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Disabilità visiva

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disabilità visiva
SpecialitàOculistica
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM369
ICD-10H54

La disabilità visiva, nota anche come disturbo della vista o perdita della vista, rappresenta la riduzione della vista a un livello tale non essere risolvibile con mezzi abituali, come gli occhiali .[1][2] La perdita della vista è spesso definita come un'acuità visiva peggiore di 20/40 o 20/60.[3] Il termine cecità viene utilizzato per indicare la perdita totale (o quasi) della vista.[3] La disabilità visiva può causare difficoltà nelle normali attività quotidiane come guidare, leggere, socializzare e camminare.[2]

Le cause più comuni di disabilità visiva a livello globale sono gli errori di rifrazione non corretti (43%), la cataratta (33%) e il glaucoma (2%).[4] Gli errori di rifrazione comprendono la miopia, l'ipermetropia, la presbiopia e l'astigmatismo .[4] La cataratta è la causa più comune di cecità.[4] Altri disturbi che possono causare problemi alla vista includono la degenerazione maculare legata all'età, la retinopatia diabetica, l'opacizzazione della cornea, la cecità infantile e una serie di infezioni.[5] La disabilità visiva può anche essere causata da problemi al cervello dovuti, tra gli altri, a ictus, parto prematuro o traumi.[6] Questi casi sono noti come deficit visivo corticale.[6] Lo screening per problemi di vista nei bambini può migliorare la vista a lungo termine e i risultati scolastici.[7] Il beneficio dello screening degli adulti asintomatici è incerto.[8] La diagnosi avviene tramite una visita oculistica .[2]

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che l’80% dei disturbi visivi sia prevenibile o curabile.[4] Questo vale anche per la cataratta, le infezioni della cecità fluviale e del tracoma, il glaucoma, la retinopatia diabetica, i difetti di rifrazione non corretti e alcuni casi di cecità infantile.[9] Molte persone con disabilità visive significative traggono beneficio dalla riabilitazione visiva, dai cambiamenti nella loro quotidianità e dai dispositivi di assistenza.[2]

Nel 2015 si sono registrati 940 milioni di casi di perdita della vista,[10] 246 milioni di ipovisione e 39 milioni di cecità.[4] La maggior parte delle persone con problemi di vista vive nei paesi in via di sviluppo e ha più di 50 anni.[4] Le disabilità visive hanno ripercussioni economiche considerevoli, sia per il costo dei trattamenti, sia a causa della riduzione della capacità lavorativa.[11]

  1. ^ World Health Organization, http://www.who.int/blindness/Change%20the%20Definition%20of%20Blindness.pdf?ua=1. URL consultato il 23 May 2015.
  2. ^ a b c d cdc.gov, https://www.cdc.gov/healthcommunication/ToolsTemplates/EntertainmentEd/Tips/Blindness.html. URL consultato il 23 May 2015.
  3. ^ a b vol. 20, DOI:10.1038/sj.eye.6701879, PMID 15905873, https://oadoi.org/10.1038/sj.eye.6701879.
  4. ^ a b c d e f who.int, http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs282/en/. URL consultato il 23 May 2015.
  5. ^ GLOBAL DATA ON VISUAL IMPAIRMENTS 2010, WHO, 2012, p. 6.
  6. ^ a b vol. 23, DOI:10.1097/ICU.0b013e3283566b4b, PMID 22805225, https://oadoi.org/10.1097/ICU.0b013e3283566b4b.
  7. ^ vol. 36, DOI:10.1111/j.1365-2214.2010.01109.x, PMID 20645997, https://oadoi.org/10.1111/j.1365-2214.2010.01109.x.
  8. ^ vol. 315, DOI:10.1001/jama.2016.0763, PMID 26934260, https://oadoi.org/10.1001/jama.2016.0763.
  9. ^ who.int, http://www.who.int/blindness/causes/en/. URL consultato il 23 May 2015.
  10. ^ vol. 388, DOI:10.1016/S0140-6736(16)31678-6, PMID 27733282, https://oadoi.org/10.1016/S0140-6736(16)31678-6.
  11. ^ vol. 54, DOI:10.1167/iovs.13-12818, PMID 24335062, https://oadoi.org/10.1167/iovs.13-12818.

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