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Non è facile prendersi cura di sé stessi

Summary:

Writober 2021 - Day 11: Self-care --> RyoAliAki

"Alice, per favore, prendi una pausa."
Hayama avrebbe voluto essere più deciso in quella frase, ma certe volte faceva fatica a chiedere ai suoi compagni di vita di rispettare il proprio corpo e la propria salute come loro spesso gli dovevano ripetere quando era troppo preso dal lavoro. Non poteva chiedere loro qualcosa che faceva così tanta fatica a fare in prima persona.

Notes:

E anche questi tesori sono andati **

Buona lettura!

Work Text:

"Alice, per favore, prendi una pausa."
Hayama avrebbe voluto essere più deciso in quella frase, ma certe volte faceva fatica a chiedere ai suoi compagni di vita di rispettare il proprio corpo e la propria salute come loro spesso gli dovevano ripetere quando era troppo preso dal lavoro. Non poteva chiedere loro qualcosa che faceva così tanta fatica a fare in prima persona.
Non si aspettava un aiuto da Kurokiba che, nonostante stessero insieme da quasi quattro anni e avessero una relazione alla pari, ancora faceva fatica a disobbedire ad un ordine della ragazza.
Né uno dei due si sarebbe mai permesso di fare leva sul sottogenere Omega per farla muovere di lì. Sarebbe stato un crimine più di tutto il resto.
E quando lei aveva detto a tutti loro di andarsene, Kurokiba si era ritirato sulla porta, senza più intervenire, almeno finché non avesse visto la sua ragazza svenire dalla stanchezza.
Hayama non si era fatto questo problema, aveva sì lasciato lo spazio che Nakiri aveva richiesto, come loro avrebbero fatto con lui, ma restandole intorno come la mamma chioccia che in realtà era.
Non aveva nemmeno idea di quale picco culinario la giovane stesse cercando di raggiungere, circondata dai suoi macchinari all'avanguardia e da ingredienti spediti direttamente dal centro estero dei genitori, ma sapere che in due giorni aveva solo mangiato ciò che si era permessa di assaggiare alla fine di ogni preparazione, lo faceva preoccupare.
Accidenti a loro e alla loro creatività. Essere dei geni nella cucina era solo un dolore, soprattutto quando si perdeva di vista l'obiettivo di divertirsi e si puntava solo alla perfezione, qualcosa di irraggiungibile persino per una Nakiri, come avevano imparato dall'esempio di Erina.
Odiava vedere la sua ragazza, la sua compagna da quando erano al secondo anno di superiori, in quello stato, il viso scavato dalla mancanza di sonno e di un pasto adeguato da più di due giorni. Il suo profumo trasmetteva solo ansia, stress e disagio.
Quando la vide ondeggiare sul posto e stringere i pugni sul ripiano per tenersi in piedi, decise che era abbastanza.
Guardò Kurokiba con un'occhiata tagliente. "Prendila, ora basta, Ryo."
Il giovane con i capelli scuri annuì e si fece avanti, prendendo la ricca ereditiera tra le braccia, che iniziò a colpirlo debolmente al petto. "No, Ryou! Akira! Non ho finito, devo ancora..."
"Ci tornerai più tardi, signorina. Prenditi cura di te, per una volta. Fallo per noi."
Si rannicchiò di colpo, come se la spina le fosse stata staccata, tra le sue braccia, lasciandosi portare via, mentre Hayama restava indietro, spegneva i macchinari che non erano in uso e riponeva tutto in modo che il cibo non si rovinasse, ma senza cambiare nessuna composizione, nonostante il suo naso gli dicesse che c'era almeno un errore da correggere. Alice se ne sarebbe accorta subito, dopo una buona notte di sonno, non era giusto che interferisse.
Cambiò invece cucina, una delle tante che avevano nella loro grande casa, per preparare qualcosa di semplice e leggero, mescolando le spezie in modo che portassero già solo dall'odore tranquillità e calma, qualcosa che aveva già fornito alla sua compagna prima di un calore, un piatto caldo e ristoratore.
Lo lasciò a sobbollire a fuoco lento, mentre saliva al piano di sopra ed entrava nel bagno dove Ryou aveva infilato Alice, ora nella vasca da bagno che si insaponava dolcemente la pelle bianca e liscia.
I due Alpha si scambiarono un'occhiata, lasciandola lavarsi da sola e riprendere contatto con la realtà.
Pian piano gli occhi rossi della giovane tornarono a fuoco, soprattutto quando si alzò dalla vasca e li guardò con fare peperino.
"Mi fornirete un asciugamano o volete lasciarmi qui nuda?"
Hayama si fece avanti, offrendone ben due, uno per i lisci capelli bianchi e uno per avvolgere la ragazza. Lei gli sorrise, stanca ma più sé stessa. "Bene, ora ho fame."
"Arriva subito il tuo cibo, principessa" commentò in risposta, stuzzicandola con il nomignolo che entrambi gli Alpha usavano con affetto.
Mentre tornava in cucina, a controllare la cottura e a preparare un vassoio da portare in camera - sicuramente la principessa avrebbe voluto mangiare a letto - sentì azionarsi il phon e attese qualche minuto, prima di salire, il piatto coperto da una cloche scura, che teneva dentro calore e profumo.
Alice aspettava già tra le coperte, un pigiama in morbido cotone addosso e i capelli spettinati e gonfi dall'asciugatura veloce. Ryou gli tolse il vassoio tra le mani per lasciarlo mettersi comodo e mise tutto davanti all'Omega, che sospirò subito di piacere e delizia quando alzata la cloche il profumo la colpì in pieno viso.
La lasciarono mangiare e Hayama si sentì abbracciare alle spalle da Kurokiba mentre la osservavano entrambi, più tranquilli al vederla di nuovo sorridente e serena, gli ultimi due giorni visibili solo in una piccola ombra in fondo ai suoi occhi, ma che erano sicuri sarebbero riusciti a togliere l'indomani, dopo una notte di sonno e di coccole alla loro compagna.
"Credo di aver capito l'errore di ciò che stavo preparando" mormorò Alice più tardi, al centro del loro abbraccio.
Le sfiorarono la fronte e i capelli con altri baci
"Ottimo. Domattina aggiusterai il processo."
"Non ora? Sono stata brava e ho ubbidito subito alle vostre richieste."
"Non ci pensare nemmeno, scema" mormorò Ryou a propria volta, stringendo la presa intorno a lei.
"E va bene, Alpha prepotenti."
"Ah noi saremmo i prepotenti?"
Quella ragazza era fortunata che la amassero così tanto.

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