LA SHOAH: STORIA E MEMORIA
A cura di Luigi Dappiano e Nicolet t a Pont alt i
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Shoah è l’espr essione usat a per indicar e lo
st er m inio degli ebr ei per pet r at o dai nazist i
e dai lor o alleat i; quest o cant ier e est ende il
significat o del t er m ine anche allo st er m inio
da essi pianificat o, per m ot ivi r azziali, nei
confr ont i di alt r i popoli, t ra il 1938 e il
1945. Di quest o argom ent o, l’archivio di
docum ent i e il fascicolo di lavoro che
proponiam o m et t ono in evidenza alcuni
aspet t i part icolarm ent e significat ivi:
-
le leggi razziali nazist e e fascist e;
-
la pianificazione della soluzione finale;
-
la m em oria delle vit t im e;
-
la m em oria dei carnefici.
I N D I CE
1. Archiv io ( p. 3)
Nell’archivio sono present i t redici docum ent i di diversa t ipologia, già pubblicat i
o provenient i dagli archivi del Museo st orico in Trent o: docum ent i ufficiali, t est im onianze scrit t e e orali, m appe, t est i
narrat ivi. Su di essi, seguendo il fascicolo
di lavoro, verranno sv olt e alcune operazioni, proprie del m est iere dello st orico.
Ciò consent irà, a chi avrà port at o a t erm ine il percorso, di cost r uire una st oria,
cioè
di
elaborare
un
t est o
st orico
sull’argom ent o propost o.
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2. Fascicolo di lav oro ( p. 31)
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D OCUMENTO 1
LA D I CH I ARAZ I ONE SULLA RA Z Z A
Diret t iva pubblicat a sul Foglio d’ordine del Part it o nazionale fascist a il 26 ot t obre 1938.
La dichiarazione sulla razza fu approvat a dal Gran Consiglio del Fascism o il 6
ot t obre 1938.
Font e: Salvare la m em oria. Com e st udiare la st oria di ieri per non essere indifferent i oggi, a cura di A. Ceresat t o e M. Fossat i, Anabasi, Milano 1995, pp.
217- 221.
I l Gran Consiglio del Fascism o st abilisce:
a) il diviet o di m at rim oni di it aliani e it aliane con elem ent i appart enent i alle
razze cam it a, sem it a e alt re razze non ariane. [ ... ]
I l Gran Consiglio del Fascism o, circa l'appart enenza o m eno alla razza ebraica,
st abilisce quant o segue:
a) è di razza ebraica colui che nasce da genit ori ent ram bi ebrei;
b) è considerat o di razza ebraica colui che nasce da padre ebreo e da m adre
di nazionalit à st raniera;
c) non è considerat o di razza ebraica colui che è nat o da m at rim onio m ist o,
qualora professi alt ra religione all'infuori della ebraica, alla dat a del 1°
ot t obre XVI .
[ ... ]
I cit t adini it aliani di razza ebraica [ … ] non pot ranno:
a) essere iscrit t i al Part it o nazionale fascist a;
b) essere possessori o dirigent i di aziende di qualsiasi nat ura che im pieghino cent o o più persone;
c) essere possessori di olt re cinquant a et t ari di t erreno;
d) prest are servizio m ilit are in pace e in guerra.
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D OCUMENTO 2
LA D EPORTAZ I ONE D EGLI EBREI I N I TALI A
Ordine di polizia n. 5 em esso il 30 novem bre 1943 dal Minist ro degli I nt erni
Buffarini Guidi e inviat o con t elegram m a a t ut t e le aut orit à di pubblica sicurezza.
Guido Buffarini Guidi ( 1895 - 1945) fu t ra i fondat ori del Fascio a Pisa e a lungo
sindaco della cit t à. Dal m aggio 1933 al febbraio 1943 fu inint errot t am ent e sot t osegret ario agli int erni. Schierat osi con Mussolini il 25 luglio 1943, divenne
m inist ro degli int erni della Repubblica Sociale I t aliana. I l 26 aprile 1945 fu arrest at o dai part igiani, processat o e fucilat o.
Font e: La m enzogna della razza. Docum ent i e im m agini del razzism o e
dell’ant isem it ism o fascist a, a cura del Cent ro Furio Jesi, Grafis edizioni, Bol ogna 1994, p. 301.
NR 5 Com unicasi per la im m ediat a esecuzione la seguent e ordinanza di polizia
che dovrà essere applicat a in t ut t o il t errit orio di codest a provi ncia: I .- Tut t i gli
ebrei anche se discrim inat i a qualunque nazionalit à appart engano e com unque
resident i nel t errit orio nazionale debbono essere inviat i in apposit i cam pi di
concent ram ent o t ut t i i loro beni m obili ed im m obili debbono essere sot t opost i
ad im m ediat o sequest ro in at t esa di essere confiscat i nell'int eresse della r epubblica Sociale it aliana la quale li dest inerà a beneficio degli indigent i sinist r at i dalle incursioni aeree nem iche- 2. - Tut t i coloro che nat i da m at rim onio m ist o
ebbero in applicazione delle leggi razziali it aliane vigent i il riconoscim ent o di
appart enenza alla razza ariana devono essere sot t opost i a speciale vigilanza
degli organi di polizia siano per int ant o concent rat i gli ebrei in cam pi di concent ram ent o provinciali in at t esa di essere riunit i in cam pi di concent ram ent o speciali apposit am ent e at t rezzat i.- Mro I nt erni Buffarini.
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D OCUMENTO 3
LA REPRESSI O NE POLI TI CA I N UN I ONE SO VI ETI CA
Test im onianza dello scrit t ore Feliks Svet ov.
Feliks Grigorevit ch Svet ov ( 1927) , giornalist a e crit ico let t erario, è st at o un esponent e negli anni Sessant a e Set t ant a del dissenso soviet ico, posizione che
gli è valsa l’arrest o e la condanna per at t ivit à ant isoviet ica e calunnia. Tra i
suoi libri, si ricordano Un’esperienza di vit a e Prigione.
Font e: F. G. Svet ov, “ Un viaggio nell’arcipelago del gulag” , in I viaggi di Erodot o. Dossier Novecent o barbaro, n. 35, 1998, p. 8.
Avevo ot t o anni quando hanno arrest at o m io padre. Si chiam ava Grigorij Fr idlj and, era professore all’universit à di Mosca e presi de della facolt à di st oria.
Era uno specialist a di st oria europea e in part icolare della st oria della rivoluzi one francese. I l suo è un dest ino m olt o t ipico dei com unist i di quegli anni:
quando aveva vent ’anni aveva part ecipat o alla rivoluzione di ot t obre e poi era
divent at o uno st udioso. [ …]
Venne arrest at o nel 1936 com e t rot zkyst a benché lui non lo fosse assolut am ent e. Venne condannat o a dieci anni di lager senza dirit t o di corrispondenza.
Quest a form ula – noi allora non lo sapevam o – significava che sarebbe st at o
fucilat o [ …] Quando dieci anni dopo, allo scadere della pena, andai a inform arm i sul dest ino di m io padre, m i dissero che era m ort o nel 1941.
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D OCUMENTO 4
LE LEGGI D I NORI MBERGA
Est rat t o delle leggi Per la cit t adinanza del Reich e Per la prot ezione del sangue
e dell’onore t edesco, prom ulgat e a Norim berga il 15 set t em bre 1935.
Font e: W. Hofer, I l Nazionalsociallism o. Docum ent i 1933 - 1945, Felt rinelli, Milano 1964.
P ER L A CI T T A D I N A N Z A D EL R E I CH
[ …]
Ar t icolo 2
1) Cit t adino del Reich ( Reichsburger) è solt ant o l'appart enent e allo st at o di
sangue t edesco o affine il quale con il suo com port am ent o dia prova di essere
dispost o ed adat t o a servire fedelm ent e il popolo ed il Reich t edesco.
[ …]
P ER L A P R O T EZ I O N E D EL S A N G U E E D EL L ’ O N O R E T ED ES CO
Pervaso dal riconoscim ent o che la purezza del sangue t edesco è la prem essa
per la conservazione del popolo t edesco, e anim at o dal proposit o irriducibile di
assicurare
il
fut uro
della
nazione
t edesca,
il
Reichst ag
ha
approvat o
all’unanim it à la seguent e legge che qui viene prom ulgat a.
A r t i co l o 1
1 ) So n o p r o i b i t i i m a t r i m o n i t r a e b r e i e ci t t a d i n i d e l l o st a t o d i sa n g u e t e d e sco o a f f i n e . I m a t r i m o n i g i à ce l e b r a t i so n o n u l l i a n ch e se
ce l e b r a t i a l l ’ e st e r o p e r sf u g g i r e a q u e st a l e g g e . [ …]
A r t i co l o 2
So n o p r o i b i t i r a p p o r t i e x t r a m a t r i m o n i a l i t r a e b r e i e ci t t a d i n i d e l l o
st a t o d i sa n g u e t e d e sco o a f f i n e .
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A r t i co l o 3
Gl i e b r e i n o n p o t r a n n o a ssu m e r e a l l o r o se r v i zi o co m e d o m e st i ch e
ci t t a d i n e d i sa n g u e t e d e sco o a f f i n e so t t o i 4 5 a n n i .
A r t i co l o 4
1 ) Ag l i e b r e i è p r o i b i t o i n n a l za r e l a b a n d i e r a d e l Re i ch e q u e l l a n a zi o n a l e e d e sp o r r e i co l o r i d e l Re i ch .
2 ) È p e r m e sso l o r o i n v e ce e sp o r r e i co l o r i e b r a i ci . L’ e se r ci zi o d i
q u e st a f a co l t à è p r o t e t t o d a l l o st a t o
[ …]
8
D OCUMENTO 5
LA SOLUZ I ONE FI NALE
Est rat t o dei verbali della conferenza t enut asi t ra al t i esponent i del regim e nazist a a Gross - Wannsee, sobborgo di Berlino, il 20 gennaio 1942.
Font e: Trials of War Crim inals before t he Nürnberg Milit ary Tribunals under
Cont rol Council Law N.10 – Nürnberg Oct ober 1946–April 1949, vol. XI I I ,
Unit ed St at es Governm ent Print ing Office, Washingt on 1952, pp. 210 –217.
P R O T O CO L L O D I W A N N S EE
[ bollo] Segret issim o - 30 copie - 16 a copia
I . Le persone qui di seguit o indicat e hanno preso part e alla conferenza sulla
soluzione finale della quest ione ebraica, che ha avu t o luogo il 20 gennaio 1942
a Berlino, Gross- Wannsee, n. 56/ 58:
Gauleit er Dr. Meyer e Reichsam t sleit er Dr. Leibbrandt - Minist ero per i t errit ori
occupat i dell'Est
Segret ario di St at o Dr. St uckart - Minist ero degli I nt erni
Segret ario di St at o Neum ann - Plenipot enziario per il Piano quadriennale
Segret ario di St at o Dr. Freisier - Minist ero della Giust izia del Reich
Segret ario di St at o Dr. Bühler - Gabinet t o del Governat orat o generale
Sot t osegret ario di St at o Lut her - Minist ero degli Est eri
Colonnello Klopfer delle SS - Cancelleria del Part it o
Diret t ore m inist eriale Krit zinger - Cancelleria del Reich
[ m anoscrit t o] D 111 29 Segret issim o
Generale di brigat a delle SS Hofm ann - Ufficio cent rale per le quest ioni razziali
e i m ovim ent i della popolazione
Generale di brigat a delle SS Müller - Ufficio cent rale per la sicurezza del Reich
Tenent e colonnello delle SS Eichm ann
Colonnello superiore delle SS Dr. Schöngart h - Com andant e della polizia di sicurezza e dei SD nel Governat orat o generale
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Maggiore delle SS Dr. Lange - Com andant e della polizia di sicurezza e dei SI )
per i dist ret t i generali della Let t onia in rappresent anza dei com andant e della
polizia di sicurezza e dei SD per il com m issariat o del Reich per l’Ost land.
Polizia di sicurezza e SD
I I . I n apert ura di sedut a il capo della polizia di sicurezza e del SD, il t enent e
generale delle SS Heydrich, riferisce di essere st at o designat o dal m aresciallo
del Reich quale incaricat o alla preparazione della soluzione finale del problem a
ebraico in Europa, sot t olineando che gli ufficiali sono st at i invit at i alla conf erenza per chiarire i problem i fondam ent ali. La richiest a del m aresciallo del
Reich di avere in visione una bozza sui requisit i organizzat ivi, effet t ivi e m at eriali relat ivam ent e alla soluzione finale del problem a degli Ebrei in Europa ha
reso necessaria quest a riunione generale prelim inare da part e di t ut t i gli uffici
cent rali diret t am ent e int eressat i, al fine di st abilire una st r at egia coordinat a.
La responsabilit à prim aria della gest ione am m inist rat iva della soluzione finale
dei problem a ebraico sarà affidat a essenzialm ent e al com andant e delle SS del
Reich e al capo della polizia t edesca ( polizia di sicurezza e SD) , indipendent em ent e dai confini geografici.
I l capo della polizia di sicurezza e dei SD ha poi fat t o un breve riepilogo della
bat t aglia Fino a ora condot t a cont ro quest i nem ici. Ecco i punt i principali:
a. gli Ebrei sono st at i cacciat i dai vari cam pi della vit a com unit aria dei popolo
t edesco;
b. gli Ebrei sono st at i cacciat i dagli spazi vit ali del popolo t edesco. [ …]
I I I . I l program m a di em igrazione e st at o ora sost it uit o dall'evacuazione degli
Ebrei a Est , com e ult eriore possibilit à di soluzione, conform em ent e alla previa
aut orizzazione da part e del Führer. [ Nell'originale quest o paragrafo è sot t olin eat o a m ano e a m argine un grande punt o esclam at ivo t iene t ut t a la lunghezza
del paragrafo.]
Si t rat t a ovviam ent e di azioni ( la considerarsi esclusivam ent e t em poranee; t u t t avia, già qui la prossim a soluzione finale ( kom m ende Endlösung) della quest ione ebraica è di im port anza fondam ent ale.
Secondo quest a soluzione finale, sono int eressat i circa 11 m ilioni di Ebrei, dist ribuit i t ra i singoli Paesi nel seguent e m odo [ v e di t a be lla ] .
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Nella popolazione ebraica le cifre sono fornit e per i vari Paesi est eri; t ut t avia
sono com prese solo quelle di fede ebraica, in quant o m ancano ancora le condizioni essenziali per definire gli Ebrei in base alla razza.
Secondo la soluzione finale ( Endlösung) , sot t o la direzione di chi di dovere gli
Ebrei dovrebbero essere ora condot t i all'Est per essere usat i com e m anodopera. Riunit i in squadre di lavoro, con separazione dei sessi, gli Ebrei in grado di
lavorare vengono por t at i in quelle aree per essere im piegat i nella cost ruzione
di st rade, in cui indubbiam ent e una gran part e subirà un a nat urale dim inuzione. Chi riuscirà a sopravvivere a t ut t o quest o - saranno
cert am ent e i più resist ent i - deve essere t rat t at o di conseguenza: quest e persone, che rappresent ano il frut t o di selezione nat urale, devono essere considerat e la cellula germ inale di un nuovo sviluppo ebreo ( si veda l'esperienza della
st oria) .
Nel program m a per l'esecuzione prat ica della soluzione finale l'Europa sarà
com plet am ent e rast rellat a da Ovest verso Est . L'area dei Reich, com preso il
Prot et t orat o di Boem ia e Moravia, dovr à essere presa per prim a, da sola, per il
problem a dell'alloggiam ent o e per alt re necessit à sociali e polit iche.
Gli Ebrei evacuat i vengono prim a port at i, gruppo per gruppo, nei cosiddet t i
ghet t i di t ransit o, per essere successiv am ent e t rasferit i all'Est .
[ …] Per quant o riguarda l'im post azione del problem a in I t alia, il t enent e gen erale delle SS Heydrich rit iene opport uno un legam e con il capo della polizia per
quest a quest ione.
[ ...] I l segret ario di St at o Dr. Bühler afferm a che il Governat orat o generale accoglierebbe con favore l'avvio della soluzione finale di quest o problem a nel suo
t errit orio, in quant o qui una volt a t ant o il problem a del t rasport o non è da considerarsi prem inent e, e le considerazioni sugli im pegni di lavoro non ost acolerebbero il corso delle operazioni. Gli Ebrei dovrebbero essere t rasferit i al più
prest o dal t errit orio dei Governat orat o generale perché proprio qui l'Ebreo cost it uisce un pericolo im m ane com e port at ore di m alat t ie e inolt re sem ina cost ant em ent e il disordine nella st rut t ura econom ica del Paese con le sue at t ivit à
di m ercat o nero. C'è da aggiungere, ancora, che dei quasi due m ilioni e m ezzo
di Ebrei in quest ione, la m aggior part e di essi è rit enut a " non idonea al lavoro” .
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I l segret ario di St at o Bühler sost iene inolt re che la soluzione dei problem a ebraico nel Governat orat o generale è sost anzialm ent e di responsabilit à del capo
della polizia di sicurezza e del SD e il suo lavoro è appoggiat o dalle agenzie dei
Governat orat o generale. Ha una sola richiest a da fare, che il problem a degli
Ebrei sia risolt o nel t errit orio al più prest o.
Al t erm ine sono st at e discusse le varie possibilit à di soluzione, e a quest o pu nt o sia il Gauleit er Dr. Meyer che il segret ario di St at o Dr. Bühler hanno richiest o
caldam ent e di effet t uare im m ediat am ent e nei t errit ori int eressat i alcune oper azioni che, t ut t avia, non devono arrecare dist u rbo alla popolazione.
Con la richiest a da part e del capo della polizia di sicurezza e del SD ai part ecipant i di dargli il m assim o sost egno nell'esecuzione di t ali oper azioni collegat e
alla soluzione, la conferenza si è conclusa.
TABELLA
A.Territ orio Originale dei Reich ( Alt reich)
Aust ria
Territ ori orientali
Governat orat o generale
Bialyst ok
Protet t orat o di Boem ia e Moravia
Est onia
Let t onia
Lit uania
Belgio
Danim arca
Francia:
- t errit orio occupato
- t errit orio non occupat o
Grecia
Paesi Bassi
Norvegia
131800
43700
41111
2284000
400000
74200
senza Ebrei
3500
34000
43000
5600
165000
700000
69600
160800
1300
B.Bulgaria
I nghilterra
Finlandia
I rlanda
I t alia com presa la Sardegna
Albania
Croazia
Port ogallo
Rom ania, com presa la Bessarabia
Svezia
Svizzera
Serbia
Slovacchia
Spagna
Turchia (parte europea)
Ungheria
URSS
Ucraina
Bielorussia, escluso Bialyst ok
Tot ale
48000
330000
2300
4000
58000
200
40000
3000
342000
8000
18000
10000
88000
6000
55500
742800
5000000
2994684
446484
olt re 11000000
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D OCUMENTO 6
LA MAPPA D EL GENOCI D I O
Cart ina geografica raffigurant e il lager nazist i present i in Europa.
Font e: M. Gilbert , At lant e di st oria ebraica, Giunt ina, Firenze 1993, p. 98.
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D OCUMENTO 7
MEMORI A E SO PRAV VI VENZ A
Pagina t rat t a dalla m em oria di Prim o Levi, I som m ersi e i salvat i.
Prim o Levi ( 1919–1987) , ebreo t orinese, venne deport at o ad Auschwit z nel
1944. Sopravvissut o fort unosam ent e al lager, scrisse un anno dopo il suo rit orno Se quest o è un uom o, lucida e t erribile t est im onianza dell’universo concent razionario. A quest o libro ne seguiranno alt ri fino all’ult im o, I som m ersi e i
salvat i, che cost it uisce la sum m a delle sue riflessioni sull’esperienza del lager e
che uscì un anno prim a del suo t ragico suicidio. Disse di lui Claudio Toscani:
“ l’ult im o appello di Prim o Levi non dice non dim ent icat em i, bensì non dim ent icat e” .
Font e: P. Levi, I som m ersi e i salvat i, Einaudi 1986, pp. 72–74.
Nella m em oria di t ut t i noi superst it i, e scarsam ent e poliglot t i, i prim i giorni di
Lager sono rim ast i im pressi nella form a di un film sfuocat o e frenet ico, pieno di
fracasso e di furia e privo di significat o: un t ram est io di personaggi senza n om e né volt o annegat i in un cont inuo assordant e rum ore di fondo, su cui t ut t avia la parola um ana non affiorava. Un film in grigio e nero, sonoro m a non parlat o.
Ho not at o, su m e st esso e su alt ri reduci, un effet t o curioso di quest o vuot o e
bisogno di com unicazione. A dist anza di quarant 'anni, ricordiam o ancora, in
form a puram ent e acust ica, parole e frasi pronunciat e int orno a noi in lingue
che non conoscevam o né abbiam o im parat o dopo: per m e, ad esem pio, in p olacco o in ungherese. Ancora oggi io ricordo com e si enunciava in polacco non
il m io num ero di m at ricola, m a quello del prigioniero che m i precedeva nel ru olino di una cert a baracca: un groviglio di suoni che t erm inava arm oniosam ent e,
com e le indecifrabili cont ine dei bam bini, in qualcosa com e « st ergísci st èri»
( oggi so che quest e due parole vogliono dire «quarant aquat t ro») . I nfat t i, in
quella baracca erano polacchi il dist ribut ore della zuppa e la m aggior part e dei
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prigionieri, e il polacco era la lingua ufficiale; quando si veniva chiam at i, bisognava st are pront i con la gam ella t esa per non perdere il t urno, e perciò, per
non essere colt i di sorpresa, era bene scat t are quando era chiam at o il com p agno col num ero di m at ricola im m ediat am ent e precedent e. Quello «st ergísci
st èri» funzionava anzi com e il cam panello che condizionava i cani di Pavlov:
provocava una subit anea secrezione di saliva.
Quest e voci st raniere si erano incise nelle nost re m em orie com e su un nast ro
m agnet ico vuot o, bianco; allo st esso m odo, uno st om aco affam at o assim ila r apidam ent e anche un cibo indigest o. Non ci ha aiut at i a ricordarle il loro senso,
perché per noi non ne avevano; eppure, m olt o più t ardi, le abbiam o recit at e a
persone che le pot evano com prendere, e un senso, t enue e banale, lo avevano: erano im precazioni, best em m ie o fraset t e quot idiane spesso ripet ut e,
com e «che ora è?», o «non posso cam m inare» o «lascíam i in pace». Erano
fram m ent i st rappat i all'indist int o: frut t o di uno sforzo inut ile ed in conscio di rit agliare un senso ent ro l'insensat o. Erano anche l'equivalent e m ent ale del n ost ro bisogno corporeo di nut rim ent o che ci spingeva a cercare le bucce di pat at e nei dint orni delle cucine: poco più del nient e, m eglio del nient e. Anche il
cervello sot t oalim ent at o soffre di una sua fam e specifica. O forse, quest a m em oria inut ile e paradossa aveva un alt ro significat o e un alt ro scopo: era una
inconsapevole preparazione per il «dopo», per una im probabile sopravvivenza,
in cui ogni brandello di esperienza sarebbe divent at o un t assello di un vast o
m osaico.
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D OCUMENTO 8
I CAMPI D I I NTERNAMENTO
Pagina di diario scrit t o da Teresio Ferrero, soldat o it aliano int ernat o nel 1943 in
un cam po di prigionia in Aust ria.
Teresio Ferrero ( 1917) , piem ont ese, part ecipò alle operazioni di guerra sul
front e it alo- francese e su quello greco- albanese. Dopo l’8 set t em bre 1943 fu
int ernat o nel cam po di prigionia di Voit sberg ( Aust ria) : di quest a esperienza
t enne un diario fino a che ebbe cart a a disposizione. Dopo la guerra fu reint egrat o nell’esercit o.
Font e: T. Ferrero, “ I l viaggio del sergent e” , in Diario, supplem ent o al n. 18, 4
m aggio 2001, p. 82.
Dom enica 31/ 10/ 43
Tut t a la giornat a di ieri è passat a in vagone. Così pure t ut t a la not t e che è st at a una di quella t erribile specie per il freddo.
Verso le sei t occa Graz e quindi si prosegue in ferrovia per un’alt ra quar ant ina
di km . Per raggiungere la dest inazione dove si giunge alle 7 circa. Abbiam o v ist o una piccola cit t adina. Si at t raversa e ci port ano alla m iniera a circa un
quart o d’ora. Ci sist em iam o in baracca in squadre di 22. Let t i di legno a bip ost o e pagliericcio. Cim ici. Si not a un buon m iglioram ent o nel rancio.
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D OCUMENTO 9
I L SOPRA VVI SSUTO
Pagine t rat t e dal libro Cinque st orie ferraresi, di Giorgio Bassani.
Giorgio Bassani ( 1916–2000) , scrit t ore it aliano di origine ebraica, fu m ilit ant e
ant ifascist a e part igiano nel Part it o d’Azione. Dopo la guerra int raprese
l’at t ivit à let t eraria, t raendo spesso spunt o dall’am bient e ebraico della sua cit t à
di origine, Ferrara. I l suo capolavoro, I l giardino dei Finzi Cont ini, fu pubblicat o
nel 1962.
Font e: G. Bassani, Cinque st orie ferraresi, Einaudi, Torino 1956, pp. 138 - 141.
Assurdo com e uno spavent apasseri, t ra la m eraviglia, il disagio e l'allarm e generale egli riapparve vest it o degli st essi panni che indossava quando era t orn at o dalla Germ ania, nell'agost o del '45, kolbak e giubba di cuoio com presi. Gli
andavano t ant o larghi, adesso - né lui, era chiaro, doveva aver fat t o nient e per
adat t arseli - , che sem bravano appesi dalla gruccia di un arm adio. La gent e lo
guardava venire su per corso Giovecca, nel sole della m at t ina che brillava liet o
e pacifico sui suoi st racci, e st ent ava a credere ai propri occhi. Dunque, durant e quei m esi lui non aveva fat t o alt ro che dim agrire, che asciugarsi! Adagio adagio si era ridot t o alla buccia! Ma nessuno riusciva a ridere. A vederlo at t raversare la Giovecca all'alt ezza del Teat ro Com unale, e quindi prendere per corso Rom a ( t raversò badando alle m acchine e alle biciclet t e, con caut ela da vecchio) , ben pochi furono quelli che nel loro int im o non si sent issero rabbrividire.
E così, da quella m at t ina, senza m ai più m ut are abit o, Geo si inst allò si può dire st abilm ent e al Caffè della Borsa, in corso Rom a [ … ] .
Per quest o, eccet t uat o lo zio Daniele, che la presenza a quei m edesim i t avolini,
«così in vist a», di alcuni dei più not i esponent i del prim o squadrism o locale,
[ ...] riem piva sem pre d'indign azione e vena polem ica. [ ...] Per quest o, dico, si
erano fat t i ben rari i frequent at ori del Caffè della Borsa ancora capaci di com -
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piere lo sforzo di levarsi dalle loro seggiole di vim ini, percorrere i pochi m et ri
necessari, e infine sedersi accant o a Geo.
Ce n’erano alcuni, com unque: rest ii più degli alt ri ad arrendersi all'int er na ripugnanza. Ma il senso di im barazzo ch e ogni volt a riport avano da quest e v olont arie corvées era sem pre lo st esso. Non era possibile, esclam avano, conversare con un uom o t ravest it o! E d'alt ra part e a lasciare parlar lui, com inciava
subit o a raccont are di Fossoli, della Germ ania, di Buchenwald, della fine di t ut t i
i suoi: e cont inuava così per ore int ere, da non sapere più in che m odo squagliarsela. Lì, al caffè, sot t o il t endone giallo che, schiaffeggiat o di t raverso dallo
scirocco, st ent ava m aledet t am ent e a prot eggere i t avolini e le seggiole dalla
furia del
sole pom eridiano, non c’era da fare alt ro, m ent re Geo raccont av a,
che seguire con l'occhio i m ovim ent i dell'operaio occupat o, lì davant i, a riem pire di calce i fori prodot t i sulla spallet t a della Fossa del Cast ello dalle fucilazione
del 15 dicem bre del 1943. [ ...] E int ant o Geo ripet eva le parole che suo padre,
prim a di abbat t ersi sfinit o sul sent iero che port ava dal lager alla m iniera di sale
dove insiem e lavoravano, gli aveva m orm orat o in un soffio; e poi, non cont ent o, rifaceva con la m ano il piccolo gest o di addio che la m adre gli aveva rivolt o,
alla cupa st azione d'arrivo, in m ezzo alla forest a, m ent re era sospint a via, con
le alt re donne; e poi, ancora, narrava di Piet ruccio, il frat ellino m inore, sedut o
accant o a lui, al buio, nell'aut ocarro che dalla st azione fra gli abet i li t rasf eriva
alle baracche del cam po, e ad un t rat t o scom parso, così, senza un grido, senza
un lam ent o, senza che se ne pot esse più saper nulla, né allora né m ai... Orribile, si capisce, st raziant e. Ma in t ut t o quest o c'era qualcosa di eccessivo - dichiaravano concordi i reduci da quelle t roppo lunghe e deprim ent i sedut e, non
senza un’onest a m eraviglia, conviene pur dirlo, per la pr opria freddezza - , c’era
qualcosa di falso, di sforzat o. [ ...] Vero è che se ne erano già udit i t ant i, a suo
t em po, di raccont i del t ipo di quest i, che orm ai, a sent irseli ancora propinare
quando m agari l'orologio del Cast ello st ava bat t endo per il pranzo o per la cena, uno non riusciva a difendersi, francam ent e, da una cert a im pressione di
noia e d'incredulit à. E com e se bast asse, dopo t ut t o, per farsi ascolt are con
m aggiore at t enzione, indossare una giacca di pelle e cacciarsi un berret t o di
pelo sulla t est a!
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D OCUMENTO 1 0
I L PUNTO D I VI ST A D I UN NAZ I ST A
Pa g i n a t r a t t a d a l l ’ a u t o b i o g r a f i a d i Ru d o l f H ö ss.
Ru d o l f H ö ss ( 1 9 0 0 - 1 9 4 7 ) , u f f i ci a l e d e l l e SS, f u p e r d u e a n n i co m a n d a n t e d e l ca m p o d i Au sch w i t z – Bi r k e n a u . Al l a f i n e d e l l a g u e r r a ,
p r o ce ssa t o d a u n t r i b u n a l e p o l a cco , f u co n d a n n a t o a m o r t e . I n ca r ce r e , i n a t t e sa d e l l ’ i m p i cca g i o n e , scr i sse l a su a a u t o b i o g r a f i a , i n cu i
p r e se n t a , c o n l u ci d a f r e d d e zz a , l a m e n t a l i t à e l a p si co l o g i a ca r a t t e r i st i ch e d i u n u f f i ci a l e n a zi st a . I l l i b r o f u p u b b l i ca t o i n I t a l i a d a E i n a u d i , co n p r e f a zi o n e d i Pr i m o Le v i a l l a se co n d a e d i zi o n e .
Font e: R. Höss, Com andant e ad Auschwit z, Einaudi, Torino 1955, pp. 130- 133.
Nella prim avera del 1942 giunsero i prim i t rasport i di ebrei dall'Alt a Slesia, t ut t i
individui da st erm inare. Vennero condot t i dal luogo dell'arrivo alla fat t oria - il
prim o bunker - at t raverso i prat i di quello che sarebbe poi st at o il set t ore n um ero 2. Aum eier, Palit zsch e alt ri BI ockführer li guidavano. discorrendo con loro degli argom ent i più innocui e inform andosi delle loro professioni e m est ieri,
per m eglio ingannarli. Giunt i alla fat t oria, gli ebrei dovet t ero spogliarsi. All'in izio ent rarono t ranquillam ent e nelle sale dove dovev ano subire la disinfest azione, m a in breve alcuni com inciarono ad agit arsi e a parlare di soffocam ent o di
st erm inio. Nacque così un’at m osfera di panico, m a subit o quelli che erano ancora fuori vennero spint i nelle sale e le port e sbarrat e. Per i t rasport i successivi, si provvide in t em po a individuare gli elem ent i più irrequiet i, per pot erli t enere d'occhio. Se com inciavano disordini. gli elem ent i t urbolent i venivano port at i diet ro la casa senza dare nell'occhio. e qui ucci si con arm i di piccolo calibro, affinché gli alt ri non si accorgessero di nulla. Anche la presenza dei Sonderkom m andos [ com post o di prigionieri ebrei] e il suo cont egno t ranquillizzant e servì a calm are gli irrequiet i e i sospet t osi. Ancor più induceva alla t ranquillit à il fat t o che alcuni uom ini del Sonderkom m ando ent rassero coi deport at i nelle
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sale e rim anessero con loro fino all'ult im o m om ent o; anche un m ilit e SS rest ava fino all'ult im o sulla port a.
Era della m assim a im port anza che t ut t a l'operazione dell'arrivo e della svest izione avvenisse in t ut t a calm a. che non ci fossero grida, eccit azione. Se qualcuno non voleva spogliarsi, alt ri che già l'avevano fat t o, oppure quelli dei Sonderkom m ando, dovevano int ervenire per aiut arli. Anche i più ost inat i venivano
così persuasi e spogliat i, con le buone m aniere. I prigionieri del Sonderkom m ando badavano anche a che l'operazione procedesse con grande rapidit à, affinché le vit t im e non avessero t roppo t em po per m edit are su quant o sarebbe
avvenut o. [ ... ]
Ho not at o spesso che donne le quali int uivano o addirit t ura sapevano ciò che le
accendeva. pur con l'angoscia della m ort e negli occhi, t rovavano la forza di
scherzare coi figli di parlargli am orevolm ent e. Una volt a una donna passando
m i venne vicina e m i sussurrò, indicandom i i suoi quat t ro figli, ch e aiut avano
frat ernam ent e i più piccoli a superare gli ost acoli del t erreno: - Com e pot et e
avere il coraggio di am m azzare quest i bam bini? Ma non avet e un cuore nel
pet t o? - Un alt ro, un vecchio, nel passarm i davant i m orm orò: - La Germ ania
scont erà duram ent e quest o assassinio in m assa degli ebrei - . E i suoi occhi ardevano di odio. Pure, ent rò coraggiosam ent e nella cam era a gas, senza curarsi
degli alt ri. Sopra t ut t i gli alt ri m i colpì una giovane, che correva frenet icam ent e
avant i e indiet ro, aiut ando i bam bini e gli anziani a spogliarsi. Durant e la sel ezione aveva accant o a sé due bam bini piccoli: m i avevano colpit o la sua eccit azione e in generale il suo aspet t o: non sem brava affat t o un'ebrea. Ora non aveva più i bam bini accant o a sé. Fino all'ult im o si diede da fare per aiut are alcune donne che avevano parecchi bam bini, parlando loro gent ilm ent e, calm ando i bam bini. Fu t ra gli ult im i a ent rare nel bunker. Sulla port a si ferm ò e di sse: - Ho saput o fin dal principio che ad Auschwit z sarem m o st at i gasat i. Qu ando avet e fat t o la selezione, ho evit at o di essere m essa t ra gli abili al lavoro.
perché volevo seguire i bam bini. Volevo fare quest a esperienza in piena coscienza. Spero che prest o t ut t o sarà finit o. Addio.
Talvolt a avveniva anche che alcune donne. m ent r e si spogliavano, rom pessero
d'im provviso in grida lacerant i, st rappandosi i capelli e com port andosi com e i20
st eriche. Subit o venivano allont anat e dalla m assa e port at e diet ro la casa per
essere uccise con un'arm a di piccolo calibro, m ediant e il colpo alla n uca. Avv eniva anche che, nel m om ent o in cui quelli dei Sonderkom m ando lasciavano il
locale, le donne, int uendo perfet t am ent e ciò che st ava per accadere, ci urlassero diet ro t ut t e le m aledizioni possibili. Mi ricordo anche di una donna che,
m ent re st avano per chiudere le port e, cercò di spingere fuori i figli, e gridava
piangendo: - Lasciat e in vit a alm eno i m iei bam bini! Molt e furono le scene com m ovent i, e colpivano t ut t i i present i. Nella prim avera
del 1942 cent inaia di uom ini e donne nel fiore degli anni andarono così alla
m ort e t ra i frut t et i in fiore della fat t oria, nella cam era a gas, senza per lo più
int uire nulla. Quest a im m agine di vit a e di m ort e rivive ancor oggi nit idam ent e
davant i ai m iei occhi.
Già l'operazione di selezione nel cort ile era piena di incident i. La divisione delle
fam iglie. la separazione degli uom ini dalle donne e dai bam bini, diffondeva eccit azione e inquiet udine in t ut t o il t rasport o. e quest o st at o d'anim o era accent uat o dalla selezione degli abili al lavoro. Le fam iglie volev ano rest are unit e a
ogni cost o, e così i selezionat i correvano di nuovo a raggiungere gli alt ri m em bri della fam iglia, o la m adre e i figli correvano in cerca dei loro uom ini o dei f igli m aggiori considerat i abili. Nasceva così una confusione t ale che spesso bisognava ricom inciare t ut t o daccapo. I nolt re, lo spazio angust o im pediva che la
selezione avvenisse con m aggiore ordine, e t ut t i i t ent at ivi di riport are la t ranquillit à naufragavano cont ro l'eccit azione della m assa. Così, spesso bisognava
im piegare la forza.
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D OCUMENTO 1 2
LA VERGOGNA D EI SO PRAV VI S SUTI
Pagina t rat t a dalla m em oria di Prim o Levi, I som m ersi e i salvat i.
Prim o Levi ( 1919–1987) , ebreo t orinese, venne deport at o ad Auschwit z nel
1944. Sopravvissut o fort unosam ent e al lager, scrisse un anno dopo il suo rit orno Se quest o è un uom o, lucida e t erribile t est im onianza dell’universo concent razionario. A quest o libro ne seguiranno alt ri fino all’ult im o, I som m ersi e i
salvat i, che cost it uisce la sum m a delle sue riflessioni sull’esperienza del lager e
che uscì un anno prim a del suo t ragico suicidio. Disse di lui Claudio Toscani:
“ l’ult im o appello di Prim o Levi non dice non dim ent icat em i, bensì non dim ent icat e” .
Font e: P. Levi, I som m ersi e i salvat i, Einaudi, Torino 1986, p. 57.
A m io avviso, il senso di vergogna o di colpa che coincideva con la riacquist at a
libert à era fort em ent e com posit o: cont eneva in sé elem ent i diversi, ed in pr oporzioni diverse per ogni singolo individuo. Va ricordat o che ognuno di noi, sia
ogget t ivam ent e, sia sogget t ivam ent e, ha vissut o il Lager a suo m odo.
All'uscit a dal buio, si soffriva per la riacquist at a consapevolezza di essere st at i
m enom at i. Non per volont à né per ignavia né per colpa, avevam o t ut t avia vissut o per m esi o anni ad un livello anim alesco: le nost re giornat e erano st at e
ingom brat e dall'alba alla not t e dalla fam e, dalla fat ica, dal freddo, dalla paura,
e lo spazio di riflet t ere, per ragionare, per provare affet t i, era annullat o. Av evam o sopport at o la sporcizia, la prom iscuit à e la dest it uzione soffrendone assai
m eno di quant o ne avrem m o soffert o nella vit a norm ale, perché il n ost ro m et ro
m orale era m ut at o. I nolt re, t ut t i avevam o r ubat o: alle cucine, alla fabbrica, al
cam po, insom m a «agli alt ri», alla cont ropart e, m a sem pre furt o era; alcuni
( pochi) erano discesi fino a rubare il pane al proprio com pagno. Avevam o dim ent icat o non solo il nost ro paese e la nost ra cult ura, m a la fam iglia, il passat o, il fut uro che ci eravam o rappresent at o, perché, com e gli anim ali, eravam o
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rist ret t i al m om ent o present e. Da quest a con dizione di appiat t im ent o eravam o
uscit i solo a rari int ervalli, nelle pochissim e dom eniche di riposo, nei m inut i f ugaci prim a di cadere nel sonno, durant e la furia dei bom bardam ent i aerei; m a
erano uscit e dolorose, proprio perché ci davano l'occasione di m isurare dal di
fuori la nost ra dim inuzione.
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D OCUMENTO 1 3
NAZ I STI S OTTO PROCESS O
Brano t rat t o dall’opera t eat rale L’ist rut t oria di Pet er Weiss.
Ebreo t edesco, Pet er Weiss ( 1916–1982) fuggì dalla Germ ania all’avvent o del
nazism o e prese la cit t adinanza svedese. Dopo la guerra si afferm ò com e scrit t ore, dram m at urgo e regist a di film d’avanguardia. Nel 1965 m ise in scena
L’ist rut t oria. Orat orio in undici cant i, opera t eat rale che ut ilizza i m at eriali di un
processo, cui Weiss assist et t e, int ent at o ad un gruppo di SS e di funzionari del
lager di Auschwit z, a Francofort e, dal 20 dicem bre 1963 al 20 agost o 1965.
Font e: P. Weiss, L’ist rut t oria, Einaudi, Torino 1966.
CANTO DELL’UNTERSCHARFÜHRER STARK
sullo sgabello vicino alla port a
Quando s'era lavat o le m ani
Te st im on e 8
Conoscevam o bene l'at t eggiam en-
accennava all'acqua sporca
t o di St ark
e l'uom o doveva correre a pren-
quando t ornava da un'esecuzione
dere
Nella st anza doveva esserci
alt ra acqua
un ordine m et icoloso
Poi ci dava la giacca da ripulire
Dovevam o
e si lavava ancora viso e m ani
scacciare le m osche coi fazzolet t i
Guai
Te st im on e 7
se in quel m om ent o scopriva una
Per t ut t a la vit a vedrò St ark
m osca
sem pre St ark
andava fuori di sé dalla rabbia
Lo sent o gridare
Prim a ancora di t ogliersi il berret -
Dent ro figli di cani
to
si lavava le m ani in un cat ino
e noi dovem m o ent rare nella ca-
che l'uom o di fat ica aveva m esso
m era
24
allora ci picchiavano
Giu dice
Quale cam era
Giu dice
La gent e non doveva
spogliarsi prim a
Te st im on e 7
Nella cam era delle esecuzioni nel
vecchio crem at orio
Te st im on e 7
C'erano più di 100 uom ini
Quest o avvenne più t ardi
donne e bam bini
Nei nuovi crem at ori
com e pacchi
c'erano st anze per spogliarsi
Anche prigionieri di guerra
Via
Giu dice
Spogliat eli
St ark era present e anche lì
Gridava St ark
Avevo 18 anni
Te st im on e 7
e non avevo m ai vist o un m ort o
St ark era sem pre present e
Rim asi im palat o
Lo sent o gridare
e St ark m i picchiò
Via
Raccogliet e quest i st racci
Una volt a un om ino
Giu dice
s'era nascost o sot t o un m ucchio
I m ort i present avano ferit e
di vest it i
St ark lo scoprì
Te st im on e 7
Vieni qui gli gridò
Sì
e lo m ise al m uro
Prim a gli sparò a una gam ba
Giu dice
poi all'alt ra
Erano ferit e d'arm a da fuoco
da ult im o
Te st im on e 7
No
quello dovet t e sedersi su una
Erano st at i gasat i
panca
Giacevano st ecchit i uno sull'alt ro
e St ark lo finì
A volt e gli abit i si st rappavano
Gli piaceva sparare prim a alle
gam be
25
Sent ii una donna gridare
da t errapieni inclinat i
Signor com andant e non ho fat t o
La cam era delle esecuzioni era
lunga circa 20 m et ri
nulla
E quello urlò
e larga 5
Met t it i al m uro Sarah
Ci si arrivava da un piccolo andit o
La donna lo supplicava di rispar-
Dalla cam era delle esecuzioni una
m iarla
port a
lui com inciò a sparare
conduceva al prim o forno
e un'alt ra port a
nella sala con gli alt ri due forni
Giu dice
Signor t est im one
Quando vide per la prim a volt a
Giu dice
l'im put at o St ark present e alle e-
I m put at o St ark
secuzioni
Che consist enza avevano i gruppi
che port ava all'esecuzione
Te st im on e 7
Nell'aut unno 1941
I m pu t a t o 1 2
Cont avano 150- 200 elem ent i circa
Giu dice
Furono quest e le prim e esecuzioni
Giu dice
C'erano donne e bam bini
col gas
I m pu t a t o 1 2
Te st im on e 7
Sì
Si
Giu dice
Giu dice
Trovava norm ale
Com 'era il vecchio crem at orio
che donne e bam bini
facessero part e di quei t rasport i
Te st im on e 7
Era un edificio in cem ent o arm at o
con un m assiccio cam ino quadrat o
I m pu t a t o 1 2
Sì
Le paret i erano m ascherat e
26
Allora vigeva la legge
grandi m asse di prigionieri di
sulla responsabilit à collet t iva
guerra soviet ici
della fam iglia
Da quant o risult a agli at t i
lei era responsabile
del t rat t am ent o di quei cont ingen-
Giu dice
ti
Lei non aveva dubbi
sulla colpevolezza
di quelle donne e di quei bam bini
I m pu t a t o 1 2
Non facevo
che eseguire ordini
I m pu t a t o 1 2
Ci era st at o det t o
che avevano part ecipat o
Pr ocu r a t or e
Quali ordini
ad avvelenam ent i di pozzi
a dist ruzioni di pont i
e ad alt ri sabot aggi
I m pu t a t o 1 2
Dovevo solt ant o convogliarli
Giu dice
e raccogliere le loro schede
Vide anche prigionieri di
con l'ordine di fucilazione
guerra
I nolt re dovevo spezzare
in m ezzo a quella
le loro piast rine di riconoscim ent o
gent e
e conservare ì num eri nello
schedario
I m pu t a t o 1 2
Sì
Pr ocu r a t or e
Quei prigionieri dicevano le
Che m ot ivo adduceva
ist ruzioni
per la fucilazione dei prigionieri di
avevano perdut o ogni dirit t o
guerra
a un t rat t am ent o onorevole
I m pu t a t o 1 2
Pr ocu r a t or e
Si t rat t ava di di-
I m put at o St ark
st ruggere
Nel 1941 furono t radot t e nel La-
un'ideologia
ger
27
Con il loro fanat ism o
Prim a avevano sparat o gli alt ri
polit ico
Blockführer
quei prigionieri m inacciavano
Pr ocu r a t or e
Quant i ne fucilò
la sicurezza del Lager
I m pu t a t o 1 2
Non lo so più
Pr ocu r a t or e
Dove si eseguivano le fucilazioni
Pr ocu r a t or e
Più d'uno
I m pu t a t o 1 2
Nel cort ile del Block Undici
I m pu t a t o 1 2
Sì
Pr ocu r a t or e
Prese part e a fucilazioni
Pr ocu r a t or e
Più di 2
I m pu t a t o 1 2
Sì
in un caso
I m pu t a t o 1 2
Saranno st at i 4 o 5
Pr ocu r a t or e
Pr ocu r a t or e
Com e avvenne
Non provò a rifiut arsi
di part ecipare alla fucilazione
I m pu t a t o 1 2
Fat t o l'appello
I m pu t a t o 1 2
esaurit e le form alit à
vennero port at i uno dopo l'alt ro
Ma era un ordine
nel cort ile
Dovevo com port arm i da soldat o
S'era orm ai quasi alla fine
Pr ocu r a t or e
quando Grabner disse
Ebbe a che fare
Ora cont inua lo St ark
con alt re fucilazioni
28
Com e dichiarat o da t est im oni
I m pu t a t o 1 2
No
aveva vivi int eressi cult urali
Dopo andai in Licenza
e per nat ura
per finire gli st udi
non era adat t o
ai com pit i assegnat igli
Vorrem m o fare considerare
Pr ocu r a t or e
Quando com inciò la licenza
che il nost ro m andant e
un anno dopo finit e le scuole
ebbe un'alt ra licenza
I m pu t a t o 1 2
Nel dicem bre 1941
per seguire corsi di legge
Nell'ult im o anno di guerra
fu ferit o in azione sul front e
Pr ocu r a t or e
Quando finì
Nel prim o dopoguerra
gli st udi
quando pot é inserirsi
in una vit a norm ale
si sviluppò in m odo esem plare
I m pu t a t o 1 2
Nella prim avera del 1942
St udiò prim a agricolt ura
feci la m at urit à
superò l'esam e di assessore
part ecipò com e espert o al consiglio dell'econom ia
Pr ocu r a t or e
E dopo rit ornò
e fino al m om ent o del suo arrest o
nel Lager
svolse at t ivit à d'insegnant e
in una scuola agraria.
I m pu t a t o 1 2
Sì
Pr ocu r a t or e
per un po'
I m put at o St ark
lei prese part e alle prim e
esecuzioni a gas com piut e i prim i
D ife n sor e
Vorrem m o fare osservare
di set t em bre del'41
che il nost ro m andant e
in via sperim ent ale su prigionieri
aveva 20 anni
di guerra soviet ici
quando fu inviat o al Lager
29
I m pu t a t o 1 2
No
Pr ocu r a t or e
I m put at o St ark
Nell'aut unno e nell'inverno 1941
com inciarono le liquidazioni in
m assa
di prigionieri di guerra soviet ici
Quest e liquidazioni com port arono
25000 vit t im e
Lei prese in accet t azione
quei prigionieri
Lei sapeva del loro st erm inio
Lei consent ì allo st erm inio
e prest ò la collaborazione necessaria
Difensore
Prot est iam o energicam ent e
cont ro quest i at t acchi al nost ro
m andant e
I m put azioni plurim e
sono prive d'ogni valore
Qui si t rat t ano solo casi
chiaram ent e provat i di colpev olezza
e di com plicit à
in rapport o con accuse d'om icidio
Ogni incert ezza anche m inim a
deve pesare a favore dell'im put ato
Gli im pu t a t i r idon o con se n zie n t i.
30
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Sel ez iona r e i document i
La prim a operazione che fa lo st orico è individuare i docum ent i che gli servono
per la sua ricerca e organizzare un proprio archivio.
Quali docum ent i hai selezionat o nel t uo archivio? Mot iva anche l’esclusione
dei docum ent i che hai scart at o.
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Com e hai vist o, l’archivio com prende docum ent i di diverso t ipo. Per una
prim a classificazione, dist ingui i docum ent i ch e hai selezionat o in pubblici
( colonna A) e privat i ( colonna B) – com e crit erio di dist inzione t ieni present i
le int enzioni che presum ibilm ent e ha avut o chi ha prodot t o il docum ent o.
Doc. A
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
32
B
int er r og a r e i document i
Dopo aver dat o un prim o ordine al suo archivio, lo st orico com incia ad int err ogare i docum ent i, cioè pone loro una serie di dom ande per scoprire quali i nform azioni cont engono.
Svolgi quest a operazione, sot t oponendo l’archivio alle dom ande che seguono.
Le inform azioni che si possono ricavare dai docum ent i sono di due t ipi: inform azioni diret t e e inform azioni indiret t e o inferenziali, cioè quelle che si ot t engono al t erm ine di un ragionam ent o, part endo dalle inform azioni di ret t e e ut ilizzando anche conoscenze che già si possiedono.
I ndica a fianco di ciascuna rispost a se si t rat t a di inform azioni diret t e ( casella
1) o inferenziali ( casella 2) e dich ia r a se m pr e qu a li docu m e n t i t i h a n n o
con se n t it o di r ispon de r e , a n ch e qu an do ciò n on t i vie n e r ich ie st o e splicit a m e n t e .
Prendi in considerazione la legge Per la prot ezione del sangue e dell’onore
t edesco ( 1935) e la Dichiarazione della razza ( 1938) . Esse coincidono nello
st abilire rigidam ent e un part icolare diviet o. Quale? E per quale ragione ent ram be at t ribuiscono m olt a im port anza a quest a norm a?
1
2
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Quali alt re disposizioni vengono assunt e nei confront i degli ebrei?
Legge t edesca del 1935
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Dichiarazione it aliana del 1938
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Quali ult eriori disposizioni vengono prese nel 1943 dai fascist i della Repu bblica di Salò?
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Nella Dichiarazione della razza ricorre l’espressione “ cit t adini it aliani di razza
ebraica” . Possiam o analogam ent e parlare di “ cit t adini t edeschi di razza ebraica” , dopo le leggi di Norim berga? Mot iva la rispost a.
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Considera i prot ocolli nazist i del 1942 e le disposizioni fascist e del 1943. Essi riguardano solo gli “ ebrei t edeschi” o gli “ ebrei it aliani” ?
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Le leggi di Norim berga hanno privat o gli ebrei di dirit t i personali ( cioè dirit t i
1 che riguardano l’individuo com e persona) o di dirit t i civili ( cioè dirit t i che ri2 guardano l’individuo com e cit t adino) ? Ponit i la st essa dom anda anche per la
Dichiarazione it aliana del 1938, per i prot ocolli nazist i del 1942 e per le disposizioni fascist e del 1943, e com m ent a le differenze che hai rilevat o.
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I prot ocolli del 1942 parlano di “ soluzione finale della quest ione ebraica” .
Che cosa si int endeva con quest a espressione?
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Com e si configurano, secondo il program m a present at o da Heidrich a Wannsee, le t appe preparat orie alla soluzione finale?
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Quant i erano, secondo l’elenco riport at o nel verbale di Wannsee, gli ebrei
1 che dovevano essere presi in considerazione per la soluzione finale e quant i
2 erano quelli it aliani?
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I ndividua nel verbale e t rascrivi l’espressione che rivela l’im post azione posit ivist ico – darwiniana del razzism o nazist a.
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Quali disposizioni vengono im part it e agli alt i dirigent i nazist i, present i alla
conferenza di Wannsee, per at t uare la soluzione finale?
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I n quali t errit ori d’Europa erano sit uat i i cam pi di st erm inio per soli ebrei?
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I m eccanism i della m em oria sono com plessi e delicat i soprat t ut t o per coloro
1 che hanno vissut o esperienze est rem e com e l’int ernam ent o nei cam pi di
2 st erm inio. Qual è, secondo Pr im o Levi, la finalit à di una m em oria apparent em ent e inut ile com e quella di fissare parole, frasi e suoni senza senso?
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Che ruolo ebbe, secondo Prim o Levi, l’apprendim ent o della lingua del l ager?
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Nel raccont o di Giorgio Bassani il prot agonist a, Geo, adot t a una part icolari s-
1 sim a st rat egia per non dim ent icare e non far dim ent icare. Quale?
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I l raccont o di Bassani m et t e in scena il t em a della t est im onianza dei soprav-
1 vissut i. Perché, a dist anza di dieci anni dalla fine della guerra, quest o t em a
2 divent a in Bassani così urgent e?
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Quando i sopravvissut i alla Shoah iniziarono a t est im oniare la realt à dei la-
1 ger, m olt issim e persone afferm arono di non conoscerne l’esist enza. Quale
2 docum ent o present e in quest o laborat orio m et t e in dubbio t ale afferm azione
e perché?
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Rudolf Höss descrive quali com pit i erano affidat i ai Sonderkom m andos. Da
1 chi erano form at e quest e squadre speciali e che ruolo svolgevano?
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Quali problem i si verificavano durant e la selezione dei deport at i?
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Quale rappresent azione di sé cerca di dare Höss?
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Secondo Levi, quale conseguenza provoca negli int ernat i del lager la condizione di “ essere rist ret t i al m om ent o present e” ?
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Perché Levi afferm a che i salvat i erano quasi t ut t i accom pagnat i da un senso di colpa o di vergogna?
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Quale aspet t o, secondo Ot t o Rosenberger, accom una le vit t im e e i carnefici
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del lager?
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Le t est im onianze di Rosenberg e di Levi concordano nel delineat e i t rat t i
1 fondam ent ali della condizione dei deport at i. Qu ali sono quest i t rat t i?
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Ne L’ist rut t oria, di quali crim ini viene accusat o l’im put at o St ark e nei confront i di chi? Elencali in breve.
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Quali m ot ivazioni adduce l’avvocat o difensore per discolpare St ark?
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int er pr et a r e i document i
A quest o punt o abbiam o a disposizione una cert a quant it à di inform azioni. Si
t rat t a ora di capire che valore dare loro. Per farlo, dobbiam o rit ornare ai docum ent i e sot t oporli ad una nuova serie di dom ande, che non riguarda più ciò che
essi dicono m a ciò che essi sono. Dobbiam o cioè cont est ualizzarli: capire da
che font e provengono, quando sono st at i prodot t i, chi li ha prodot t i, per chi e
per quale scopo ( crit ica delle font i) . Olt re a ciò, pot rebbe essere ut ile prendere
in esam e anche il linguaggio ut ilizzat o, se abbiam o a che fare con docum ent i
scrit t i o orali, oppure la t ecnica con cui il docum ent o è st at o prodot t o. Pot rem o
così com prendere che un docum ent o non è affidabile in assolut o, m a sem pre
nella sit uazione concret a in cui è inserit o.
Svolt a quest a operazione, si può com inciare a m et t ere a confront o e incrociare
le inform azioni, in base alle analogie o alle differenze, alla m aggiore o m inore
im port anza, a rapport i di causa/ effet t o, alla successione t em porale, ecc.
Com pila t ut t e le voci present i nella scheda di cont est ualizzazione, che t rovi
nelle pagine seguent i. Devi indicare per ciascun docum ent o la font e di pr ovenienza, la t ipologia del docum ent o ( pagina st oriografica, art icolo ecc.) , la
dat a, l’aut ore, il dest inat ario, lo scopo per il quale il docum ent o è st at o pr odot t o, il cont est o ( il m om ent o st orico in cui è st at o prodot t o il docum ent o) ,
l’am bit o t em at ico ( per individuarlo im m agina di dover assegnare un t it olo a
ciascun docum ent o) .
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Le inform azioni fornit e da ciascun docum ent o possono riguardare sia la realt à della Shoah, sia il vissut o di chi ne è st at o prot agonist a. Quale t ipo di inform azioni t i sem bra siano post e in prim o piano nei diversi docum ent i, e
quale invece ne disegna lo sfondo?
N°
Prim o piano
Sfondo
La scheda di cont est ualizzazione, e in part icolare i dat i relat ivi alla dat a del
docum ent o, all’aut ore, al dest inat ario, allo scopo e al cont est o, consent ono
di valut are con più precisione i quat t ro docum ent i “ di m em oria” . Su quest a
base, indica in che prospet t iva e con quali finalit à uno st orico può ut ilizzare
corret t am ent e i docum ent i in quest ione.
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Rit ieni che lo st esso discorso possa essere est eso anche ai docum ent i 1, 2,
4 e 5 da una part e, 9 e 13 dall’alt ra? Mot iva le rispost e.
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I docum ent i narrat ivi - m em orie, raccont i, t est im onianze - adot t ano st ili espressivi ( descrit t ivo, eroico, ricercat o,...) che influiscono su com e l’aut ore
rappresent a la realt à che narra. I ndividua per ognuno di quest i docum ent i
gli st ili adot t at i e m et t ili in relazione coi m odi di rappresent azi one.
n°
St ili
Modi di rappresent azione
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Alcuni st orici t endono a m inim izzare la port at a delle leggi razziali fascist e
em anat e a part ire dal 1938. I ncrociando le inform azioni ricavat e dai docum ent i 1 e 3, t i sem bra di avere argom ent i sufficient i per sost enere una t esi
diversa?
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Com e hai not at o, colui che st ende il verbale della conferenza di Wannsee
usa un t ono riservat o e caut o. Com e int erpret i quest a scelt a?
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Confront a le t est im onianze di Rudolf Höss e di Hans St ark, ne L’ist rut t oria.
Tenendo anche cont o del diverso t ipo di docum ent o, Quali som iglianze e
quali differenze rilevi?
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I docum ent i che hai esam inat o avvallano, secondo t e, le argom ent azione difensive di Höss e di St ark?
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scr iv er e
Arriviam o così all’ult im a operazione dello st orico, quella che da il nom e a
t ut t a la st orio/ grafia. Si t rat t a cioè di organizzare le inform azioni in st orie, in
narrazioni, ed arrivare a scrivere un t est o, at t raverso il quale lo st orico p ot rà far conoscere i risult at i della sua ricerca e sot t oporli alla discussione. Se
è efficace, quest o t est o divent erà a sua volt a un docum ent o per alt ri st orici
che vorranno affront are lo st esso t em a.
Scrivi dunque anche t u la t ua st oria sull’argom ent o di quest o laborat orio,
avvalendot i prim a di t ut t o delle inform azioni e delle valut azioni ricavat e dal
lavoro sul t uo archivio. Quest e le puoi int egrare inolt re con le t ue conoscenze
personali,
purché
siano
anch’esse
l’argom ent o.
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docum ent at e
e
coerent i
con