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Tri Nations 2004

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Tri Nations 2004
2004 Tri Nations
Logo della competizione
Logo della competizione
Competizione Tri Nations
Sport Rugby a 15
Edizione
Organizzatore SANZAAR
Date dal 17 luglio 2004
al 21 agosto 2004
Luogo Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica
Partecipanti 3
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Sudafrica (bandiera) Sudafrica
(2º titolo)
Secondo Australia (bandiera) Australia
Terzo Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Bledisloe Cup Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Freedom Cup Sudafrica (bandiera) Sudafrica
Statistiche
Miglior marcatore Sudafrica (bandiera) Percy Montgomery (45)
Record mete
Incontri disputati 6
Pubblico 313 029
(52 172 per incontro)
Cronologia della competizione

Il Tri Nations 2004 (in inglese 2004 Tri Nations Series) fu la 9ª edizione del torneo annuale di rugby a 15 tra le squadre nazionali di Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.

Si tenne dal 17 luglio al 21 agosto 2004 e fu vinto per la seconda volta dal Sudafrica.

In tale edizione le prime due partite videro come Paese ospite la Nuova Zelanda; il torneo si spostò poi in Australia per le successive due partite e, infine, in Sudafrica per il finale. Fu un'edizione combattutissima e incerta fino alla fine: di fatto, alla penultima giornata tutte e tre le squadre erano ancora in lizza per la vittoria finale e solo la sconfitta neozelandese a Johannesburg nel quinto turno tolse gli All Blacks dalla corsa al titolo[1]; nell'ultima giornata ancora gli Springbok, senza vittorie nelle due partite esterne, batterono l'Australia 23-19 e si aggiudicarono il titolo al termine di un torneo che, quell'anno, vide solo vittorie interne e il risultato deciso dai punti di bonus[2]. Secondo titolo complessivo dei sudafricani, che affiancò gli Wallabies nel palmarès anche se già, all'epoca, i due Paesi contavano insieme meno titoli della Nuova Zelanda a quota 5.

Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[3].

Nazionali partecipanti e sedi

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Squadra Città Impianto interno
Australia (bandiera) Australia Subiaco
Sydney
Subiaco Oval
Stadium Australia
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda Christchurch
Wellington
Lancaster Park
Wellington Regional Stadium
Sudafrica (bandiera) Sudafrica Durban
Johannesburg
Kings Park
Ellis Park
Wellington
17 luglio 2004, ore 19:35 UTC+12
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (bandiera)16 – 7
referto
Australia (bandiera) AustraliaRegional Stadium (38000 spett.)
Arbitro: Irlanda (bandiera) Alain Rolland

Christchurch
24 luglio 2004, ore 19:35 UTC+12
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (bandiera)23 – 21
referto
Sudafrica (bandiera) SudafricaLancaster Park (34000 spett.)
Arbitro: Australia (bandiera) Andrew Cole

Subiaco
31 luglio 2004, ore 18 UTC+8
Australia Australia (bandiera)30 – 26
referto
Sudafrica (bandiera) SudafricaSubiaco Oval (42507 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Chris White

Sydney
7 agosto 2004, ore 20 UTC+10
Australia Australia (bandiera)23 – 18
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaStadium Australia (83418 spett.)
Arbitro: Sudafrica (bandiera) Jonathan Kaplan

Johannesburg
14 agosto 2004, ore 15 UTC+2
Sudafrica Sudafrica (bandiera)40 – 26
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaEllis Park (62857 spett.)
Arbitro: Irlanda (bandiera) Donal Courtney

Durban
21 agosto 2004, ore 15 UTC+2
Sudafrica Sudafrica (bandiera)23 – 19
referto
Australia (bandiera) AustraliaKings Park (52247 spett.)
Arbitro: Nuova Zelanda (bandiera) Paddy O’Brien

Pos Squadra G V N P PF PS DP BMP Pt
1 Sudafrica (bandiera) Sudafrica 4 2 0 2 110 98 +12 3 11
2 Australia (bandiera) Australia 4 2 0 2 79 83 −4 2 10
3 Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda 4 2 0 2 83 91 −8 1 9
  1. ^ (EN) South Africa 40-26 NZ, in BBC, 14 agosto 2004. URL consultato il 31 maggio 2022.
  2. ^ (EN) SA 23-19 Australia, in BBC. URL consultato il 31 maggio 2022.
  3. ^ (EN) Rugby Rules Changed for Faster Game, in The Canberra Times, 17 aprile 1992, p. 18. URL consultato il 15 dicembre 2021. Ospitato su Biblioteca nazionale australiana.

Collegamenti esterni

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