Montecatini (azienda): differenze tra le versioni
m →Bibliografia: wikilink |
Normalizzo accento |
||
(29 versioni intermedie di 10 utenti non mostrate) | |||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{F|aziende italiane|novembre 2020|pochissime note, quasi tutte le affermazioni sono prive di riferimenti puntuali.}} |
{{F|aziende italiane|novembre 2020|pochissime note, quasi tutte le affermazioni sono prive di riferimenti puntuali.}} |
||
{{Azienda |
{{Azienda |
||
⚫ | |||
|nome = Montecatini |
|nome = Montecatini |
||
|forma societaria = |
|forma societaria = |
||
Riga 14: | Riga 15: | ||
|controllate = |
|controllate = |
||
|persone chiave = |
|persone chiave = |
||
|settore = |
|settore = |
||
* minerario ( |
* [[industria mineraria|minerario]] (dal 1888) |
||
* [[chimica industriale]] ( |
* [[chimica industriale]] (dopo il 1910) |
||
* [[industria petrolchimica|petrolchimica]] |
* [[industria petrolchimica|petrolchimica]] |
||
* [[materie plastiche]] |
* [[materie plastiche]] |
||
* [[Fibre chimiche|tecnofibre]] |
* [[Fibre chimiche|tecnofibre]] |
||
* [[Fluoro|chimica del fluoro]] |
|||
altri |
|||
⚫ | |||
* [[energia]] |
* [[energia]] |
||
⚫ | |||
|prodotti = |
|prodotti = |
||
}} |
}} |
||
⚫ | |||
La '''Montecatini - Società Generale per l'Industria Mineraria e Chimica''' è stata un'importante e storica [[azienda]] chimica [[italia]]na fondata nel [[1888]] a [[Firenze]]. Cessò la sua attività nel [[1966]] a seguito della sua incorporazione nella [[Edison (azienda)|Edison]], con la conseguente nascita del gruppo Montecatini Edison, poi [[Montedison]]. L'ingresso della Società Montecatini in Borsa avvenne nel [[1900]], la sua cancellazione formale nel [[1967]]. |
La '''Montecatini - Società Generale per l'Industria Mineraria e Chimica''' è stata un'importante e storica [[azienda]] chimica [[italia]]na fondata nel [[1888]] a [[Firenze]]. Cessò la sua attività nel [[1966]] a seguito della sua incorporazione nella [[Edison (azienda)|Edison]], con la conseguente nascita del gruppo Montecatini Edison, poi [[Montedison]]. L'ingresso della Società Montecatini in Borsa avvenne nel [[1900]], la sua cancellazione formale nel [[1967]]. |
||
Riga 33: | Riga 33: | ||
=== L'era Fauser e i fertilizzanti === |
=== L'era Fauser e i fertilizzanti === |
||
In questo periodo la società cambia due volte ragione sociale, nel 1917 in "Montecatini Società Generale per l'Industria Mineraria" e negli anni 20 in "Montecatini Società Generale per l'Industria Mineraria ed Agricola". Nel [[1910]] viene chiamato a dirigere la società [[Guido Donegani]], che avrà un ruolo determinante per la storia dell'azienda e del suo sviluppo. Sotto la sua direzione la società |
In questo periodo la società cambia due volte ragione sociale, nel 1917 in "Montecatini Società Generale per l'Industria Mineraria" e negli anni 20 in "Montecatini Società Generale per l'Industria Mineraria ed Agricola". Nel [[1910]] viene chiamato a dirigere la società [[Guido Donegani]], che avrà un ruolo determinante per la storia dell'azienda e del suo sviluppo. Sotto la sua direzione la società assorbì la ''Prodotti Chimici Industriali Magni e C.'' subito dopo la prima guerra mondiale e questo permise alla Montecatini di entrare nel settore dei prodotti chimici, raggiungendo una posizione di preminenza sul mercato per la produzione di [[fertilizzanti]] fosfatici e azotati e del [[solfato di rame]]. Questi importanti risultati nel settore dei fertilizzanti sono dovuti anche alla collaborazione, iniziata nel [[1921]], con [[Giacomo Fauser]], un ingegnere chimico [[Novara|novarese]] che aveva messo a punto un sistema per la produzione di [[ammoniaca]] a basso costo. Precisamente tale processo permetteva di estrarre l'[[azoto]] dall'[[atmosfera]] e di trasformarlo in ammoniaca, processo assai più economico di quello che invece estraeva l'ammoniaca dagli escrementi animali. |
||
=== La crescita === |
=== La crescita === |
||
Riga 44: | Riga 44: | ||
* nel [[1935]] venne costituita ([[joint venture]] con la [[Rhône-Poulenc]]) la [[Farmitalia]]; |
* nel [[1935]] venne costituita ([[joint venture]] con la [[Rhône-Poulenc]]) la [[Farmitalia]]; |
||
* nel [[1936]] venne costituita, in società con lo Stato italiano, l'[[Anic]] (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili) per la produzione di gas liquefatti e oli lubrificanti; |
* nel [[1936]] venne costituita, in società con lo Stato italiano, l'[[Anic]] (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili) per la produzione di gas liquefatti e oli lubrificanti; |
||
* |
* Dal 1936 e per tutto il periodo fascista il Gruppo Montecatini ebbe un notevole sviluppo, anche grazie agli ovvi intrecci con il potere politico. La Montecatini aveva il monopolio dei concimi fosfatici e dunque contribuì indirettamente all'Operazione Gas in Etiopia, per via della quale morirono più di 6.000 persone nella [[Battaglia dell'Amba Aradam|battaglia di Amba Aradam]]. Se il regime fascista non fece alcuna ammissione sull'impiego di gas, l'antifascismo italiano denunció tanto la guerra chimica contro le popolazioni inermi quanto gli interessi del capitalismo industriale sottesi alla [[guerra d'Etiopia]].<ref>{{Cita libro|titolo=L'Africa ci sta di fronte, Una storia italiana: dal colonialismo al terzomondismo}}</ref> |
||
* Nel [[1941]] venne fondato l'[[Istituto Guido Donegani|Istituto di Chimica Guido Donegani di Novara]], che nel dopoguerra diventerà il centro di coordinamento di tutte le aree di ricerca del Gruppo Montecatini, in connessione col Politecnico di Milano. Le aree fondamentali riguardano le tecnologie di [[laveria|lavorazione dei minerali]], la [[petrolchimica]], i [[polimerizzazione stereospecifica|catalizzatori di polimerizzazione]], la chimica del |
* Nel [[1941]] venne fondato l'[[Istituto Guido Donegani|Istituto di Chimica Guido Donegani di Novara]], che nel dopoguerra diventerà il centro di coordinamento di tutte le aree di ricerca del Gruppo Montecatini, in connessione col Politecnico di Milano. Le aree fondamentali riguardano le tecnologie di [[laveria|lavorazione dei minerali]], la [[petrolchimica]], i [[polimerizzazione stereospecifica|catalizzatori di polimerizzazione]], la [[fluoro|chimica del fluoro]] e il [[industria farmaceutica|settore farmaceutico]]. |
||
Successive operazioni di acquisizione e incorporazione di aziende simili porteranno la Montecatini ad avere alla fine degli anni 30 circa 50.000 dipendenti con attività che si estendono dal settore minerario ([[alunite]], [[blenda]], [[fluorite]], [[galena]], [[marmo]], [[pirite]], [[zolfo]]) al settore metallurgico ([[alluminio]], [[piombo]], [[zinco]]), dall'industria farmaceutica ai coloranti, dagli esplosivi alle fibre sintetiche, dalle materie plastiche ai fertilizzanti. Possedeva inoltre diverse centrali elettriche e una rete di elettrodotti. |
Successive operazioni di acquisizione e incorporazione di aziende simili porteranno la Montecatini ad avere alla fine degli anni 30 circa 50.000 dipendenti con attività che si estendono dal settore minerario ([[alunite]], [[blenda]], [[fluorite]], [[galena]], [[marmo]], [[pirite]], [[zolfo]]) al settore metallurgico ([[alluminio]], [[piombo]], [[zinco]]), dall'industria farmaceutica ai coloranti, dagli esplosivi alle fibre sintetiche, dalle materie plastiche ai fertilizzanti. Possedeva inoltre diverse centrali elettriche e una rete di elettrodotti. |
||
Riga 54: | Riga 54: | ||
In quegli anni inizia la collaborazione con un brillante chimico ligure del [[Politecnico di Milano]], [[Giulio Natta]]. Gli studi di Natta sulla sintesi dei [[polimero|polimeri]] lo porteranno nel [[1954]] all'invenzione della molecola di [[polipropilene]] isotattico. Questo polimero è caratterizzato da un elevato carico a rottura, una bassa densità, una buona resistenza termica e all'abrasione. |
In quegli anni inizia la collaborazione con un brillante chimico ligure del [[Politecnico di Milano]], [[Giulio Natta]]. Gli studi di Natta sulla sintesi dei [[polimero|polimeri]] lo porteranno nel [[1954]] all'invenzione della molecola di [[polipropilene]] isotattico. Questo polimero è caratterizzato da un elevato carico a rottura, una bassa densità, una buona resistenza termica e all'abrasione. |
||
Solo quattro anni dopo la scoperta, il polipropilene è in produzione al petrolchimico di [[Ferrara]]. Viene realizzato il [[Moplen]] per la produzione di oggetti in plastica di varia natura: casalinghi, giocattoli, guarnizioni, contenitori per alimenti. Negli anni sessanta a seguito delle scoperte del prof. [[Giulio Natta]], inizia a collaborare intensamente con [[Covema|RIAP]], azienda facente parte del gruppo [[Covema]], per la realizzazione di impianti di estrusione per la produzione della |
Solo quattro anni dopo la scoperta, il polipropilene è in produzione al petrolchimico di [[Ferrara]]. Viene realizzato il [[Moplen]] per la produzione di oggetti in plastica di varia natura: casalinghi, giocattoli, guarnizioni, contenitori per alimenti. Negli anni sessanta a seguito delle scoperte del prof. [[Giulio Natta]], inizia a collaborare intensamente con [[Covema|RIAP]], azienda facente parte del gruppo [[Covema]], per la realizzazione di impianti di estrusione per la produzione della [[Rafia]] in [[polipropilene|PP]]. |
||
=== La crisi === |
=== La crisi === |
||
[[File:Logo del Gruppo Montecatini di Milano dalla seconda metà del 1961.jpg|thumb|Logo del Gruppo Montecatini di Milano dalla seconda metà del 1961]] |
|||
Nel [[1959]] la Montecatini avviò la realizzazione di uno stabilimento a [[Brindisi]] per la produzione di derivati polipropilenici, avvalendosi dei finanziamenti della [[Cassa per il Mezzogiorno]]. La realizzazione dello stabilimento si rivelò un fallimento. Errori in fase di progettazione e di realizzazione dell'impianto comportarono maggiori costi e l'impegno finanziario che ne derivò influì pesantemente sul bilancio aziendale. |
Nel [[1959]] la Montecatini avviò la realizzazione di uno stabilimento a [[Brindisi]] per la produzione di derivati polipropilenici, avvalendosi dei finanziamenti della [[Cassa per il Mezzogiorno]]. La realizzazione dello stabilimento si rivelò un fallimento. Errori in fase di progettazione e di realizzazione dell'impianto comportarono maggiori costi e l'impegno finanziario che ne derivò influì pesantemente sul bilancio aziendale. |
||
Riga 70: | Riga 69: | ||
[[File:Stabilimento Montecatini, Rieti (6932097289).jpg|thumb|Lo stabilimento dismesso di Rieti]] |
[[File:Stabilimento Montecatini, Rieti (6932097289).jpg|thumb|Lo stabilimento dismesso di Rieti]] |
||
* [[Miniera di zolfo di Cabernardi-Percozzone|Miniera di Cabernardi]] (frazione di [[Sassoferrato]]): acquisita nel 1917, era impiegata nell'estrazione dello [[zolfo]]. Nel 1952 vi fu l'occupazione della Miniera da parte degli operai, in disaccordo sulla notizia di un'imminente chiusura dello stabilimento, che venne definitivamente reso inattivo nel 1959.<ref>{{Cita web|url=https://parcozolfomarcheromagna.it/territorio/cabernardi-percozzone-e-vallotica/|titolo= CABERNARDI, PERCOZZONE E VALLOTICA Le miniere di zolfo dei "sepolti vivi"}}</ref> |
* [[Miniera di zolfo di Cabernardi-Percozzone|Miniera di Cabernardi]] (frazione di [[Sassoferrato]]): acquisita nel 1917, era impiegata nell'estrazione dello [[zolfo]]. Nel 1952 vi fu l'occupazione della Miniera da parte degli operai, in disaccordo sulla notizia di un'imminente chiusura dello stabilimento, che venne definitivamente reso inattivo nel 1959.<ref>{{Cita web|url=https://parcozolfomarcheromagna.it/territorio/cabernardi-percozzone-e-vallotica/|titolo= CABERNARDI, PERCOZZONE E VALLOTICA Le miniere di zolfo dei "sepolti vivi"}}</ref> |
||
* [[Stabilimento Montecatini di Montemarciano]]<ref>{{cita web|url=https://www.lostitaly.it/site/montecatini-di-marina-di-montemarciano/|titolo=Montecatini di Marina di Montemarciano|accesso=20 agosto 2024|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.pigeoneyes.com/2022/10/26/montecatini-di-montemarciano/|titolo=Montecatini di Montemarciano|accesso=20 agosto 2024|urlmorto=no}}</ref>Edifici di archeologia industriale ubicati nella frazione Marina di [[Montemarciano]] e [[Falconara Marittima]]. Era uno stabilimento destinato alla produzione di fertilizzanti. E' stato chiuso nel 1990 è sottoposto a vincolo architettonico nel 2004. Tutta l'area è in attesa di bonifica e recupero. |
|||
* Stabilimento di [[Barletta]]: produceva fertilizzanti<ref>{{Cita web|url=https://iris.unibocconi.it/bitstream/11565/4053891/1/1003706.pdf|titolo=La Montecatini 1929-1943}}</ref> e occupava 180 dipendenti. Chiuse nel 1976. |
|||
* Miniera di [[Perticara]] (frazione di [[Novafeltria]]): acquisita nel 1917, era impiegata nell'estrazione dello [[zolfo]]. Chiusa nel 1964.<ref>{{Cita web|url=https://parcozolfomarcheromagna.it/territorio/perticara-e-marazzana/|titolo= PERTICARA E MARAZZANA In alta Valmarecchia tra storia, memoria e turismo}}</ref> |
* Miniera di [[Perticara]] (frazione di [[Novafeltria]]): acquisita nel 1917, era impiegata nell'estrazione dello [[zolfo]]. Chiusa nel 1964.<ref>{{Cita web|url=https://parcozolfomarcheromagna.it/territorio/perticara-e-marazzana/|titolo= PERTICARA E MARAZZANA In alta Valmarecchia tra storia, memoria e turismo}}</ref> |
||
* Stabilimento di [[Pergola (Italia)|Bellisio solfare]]: raffinava il materiale estratto dalla miniera di zolfo di Cabernardi, venne definitivamente chiuso nel 1959.<ref>{{Cita web|url=https://parcozolfomarcheromagna.it/territorio/bellisio-solfare/|titolo= BELLISIO SOLFARE Gli impianti di raffinazione dell'oro del diavolo}}</ref> |
* Stabilimento di [[Pergola (Italia)|Bellisio solfare]]: raffinava il materiale estratto dalla miniera di zolfo di Cabernardi, venne definitivamente chiuso nel 1959.<ref>{{Cita web|url=https://parcozolfomarcheromagna.it/territorio/bellisio-solfare/|titolo= BELLISIO SOLFARE Gli impianti di raffinazione dell'oro del diavolo}}</ref> |
||
* Stabilimento di [[Rieti]]: fondato nel 1937, produceva l'[[acido solforico]] necessario per la fabbricazione della [[viscosa]] [[rayon]] nel vicino stabilimento [[Supertessile]] della [[SNIA]];<ref>{{Cita web|url=http://www.asrieti.it/MANIFESTAZIONI/archeologiaindustriale2012/Pubblicazione32.pdf|autore=Maria Giacinta Balducci, Rita Filippi, Marilena Giovannelli, Liana Ivagnes, Roberto Lorenzetti|titolo=Testimonianze d'archivio sulla storia dell'industria a Rieti|sito=Archivio di Stato di Rieti|accesso=17 settembre 2015}}</ref> fu chiuso nel 1972.<ref>{{Cita news|url=http://www.iltempo.it/2.645/2012/01/09/rieti-virtuosa-attacca-a-destra-e-a-sinistra-1.20375|titolo=Rieti Virtuosa attacca a destra e a sinistra|pubblicazione=Il Tempo edizione Lazio Nord|data=8 gennaio 2012|accesso=29 dicembre 2015|urlarchivio=https://archive. |
* [[Capannone Nervi|Stabilimento di Porto Recanati]]<ref>{{cita web|url=https://www.portorecanati.it/ex-stabilimento-montecatini/|titolo=Ex stabilimento Montecatini area ex Montedison|accesso=1 agosto 2024|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.disegno47.com/ex-montedison-porto-recanati-d47|titolo=EX MONTEDISON Reuse of ex Montedison Facility in Porto Recanati - 2011|accesso=1 agosto 2024|urlmorto=no}}</ref> Dello stabilimento di [[Portorecanati]] rimane solamento il cosidetto Capannone Nervi. In attesa di bonifica e recupero. |
||
* Stabilimento di [[Rieti]]: fondato nel 1937, produceva l'[[acido solforico]] necessario per la fabbricazione della [[viscosa]] [[rayon]] nel vicino stabilimento [[Supertessile]] della [[SNIA]];<ref>{{Cita web|url=http://www.asrieti.it/MANIFESTAZIONI/archeologiaindustriale2012/Pubblicazione32.pdf|autore=Maria Giacinta Balducci, Rita Filippi, Marilena Giovannelli, Liana Ivagnes, Roberto Lorenzetti|titolo=Testimonianze d'archivio sulla storia dell'industria a Rieti|sito=Archivio di Stato di Rieti|accesso=17 settembre 2015}}</ref> fu chiuso nel 1972.<ref>{{Cita news|url=http://www.iltempo.it/2.645/2012/01/09/rieti-virtuosa-attacca-a-destra-e-a-sinistra-1.20375|titolo=Rieti Virtuosa attacca a destra e a sinistra|pubblicazione=Il Tempo edizione Lazio Nord|data=8 gennaio 2012|accesso=29 dicembre 2015|urlarchivio=https://archive.is/20160109025428/http://www.iltempo.it/2.645/2012/01/09/rieti-virtuosa-attacca-a-destra-e-a-sinistra-1.20375|dataarchivio=9 gennaio 2016|urlmorto=sì}}</ref> |
|||
[[File:Centro minerario di Valle Imperina - 06.jpg|thumb|L'area estrattiva di Valle Imperina a [[Rivamonte Agordino]] BL]] |
[[File:Centro minerario di Valle Imperina - 06.jpg|thumb|L'area estrattiva di Valle Imperina a [[Rivamonte Agordino]] BL]] |
||
* Area estrattiva di [[Valle Imperina]] a [[Rivamonte Agordino]] in [[provincia di Belluno]]. Fin dai primi sfruttamenti minerari sotto la [[Repubblica di Venezia]], Valle Imperina rappresentava il maggior centro nazionale di estrazione del rame per l'epoca e successivamente durante il [[XX secolo]] fu acquistata il 31 dicembre [[1910]] e sfruttata dalla Montecatini per la produzione di acido solforico tramite l’estrazione e la lavorazione della [[pirite]]. Dal [[1925]] al [[1955]] fu anche attiva la [[ferrovia Bribano-Agordo]] costruita proprio dalla suddetta ditta per il trasporto del materiale estratto dal sito minerario agordino oltre che in maniera ridotta anche come trasporto civile. L'8 settembre [[1962]] ci fu la chiusura totale del sito minerario di Valle Imperina ed il successivo depredamento dopo l'[[alluvione del 1966]] ne compromise la conservazione per poi essere totalmente abbandonato. Sulla fine degli anni ottanta si spinse per il recupero conservativo del sito.<ref>{{Cita web|url=https://www.agordinodolomiti.it/it_IT/cosa-vedere/storia/centro-minerario-di-valle-imperina/|titolo= Centro Minerario di Val Imperina}}</ref> |
* Area estrattiva di [[Valle Imperina]] a [[Rivamonte Agordino]] in [[provincia di Belluno]]. Fin dai primi sfruttamenti minerari sotto la [[Repubblica di Venezia]], Valle Imperina rappresentava il maggior centro nazionale di estrazione del rame per l'epoca e successivamente durante il [[XX secolo]] fu acquistata il 31 dicembre [[1910]] e sfruttata dalla Montecatini per la produzione di acido solforico tramite l’estrazione e la lavorazione della [[pirite]]. Dal [[1925]] al [[1955]] fu anche attiva la [[ferrovia Bribano-Agordo]] costruita proprio dalla suddetta ditta per il trasporto del materiale estratto dal sito minerario agordino oltre che in maniera ridotta anche come trasporto civile. L'8 settembre [[1962]] ci fu la chiusura totale del sito minerario di Valle Imperina ed il successivo depredamento dopo l'[[alluvione del 1966]] ne compromise la conservazione per poi essere totalmente abbandonato. Sulla fine degli anni ottanta si spinse per il recupero conservativo del sito.<ref>{{Cita web|url=https://www.agordinodolomiti.it/it_IT/cosa-vedere/storia/centro-minerario-di-valle-imperina/|titolo= Centro Minerario di Val Imperina}}</ref> |
||
Riga 92: | Riga 94: | ||
* [[Montedison]] |
* [[Montedison]] |
||
* [[Rhodiatoce]] |
* [[Rhodiatoce]] |
||
* [[Ribolla#La miniera e la tragedia del 1954|Tragedia di Ribolla]] |
|||
== Altri progetti == |
== Altri progetti == |
Versione attuale delle 09:06, 17 ott 2024
Montecatini | |
---|---|
Stato | Italia |
Fondazione | 26 marzo 1888 a Firenze |
Fondata da | G.B. Serpieri |
Chiusura | 1966 (incorporata in Edison poi Montecatini Edison) |
Sede principale | Milano |
Settore |
|
Sito web | www.edison.it |
La Montecatini - Società Generale per l'Industria Mineraria e Chimica è stata un'importante e storica azienda chimica italiana fondata nel 1888 a Firenze. Cessò la sua attività nel 1966 a seguito della sua incorporazione nella Edison, con la conseguente nascita del gruppo Montecatini Edison, poi Montedison. L'ingresso della Società Montecatini in Borsa avvenne nel 1900, la sua cancellazione formale nel 1967.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origini
[modifica | modifica wikitesto]La società fu fondata nel 1888 con il nome di Società anonima delle miniere di Montecatini, per lo sfruttamento delle miniere di rame di Montecatini Val di Cecina. Per circa 10 anni la società si dedicò allo sfruttamento della miniera di Caporciano, quindi, a seguito della scoperta di piriti ferrose in Maremma, passò alla produzione di acido solforico acquisendo concessioni di sfruttamento di miniere di zolfo, la più importante delle quali fu quella di Cabernardi (AN) che risultò essere la miniera di zolfo più grande d'Europa con i suoi circa 100 km di gallerie distribuite su 9 livelli di coltivazione per un'estensione di 5 km².
L'era Fauser e i fertilizzanti
[modifica | modifica wikitesto]In questo periodo la società cambia due volte ragione sociale, nel 1917 in "Montecatini Società Generale per l'Industria Mineraria" e negli anni 20 in "Montecatini Società Generale per l'Industria Mineraria ed Agricola". Nel 1910 viene chiamato a dirigere la società Guido Donegani, che avrà un ruolo determinante per la storia dell'azienda e del suo sviluppo. Sotto la sua direzione la società assorbì la Prodotti Chimici Industriali Magni e C. subito dopo la prima guerra mondiale e questo permise alla Montecatini di entrare nel settore dei prodotti chimici, raggiungendo una posizione di preminenza sul mercato per la produzione di fertilizzanti fosfatici e azotati e del solfato di rame. Questi importanti risultati nel settore dei fertilizzanti sono dovuti anche alla collaborazione, iniziata nel 1921, con Giacomo Fauser, un ingegnere chimico novarese che aveva messo a punto un sistema per la produzione di ammoniaca a basso costo. Precisamente tale processo permetteva di estrarre l'azoto dall'atmosfera e di trasformarlo in ammoniaca, processo assai più economico di quello che invece estraeva l'ammoniaca dagli escrementi animali.
La crescita
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni successivi la Montecatini ampliò il proprio raggio d'azione a settori affini, attraverso la costituzione di società apposite, divenendo uno dei più importanti gruppi industriali italiani dell'epoca. In particolare:
- nel 1928 venne fondata (joint venture con la Rhône-Poulenc) la Rhodiaseta, poi Rhodiaceta e infine Rhodiatoce per la produzione delle fibre dell'acetato di cellulosa e successivamente di quelle poliammidiche (Nylon);
- nel 1931 venne fondata l'ACNA (Azienda Coloranti Nazionali e Affini) per la produzione di coloranti;
- nel 1935 venne costituita (joint venture con la Rhône-Poulenc) la Farmitalia;
- nel 1936 venne costituita, in società con lo Stato italiano, l'Anic (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili) per la produzione di gas liquefatti e oli lubrificanti;
- Dal 1936 e per tutto il periodo fascista il Gruppo Montecatini ebbe un notevole sviluppo, anche grazie agli ovvi intrecci con il potere politico. La Montecatini aveva il monopolio dei concimi fosfatici e dunque contribuì indirettamente all'Operazione Gas in Etiopia, per via della quale morirono più di 6.000 persone nella battaglia di Amba Aradam. Se il regime fascista non fece alcuna ammissione sull'impiego di gas, l'antifascismo italiano denunció tanto la guerra chimica contro le popolazioni inermi quanto gli interessi del capitalismo industriale sottesi alla guerra d'Etiopia.[2]
- Nel 1941 venne fondato l'Istituto di Chimica Guido Donegani di Novara, che nel dopoguerra diventerà il centro di coordinamento di tutte le aree di ricerca del Gruppo Montecatini, in connessione col Politecnico di Milano. Le aree fondamentali riguardano le tecnologie di lavorazione dei minerali, la petrolchimica, i catalizzatori di polimerizzazione, la chimica del fluoro e il settore farmaceutico.
Successive operazioni di acquisizione e incorporazione di aziende simili porteranno la Montecatini ad avere alla fine degli anni 30 circa 50.000 dipendenti con attività che si estendono dal settore minerario (alunite, blenda, fluorite, galena, marmo, pirite, zolfo) al settore metallurgico (alluminio, piombo, zinco), dall'industria farmaceutica ai coloranti, dagli esplosivi alle fibre sintetiche, dalle materie plastiche ai fertilizzanti. Possedeva inoltre diverse centrali elettriche e una rete di elettrodotti.
Dopo la Seconda guerra mondiale, sotto la guida di Carlo Faina e di Piero Giustiniani, la Montecatini sviluppa il settore degli idrocarburi e del petrolchimico.
La collaborazione con Natta
[modifica | modifica wikitesto]In quegli anni inizia la collaborazione con un brillante chimico ligure del Politecnico di Milano, Giulio Natta. Gli studi di Natta sulla sintesi dei polimeri lo porteranno nel 1954 all'invenzione della molecola di polipropilene isotattico. Questo polimero è caratterizzato da un elevato carico a rottura, una bassa densità, una buona resistenza termica e all'abrasione.
Solo quattro anni dopo la scoperta, il polipropilene è in produzione al petrolchimico di Ferrara. Viene realizzato il Moplen per la produzione di oggetti in plastica di varia natura: casalinghi, giocattoli, guarnizioni, contenitori per alimenti. Negli anni sessanta a seguito delle scoperte del prof. Giulio Natta, inizia a collaborare intensamente con RIAP, azienda facente parte del gruppo Covema, per la realizzazione di impianti di estrusione per la produzione della Rafia in PP.
La crisi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1959 la Montecatini avviò la realizzazione di uno stabilimento a Brindisi per la produzione di derivati polipropilenici, avvalendosi dei finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno. La realizzazione dello stabilimento si rivelò un fallimento. Errori in fase di progettazione e di realizzazione dell'impianto comportarono maggiori costi e l'impegno finanziario che ne derivò influì pesantemente sul bilancio aziendale.
Giustiniani fu costretto a dimettersi, dando così avvio ad una situazione di destabilizzazione che porterà la Montecatini alla fine della sua esistenza. Infatti nei cinque anni successivi si assistette a lotte interne per la supremazia che determinarono una situazione di incertezza.
La nascita del gruppo Montedison
[modifica | modifica wikitesto]La situazione si protrasse fino al 1966, anno in cui Mediobanca ideò e sostenne l'incorporazione della Montecatini nella Edison; l'operazione venne effettuata e la Montecatini cessò di esistere, mentre Edison, anche per non perdere un marchio storico dell'industria chimica, assunse la nuova denominazione di Montecatini Edison e quindi di Montedison.
Stabilimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Miniera di Cabernardi (frazione di Sassoferrato): acquisita nel 1917, era impiegata nell'estrazione dello zolfo. Nel 1952 vi fu l'occupazione della Miniera da parte degli operai, in disaccordo sulla notizia di un'imminente chiusura dello stabilimento, che venne definitivamente reso inattivo nel 1959.[3]
- Stabilimento Montecatini di Montemarciano[4][5]Edifici di archeologia industriale ubicati nella frazione Marina di Montemarciano e Falconara Marittima. Era uno stabilimento destinato alla produzione di fertilizzanti. E' stato chiuso nel 1990 è sottoposto a vincolo architettonico nel 2004. Tutta l'area è in attesa di bonifica e recupero.
- Stabilimento di Barletta: produceva fertilizzanti[6] e occupava 180 dipendenti. Chiuse nel 1976.
- Miniera di Perticara (frazione di Novafeltria): acquisita nel 1917, era impiegata nell'estrazione dello zolfo. Chiusa nel 1964.[7]
- Stabilimento di Bellisio solfare: raffinava il materiale estratto dalla miniera di zolfo di Cabernardi, venne definitivamente chiuso nel 1959.[8]
- Stabilimento di Porto Recanati[9][10] Dello stabilimento di Portorecanati rimane solamento il cosidetto Capannone Nervi. In attesa di bonifica e recupero.
- Stabilimento di Rieti: fondato nel 1937, produceva l'acido solforico necessario per la fabbricazione della viscosa rayon nel vicino stabilimento Supertessile della SNIA;[11] fu chiuso nel 1972.[12]
- Area estrattiva di Valle Imperina a Rivamonte Agordino in provincia di Belluno. Fin dai primi sfruttamenti minerari sotto la Repubblica di Venezia, Valle Imperina rappresentava il maggior centro nazionale di estrazione del rame per l'epoca e successivamente durante il XX secolo fu acquistata il 31 dicembre 1910 e sfruttata dalla Montecatini per la produzione di acido solforico tramite l’estrazione e la lavorazione della pirite. Dal 1925 al 1955 fu anche attiva la ferrovia Bribano-Agordo costruita proprio dalla suddetta ditta per il trasporto del materiale estratto dal sito minerario agordino oltre che in maniera ridotta anche come trasporto civile. L'8 settembre 1962 ci fu la chiusura totale del sito minerario di Valle Imperina ed il successivo depredamento dopo l'alluvione del 1966 ne compromise la conservazione per poi essere totalmente abbandonato. Sulla fine degli anni ottanta si spinse per il recupero conservativo del sito.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La statua equestre in alluminio, fatta erigere da Mussolini, era originariamente dedicata "Al Genio del Fascismo", e nel 1945 ri-dedicata "Al Genio italico"; essa fu distrutta da un attentato il 29 gennaio 1961 e non più ricostruita.
- ^ L'Africa ci sta di fronte, Una storia italiana: dal colonialismo al terzomondismo.
- ^ CABERNARDI, PERCOZZONE E VALLOTICA Le miniere di zolfo dei "sepolti vivi", su parcozolfomarcheromagna.it.
- ^ Montecatini di Marina di Montemarciano, su lostitaly.it. URL consultato il 20 agosto 2024.
- ^ Montecatini di Montemarciano, su pigeoneyes.com. URL consultato il 20 agosto 2024.
- ^ La Montecatini 1929-1943 (PDF), su iris.unibocconi.it.
- ^ PERTICARA E MARAZZANA In alta Valmarecchia tra storia, memoria e turismo, su parcozolfomarcheromagna.it.
- ^ BELLISIO SOLFARE Gli impianti di raffinazione dell'oro del diavolo, su parcozolfomarcheromagna.it.
- ^ Ex stabilimento Montecatini area ex Montedison, su portorecanati.it. URL consultato il 1º agosto 2024.
- ^ EX MONTEDISON Reuse of ex Montedison Facility in Porto Recanati - 2011, su disegno47.com. URL consultato il 1º agosto 2024.
- ^ Maria Giacinta Balducci, Rita Filippi, Marilena Giovannelli, Liana Ivagnes, Roberto Lorenzetti, Testimonianze d'archivio sulla storia dell'industria a Rieti (PDF), su Archivio di Stato di Rieti. URL consultato il 17 settembre 2015.
- ^ Rieti Virtuosa attacca a destra e a sinistra, in Il Tempo edizione Lazio Nord, 8 gennaio 2012. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2016).
- ^ Centro Minerario di Val Imperina, su agordinodolomiti.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ufficio stampa Montecatini, Il Gruppo Montecatini. Che cos'è, che cosa produce, dove produce, Istituto grafico Bertieri, Milano 1955.
- F. Amatori e B. Bezza, Montecatini 1888-1966. Capitoli di storia di una grande impresa, il Mulino, Bologna 1990.
- V. Zamagni, Dall'ammoniaca ai nuovi materiali. Storia dell'Istituto di ricerche chimiche Guido Donegani di Novara, il Mulino, Bologna 1991.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- ACNA
- Anic
- Comina (azienda)
- Covema
- Disastro della Val di Stava
- Montedison
- Rhodiatoce
- Tragedia di Ribolla
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montecatini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su edison.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 40145858108823022710 · GND (DE) 5554206-2 |
---|