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Nicola Colaianni

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Nicola Colaianni

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato23 aprile 1992 –
14 aprile 1994
LegislaturaXI
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico della Sinistra
CircoscrizioneBari-Foggia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIndipendente di sinistra (dal 1998)
In precedenza:
PCI (fino al 1991)
PDS (1991-1998)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Bari
ProfessioneMagistrato, docente universitario

Nicola Colaianni (Bari, 11 aprile 1946) è un magistrato, giurista e politico italiano.

Magistrato della Suprema Corte di Cassazione e della Commissione tributaria centrale, è stato deputato per il PDS nella XI legislatura dove è stato membro della Commissione permanente Giustizia e della Commissione bicamerale sul terrorismo e le stragi, di cui ha redatto la relazione finale.

È stato professore ordinario di Diritto ecclesiastico, italiano e comparato, all'Università di Bari, dove ha insegnato anche Diritto costituzionale della pace e Ordinamento giudiziario.

Ha fatto parte del gruppo scientifico dei “Comitati per la Costituzione”, fondati da Giuseppe Dossetti, del quale ha curato e introdotto la raccolta di scritti Costituzione e resistenza (Roma, Sapere 2000, 1994).

È stato componente di varie commissioni miste per i rapporti tra Stato e confessioni religiose diverse dalla cattolica (Chiesa valdese, Comunità ebraiche, Unione buddhista).

Avvocato coordinatore della Regione Puglia dal 2008 al 2012, nel settembre 2013 il suo nome è stato proposto dal Movimento 5 Stelle[1] e sostenuto dal Partito Democratico come membro laico del CSM.[2]

È componente del comitato di direzione delle riviste Il diritto ecclesiastico e Stato, Chiese e pluralismo confessionale e collabora con La Repubblica-Bari in qualità di editorialista.

  1. ^ bari.repubblica.it, http://bari.repubblica.it/cronaca/2014/07/22/news/nomine_al_csm_anche_colaianni_nella_rosa_indicata_da_grillo-92121798/.
  2. ^ Il voto pilotato del CSM di Renzie e Berlusconi, su beppegrillo.it, 11 settembre 2014. URL consultato il 12 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN6865154441752735460002 · ISNI (EN0000 0000 4011 8258 · SBN CFIV038169 · LCCN (ENn2007014401 · GND (DE1172952965