Afro (acconciatura)
Per afro si intende un'acconciatura riccia e molto voluminosa. Tale taglio cresce naturalmente nelle persone di origine africana (da cui prende il nome)[1] e può essere ricreato utilizzando un arricciacapelli se si hanno i capelli sufficientemente lunghi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il taglio afro salì alla ribalta fra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta come diretta conseguenza dello spopolare del movimento per i diritti civili e le sue propaggini (ad esempio black is beautiful).[2][3] Diverse celebrità portavano allora il taglio, tra cui l'attrice Cicely Tyson e il musicista Jimi Hendrix. La tendenza cinematografica chiamata Blaxploitation e la musica disco consolidarono la moda dei capelli afro, al punto che anche uomini e donne caucasici l'adottarono. Venne appositamente coniato il termine wafros (white afro, in italiano afro bianchi), per indicare questi ultimi soggetti.[4]
L'irriverente rivista satirica ebrea Heeb Magazine coniò invece il termine jewfro con cui venivano indicati gli uomini ebrei che avevano per natura capelli ricci e voluminosi, simili a quelli afro. La rivista citò come precursori di questo stile Albert Einstein e Bob Dylan.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Victoria Sherrow, Encyclopedia of hair: a cultural history, Greenwood Publishing Group, 2006, pp. 21–23.
- ^ (EN) Carole Boyce Davies, Encyclopedia of the African diaspora: origins, experiences, and culture, Volume 1, ABC-CLIO, 2010, pp. 493-495.
- ^ (EN) The Afro Strikes Back, su foxnews.com. URL consultato il 14 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2011).
- ^ (EN) Wafro, su urbandictionary.com. URL consultato il 14 ottobre 2024.
- ^ (EN) Albert Einstein: Sex Symbol - Heeb, su heebmagazine.com. URL consultato il 14 ottobre 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'afro
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Capelli Afro, su hairfinder.com.