Papers by Gian Luca Barbieri
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Aug 1, 2019
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Costruzioni Psicoanalitiche, May 1, 2013
Oggetto del contributo č la zona d'ombra del senso che si sottrae al pensiero e che trova... more Oggetto del contributo č la zona d'ombra del senso che si sottrae al pensiero e che trova espressione nell'opera d'arte. Tale concetto parte dal perturbante freudiano e arriva a comprendere gli "stati del Sé non traducibili nell'ordine simbolico" di Bollas e la Cosa di Lacan. L'autore introduce il concetto di "residui B" intesi come elementi B non del tutto trasformati ma nemmeno evacuati, che sono rimasti ad una fase di elaborazione parziale, incompleta e si aggirano nel pensiero come nuclei di senso oscuri, come zone d'ombra logiche ed emotive che restano un passo al di qua del pensiero e della simbolizzazione. In questa prospettiva l'arte si pone come espressione del non-ancora-pensabile e delle zone d'ombra della mente36.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Dec 1, 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Autobiografie. Ricerche, pratiche, esperienze, Aug 4, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), 2011
Il saggio analizza il modo in cui l'uso dell'sms favorisce una modalitÀ di pseudo-attivaz... more Il saggio analizza il modo in cui l'uso dell'sms favorisce una modalitÀ di pseudo-attivazione del pensiero che ha ricadute sulle rappresentazioni di sé, dell'altro e delle relazioni tra sé e l'altro. In quanto «tecnologia del sé» (Foucault), il telefonino orienta e modifica il pensiero in una direzione narcisistica e autocentrata per cui gran parte delle comunicazioni ha una ricaduta autoreferenziale e la persona con cui ci si relaziona č ridotta a oggetto-Sé (Kohut) con funzione speculare di conferma dell'immagine che il soggetto ha di se stesso. Il risultato č la creazione di pseudo-pensieri e una mentalizzazione di superficie che porta spesso a un'identificazione fusionale con l'altro, non riconosciuto come effettivamente altro da sé. Si realizzano quelle «identificazioni solide» di cui parla Recalcati che si connettono all'abolizione dell'inconscio da lui riscontrata nella nostra epoca.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia, 2015
Riassunto : L’articolo esamina l’ontogenesi dell’identita personale, intesa come senso di se sorr... more Riassunto : L’articolo esamina l’ontogenesi dell’identita personale, intesa come senso di se sorretto da una teoria di se, in cinque tappe: il “Se nucleare”, l’autoriconoscimento di fronte allo specchio, l’uso del pronome “io”, l’alternanza dei pronomi io e tu nel dialogo, la capacita del bambino di connettere il proprio senso di se corporeo e psichico con la propria immagine e di esprimere tale connessione con la frase “quello sono io”. Si evidenzia anche l’importanza della relazione interpersonale nella costruzione dell’identita attraverso il rispecchiamento, la mentalizzazione e il riconoscimento reciproco. L’identita e concepita come un sistema complesso articolato su un “polo se” riferito alla dinamiche psichiche introiettive e su un “polo io-altro” riferito alle dinamiche proiettive. Infine si analizza il modo in cui il pensiero narrativo e il pensiero paradigmatico (entrambi coscienti) si connettono con il pensiero inconscio e con quello preconscio per la definizione della pr...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Perché si scrive? Da dove nasce il bisogno di scrivere? Domande ricorrenti, alle quali sono state... more Perché si scrive? Da dove nasce il bisogno di scrivere? Domande ricorrenti, alle quali sono state date varie risposte, prevalentemente di natura storica, letteraria, filosofica, psicologica, clinica. Sono stati composti anche veri e propri requiem in morte della scrittura, ...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Nel contributo vengono studiate, attraverso una prospettiva psicoanalitica, le dinamiche psichich... more Nel contributo vengono studiate, attraverso una prospettiva psicoanalitica, le dinamiche psichiche attivate dalla produzione pittorica del caregiver di un paziente colpito da morbo di Alzheimer. In particolare si indagano i modi in cui la creazione di uno spazio estetico ha reso possibile al pittore elaborare il trauma e il lutto connessi alla ricaduta della malattia sulla mente della moglie e si osservano le potenzialita insite nell’attivita artistica di costituire una protezione per il caregiver nei confronti di una potenziale simmetrica atrofizzazione mentale.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia, 2016
Riassunto : Gli autori di autoritratti fotografici possono esprimere diversi aspetti della loro p... more Riassunto : Gli autori di autoritratti fotografici possono esprimere diversi aspetti della loro personalita. In particolare, i selfie enfatizzano difficolta nella connessione cervello-corpo, una fantasia di auto creazione e il bisogno di rimuovere qualsiasi mediazione nella creazione di un’immagine personale. Il fine della pubblicazione di un selfie non nasce dal bisogno di una relazione reale, ma deriva dalla necessita di un’auto-conferma narcisistica. Il pensiero che si produce quando una persona scatta e condivide un selfie esclude la mentalizzazione e non e orientato verso il mondo interno individuale, ma si concentra su un pensiero di auto-rispecchiamento della persona che lo posta. I selfie non rivelano solo livelli variabili di narcisismo dell’autore, a seconda delle tipologie di selfie, ma possono essere segni di alcuni tratti di personalita schizoide, dipendente, istrionica, evitante e anche in alcuni casi borderline. Parole chiave : Selfie; Narcisismo; Autorappresentazione...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), 2017
The first person pronoun, «I», allows the people to place themselves in the center of the reality... more The first person pronoun, «I», allows the people to place themselves in the center of the reality and to give it a shape and a meaning. Autobiographical writing uses this pronoun to interrupt the automatisms of the author’s self-image and to deepen his self consciousness. The autobiographer’s path is open, unpredictable, and it does not have a precise finishing line. He does not seek a historical truth, but his goal is to accept the inner suffering in order to elaborate it, to modify the defenses and the representation of himself and of the other people. The defensive I, usually used as a mask to the others and to himself, is replaced by a reflective, critical, multi-purposes I.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Child: Care, Health and Development, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Journal of Poetry Therapy, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
RICERCA PSICOANALITICA, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Gian Luca Barbieri