Umbriel
Umbriel (Urano II) | |
---|---|
Satellite di | Urano |
Scoperta | 24 ottobre 1851 |
Scopritore | William Lassell |
Parametri orbitali | |
(all'epoca J2000) | |
Semiasse maggiore | 266 000 km[1] |
Periuranio | 265 000 km |
Apouranio | 267 000 km |
Circonf. orbitale | 1 671 000 km |
Periodo orbitale | 4,1442 giorni[1] |
Velocità orbitale |
|
Inclinazione rispetto all'equat. di Urano | 0,205° |
Eccentricità | 0,0039 |
Dati fisici | |
Diametro medio | 1169,4 km[1] |
Superficie | 4,296 × 1012 m² |
Volume | 8,373 × 1017 m³ |
Massa | 1,22±0,1 × 1021 kg[1]
|
Densità media | 1,46 g/cm³[1] |
Acceleraz. di gravità in superficie | 0,23 m/s² |
Velocità di fuga | 520 m/s |
Periodo di rotazione | Rotazione sincrona |
Velocità di rotazione (all'equatore) | 36 940 m/s |
Inclinazione assiale | nulla |
Temperatura superficiale |
|
Pressione atm. | nulla |
Albedo | 0,21[1] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 14,5 |
Umbriel è il terzo satellite naturale di Urano per grandezza.Essa è stata scoperta nell'anno 1851 da William Lassell insieme ad Ariel che è il satellite più luminoso di Urano .
Storia di Umbriel
[modifica | modifica wikitesto]Umbriel fu scoperta nel 1851 da William Lassell, insieme ad Ariel.[2]
I loro nomi, come quelli degli altri due satelliti di Urano allora conosciuti (Titania e Oberon, già noti dal 1787) furono suggeriti da John Herschel nel 1852, su richiesta di Lassell. Lassell aveva già approvato, nel 1847, la proposta di Herschel di utilizzare i nomi dei fratelli e delle sorelle di Crono per i sette satelliti allora conosciuti di Saturno (il corrispondente di Crono nella mitologia romana). La proposta di Herschel per il sistema di Urano prevedeva che i satelliti dovessero essere intitolati a personaggi delle opere di William Shakespeare ed Alexander Pope; a tutt'oggi la tradizione è stata sempre rispettata.[3]
Casualmente, il nome di Umbriel ben si addice alla sua caratteristica colorazione scura: Umbriel è l'oscuro folletto della malinconia ne Il ricciolo rapito di Alexander Pope, ed il nome richiama l'espressione latina umbra, ombra.[4]
Superficie
[modifica | modifica wikitesto]Umbriel è caratterizzata, come già detto, dalla superficie più scura fra tutti i satelliti di Urano, la sua albedo è infatti di 0,10. ovvero riflette solamente il 10% della luce che riceve dal Sole.[5]
La superficie del satellite è pesantemente craterizzata, non ha subito evidenti rimodellamenti in superficie come successo invece ad Ariel e Miranda ed è rimasta stabile dalla fine dell'intenso bombardamento tardivo;[6] la sua caratteristica più rilevante, nota con il nome di cratere Wunda, è un grande anello di materiale brillante. Sembra naturale presumere che si tratti di un cratere, ma l'esatta natura della formazione è ancora incerta.
Struttura interna
[modifica | modifica wikitesto]Umbriel è, fra i cinque satelliti naturali maggiori di Urano, quello che mostra un'attività geologica meno pronunciata.[7]
Il satellite si compone principalmente di ghiaccio d'acqua, e di una componente non ghiacciata che costituisce il 40% della sua massa e composta da silicati e materiale carbonioso che include composti organici pesanti noti come toline.[7]
Nel 2023 la NASA ha annunciato che un gruppo di ricerca ha rianalizzato i dati della Voyager 2 e li ha messi a confronto con quelli di missioni successive attorno ad altri giganti gassosi, come la sonda Galileo, la New Horizons e la Cassini, giungendo alla conclusione che ci sono buone possibilità che le quattro maggiori lune di Urano ospitino un oceano di acqua liquida sotto la superficie, compreso Umbriel.[8][9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Uranian Satellite Fact Sheet, su nssdc.gsfc.nasa.gov, NASA.
- ^ William Lassell, On the interior satellites of Uranus, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 12, 1851, pp. 15–17, DOI:10.1093/mnras/12.1.15.
- ^ W. Lassell, Beobachtungen der Uranus-Satelliten, in Astronomische Nachrichten, vol. 34, 1852, p. 325.
- ^ W. Lassell, Letter to the editor [discovery of two satellites of Uranus], in Astronomical Journal, vol. 2, n. 33, p. 70.
- ^ Erich Karkoschka, Comprehensive Photometry of the Rings and 16 Satellites of Uranus with the Hubble Space Telescope, in Icarus, vol. 151, n. 1, 2001, pp. 51–68, DOI:10.1006/icar.2001.6596.
- ^ J. B. Plescia, Cratering history of the Uranian satellites: Umbriel, Titania and Oberon, in Journal of Geophysical Research, vol. 92, A13, 30 dicembre 1987, pp. 14,918–14,932, DOI:10.1029/JA092iA13p14918, ISSN 0148-0227 .
- ^ a b B. A. Smith et al., Voyager 2 in the Uranian System: Imaging Science Results, in Science, vol. 233, n. 4759, 4 luglio 1986, DOI:10.1126/science.233.4759.43.
- ^ New Study of Uranus’ Large Moons Shows 4 May Hold Water, su nasa.gov, NASA, 4 maggio 2023.
- ^ Urano, quattro lune potrebbero avere un oceano, su INAF, 9 maggio 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Umbriel
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Andrew P. Ingersoll, Umbriel, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.