ILLIMITATO
Rosso antico
di quei gruppetti dadaisti, antesignani dei flash mob, che negli anni Venti del secolo scorso distribuivano ai passanti volantini con l’invito a cercare, nella città, “ancora qualcosa da scoprire”. Avrebbero potuto riferirsi alla Garbatella, la borgata romana negletta e poi riamata, ma la Garbatella ancora non c’era. Compie infatti un secolo e non lo diresti. Arrivò il re Vittorio Emanuele III a battezzare, il 18 febbraio del 1920, la prima pietra di questo quartiere nel quartiere: cinque lotti, una quarantina di villette destinate ai lavoratori del settore metallurgico-navale. Di qui nomi di strade che rimandano ad armatori o a “scrittori di cose navali”. Via Obizzo Guidotti, per dirne una: ne trovi la biografia fra i corsari del Mediterraneo, cavaliere dell’ordine gerosolimitano, a fine Cinquecento “agli ordini del balivo di Caspe Stefano Claramonte (cinque galee) salpa da Malta per dirigersi verso le coste siciliane”. Ma non c’è niente di marinaresco da queste parti e niente di speciale in via Obizzo Guidotti, se non una sovrimpressione cinematografica. Percorrendola in Vespa,
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