Hai detto di te modifica
Ha detto di sé
«Fischiava il vento / nella canna del fucile, // rossa primavera / alla fine di Aprile. //// Poi venne Maggio, / l'ordine di disarmarci. // Caro Valerio, / non dovevamo fermarci. //// Non dovevamo fermarci, / si doveva continuare: // si fa con lo schioppo / l'unità nazionale! //// Mandando ogni uomo / vestito di nero // - prete, fascista o sbirro del re - / al cimitero. //// E invece sono ancora tutti là, / con i sorrisi smaglianti, // sono là i figli e i nipoti, / vincenti e arroganti. //// Un proiettile a testa, / caro il mio colonnello, // e non smettere di giocare / proprio sul più bello. //// E a chi voleva la libertà / cosa gli diciamo? // Ai compagni morti per niente / cosa raccontiamo? //// Che un pelato appeso a testa in giù / poteva bastarci. // Caro Valerio, / non dovevamo fermarci. //// Ma porco dio, madonna ladra, / non dovevamo fermarci!» --- Giorgio Canali - "Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio" - 25 Aprile 2010 [NON inclusa in "Materiali Resistenti": ché in effetti c'ha "un giro d'armonica discutibile", eh].