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Aggius

Coordinate: 40°55′46.14″N 9°03′51.94″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Aggius
comune
(IT) Aggius
(SDN) Àggju
(SC) Ázos
Aggius – Stemma
Aggius – Bandiera
Aggius – Veduta
Aggius – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoNicola Muzzu (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate40°55′46.14″N 9°03′51.94″E
Altitudine514 m s.l.m.
Superficie86,31 km²
Abitanti1 410[1] (30-11-2023)
Densità16,34 ab./km²
FrazioniBonaita
Comuni confinantiAglientu, Bortigiadas, Tempio Pausania, Trinità d'Agultu e Vignola, Viddalba
Altre informazioni
Cod. postale07020
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090001
Cod. catastaleA069
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 912 GG[3]
Nome abitanti(IT) aggesi
(SDN) aggjesi
PatronoSanta Vittoria
Giorno festivo16 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Aggius
Aggius
Aggius – Mappa
Aggius – Mappa
Posizione del comune di Aggius nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Aggius (Àggju in gallurese /'aɟːu/, Ázos in sardo) è un comune italiano di 1 410 abitanti[1] della provincia di Sassari, nella subregione storica della Gallura.

Sorge ai piedi di una cresta granitica a 514 metri sul livello del mare. In seguito alla soppressione della provincia Olbia-Tempio, Aggius è rientrato a far parte della provincia di Sassari.[4]

Aggius è nota per la conservazione del borgo medievale, centro storico per il quale è stata riconosciuta tra i Borghi Autentici d'Italia e si è fregiata della bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Origini del nome

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Il suo nome, attestato, a partire dal 1341, con le forme Alvargos, Abbarios, Albargos, Albergas ed Albergues, potrebbe derivare dal greco "aghios" (ossia "sacrosanto"), oppure dal latino "agnus" (ossia "agnello"). Potrebbe derivare anche dalla parola "ajus", con significato di "senza diritto né legge", a sottolineare il carattere ribelle dei suoi originari abitanti.

Si verifica la presenza dell'uomo nel territorio di Aggius già dall'epoca preistorica, come dimostrano le tracce ancora presenti in tutta l’area circostante il centro abitato: ripari sotto roccia, grotte, tafoni, nuraghi, domos de janas e conche sono ancora gli elementi di un paesaggio in cui il granito è il segno distintivo. Situa al confine tra Aggius e Tempio Pausania il nuraghe più antico di Gallura, il nuraghe Izzana.

Le origini dell'abitato sono antiche, ma il borgo fu edificato in età medioevale: appartenne al Giudicato di Gallura e fece parte della curatoria di Gemini. Alla caduta del giudicato (1288) fu conteso per diversi anni tra i Doria, il Giudicato di Arborea e la Repubblica di Pisa, per poi passare agli Aragonesi nel 1324 e divenire un feudo. In questo periodo il paese viene citato per la prima volta come Alvargos, Abbarios, Albargos, Albergas ed Albergues. Il nome Agios si incontra per la prima volta in una tabella fatta compilare dal re d'Aragona nel 1358. In seguito alla contesa con Arborea ed alla battaglia di Sanluri (1409), gli aragonesi ne divennero assoluti signori, per arrivare alla dominazione spagnola la quale ha condizionato notevolmente il dialetto, gli usi e i costumi della popolazione.

Aggius viene ricordato, nel XVI secolo, come centro di falsari, la cui zecca era situata nel monte Fraili, sulla catena di monti che sovrasta il borgo, il quale fu punto di ricovero dei banditi di tutto il territorio: perciò Aggius si fregia, tra i tanti, anche del titolo di "città del banditismo".

Costume di Aggius (xilografia, 1901)

Nel secolo XVIII, in epoca sabauda, fu incorporato nel Marchesato di Gallura feudo dei Fadriguez Fernandez, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale. Divenne quindi un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale. Fu in questo periodo che Aggius insorse nella primavera dei popoli, nel 1848, diventando una repubblica autonoma per 48 ore. Per tutto l'Ottocento la cittadina fu dilaniata da aspre e numerose faide familiari, delle quali sono testimonianza i romanzi Notte sarda di Pietro Casu ed Il muto di Gallura di Enrico Costa.

Lo stemma e il gonfalone del comune di Aggius sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 giugno 2002.[5]

«Stemma troncato: il primo, d'oro, alle tre losanghe di rosso, caricate dalla orlatura d'oro, bene ordinate; il secondo, di azzurro, alla montagna di verde, fondata in punta e uscente dai fianchi, effigiante il Monte della Croce o Monte del Diavolo, la vetta cimata dalla piccola croce di nero. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone è costituito da un drappo di rosso.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Luoghi di interesse naturalistico

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Valle della Luna di Aggius (piana dei Gran Sassi)
  • Piana dei Grandi Sassi, anche detta Valle della Luna (da non confondere con l'altra Valle della Luna, nel comune di Santa Teresa Gallura), una distesa pianeggiante ma non uniforme ricadente nel territorio comunale del borgo di Aggius. Per i naturalisti è un "unicum", raffrontabile con poche altre aree similari nella penisola ed anche nel continente europeo. Le fogge strane e bizzarre delle rocce granitiche che la caratterizzano le conferiscono una certa spettacolarità e un aspetto di forte suggestione. A questa scenografica piana dalla quale emergono numerosi ed enormi massi di granito, fu attribuito dalla facoltà di Agraria dell'Università di Sassari il nome di "Piana dei Grandi Sassi". Fu in seguito la pubblicistica ambientale-turistica a darle l'appellativo di "Valle della Luna". Questi massi, risalenti alle glaciazioni del periodo quaternario, sono poi stati arrotondati e lavorati dall'erosione finendo per avere l'aspetto attuale.[7]

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati ISTAT la popolazione straniera residente al 31 dicembre 2010 era di 27 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Lingue e dialetti

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La lingua di Aggius è quella gallurese, con la specificità di alcune forme lessicali e dell'utilizzo fonetico della Z al posto della C palatale: (it. cielo, gall. celu, agg. zelu).

Da rimarcare la presenza ad Aggius di un rinomato coro, soprannominato dal D'Annunzio "Coro del galletto di Gallura" per via delle sue caratteristiche sonorità.

L'economia poggia sul settore agricolo-pastorale (Aggius ricade nella zona di produzione del Vermentino di Gallura DOCG), sull'artigianato industriale, edilizia, falegnameria, carpenteria metallica, marmi e graniti, sui servizi, sul terziario e sull'artigianato artistico; quest'ultimo si distingue per l'arte della tessitura, finalizzata alla produzione di tappeti ed arazzi, realizzati con telai orizzontali e caratterizzati dalle grandi dimensioni, dalla prevalenza dei colori giallo, nero, rosso, viola, dai disegni geometrici ricorsivi, dalle figure ispirate ad elementi della natura.[13] [14][15]

Installazione murale di Maria Lai ispirata alla tessitura

Infrastrutture e trasporti

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La fermata di Aggius, posta alcuni chilometri a sud dell'abitato

Il comune è servito dalla fermata di Aggius, situata nel territorio comunale di Tempio Pausania e posta lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, linea utilizzata in questo tratto sino al 1997 per i servizi di trasporto pubblico e successivamente per esclusivi impieghi turistici legati al Trenino Verde.

Amministrazione

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Municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Maddalena Vasa lista civica Sindaco [16]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Francesco Muntoni lista civica Sindaco [17]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Giovanni Francesco Muntoni lista civica Sindaco [18]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Giovanni Francesco Muntoni lista civica "Uniti per Aggius" Sindaco [19]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Nicola Muzzu lista civica "Uniti per Aggius" Sindaco [20]
26 ottobre 2020 in carica Nicola Muzzu lista civica "Aggius Insieme" Sindaco [21]
  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Articolo nel quale viene confermato, dalla Regione Sardegna, il nuovo assetto politico delle province., su regione.sardegna.it. URL consultato il 21 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2016).
  5. ^ Aggius, decreto 2002-06-13 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 23 luglio 2022.
  6. ^ a b Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) di concessione – 13/06/2002 (PDF). URL consultato il 23 luglio 2022.
  7. ^ Sardegna, Volume 23 di Guida d'Italia del Touring Club Italiano. Touring Editore, 1984. ISBN 9788836500239 pagina 649
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ AAAperto, su Museo di Aggius. URL consultato il 9 marzo 2020.
  10. ^ Touring Club Italiano, AAAperto Museo di arte contemporanea ad Aggius - Eventi Arte e cultura, su Touring Club Italiano. URL consultato il 9 marzo 2020.
  11. ^ AAAperto: il Museo di Arte contemporanea ad Aggius (OT), su Borghi Autentici d'Italia, 6 giugno 2018. URL consultato il 9 marzo 2020.
  12. ^ Il Museo dell’amore perduto, su lanuovasardegna.it (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2019).
  13. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  14. ^ Aggius, su mediterraneancraftsarchive.it. URL consultato l'11 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2016).
  15. ^ Sardegna: 4 cose da sapere sui tappeti della Gallura, su turismo.it. URL consultato l'11 giugno 2016.
  16. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  17. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  18. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  19. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  20. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  21. ^ Comunali 26/10/2020 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 27 ottobre 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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