Ferrovia di Montebamboli
Ferrovia di Montebamboli Montebamboli-Carbonifera | |
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Nome originale | Strada Ferrata Carbonifera[1] |
Stati attraversati | Italia |
Inizio | Montebamboli |
Fine | Carbonifera |
Attivazione | 1849 |
Soppressione | 1903 |
Gestore | Società Anonima per la Ferrovia di Montebamboli |
Lunghezza | 26,023 km |
Scartamento | 1435 mm |
Elettrificazione | Assente |
Note | Funzionava con la trazione animale per i carichi in salita e con la discesa per gravità. |
Ferrovie | |
La ferrovia Montebamboli-Carbonifera, nata come Strada Ferrata Carbonifera[1] e nota anche come Ferrovia di Montebamboli, era una ferrovia mineraria privata che collegava il sito minerario di Montebamboli, posto nel comune di Massa Marittima, con la zona portuale di Carbonifera, frazione di Piombino.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1839 fu accertata l’esistenza di alcuni banchi di lignite di ottima qualità nella zona di Montebamboli[2] e venne costituita la Società Carbonifera Francese che dette il via ai lavori di escavazione, durante i quali si rinvenne il primo fossile di Oreopithecus – denominato bambolii dal luogo di ritrovamento – oltre a numerosi fossili animali.[2] In seguito alla scoperta fu decisa la costruzione della Strada Ferrata Carbonifera[1] per conto della Società Anonima per la Ferrovia di Montebamboli. L'infrastruttura entrò in esercizio nel 1849[3] e terminata completamente nel 1853:[1] fu previsto anche un progetto per il prolungamento fino a Massa Marittima (Piano di Mucini), ma non fu mai approvato[1] poiché il tracciato presentava forti pendenze.
La ferrovia fu definitivamente abbandonata fra il 1901 e il 1903[3] mentre, con varie fasi alterne, la miniera rimase in attività fino al 1921 quando venne definitavamente chiusa.[4]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La ferrovia, a scartamento normale e a semplice binario, era lunga 26,023 km [1] e, presso Torre Mozza nel luogo oggi denominato Carbonifera, si prolungava sopra un pontile per lo scarico della lignite sui battelli.[1] Particolarità della linea il fatto che la lignite venisse condotta a Carbonifera per gravità mentre i vagoni vuoti venivano riportati ai pozzi di estrazione con trazione animale.[3][5] Si trattava di una vera e propria early railway – secondo la definizione della storiografia britannica – cioè una ferrovia pionieristica, arrivata prima dei grandi collegamenti.[3]
Il tracciato attraversava in più punti il torrente Milia,[6] affluente del Cornia, e ancora oggi sono visibili i piloni ed i terrapieni sui quali poggiava la struttura ferroviaria.[2][6][7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g I Lorena e la Politica mineraria in Toscana, su occxam.it, Associazione culturale "Ordine dei Cavalieri della Croce d'Argento di Montieri" (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2011).
- ^ a b c Montebamboli – le miniere di lignite e l’Oreopiteco, su turismomassamarittima.it, Turismo Massa Marittima (archiviato il 30 settembre 2020).
- ^ a b c d Stefano Maggi, Ferrovie e sviluppo urbanistico in Italia. I paesi scalo tra Siena e Follonica in Toscana 1859-1961, in TST, anno XV, n. 38, Fundación de los Ferrocarriles Españoles, gennaio 2019, p. 87.
- ^ THE OLD RAILROAD OF THE MONTEBAMBOLI MINES, su geocaching.com, Groundspeak, Inc., 23 novembre 2015 (archiviato il 12 agosto 2023).
- ^ Elena Fani (a cura di), Strade ferrate nella Toscana dei Lorena, su brunelleschi.imss.fi.it, Istituto e Museo di Storia della Scienza, 7 gennaio 2008 (archiviato il 9 aprile 2010).
- ^ a b Itinerario della ferrovia carbonifera di Montebamboli, su sentieridautore.it, 20 novembre 2015 (archiviato il 12 agosto 2023).
- ^ Alla scoperta della vecchia ferrovia del carbone "Carbonifera Montebamboli", 9 marzo 2013 (archiviato il 12 agosto 2023). Ospitato su YouTube.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Riparbelli, La Toscana dei Lorena, Riforme, Territorio e Società, 1987
- Gianfranco Benedettini, Storia della ferrovia Montebamboli-Carbonifera, Ase Trekking & Archeologia
- Albano Marcarini e Roberto Rovelli, Atlante italiano delle ferrovie in disuso, Firenze, Istituto Geografico Militare, 2018
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ferrovie e sviluppo urbanistico in Italia. I paesi scalo tra Siena e Follonica in Toscana 1859-1961 (di Stefano Maggi) (PDF), su tstrevista.com. URL consultato il 1º gennaio 2019.