto y cirugía refractiva
Destellos de visión nítida
Hipoacomodación fisiológica: la sabiduría de los ojos
¿por qué las gafas dañan la vista? aplicación negativa del principio aedi
Capítulo 6: El secreto de la vista perfecta
Entrenar los músculos oculares
Dos fases para mejorar progresivamente el enfoque
Primera fase
Efectos de la primera fase
Segunda fase
Efectos de la segunda fase
Capítulo 7: La técnica
Estiramiento estático activo de los músculos oculomotores
¿Cómo se realiza?
Tabla de ejercicios de estiramiento ocular
Entrenamiento en focalización
Primera variante
Segunda variante
Tercera variante
¿Cómo empezar?
Para la miopía
Para la hipermetropía
Movimiento crp. Explicación fisiológica y bioenergética
Explicación fisiológica
Necesidad de la presencia de un estímulo refractivo
Explicación bioenergética
Entrena tus ojos, y después olvídate de ellos
¿Ejercicios o hábitos? Importancia de la secuencia correcta
Capítulo 8: Alimentación y oxigenación: equilibrio ácido-base y oxígeno para la salud general y de la vista
La acidificación sistémica y tisular como concausa del desarrollo de la miopía
Eliminación de los ácidos
Alimentación alcalinizante: prevención y regresión de la miopía
Equilibrio ácido-base en el organismo
Importancia de la alimentación en el equilibrio del pH
La importancia de la debida ingesta de agua en el equilibrio del pH
Cómo prevenir bioquímicamente la miopía
Cómo hacer que remita bioquímicamente la miopía
Alimentos alcalinizantes y alimentos acidificantes: relación en la dieta
El factor oxigenación
Entrenamiento aeróbico
Respiración consciente
Entrenamiento aeróbico/de oxigenación: en la práctica
Tabla recapitulativa de las frecuencias cardíacas
Otros beneficios del entrenamiento aeróbico:
El ayuno: camino de desintoxicación y curación
Integradores alimentarios para la vista y la salud
Productos en polvo y comprimidos alcalinizantes
Integradores a base de oxígeno naciente
Integradores con efecto antioxidante y de mejoramiento de la circulación
Extracto de arándano
Pycnogenol®: Corteza de pino marítimo francés
Medición del PH urinario
Cómo proceder a la medición
El estrés, el sistema nervioso y la vista
Capítulo 9: El sistema nervioso y la vista: recobrar el estado de gracia del ser
Estrés mental y relajación ocular
Relación entre tensión mental y tensión de los músculos oculares
Aproximación inversa a la relajación muscular, la clave para una relajación eficaz de los músculos oculares
La relajación mediante el trabajo muscular
Componente emocional de la miopía
Miopía, Power Vision y potencia de la mirada
Capítulo 10: La respiración: importancia y potencialidad terapéutica
La respiración, el equilibrio psicosomático y los ojos
La respiración circular
Mantener el cuerpo en homeostasis
Expande tu visión, potencia tu vista
Lágrimas de curación: el poder curativo del llanto
Otros métodos de reeducación visual Méritos y límites
Capítulo 11: Otros métodos de reeducación visual
El método Bates
¿Funciona el método Bates?
Bioinformación: Accommotrac vision trainer
¿Funciona el Accommotrac?
Una suposición
Gafas estenopeicas
Gafas Pinhole/Rasterbrille /estenopeicas/reticulares o estenos: pura prestidigitación
Gafas Pinhole, estenopeicas, reticulares o estenos
La nueva era de la reeducación visual
Capítulo 12: Información y sensibilización del público: asumir la responsabilidad de la salud de tus propios ojos
Quo usque tandem? Revisión de los métodos de tratamiento de los defectos funcionales de refracción
Publicidad engañosa del negocio de la vista
¿Y el cine?
Notas finales al libro
Por qué algunos de vosotros lo lograrán y otros fracasarán
Capítulo 13: Preguntas y respuestas sobre el sistema
Capítulo 14: Para los escépticos de la comunidad científica
Qué he aprendido de mi ex miopía
Capítulo 15: A ti, amigo mío, que has decidido cambiar...
Apéndice 1: Normas de prevención visual
Apéndice 2: Programa de entrenamiento
1.º) Nivel de base (Crear la fuerza y la flexibilidad de base)
2.º) Nivel medio (Mejoramientos medio rápidos)
3.º) Nivel avanzado (Programa superrápido, resultados rápidos)
Apéndice 3: La verdad científica
Estudios científicos: comentario y casuística
Estudios científicos en apoyo de los efectos del desenfoque retiniano para la prevención y la cura de la miopía
Una teoría unificada sobre el desarrollo del error de refracción
Cambios compensativos en el crecimiento ocular y en la refracción inducida por la utilización diaria de lentes de contacto blandas en mamíferos jóvenes
Inducción de miopía, hipermetropía y astigmatismo en pollos
Estudios científicos que atestiguan la preponderancia de factores ambientales (estrés por hiperacomodación y desenfoque hipermetrópico) en la etiología/aparición y progresión de la miopía
Un modelo de contribución de factores oculomotores y ópticos para la emetropización y la miopía
Estrés visual a corta distancia: adaptación en la vergencia y fatiga provocada por la acomodación
Error de acomodación, adaptación y miopía
Trabajo visual a corta distancia, fatiga visual y variaciones en el tono oculomotor
Miopía entre esquimales: ¿una epidemia
inducida por el ambiente visual?
Estudios científicos que atestiguan la importancia de la utilización de lentes positivas para la prevención y la cura de la miopía
Análisis cuantitativo del efecto de la adición de lentes positivas sobre la acomodación y el desarrollo de la miopía
Las lentes añadidas [positivas] alivian el estrés ocular inducido por la lectura
Las lentes ópticas alteran el crecimiento ocular y el estado refractivo de monos jóvenes
Corrección óptica de la miopía inducida artificialmente en tupayas de belanger (tupaia belangeri): implicaciones para la emetropización
Los oftalmólogos deberían considerar las causas de la miopía y no simplemente tratar sus consecuencias
Índices de progresión de la miopía infantil con lentes bifocales: coherencia de tres estudios
Miopía transitoria anormal tras un esfuerzo visual a corta distancia sostenido
Efecto de las lentes de adición de cerca [lentes positivas] sobre la precisión de la respuesta de la acomodación
Los ojos en desarrollo que carecen del proceso de acomodación se modifican para compensar el estado de desenfoque inducido
Sensibilidad al desenfoque en miopes
Potencia del desenfoque miópico en la compensación obtenida mediante lentes ópticas
Tratamiento clínico de la miopía
La progresión de la miopía en escolares chinos de hong kong se ralentiza llevando lentes progresivas [positivas]
Pseudomiopía provocada por trabajo visual a corta distancia
Glosario
Bibliografía
Lecturas aconsejadas
Lecturas aconsejadas sobre alimentación, equilibrio ácido-base, importancia del oxígeno y del ayuno terapéuticO
Referencias bibliográficas
Webs aconsejadas
El Autor
Prefacio
No soy ni oculista ni optómetra
Querido lector: el libro que tienes entre manos nace de mi pasión por los mecanismos de la visión y las dinámicas de curación de una vista defectuosa. Nació de mi experiencia personal y de mi conocimiento teórico madurados en contextos extrauniversitarios y extraacadémicos: no poseo diplomas, licenciaturas ni especializaciones específicas en el campo de este libro con los cuales pueda dar crédito a mis palabras.
Si buscas credenciales académicas que justifiquen la lectura y la aplicación de los métodos expuestos en el texto, este libro no es para ti. Si en cambio estás dispuesto a escuchar la voz de alguien que, como tú, ha padecido durante un tiempo la frustración de no ver el mundo como es realmente, con toda su nítida belleza, entonces tómate el tiempo necesario para tener en cuenta sus contenidos. He pasado unos doce años de mi vida buscando y experimentando métodos que curasen mi defecto visual inicial, la miopía. Más allá de los períodos de desaliento y de rechazo de un mundo desenfocado al que yo sabía no pertenecer, siempre creí poder resolver mi defecto visual. Viajé entre las nieblas de la duda que me infundía la Ciencia
oficial, que afirmaba que nada se puede hacer sino confiarse a trozos de plástico con lentes y aceptarlos como una parte del propio cuerpo y del propio ser. Gracias a Dios siempre tuve una especie de rechazo fisiológico hacia estos instrumentos de corrección que son las gafas y las lentes de contacto. Siempre he creído en las capacidades de curación de nuestro cuerpo y en nuestra capacidad de transformación como individuos: porque de transformación se trata en realidad, ya que curando la vista física de un individuo se cura también su vista o visión interior, entendida como capacidad de ver a los demás en su totalidad y unicidad, como individuos en un camino de crecimiento y evolución. De manera más o menos consciente, todos andamos en pos de curarnos, a varios niveles.
La resistencia mental a ideas innovadoras está causada en parte por el hecho de que deben sustituir a otras ya consolidadas y aceptadas como inmutables y eternas, convertidas en dogmas difícilmente puestos en tela de juicio. Las nuevas realidades a menudo no se aceptan con facilidad precisamente porque ponen en tela de juicio ideas preconcebidas que sirven de base a modelos de pensamiento viejos y superados. Una Ciencia en evolución debe forzosamente evolucionar a la luz de los nuevos datos y de las nuevas experimentaciones. Algunas teorías nacen primero como hipótesis, para después encontrar confirmación en la práctica experimental.
Cerrar una Ciencia a teorías ya consolidadas limita la búsqueda a la evolución del conocimiento, confinándolo en los límites de lo conocido. La imaginación es más importante que el conocimiento
: esta frase de Albert Einstein nos previene contra la necesidad de no encerrarse en los límites del dogma aceptado y consolidado, sino ensanchar el conocimiento mismo sobre la base de intuiciones que desafían los límites de lo conocido, más allá de lo que ahora somos capaces de comprender. El actual sistema de tratamiento de los defectos de refracción se halla recluido y cerrado en banda en una visión miope y ya obsoleta. La resistencia mental a las nuevas ideas nace en parte de la inercia y de la pereza y, además, del temor de que puedan perjudicar a la autoridad establecida y los intereses establecidos, tanto intelectuales como materiales. Pensar en ofrecer una cura al problema de los defectos de refracción a través del sistema actual de corrección mediante lentes representa, a la luz de la copiosa experimentación científica existente sobre los efectos del desenfoque retiniano y sus factores de estrés hiperacomodativo de tipo ambiental, una metodología del todo superada e ineficaz. Es obligación de la Medicina estar al servicio de la salud del individuo y, como tal, forzosamente debe tomar en consideración nuevos métodos de trabajo y curación.
El oscurantismo y el autoritarismo todavía hoy no han muerto y no ayudan en el proceso de evolución del conocimiento: le corresponde a cada individuo tomar conciencia de su responsabilidad personal sobre su propia salud e intervenir activamente en ella; con tal fin, mucho puede hacer cada uno a nivel preventivo, antes de que la vista desarrolle un defecto de refracción, dificultando el estrés por hiperacomodación de tipo ambiental (estrés por proximidad, desenfoque hipermetrópico) mediante la sencilla utilización de lentes positivas para las cortas distancias. Espero que este libro mío ayude a las personas a abrir los ojos acerca de las posibilidades reales de prevención y en muchos casos de curación de los defectos funcionales de refracción, hasta hoy día calificados de incurables
si no es mediante el empleo paliativo de lentes de contacto y gafas. Creo llegado el momento de un gran viraje en este campo y de liberar los ojos de las personas de una miopía que parte de las cimas de quien debería ampliar sus propias miras a la luz de la amplia experimentación científica actual sobre la adaptación funcional de la capacidad refractiva a los diversos estímulos inducidos.
Querido lector, si hay en ti un atisbo de fe en tus ojos y si sigues con paciencia y perseverancia las indicaciones de este libro, tal vez encuentres un nuevo modo de ver y una nueva manera de ser: quizá un nuevo mundo te esté aguardando, en este momento, en espera de ser llevado a la luz saliendo de esa capa de niebla que ahora probablemente te envuelve y te oprime.
Ten fe en este camino de curación y transformación.
Prólogo de Otis S. Brown
Autor del libro How to Avoid Nearsightedness
(www.myopiafree.com)
Con frecuencia he escuchado la palabra demuéstralo
.
Dado que el tema nunca ha sido descrito, de ello se deduce que nadie lo ha podido demostrar
.
Sin embargo, David De Angelis lo ha demostrado por fin: es posible potenciar y mejorar la propia visión de lejos. La descripción realizada por David es precisa, y el compromiso al que se ha sometido sugiere que también su empeño personal puede producir resultados exitosos. Me sorprendería saber que un cierto porcentaje de optómetras comparte el mismo juicio sobre este tema, pero ellos dicen que no pueden mantener a muchas personas motivadas a fin de realizar correctamente el trabajo de reeducación visual requerido.
El Dr. Jacob Raphaelson identificó hace tiempo este problema. El público quiere que su visión a distancia se vuelva nítida al instante, algo que se espera logren todos los optómetras. Cualquier cosa más allá de este punto será rechazado por el público, a menos que sean personas muy inteligentes y personalmente motivadas respecto a esta difícil situación.
Está muy claro que la persona que desee prevenir el problema debe tener una fuerte motivación y el apoyo de los optómetras sensibles al mismo. Pero la solución debe partir de la propia fuerza de voluntad.
¿Cuáles son las dificultades de la recuperación de una vista defectuosa? De Angelis y los optómetras orientados a la prevención son claros al respecto.
El público exige resultados inmediatos y no atiende a explicaciones. Muchas personas podrían cesar en el empeño de los ejercicios al mínimo problema, o en cuanto algún otro oculista u optómetra emplee con ellos tácticas de terror
. En caso de que esto ocurriese, interrumpirían sus esfuerzos y criticarían a los optómetras por cualquier cosa que pudiese ocurrirles a sus ojos. A ello se debe que los optómetras tengan pocos alicientes para intentar ayudar al público.
Por tal motivo, en las profesiones médicas se es del parecer de no tener más opción que prescribir a los pacientes miopes lentes negativas (salvo pocas excepciones).
Es algo trágico, ya que una gran cantidad de datos científicos nos dice objetivamente que, en el caso de que se ponga el ojo en un ambiente confinado
, su capacidad refractiva se orienta siempre en dirección negativa, hacia la miopía.
La ciencia presta atención a realizar mediciones objetivas. La mayor parte de los optómetras presta atención a hacer lo que complace al público instantáneamente. Desgraciadamente, esta situación continúa así desde hace ya un gran número de años. La teoría del ojo comenzó de esta manera:
1. Los productores de lentes descubrieron que una lente positiva podía enfocar la vista de cerca, una vez se llega a una cierta edad avanzada.
2. Descubrieron además que las personas jóvenes con un grado ligero de desenfoque (visión borrosa) a larga distancia, podían enfocar instantáneamente a esas distancias mediante la utilización de lentes negativas. La teoría sobre el empleo de las lentes en el público se basa sobre todo en comprender antes los conceptos arriba enumerados respecto a la responsabilidad y a la importancia de actuar directamente. Pocas mejoras se han realizado sobre este concepto del ojo.
Alrededor de 1600 Johan Kepler (astrónomo) comenzó a desarrollar una teoría puramente refractiva del ojo.
Fue un buen trabajo, pero se suponía que el ojo podía ser congelado
y realizar las mediciones basándose en el concepto de máquina fotográfica de foco fijo.
Esta idea no ha tratado nunca de analizar el comportamiento dinámico del ojo, sino sólo las propiedades refractivas de un hipotético ojo congelado. Este análisis y este enfoque eran entonces plausibles. De este modo el concepto de que el ojo vivo no puede equipararse con un ojo congelado se olvidó. Por este motivo la teoría del ojo congelado
se aceptó como teoría médica, y a cualquier persona que desafiase el concepto de los malos resultados del punto dos, se le decía que la teoría de Kepler estaba probada
y que el ojo podía compararse a una cámara fotográfica de caja fija.
La teoría de Kepler fue posteriormente perfeccionada y vuelta a publicar en 1858 por dos oftalmólogos, el Dr. Donders y el Dr. Helmotz, quienes aceptaron el concepto de Kepler respecto al ojo congelado y añadieron ulteriores afirmaciones.
1. Afirmaron que un estado focal igual a cero podía considerarse normal. Donders acuñó el término emetropía
para describir esta idealización del ojo congelado
.
2. Asumieron que todo estado focal que fuese distinto del cero exacto debía ser un defecto, o un error de refracción
. Acuñaron la palabra ametropía
para describir ambos estados focales positivos y negativos de todos los ojos normales.
Espero que no se me malentienda en esta cuestión. En aquella época hubo grandes hombres de la Medicina. Pero con la convicción académica de Kepler de que se pudiera congelar
un ojo y realizar un análisis puramente refractivo.
Afirmaron también que se podía traducir en dimensiones absolutas un estado focal en particular (así, por ejemplo: asumieron que, si un ojo tiene un estado focal cero, debe tener una longitud focal de 24,38 mm. En la realidad no se estableció nunca ninguna relación).
Haciendo esto, pensaron que habían demostrado la teoría de Kepler de que el ojo es demasiado largo
, aunque el ojo carezca de un estado de enfoque negativo no deseado.
Esta teoría del ojo como una máquina fotográfica ha hecho más sistemático el empleo de las lentes positivas o negativas, aunque requiera creer que el ojo sea defectuoso en caso de que tenga un estado focal negativo o positivo (por ejemplo: si tus ojos tienen un estado focal que no sea cero, estás sufriendo estrés y rigidez
, ya que el ojo es demasiado largo o demasiado corto. Este razonamiento es defectuoso, porque no está probado que un estado focal igual a cero se corresponda con una longitud exacta. Representa sólo una suposición de que se puedan convertir mediciones relativas en dimensiones absolutas).
En todo caso, esta teoría convierte a todos los ojos en defectuosos por definición, una tesis de dudosa validez.
¿Por qué deberíamos poner objeciones a la teoría de Kepler, que se ha convertido en teoría común? Como teoría que permite un análisis refractivo de un ojo idealizado resulta excelente. Como teoría del ojo que reproduce el movimiento instantáneo y el cambio del estado focal del ojo, no resulta precisa.
La teoría puramente refractiva de Kepler era correcta, pero las suposiciones encerradas en la teoría subsiguiente (Helmoltz-Donders) no son precisas ni correctas.
A la luz de los datos experimentales desarrollados en los últimos 50 años, deberíamos empezar a concebir un mejor modelo conceptual del comportamiento dinámico del ojo.
Los hechos experimentales demuestran que todos los ojos cambian su estado focal al unísono con el cambio del ambiente visual. En relación con los hechos, el ojo resulta ser una cámara fotográfica con sistema de autofoco bien proyectada (por ejemplo, si se les fuerza a ponerse lentes negativas, es posible hacer que TODOS los ojos sean miopes).
En 1860 no se disponía del tipo de datos necesarios para demostrar esta verdad. Por eso la concepción original debería someterse a una revisión que tenga presentes estos datos recientemente aceptados a nivel científico. Las razones operativas para la utilización de lentes positivas y negativas no han cambiado desde el momento de su concepción original, hace 400 años.
Por eso, en mi modesta opinión, la teoría del ojo se guía por el beneficio y no por hechos científicos y objetivos. La ciencia se basa en datos objetivos. Deberíamos ser capaces de reconocer que existe un problema al extender la teoría de Kepler más allá de su propósito original. Llevó a cabo un excelente análisis refractivo. No pretendía que se creyese que todos los ojos fueran equiparables a una cámara fotográfica de caja rígida y que fuesen defectuosos porque tienen un estado focal distinto de cero. Nosotros sugerimos que el ojo es comparable, en cambio, con una cámara fotográfica con autofoco y que, por esta razón, los ojos cambian su estado focal (que se puede medir) con las variaciones del ambiente visual (el cual puede controlarse).
Esto significa que el ojo, por su naturaleza, puede tener ambos estados focales, negativo y positivo, y no ser defectuoso. La medición del estado focal de los ojos es directamente dependiente del grado de acomodación, en dioptrías. Es obvio que, si uno se somete a largas horas de trabajo a cortas distancias, los ojos desarrollan un estado focal negativo (volviéndose miopes): es algo perfectamente normal para un sistema tipo cámara fotográfica con autofoco, como la propuesta a la luz de las experimentaciones científicas más recientes acerca de los efectos del desenfoque retiniano sobre la capacidad refractiva del ojo.
La teoría de Helmoltz-Donders y sus suposiciones no se han probado nunca objetivamente, como ya afirmó el Dr. William H. Bates.
Esto significa que la imagen del ojo como una cámara fotográfica de foco fijo es, en el