Introduzione
L’eritrasma è un’infezione cronica della pelle che colpisce le pieghe, ad esempio tra le dita dei piedi o a livello inguinale, manifestandosi in forma di chiazze di pelle secca con un colorito da rosa a marrone e che mostrano la tendenza ad estendersi nel tempo. A questo si possono accompagnare prurito, desquamazione ed eritema (rossore).
Può colpire chiunque, ma ne è più soggetto chi vive in climi caldo-umidi.
La prognosi è ottima ed è generalmente priva di complicazioni; l’infezione risponde in genere a trattamenti di automedicazione, come ad esempio:
- Utilizzo di saponi antibatterici
- Mantenimento della pelle asciuta (ad esempio evitando l’uso di indumenti sintetici, a cui vanno preferiti quelli in cotone o in altre fibre naturali)
- Applicazione di creme da banco contenenti miconazolo.
Meno comunemente è necessario ricorrere a somministrazioni antibiotiche per bocca.
Cause
L’eritrasma è un’infezione causata dal batterio Corynebacterium minutissimum, descritta per la priva volta nel 1859 da Burchardt, che tuttavia ne aveva ipotizzato una natura fungina. Vale la pena notare che il batter responsabile è un normale commensale della pelle, ovvero normalmente presente anche su individui sani, e che tuttavia causa patologia qualora riesca a prendere il sopravvento e proliferare in modo incontrollato (ad esempio in caso di calo delle difese immunitarie).
La maggior parte dei casi di eritrasma si osservano in adulti altrimenti sani, solo occasionalmente nei bambini.
Tende ad essere più diffuso nei climi caldo-umidi ed in strutture come dormitori, caserme, RSA, …
L’incidenza dell’eritrasma può aumentare con l’età, probabilmente per una fisiologica riduzione delle difese immunitarie.
Fattori di rischio
Costituiscono un fattore predisponente all’infezione:
- Diabete
- Obesità
- Sudorazione eccessiva
- Scarsa igiene
- Immunodeficienza
- Età avanzata
- Etnia afro-americana
Alcuni autori ritengono che sia più comune nell’inguine nel sesso maschile, tra le dita dei piedi nella donna.
Sintomi
L’eritrasma si osserva in genere nelle pieghe cutanee, tipicamente tra le dita dei piedi o in zona unguinale e solo raramente nelle ascelle, dove provoca un’alterazione del colore della pelle (che diventa rosso scuso) in forma di macchie molto ben definite, desquamazione ed eventualmente prurito.
Tra le dita dei piedi, eritrasma interdigitale, provoca anche fenomeni di macerazione e si presenta spesso tra il quarto ed il quinto dito; rappresenta la più comune infezione batterica in questa sede.
È invece raro il coinvolgimento di piega interglutea (ovvero tra i glutei), la cute sottomammaria (sotto il seno) e periombelicale (ombelico).
Complicazioni
La prognosi per la maggior parte dei pazienti è eccellente, tuttavia sono possibili recidive in assenza di risoluzione dei fattori scatenanti.
In soggetti gravemente immunocompromessi l’infezione potrebbe tuttavia evolvere verso gravi complicazioni:
- Endocardite (infezione del cuore)
- Formazione di ascessi (raccolte di pus)
- Cellulite (infezione della pelle)
- Pielonefrite (infezione del rene)
Diagnosi
Il medico specialista a cui rivolgersi in caso di lesioni dubbie è il medico dermatologo, che può eventualmente avvalersi della lampada di Wood per una conferma della diagnosi che è tipicamente clinica (basata cioè sulla sola osservazione delle manifestazioni). La biopsia, ovvero il prelievo di una piccola porzione della lesione per successiva analisi, non è in genere necessaria.
Entra in diagnosi differenziale con:
- Dermatite seborroica
- Psoriasi inversa
- Candidosi cutanea
- Dermatofitosi
- Tinea versicolor
- Parapsoriasi
-
Pityriasi Rotunda.
Può peraltro coesistere/sovrapporsi ad altre forme di intertrigine, comprese infezioni fungine come tinea o Candida albicans.
Cura
L’eritrasma risponde bene alle terapie topiche (crema) ed orali, ma è purtroppo soggetto a frequenti recidive.
Le terapie topiche includono antibiotici come acido fusidico (ad esempio Fucidin®) e macrolidi come clindamicina (ad esempio Clindamicina Same®) ed eritromicina (ad esempio Eritromicina Idi®).
Quando particolarmente esteso potrebbe invece richiedere un approccio orale, ad esempio:
- 1 grammo di claritromicina in monodose una tantum,
- 1 grammo di eritromicina orale in dosi frazionate da proseguire per 14 giorni.
I possibili effetti collaterali di entrambe le opzioni comprendono tra l’altro nausea e dolore addominale, sapore metallico, oltre a possibili eventi avverti rari ma gravi come perdita dell’udito, aritmie ventricolari, ittero colestatico e necrolisi epidermica tossica; per questa ragione si preferisce quando possibile il trattamento cutaneo.
Fonti e bibliografia
- Erythrasma – John B. Groves; Ali Nassereddin; Andrew M. Freeman.
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