Gaio Terenzio Varrone: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Secondo una tradizione riportata anche da [[Tito Livio]], Varrone era figlio di un macellaio ed egli stesso era stato un fattore nei primi anni di vita e di aver raggiunto una posizione di rilievo nella vita pubblica romana battendosi per le cause delle classi inferiori contro il parere dei benpensanti <ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita]]'', XXII, 25</ref><ref>[[Valerio Massimo]], III, 4</ref>. Se queste storie siano vere o esagerate non è dato sapere, ma quello che è certo che Varrone proveniva dalle classi più umili della società e divenne uno dei principali leader del partito popolare. Non può essere stato una persona così spregevole come viene rappresentato da Livio, dato che il [[Senato Romano]] altrimenti non gli avrebbe permesso di tornare a Roma dopo la [[battaglia di Canne]], né avrebbe potuto essere impiegato durante il resto della guerra in importanti comandi militari.
Secondo una tradizione riportata anche da [[Tito Livio]], Varrone era figlio di un macellaio ed egli stesso era stato un fattore nei primi anni di vita, per poi raggiungere una posizione di rilievo nella vita pubblica romana battendosi per le cause delle classi inferiori contro il parere dei benpensanti<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita]]'', XXII, 25</ref><ref>[[Valerio Massimo]], III, 4</ref>. Se queste storie siano vere o esagerate non è dato sapere, ma quello che è certo che Varrone proveniva dalle classi più umili della società e divenne uno dei principali leader del partito popolare. Non può essere stato una persona così spregevole come viene rappresentato da Livio, altrimenti il [[Senato Romano]] non gli avrebbe permesso di tornare a Roma dopo la [[battaglia di Canne]], né avrebbe potuto essere impiegato durante il resto della guerra in importanti comandi militari.


Varrone viene menzionato per la prima volta nel [[217 a.C.]] quando fu uno dei più accesi sostenitori affinché a [[Marco Minucio Rufo]], ''[[magister equitum]]'' del dittatore, fossero affidati poteri equivalenti, così da superare la tecnica ''temporeggiatrice'' e passare all'offensiva nella guerra. In ogni caso Varrone era stato [[pretore (storia romana)|pretore]] l'[[218 a.C.|anno precedente]] ed in precedenza aveva ricoperto gli uffici di [[Questore (storia romana)|questore]], di edile plebeo e curule.
Varrone viene menzionato per la prima volta nel [[217 a.C.]] quando fu uno dei più accesi sostenitori affinché a [[Marco Minucio Rufo]], ''[[magister equitum]]'' del dittatore [[Quinto Fabio Massimo Verrucoso|Quinto Fabio Massimo]], fossero affidati poteri equivalenti, così da superare la tecnica ''temporeggiatrice'' e passare all'offensiva nella guerra. In ogni caso Varrone era stato [[pretore (storia romana)|pretore]] l'[[218 a.C.|anno precedente]] ed in precedenza aveva ricoperto gli uffici di [[Questore (storia romana)|questore]], di edile plebeo e curule.


Console nel [[216 a.C.]],<ref name="PolibioIII106,1"/> venne sconfitto da [[Annibale]] nella [[battaglia di Canne]], una delle più pesanti disfatte dell'[[esercito romano]], che costò la vita al collega Emilio Paolo.<ref name="Periochae22.10"/><ref>{{cita|Polibio|III, 113-117}}.</ref> Tornato a [[Roma (città antica)|Roma]], nominò come nuovo [[dittatore romano|dittatore]], [[Marco Fabio Buteone]].<ref>{{cita|Livio|XXIII, 22.11}}.</ref> L'anno seguente fu [[proconsole]]<ref>{{cita|Livio|XXIII, 25.11}}.</ref> nel [[Picenum]]<ref>{{cita|Livio|XXIII, 32.19}}.</ref> dal [[215 a.C.|215]]<ref>{{cita|Livio|XXIV, 25.11 e 32.19}}.</ref> al [[213 a.C.]],<ref>{{cita|Livio|XXIV, 44.5}}.</ref> mentre nel [[208 a.C.|208]]–[[207 a.C.]] fu inviato come [[propretore]] in [[Etruria]] contro il fratello di Annibale, [[Asdrubale Barca]]. Nel [[200 a.C.]] fu invece mandato come [[ambasciatore]] in [[Africa]].
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==Note==
==Note==
<references/>
11) Tito Livio, 31,11


==Bibliografia==
==Bibliografia==
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;Fonti primarie:
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* {{cita libro |autore=[[Appiano di Alessandria]]|titolo=Historia Romana (Ῥωμαϊκά)|volume=''Illyrica'', 8|cid=Appiano|lingua=grc}} Versione in inglese [http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_0.html qui].
* {{cita libro |autore=[[Appiano di Alessandria]]|titolo=Historia Romana (Ῥωμαϊκά)|volume=''Illyrica'', 8|cid=Appiano|lingua=grc}} Versione in inglese [http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_0.html qui] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151120053128/http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_0.html |date=20 novembre 2015 }}.
* {{Cita libro|autore=[[Eutropio]]|titolo=Breviarium ab Urbe condita|url=https://la.wikisource.org/wiki/Breviarium_historiae_romanae|volume=III|cid=Eutropio|lingua=latino}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{Cita libro|autore=[[Eutropio]]|titolo=Breviarium ab Urbe condita|url=https://la.wikisource.org/wiki/Breviarium_historiae_romanae|volume=III|cid=Eutropio|lingua=latino}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{Cita libro|autore=Polibio|wkautore=Polibio|titolo=[[Storie (Polibio)|Storie (Ἰστορίαι)]]|volume=III, 16-19; 107-116; IV, 37|cid=Polibio|lingua=grc}} Versioni in inglese disponibili [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Polybius/home.html qui] e [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0234%3Abook%3D1%3Achapter%3D1 qui].
* {{Cita libro|autore=Polibio|wkautore=Polibio|titolo=[[Storie (Polibio)|Storie (Ἰστορίαι)]]|volume=III, 16-19; 107-116; IV, 37|cid=Polibio|lingua=grc}} Versioni in inglese disponibili [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Polybius/home.html qui] e [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0234%3Abook%3D1%3Achapter%3D1 qui].
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;Fonti storiografiche moderne:
;Fonti storiografiche moderne:
*{{SmithDGRBM|articolo=C.Terentius Varro|url=http://www.ancientlibrary.com/smith-bio/3355.html }}, vol III, pag. 1221, n. 1
*{{SmithDGRBM|articolo=C.Terentius Varro|url=http://www.ancientlibrary.com/smith-bio/3355.html }}, vol.III, pag. 1221, n. 1
* {{Cita libro|autore=Giovanni Brizzi|wkautore=Giovanni Brizzi|titolo=Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio|anno=1997|editore=Patron|città=Bologna|ISBN=978-88-555-2419-3|cid=Brizzi 1997}}
* {{Cita libro|autore=Giovanni Brizzi|wkautore=Giovanni Brizzi|titolo=Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio|anno=1997|editore=Patron|città=Bologna|ISBN=978-88-555-2419-3|cid=Brizzi 1997}}
* {{Cita libro|autore=Giovanni Brizzi|wkautore=Giovanni Brizzi|titolo=Scipione e Annibale, la guerra per salvare Roma|anno=2007|editore=Laterza|città=Bari-Roma|ISBN=978-88-420-8332-0|cid=Brizzi 2007}}
* {{Cita libro|autore=Giovanni Brizzi|wkautore=Giovanni Brizzi|titolo=Scipione e Annibale, la guerra per salvare Roma|url=https://archive.org/details/scipioneeannibal0000briz|anno=2007|editore=Laterza|città=Bari-Roma|ISBN=978-88-420-8332-0|cid=Brizzi 2007}}
* {{cita libro|autore=Guido Clemente|titolo=La guerra annibalica|collana=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=XIV|cid=Guido Clemente 2008}}
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[[Categoria:Consoli repubblicani romani|Varrone, Terenzio, Gaio]]
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[[Categoria:Personaggi della seconda guerra punica|Varrone, Terenzio, Gaio]]
[[Categoria:Persone della seconda guerra punica|Varrone, Terenzio, Gaio]]

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Gaio Terenzio Varrone
Console della Repubblica romana
Nome originaleGaius Terentius Varro
GensTerentia
Consolato216 a.C.[1][2]

Gaio Terenzio Varrone (in latino Gaius Terentius Varro; fl. III secolo a.C.) è stato un militare e console romano del III secolo a.C. e insieme al collega Lucio Emilio Paolo fu sconfitto nel 216 a.C. nella battaglia di Canne dal cartaginese Annibale[1].

Secondo una tradizione riportata anche da Tito Livio, Varrone era figlio di un macellaio ed egli stesso era stato un fattore nei primi anni di vita, per poi raggiungere una posizione di rilievo nella vita pubblica romana battendosi per le cause delle classi inferiori contro il parere dei benpensanti[3][4]. Se queste storie siano vere o esagerate non è dato sapere, ma quello che è certo che Varrone proveniva dalle classi più umili della società e divenne uno dei principali leader del partito popolare. Non può essere stato una persona così spregevole come viene rappresentato da Livio, altrimenti il Senato Romano non gli avrebbe permesso di tornare a Roma dopo la battaglia di Canne, né avrebbe potuto essere impiegato durante il resto della guerra in importanti comandi militari.

Varrone viene menzionato per la prima volta nel 217 a.C. quando fu uno dei più accesi sostenitori affinché a Marco Minucio Rufo, magister equitum del dittatore Quinto Fabio Massimo, fossero affidati poteri equivalenti, così da superare la tecnica temporeggiatrice e passare all'offensiva nella guerra. In ogni caso Varrone era stato pretore l'anno precedente ed in precedenza aveva ricoperto gli uffici di questore, di edile plebeo e curule.

Console nel 216 a.C.,[2] venne sconfitto da Annibale nella battaglia di Canne, una delle più pesanti disfatte dell'esercito romano, che costò la vita al collega Emilio Paolo.[1][5] Tornato a Roma, nominò come nuovo dittatore Marco Fabio Buteone.[6] L'anno seguente fu proconsole[7] nel Picenum[8] dal 215[9] al 213 a.C.,[10] mentre nel 208207 a.C. fu inviato come propretore in Etruria contro il fratello di Annibale, Asdrubale Barca. Nel 200 a.C. fu invece mandato come ambasciatore in Africa, alla corte di Massinissa.[11]

  1. ^ a b c Periochae, 22.10.
  2. ^ a b Polibio, III, 106, 1.
  3. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, XXII, 25
  4. ^ Valerio Massimo, III, 4
  5. ^ Polibio, III, 113-117.
  6. ^ Livio, XXIII, 22.11.
  7. ^ Livio, XXIII, 25.11.
  8. ^ Livio, XXIII, 32.19.
  9. ^ Livio, XXIV, 25.11 e 32.19.
  10. ^ Livio, XXIV, 44.5.
  11. ^ Livio, XXXI, 11.
Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne

Altri progetti

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Predecessore Fasti consulares Successore
Gneo Servilio Gemino
e
Marco Atilio Regolo II
(216 a.C.)
con Lucio Emilio Paolo II
Tiberio Sempronio Gracco
e
Lucio Postumio Albino III