Il progetto di ricerca propone l’analisi dei meccanismi, dello sviluppo delle strutture, dei ruol... more Il progetto di ricerca propone l’analisi dei meccanismi, dello sviluppo delle strutture, dei ruoli degli organi, dei partecipanti, della sua attività negli ultimi trenta anni, di una delle rassegne più importanti d'Italia: la Quadriennale di Roma – la cui prima edizione è del 1931.La tesi ha per titolo La Quadriennale di Roma. Dall’Ente autonomo alla Fondazione. Una riflessione sulla trasformazione ed è composta da due parti. La prima, la Parte A, offre uno sguardo contestuale della Quadriennale di Roma. Abbiamo individuato e analizzato quattro contesti che influenzavano, ed ancora influenzano, il funzionamento della Quadriennale: il contesto storico, il contesto legislativo, il contesto politico ed il contesto artistico. La Parte B è il vero cuore della tesi ed è concentrata sulle attività della Quadriennale di Roma nel periodo 1986-2008. Il contesto storico riguarda innanzitutto gli inizi della Quadriennale di Roma, a partire dalla deliberazione n. 3893 dell’ 11 maggio 1927 de...
Il presente volume ha per scopo l’analisi critica del funzionamento della
Quadriennale di Roma, m... more Il presente volume ha per scopo l’analisi critica del funzionamento della Quadriennale di Roma, mostra d’arte e istituzione, dalle sue origini fino al 2013. L’intenzione era ammettere una riflessione sulle influenze politiche sull’ente, come radici del fallimento ripetuto dei tentativi d’elaborarne una forma degna e stabile – anche riconoscendo che ultimamente alcuni saggi d’un lavoro che cerchi di migliorare la manifestazione e di renderla più autonoma ci sono effettivamente stati. Nella ricerca si indaga il funzionamento degli organi amministrativi dell’istituzione, il lavoro dei curatori che hanno partecipato alle varie edizioni della Quadriennale, mettendo a fuoco il periodo che va dagli anni Ottanta fino agli anni Dieci. Essa contiene le analisi delle singole mostre, viste nel contesto dell’arte italiana ed internazionale e le testimonianze della stampa generale, e di quella specializzata. La Quadriennale di Roma potrebbe servire come una metafora dello stato dell’arte contemporanea in Italia; con i suoi intrecci con la politica, con la mescolanza degli strati nobili e meno nobili del sistema dell’arte, il confronto di vari interessi e infine con il fortissimo legame col passato che si risolve in un freno ad ogni reale rinnovamento. Il percorso di Lýdia Pribišová nel rimettere in moto la storia della Quadriennale è interessante perché dopo un’accurata ricostruzione storica dedica l’ultima parte al tentativo di offrire soluzioni e prospettive. Lo fa in un modo non scontato, per esempio mettendo la Quadriennale a confronto con un’altra istituzione nazionale che aveva gli stessi obiettivi della nostra, l’americana Whitney Biennial. L’autrice dedica un capitolo approfondito alla Biennale d’oltreoceano, facendo intuire, nemmeno in modo velato, che cosa sarebbe potuta diventare quella romana se non fosse sempre stata rallentata e appesantita dalle difficoltà che affliggono la cultura italiana.
Il progetto di ricerca propone l’analisi dei meccanismi, dello sviluppo delle strutture, dei ruol... more Il progetto di ricerca propone l’analisi dei meccanismi, dello sviluppo delle strutture, dei ruoli degli organi, dei partecipanti, della sua attività negli ultimi trenta anni, di una delle rassegne più importanti d'Italia: la Quadriennale di Roma – la cui prima edizione è del 1931.La tesi ha per titolo La Quadriennale di Roma. Dall’Ente autonomo alla Fondazione. Una riflessione sulla trasformazione ed è composta da due parti. La prima, la Parte A, offre uno sguardo contestuale della Quadriennale di Roma. Abbiamo individuato e analizzato quattro contesti che influenzavano, ed ancora influenzano, il funzionamento della Quadriennale: il contesto storico, il contesto legislativo, il contesto politico ed il contesto artistico. La Parte B è il vero cuore della tesi ed è concentrata sulle attività della Quadriennale di Roma nel periodo 1986-2008. Il contesto storico riguarda innanzitutto gli inizi della Quadriennale di Roma, a partire dalla deliberazione n. 3893 dell’ 11 maggio 1927 de...
Il presente volume ha per scopo l’analisi critica del funzionamento della
Quadriennale di Roma, m... more Il presente volume ha per scopo l’analisi critica del funzionamento della Quadriennale di Roma, mostra d’arte e istituzione, dalle sue origini fino al 2013. L’intenzione era ammettere una riflessione sulle influenze politiche sull’ente, come radici del fallimento ripetuto dei tentativi d’elaborarne una forma degna e stabile – anche riconoscendo che ultimamente alcuni saggi d’un lavoro che cerchi di migliorare la manifestazione e di renderla più autonoma ci sono effettivamente stati. Nella ricerca si indaga il funzionamento degli organi amministrativi dell’istituzione, il lavoro dei curatori che hanno partecipato alle varie edizioni della Quadriennale, mettendo a fuoco il periodo che va dagli anni Ottanta fino agli anni Dieci. Essa contiene le analisi delle singole mostre, viste nel contesto dell’arte italiana ed internazionale e le testimonianze della stampa generale, e di quella specializzata. La Quadriennale di Roma potrebbe servire come una metafora dello stato dell’arte contemporanea in Italia; con i suoi intrecci con la politica, con la mescolanza degli strati nobili e meno nobili del sistema dell’arte, il confronto di vari interessi e infine con il fortissimo legame col passato che si risolve in un freno ad ogni reale rinnovamento. Il percorso di Lýdia Pribišová nel rimettere in moto la storia della Quadriennale è interessante perché dopo un’accurata ricostruzione storica dedica l’ultima parte al tentativo di offrire soluzioni e prospettive. Lo fa in un modo non scontato, per esempio mettendo la Quadriennale a confronto con un’altra istituzione nazionale che aveva gli stessi obiettivi della nostra, l’americana Whitney Biennial. L’autrice dedica un capitolo approfondito alla Biennale d’oltreoceano, facendo intuire, nemmeno in modo velato, che cosa sarebbe potuta diventare quella romana se non fosse sempre stata rallentata e appesantita dalle difficoltà che affliggono la cultura italiana.
Uploads
Papers by Lida Pribi
Quadriennale di Roma, mostra d’arte e istituzione, dalle sue origini fino al
2013. L’intenzione era ammettere una riflessione sulle influenze politiche
sull’ente, come radici del fallimento ripetuto dei tentativi d’elaborarne
una forma degna e stabile – anche riconoscendo che ultimamente alcuni saggi d’un lavoro che cerchi di migliorare la manifestazione e di renderla più autonoma ci sono effettivamente stati. Nella ricerca si indaga il funzionamento degli organi amministrativi dell’istituzione, il lavoro dei curatori che hanno partecipato alle varie edizioni della Quadriennale, mettendo a fuoco il periodo che va dagli anni Ottanta fino agli anni Dieci.
Essa contiene le analisi delle singole mostre, viste nel contesto dell’arte
italiana ed internazionale e le testimonianze della stampa generale, e di
quella specializzata.
La Quadriennale di Roma potrebbe servire come una metafora dello stato dell’arte contemporanea in Italia; con i suoi intrecci con la politica, con la mescolanza degli strati nobili e meno nobili del sistema dell’arte, il
confronto di vari interessi e infine con il fortissimo legame col passato che si risolve in un freno ad ogni reale rinnovamento.
Il percorso di Lýdia Pribišová nel rimettere in moto la storia della
Quadriennale è interessante perché dopo un’accurata ricostruzione storica dedica l’ultima parte al tentativo di offrire soluzioni e prospettive. Lo fa in un modo non scontato, per esempio mettendo la Quadriennale a confronto con un’altra istituzione nazionale che aveva gli stessi obiettivi della nostra, l’americana Whitney Biennial. L’autrice dedica un capitolo approfondito alla Biennale d’oltreoceano, facendo intuire, nemmeno in modo velato, che cosa sarebbe potuta diventare quella romana se non fosse sempre stata rallentata e appesantita dalle difficoltà che affliggono la cultura italiana.
( dall’introduzione di Chiara Bertola )
Quadriennale di Roma, mostra d’arte e istituzione, dalle sue origini fino al
2013. L’intenzione era ammettere una riflessione sulle influenze politiche
sull’ente, come radici del fallimento ripetuto dei tentativi d’elaborarne
una forma degna e stabile – anche riconoscendo che ultimamente alcuni saggi d’un lavoro che cerchi di migliorare la manifestazione e di renderla più autonoma ci sono effettivamente stati. Nella ricerca si indaga il funzionamento degli organi amministrativi dell’istituzione, il lavoro dei curatori che hanno partecipato alle varie edizioni della Quadriennale, mettendo a fuoco il periodo che va dagli anni Ottanta fino agli anni Dieci.
Essa contiene le analisi delle singole mostre, viste nel contesto dell’arte
italiana ed internazionale e le testimonianze della stampa generale, e di
quella specializzata.
La Quadriennale di Roma potrebbe servire come una metafora dello stato dell’arte contemporanea in Italia; con i suoi intrecci con la politica, con la mescolanza degli strati nobili e meno nobili del sistema dell’arte, il
confronto di vari interessi e infine con il fortissimo legame col passato che si risolve in un freno ad ogni reale rinnovamento.
Il percorso di Lýdia Pribišová nel rimettere in moto la storia della
Quadriennale è interessante perché dopo un’accurata ricostruzione storica dedica l’ultima parte al tentativo di offrire soluzioni e prospettive. Lo fa in un modo non scontato, per esempio mettendo la Quadriennale a confronto con un’altra istituzione nazionale che aveva gli stessi obiettivi della nostra, l’americana Whitney Biennial. L’autrice dedica un capitolo approfondito alla Biennale d’oltreoceano, facendo intuire, nemmeno in modo velato, che cosa sarebbe potuta diventare quella romana se non fosse sempre stata rallentata e appesantita dalle difficoltà che affliggono la cultura italiana.
( dall’introduzione di Chiara Bertola )