Castello di Castel d'Ario
Castello di Castel d'Ario Castello di Castellaro | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Lombardia |
Città | Castel d'Ario |
Indirizzo | Piazza Castello - 46033 Castel D'Ario (MN) |
Coordinate | 45°11′30.01″N 10°58′31.8″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello medievale |
Costruzione | XI secolo-XIII secolo |
Materiale | Ciottoli, malta, laterizio |
Primo proprietario | Principato vescovile di Trento |
Demolizione | XVIII secolo |
Condizione attuale | parzialmente in rovina |
Proprietario attuale | Comune di Castel d'Ario |
Visitabile | sì |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | difesa del borgo |
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Il castello di Castel d'Ario (Castellaro fino al 1867), è un'antica roccaforte risalente al X secolo situata nel centro storico di Castel d'Ario, in provincia di Mantova, che conserva inalterato l'originario impianto urbanistico, oltre ad alcuni edifici e opere difensive, tra cui le cinque torri.
Fu da sempre importante baluardo per le terre di confine per gli Scaligeri, i Bonacolsi e i Gonzaga.[1]
All'interno dell'impianto pentagonale del castello[1] sorge la Torre della Fame, così chiamata perché, a metà Ottocento furono trovati in essa alcuni scheletri, fatti risalire a membri della famiglia di Francesco Pico della Mirandola[1] e dei nipoti e del figlio di Rinaldo Bonacolsi, Francesco, ivi rinchiusi e lasciati morire di fame[1]. Una lapide sulla porta del castello ricorda questa vicenda.[2]
All'interno della torre venne anche rinchiuso nel 1484 Evangelista Gonzaga accusato e poi scagionato di aver tramato una congiura contro il marchese Francesco II Gonzaga.
Documentazione certa comprova che il noto architetto Luca Fancelli si occupò di lavori di restauro eseguiti tra il novembre 1478 ed il giugno 1484.
Il palazzo pretorio, unico edificio recentemente restaurato, è utilizzato come luogo di rappresentanza e sede della biblioteca comunale. Al suo interno sono stati portati alla luce importanti affreschi trecenteschi riferiti alla signoria scaligera.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Contino, Castello di Castel d'Ario.
- ^ La lapide recita: "QUI TRATTI IN CATENE NEL 1321 SPEGNEVA LA FAME FRANCESCO PICO E I FIGLIUOLI - NEL 1328 LA PROLE E I NEPOTI DI PASSERINO BONACOLSI - DALL'ORRIDA MUDA CHE NE HA RISPETTATO I CEPPI E LE OSSA RIECHEGGI CON VINDICE PIETÀ PER LE VITTIME UN GRIDO DI ESECRAZIONE AI TIRANNI".
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.
- Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.
- Gabriella Mantovani, Il castello di Castel d'Ario, Mantova, 2012, Sometti.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castello di Castellaro
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lombardia Beni Culturali. Castello di Castel d'Ario., su lombardiabeniculturali.it.
- Comune di Castel d'Ario. Storia., su comune.casteldario.mn.it.
- Il castello delle vendette dei Gonzaga, su gazzettadimantova.gelocal.it, Gazzetta di Mantova, 29 giugno 2012. URL consultato l'8 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2018).
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