© 2019 Baldini+Castoldi s.r.l. - Milano
ISBN 978-88-9388-198-2
Prima edizione Baldini+Castoldi - La nave di Teseo maggio 2019
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Paola Cosmacini
Un legame sottile
Madame Boivin, Monsieur Tarnier
e l’ostetricia
INDICE
Premessa
Une affaire de femmes
«Incomincia la novella storia»
Madame Boivin
Monsieur Tarnier
Conclusioni
11
17
55
81
135
195
Indice dei nomi
207
PREMESSA
Remonter le temps?
Mais au bout du compte, cette patiente reconnaissance d’un monde disparu, cette quête de
l’autre, n’est-elle pas aussi découverte de soi?
Jacques Gélis
Il parto è un evento fenomenale.
Nel passato non è stato solo questo. Nel parto, vita e
morte sono state in pericoloso e fragile equilibrio: sembrava bastasse un attimo perché il giorno più bello potesse trasformarsi nel più funesto, perché si perdesse la vita
donandola. Le pagine che lo narrano sono costellate di
scene strazianti, di scelte difficili, di drammi, perché tante
volte il parto ha avuto termine con la morte del figlio o
della madre o di entrambi. Alla luce dei tanti momenti
tormentati, le parole del Libro della Genesi «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli» non suonavano allora
come un angoscioso avvertimento, bensì risultavano, nel
momento cruciale, consolatorie e di conforto.
11
Premessa
La differenza sostanziale e drammatica tra il nostro
presente e un passato a noi anche molto prossimo sta nel
fatto che la donna di oggi non contempla la morte come
evento possibile, mentre la donna di ieri ne paventava la
naturale probabilità1.
«L’arte di assistere la partoriente», intesa come
aiuto salvifico dato alla donna in uno dei momenti più
difficili della sua vita, e «l’arte di assistere il neonato»
nelle sue prime ore di vita, per assicurare il regolare
svolgimento dei suoi primi istanti di autonoma esistenza,
erano pertanto, e sono dunque, arti fondamentali; tanto
fondamentali quanto difficili da apprendere, da esercitare,
da tramandare.
La loro lunga storia ha gran parte delle proprie radici
in Francia ove l’arte ostetrica era radicata nell’arcaica
cultura corale femminile risalente alla matrone routinière o mère-tire-monde o femme qui aide oppure bonne
mère o, ancora, mère-mitaine 2. Tutte figure che nei se1
2
«La mortalità per parto è un dato permanente della vita rurale
fino ai primi decenni del XX secolo» e, comunque, nel XVIII
secolo in campagna «l’alta mortalità delle donne e dei bambini, durante il parto, è ammessa come inevitabile, accettabile e
dunque accettata»: così J. Gélis, Sages-femmes et accoucheurs:
l’obstétrique populaire aux XVIIe et XVIIIe siècles, in «Annales», 1977, 32 (5): pp. 927-57, spec. pp. 928 e 940.
Anche laveuse, levandière, ramasseuse, releveuse. Matrone è
però nome che si ritrova in tutta la Francia e che evoca sia l’idea di madre sia l’idea di saggezza dovuta all’età. Cfr. M. Laget,
Naissances: l’accouchement avant l’âge de la clinique, Le Seuil,
Parigi 1982, p. 137.
12
Premessa
coli, per via di quel labile confine proprio del «magico»
sentir femminile, hanno potuto anche essere in odore
di stregoneria3. Nel tempo, il percorso seguìto dalle levatrici e poi, a un certo punto, anche dai giovani chirurghi, sempre più interessati alle dinamiche ostetriche
femminili, appare un processo tormentato e lento che,
già dal XVI secolo, li vede rivaleggiare tra loro in abilità. In particolare, la lunghissima storia delle levatrici è
peculiare non solo perché fatta da donne per le donne4
e dotata nei secoli di autonomo svolgimento, ma anche
perché storia, per così dire, «interstiziale», posto che,
nel suo svolgersi, si ritroverà anche costretta a insinuarsi negli spazi lasciati liberi dall’attività dei chirurghi, i
quali, stimolati ad ampliare il proprio raggio di azione,
tenderanno lentamente ma inesorabilmente a occupare
tutto il campo.
3
4
In Alsazia nel 1600 la Hexenhebamm è la «levatrice-strega» (J.
Gélis, La sage-femme ou le médecin. Une nouvelle conception de
la vie, Fayard, Parigi 1988, p. 50). La questione XI (parte I) del
Malleus Maleficarum, uno dei manuali degli inquisitori pubblicato in Germania nel 1487, diceva: «Quelle streghe che sono
levatrici in vari modi uccidono il bambino concepito nell’utero, e procurano un aborto; o se non fanno questo offrono i
bambini appena nati ai diavoli».
E cfr., seppure in relazione ad altro periodo storico, M.H. Green,
Making Women’s Medicine Masculine: The Rise of Male Authority in Pre-Modern Gynaecology, Oxford University Press, Oxford 2008, dove la conclusione è significativamente intitolata
«the Medieval Legacy: Medicine of, for, and by Women» (pp.
288-324).
13
Premessa
E se si può anche sostenere che l’ostetricia sia nata
all’inizio del XIX secolo in Francia senza contraddire
quanto appena detto è perché proprio in questo torno
di anni l’arte fu qui legittimata a scienza con la formazione della cattedra universitaria all’interno della facoltà di
medicina. Era allora il solo sentiero percorso al pari da
donne e uomini.
La storia di una di queste donne e di uno di questi
uomini è l’argomento qui trattato. La loro città è Parigi.
Parigi «è un vero oceano; gettatevi lo scandaglio, e
non ne troverete mai il fondo, scorretela, descrivetela:
per quanta diligenza adoperiate a percorrerla ed a descriverla; per quanto numerosi ed interessanti siano gli
esploratori di questo mare, vi si troverà sempre un luogo
vergine, un antro sconosciuto, dei fiori, delle perle, de’
mostri, qualche cosa d’inaudito, ma dimenticato dagli
scandagli letterarii»5. E, infatti, ancor oggi è con qualche
difficoltà che si trova il chiostro del monastero di PortRoyal. È un angolo della città carico di storia e ben nascosto. Complice il silenzio che vi regna, si può ancora
ascoltare il suono della campana dell’ancienne chapelle e
ricercare l’antica vita di quei luoghi. Lì lavorò Madame
Boivin. Proseguendo il cammino sulla strada che porta
al Giardino del Lussemburgo, è più facile incontrare,
all’angolo tra l’Avenue de l’Observatoire e la Rue d’Assas, un monumento che raffigura una giovane donna
accanto a un medico. È Monsieur Tarnier. Un piccolo
5
H. de Balzac, Scene della vita parigina, vol. I, Truffi, Milano
1835, pp. 23-4.
14
Premessa
giardino dimenticato e, poco oltre, una scultura in pieno
sole: c’è un legame che unisce questi due «angoli» della
città, entrambi emblemi di antico sapere e poco ricordati, per non dire dimenticati, dagli «scandagli letterarii».
Cerchiamo qui di ritrovarlo perché, seppure in tempi e
con modi diversi, Madame Boivin e Monsieur Tarnier
rappresentarono a Parigi le avanguardie di queste arti
che si imposero nell’Ottocento come scienze e proprio
l’ideale e sottile legame che li unisce ci pare possa non
solo compendiare la stessa storia del parto che nei secoli
passa dalle mura domestiche, dove è aiutato dalle mani
della sapiente levatrice, alla stanza d’ospedale, ove è assistito dagli strumenti del medico esperto, ma anche aiutare a raccontare la storia delle donne6. Di quelle donne
che qui sono soggetto e oggetto, attrici e spettatrici.
È stato giustamente detto che «il modo in cui si
6
Oggi «l’arte di assistere la partoriente» e «l’arte di assistere
il neonato» fanno parte di una duplice specialità medica che
va sotto il nome di ostetricia e peri-neonatologia. L’ostetricia
(da obstare, stare dinanzi) è quella branca della medicina che
studia i fenomeni fisiologici e patologici legati alla gravidanza, dal concepimento sino alla nascita del feto, con riguardo
tanto alla madre quanto al neonato; è scienza che ritaglia il
proprio sapere nel più vasto campo della ginecologia. Per
perinatologia s’intende ciò che interessa madre e figlio nel
periodo perinatale (che è il periodo intercorrente tra il completamento della XXVIII settimana di gestazione e la I-IV settimana di vita). Per neonatologia s’intende la cura dei neonati,
con particolare riguardo alle malattie neonatali e alle nascite
premature.
15
Premessa
considerano i posti rispettivamente di uomini e donne
nelle cure rivolte a gravide e partorienti progredisce ancora oggi»7.
Anche per questo il discorso mi pare attualissimo.
Auteuil, 27 settembre 2018
P.C.
7
F. Leroy, Histoire de naître: de l’enfantement primitif à l’accouchement médicalisé, De Boeck Université, Bruxelles 2002, p. 10.
16
CONCLUSIONI
De certains mots qui sont dans l’histoire n’ont
pas droit à l’histoire.
Victor Hugo
«La nascita ha una storia; e questa storia non può essere
certamente ridotta a una retrospettiva di tecnica ostetrica,
né a uno studio dei rapporti tra levatrice e medico e
nemmeno a quello di una mano posata dall’uomo sul
corpo della partoriente. Essa è tutto questo, ma anche un
po’ di più.»1 Questo «un po’ di più» è per me la storia
personale che ogni levatrice e ogni medico hanno sperimentato nel corso del proprio operare e ogni donna ha
vissuto nel corso della propria vita. È dunque per questo
che, da medico e madre, sono entrata nella vita di una levatrice e di un medico che di questa «storia della nascita»
furono, a Parigi, tra i protagonisti.
Il periodo in cui vissero è il XIX secolo. Madame Boivin nasce prima della Rivoluzione francese, Monsieur
1
J. Gélis, La sage-femme ou le médecin, cit., p. 388.
195
Conclusioni
Tarnier muore dopo la guerra franco-prussiana. Nei
loro anni Parigi «assorbe del mito i caratteri fondamentali: la natura collettiva, unitaria, misteriosa e irrazionale, il senso di fiduciosa continuità nel tempo. Lontana
da ogni elaborazione artificiale di efficienza pubblica e
di bellezza, è un simbolo luminoso che affonda le proprie radici nel buio. Gerusalemme di un mondo laico,
appare come un enorme organismo in movimento, bello perché è vivo, animato nel suo divenire da una vita
sotterranea, piena d’ombre e profonda»2. In questa città «mitica», e in questo lasso temporale, si passa dal
minuetto al valzer, da Cherubini a Debussy (suonando
Chopin), dal tricorno al cilindro, dal cavallo al treno a
vapore, da Ingres a Renoir. Troppe differenze per accostare due vite?
Fatto sta che la parabola del loro operare copre tutto
il «secolo della medicina e della sanità», quando cioè la
medicina clinica, che agli inizi del secolo conosce la propria naissance, nel suo svolgimento secolare approda agli
sviluppi cospicui di fine Ottocento. Un secolo all’inizio
del quale si assaporano ancora gli ultimi lampi di una libertà intellettuale femminile, durante il quale via via la
competenza maschile si appropria dell’antico sapere ostetrico femminile e alla fine del quale la migliorata igiene
delle maternità cambia la condizione di accesso all’ospedale. Un secolo che si situa tra due importanti date della
medicina in Francia: il 10 marzo 1803 e il 30 novembre
2
G. Macchia, Il mito di Parigi. Saggi e motivi francesi, Einaudi,
Torino 1965, p. 341.
196
Conclusioni
1892, quando sono promulgate le due grandi leggi sulla
organizzazione medico-sanitaria3.
All’interno di questo percorso troviamo, quasi agli antipodi, Madame Boivin e Monsieur Tarnier, con la loro
vita lavorativa, sociale, affettiva. Sono due figure complesse e al tempo stesso semplici. Complesse perché il
loro operato è esteso, articolato e corposo; semplici perché entrambe sono completamente votate, senza riserve,
a una medesima passione: la medicina. In comune hanno
avuto per un certo periodo di tempo anche il luogo di lavoro: la Maternité di Port-Royal. È anche per questo che,
io credo, possano essere presi quali casi emblematici per
svelare le due facce, maschile e femminile, dell’arte ostetrica durante il suo divenire ottocentesco e, al contempo,
per aiutare a comprendere la differente situazione nella
quale, all’epoca, venivano a trovarsi uomini e donne nei
confronti della scienza medica.
Stéphane Tarnier è in tutto e per tutto uomo di scienza, dal classico percorso accademico. Figlio di medico,
bravissimo studente, brillante giovane medico, ostetrico
di grande perizia, diventa professore d’indubbio potere e
d’indiscussa autorevolezza. Il suo nome rimane legato a
un segno clinico di imminente minaccia d’aborto4. Egli al3
4
P. Guillaume, B. Hoerni, 1803: le Consulat organise la médecine, in «La Revue du Praticien», 2003; 53: 1619-21. B. Hoerni,
La Loi du 30 novembre 1892, cit.
P.E. Lawler, F.C. Lawler, M.J. Bulfin, Tarnier’s sign, an aid in
the diagnosis of inevitable abortion, in «AJOG», 1958, 75 (1):
60-2.
197
Conclusioni
larga i suoi interessi prendendosi cura non solo della donna gravida, ma anche del «prodotto del concepimento» e
dando grande importanza alla vita nascente5. Incoraggia
un approccio perinatale globale comprendente madre e
figlio, e dà così il via, inventando la couveuse, a perinatologia e neonatologia. Anche per questo, alla sua morte, dopo
che il corteo di studenti ebbe accompagnato il feretro al
cimitero di Digione6, venne decisa la costruzione del monumento che lo celebra, poi eretto sul muro esterno della
clinica ostetrica in rue d’Assas7. Pare che al momento del
disvelamento dell’altorilievo in marmo, l’ammirazione sia
stata grande per la perfetta resa iconica. «Siamo colpiti da
questa espressione di bontà sorridente e fiduciosa che costrinse all’adorazione tutti coloro i quali, ricchi e poveri,
misero nelle sue mani le sorti proprie e quelle dei figli.»8
5
6
7
8
C. Rollet, The debut of neonatal medicine in the XIX century, in
«Bull Acad Natl Med», 2000; 184 (9): 1853-63.
V. de Parades, Etienne Stéphane Tarnier, cit., p. 149.
Scolpito da Denys Puech (1854-1942), il Monument au professeur Tarnier è dedicato «Au Maître qui consacra sa vie aux
mères et aux enfants». Tarnier è rappresentato in tenuta da
ospedale (cioè con blusa e grembiule), accanto a una giovane
madre allettata la quale tiene tra le braccia il figlioletto. Ai piedi
del letto, è una couveuse con un neonato. Finanziato per sottoscrizione da collègues, élèves, amis et admirateurs, fu inaugurato il 1° giugno 1905. Cfr. anche la pagina del sito Himetop. The
History of Medicine Topographical Database http://himetop.
wikidot.com/stephane-tarnier-s-monument
E. Bonnaire, Inauguration du monument Tarnier, in «Presse
médicale», 1905; 44: 353-4.
198
Conclusioni
Nella grande Parigi, questo monumento è a pochi passi dal giardino dove una giovane Madame Boivin amava
riposare9.
L’importanza della sua opera fu riconosciuta subito
dopo la morte, quando venne reso omaggio anche al titolo
tanto contrastato e criticato in vita: quello di medico. Già
nel 1841, anno della sua morte, è ricordata infatti come
«una delle più abili levatrici e la donna medico dei tempi
moderni»10, «la cui abilità nell’arte della scienza ostetrica, e anche generalmente in medicina, fu così grande che
venne investita con la laurea in medicina»11. Dal 1902 non
un monumento, bensì una delle sale della allora rinnovata Maternité prese il nome di questa femme de coeur, de
vertu e de science, descritta come tale alla sua morte12; e
ricordata anche da Florence Nightingale nei propri scritti13. Oggi, nella Maternité nuovamente ricostruita, non vi
è più un ambiente a lei dedicato né si sa dove piangerla.
9
10
11
12
13
Cfr. A. Lepic, Paris caché. 120 lieux inattendus à découvrir, Parigramme, Parigi 2009.
Così in «Revue scientifique et industrielle», 1841, 5: 447.
Obituary. Madame Boivin, in «The Boston Medical and Surgical Journal», 1841, 24 (26): 432.
A. Carol, Sage-femme ou gynécologue?, cit., p. 12; A.J. Jourdan,
Boivin, cit., p. 176. «Madame Boivin è stata la donna medico
più prolifica e i suoi scritti sono stati tutti di prim’ordine»: E.
Cordell, Woman as a Physician, cit., p. 355.
L. McDonald (a cura di), Florence Nightingale on Women, Medicine, Midwifery and Prostitution, Collected works of Florence Nightingale, vol. 8, Wilfrid Laurier University Press, Waterloo (Ontario) 2005, p. 328.
199
Conclusioni
È forse anche per questo che oggi il nome di Madame
Boivin viaggia nello spazio legato a uno dei crateri del
pianeta Venere.
Marie-Anne Boivin è in tutto e per tutto donna di
scienza, dal «classico» percorso sui generis. Appassionata, studiosa, sincera, lavora molto per farsi valere, e prova
a non reprimere del tutto la propria indole femminile,
la propria femminilità, per entrare nel mondo scientifico
maschile. Ci riesce: «sebbene molti professori tedeschi
si rivolgessero a lei con il titolo di vir doctissimus, rimase
donna dai modi semplici e dalla condotta esemplare»14
e, «ancorché savante, non aveva completamente divorziato con le convenzioni del suo sesso. Sapeva discutere,
raccontare, conversare con bonarietà, talvolta addirittura anche con spirito; e non mancava di naturalezza»15.
La sua storia parla di femminismo ante-litteram vissuto
proprio sulla scia del movimento intellettuale di fine Settecento. Un proto-femminismo non urlato, bensì vissuto
sulla propria pelle con ferma coerenza e intransigente
onestà intellettuale e per ciò forse ancora più convincente. Negli anni in cui la cura del parto, da sempre esercitata in campo esclusivamente femminile, nel ricercare
la propria episteme scientifica «cambia campo», questa
donna, cogliendo la trasformazione sul nascere, coerentemente con se stessa, non può fare che una cosa sola:
cambiar campo anche lei e diventare medico. Fu dunque
14
15
Obituary. Madame Boivin, in «Provincial Medical and Surgical
Journal», 1841, 27 (2): 178.
Così in «Revue scientifique et industrielle», 1841, 5: 448.
200
Conclusioni
ostetrica, nella doppia veste di antica levatrice e di medico «moderno», cioè in quella di un medico che unisce
la pratica clinica all’insegnamento au lit de malade e alla
ricerca. Nella Francia post-rivoluzionaria, Marie-Anne
Boivin declina al femminile il mestiere medico, allora
solo maschile. Possiamo dire, con le sue stesse parole,
che fu proprio lei la sage-femme che raggiunse la hauteur
de ces hommes célèbres16.
Chissà se condividendo e comunque osservando in
gran parte convenzioni e divieti imposti allora dalla società, Marie-Anne Boivin mise in pratica e realizzò ciò che
aveva sognato da bambina a Montreuil e che si era ripromessa, da ragazza, negli anni vissuti a Étampes. E lasciò un
segno durevole. Il grandissimo rimpianto di questa femme de science – e, possiamo ben dire, il nostro – fu quello
del mancato riconoscimento del suo valore da parte della
«grande dame de la science», come è chiamata l’Académie
national de Médecine.
Nelle parole dei due protagonisti si sente sempre la
passione per lo studio, la ricerca, la sperimentazione e,
al contempo, la naturale dedizione verso la persona sofferente. Il loro contributo scientifico, destinato da entrambi tanto alle levatrici quanto ai medici, è decisamente
corposo17. Il modo di scrivere, sempre rigoroso, rimane
16
17
Vedi nota 52 (Cap. Madame Boivin).
Per quanto riguarda le sages-femmes, su ventimila formate in
Francia nel XIX secolo, solo ventisette hanno pubblicato e
Madame Boivin è colei che ha scritto di più (C. Bourse, La
gynécologie-obstétrique du début du XIXe siècle, cit., p. 40).
201
Conclusioni
al contempo elegante, piano e coinvolgente. Già a fine
Ottocento di Madame Boivin si diceva che «non solo
comprendeva a fondo la materia, ma che anche sapeva
come scrivere con lucidità»18. Ogni pagina racconta della
fatica del lavoro quotidiano, raramente interrotto, e della volontà sincera di far bene. I due non si conobbero,
ma ci sembra di poter dire che a Parigi, nel XIX secolo, Madame Boivin e Monsieur Tarnier si passarono di
mano il testimone della scienza ostetrica e ginecologica:
mani piccole e nude, quelle femminili di inizio secolo, e
mani grandi e «armate», quelle maschili di fine secolo, ma
sempre animate da un identico spirito medico «avanguardista», che rappresenta il vero motore di una ostetricia
d’ancien régime verso l’alba della ostetricia moderna.
All’inizio del XX secolo, con l’accresciuto controllo
igienico dello spazio ospedaliero (che portò alla sconfitta
della febbre puerperale), con la perfezionata tecnica chirurgica (che consentì di praticare il parto cesareo), con
i vapori anestetizzanti e con l’introduzione delle incubatrici, le maternità lasceranno il posto ai «servizi di ginecologia e ostetricia» dove l’accoucheur sarà l’obstétricien
chirurgical, il chirurgo ostetrico in camice bianco; e la
sage-femmme sarà alle sue dipendenze.
Dal secondo dopoguerra, le cose sono di molto cambiate pur se «non bisogna dimenticare che, nonostante i
grandi progressi occorsi nei secoli, la nascita resta sempre
per la madre e il bambino una prova vitale disseminata
18
H. Robb, Madame Boivin, cit., p. 62.
202
Conclusioni
di insidie»19. I medici, facendo autocritica e quindi riconoscendo che spesso in ospedale la donna «si allontana
dalle sue sensazioni rimanendo sola»20, hanno recuperato
il senso di solidarietà e di cura che la comunità femminile
ha da sempre riservato alla partoriente e, dagli anni Settanta del secolo scorso, proprio grazie agli insegnamenti
dei francesi Frédérick Leboyer e Michel Odent, hanno
aiutato la donna a riappropriarsi consapevolmente del
momento del parto21. Un aiuto che via via si è consolidato anche grazie alla formazione delle donne medico
le quali oggi possono liberamente ripensare «a tutte le
letture sulla sacralità della nascita, a tutta l’iconografia,
al vecchio e buon Frédérick Leboyer, al suo manifesto
sulla nascita senza violenza, sull’arte di partorire, alla furia di Demetra quando perde la figlia, alle Madonne con
il bambino e alle Madonne sotto la croce […] alla forza
creatrice indistruttibile di queste donne che affrontano la
gravidanza giocandosi, in certi casi, la vita per il sorriso
di un neonato»22 e riportare consapevolmente la figura
femminile, declinata nelle varie figure (levatrice-medicomadre), al centro della scena del parto. Che, vale la pena
a questo punto ricordare, è processo fisiologico e non
atto medico.
19
20
21
22
Cfr. F. Leroy, Histoire de naître, cit., p. 11.
D. Calistri, W. Costantini, Ostetrica, cit., p. 1631.
Frédérick Leboyer, Pour une naissance sans violence, Seuil, Parigi 1974; Michel Odent, Bien naître, Seuil, Parigi 1976.
Così M.P. Pisoni, Ma-donne. Racconti di maternità attuali e di
infanzie passate, Piccin, Padova 2018, p. 31.
203
Conclusioni
La storia di Madame Boivin e Monsieur Tarnier finisce qui.
Mentre l’ideale legame che li unisce – espresso da quei
due angoli di Parigi da cui siamo partiti e ai quali poi, con
lungo giro, siamo ritornati – ci pare possa grosso modo
poter compendiare la stessa storia del parto, è un fatto
che un dialogo, anch’esso ideale, tra questi due medici è
stato impossibile. Non tanto perché sono vissuti in tempi
non coincidenti, ma perché l’operato femminile non è stato riconosciuto al pari di quello maschile e, quindi, mentre Madame Boivin si confronta con il lavoro dei «colleghi», è stato impossibile da parte di Monsieur Tarnier,
che sempre si confrontava con coloro che lo avevano preceduto, poter prendere in considerazione anche Madame
Boivin come interlocutrice parigrado. E con lei dialogare,
seppur virtualmente.
Ciò detto, si fa fatica ancora oggi a conoscere e, quindi, a riconoscere l’operato di donne che hanno speso una
vita nello svolgimento della loro professione, così come è
con difficoltà che si ricordano le vite di donne che hanno
perso la vita donandola. Queste donne, che rimangono
silenziose tra le pagine della storia, proprio come in silenzio hanno lavorato e vissuto, e che appaiono in tutta
la loro forza appena riaffiorano dalla memoria, aspettano
solo la voce di altre donne per trovare il posto che spetta
loro23.
La memoria infatti «non è che un elemento dell’identità,
23
Il doveroso riferimento è a M. Perrot, Les femmes ou les silences de l’histoire, Flammarion, Parigi 1998.
204
Conclusioni
ma è un elemento indispensabile; non sarà sufficiente a
dire chi noi siamo, ma senza di lei non lo sapremo mai»24.
Anche questo è une affaire de femmes di cui le faible, deuxième sexe deve, come può e come sa, farsi carico.
24
Così Y. Knibiehler e C. Fouquet, La femme et les médecins, cit.,
p. 11 («la memoire n’est sans doute qu’un élément de l’identité,
mais c’est un élément indispensable; elle ne suffirà pas à dire
qui nous sommes, mais sans elle nous ne le saurons jamais»).
205
INDICE DEI NOMI
Alpini, Prospero 106
Amar, Jean-Pierre-André 64
Andral, Gabriel 132
Andry, Charles-Louis-François
90, 178
Aristotele 19, 106
Arnauld, Angélique 69
Arneth, Franz 153
Astruc, Jean 43
Auvard, Pierre-Victor-Adolphe
178-179
Auvity, Jean-Abraham 178
Avicenna 19
Bachasson, Jean-Pierre 95,
103
Bar, Paul 175, 184
Baron, John 116
Barthélémy, Toussaint 192
Baudelocque, Jean-Louis 6566, 70-72, 76-78, 90-91,
95, 119, 171
Beauvalet-Boutouyrie, Scarlett
21, 71, 114, 126, 148, 180
Béclère, Antoine 192
Benedetto XIV (papa) 124
Bernard, Claude 138, 159
Bertin, Exupère Joseph 43
Bichat, Marie-Françoise-Xavier
134
Bienassis, Paul 19
Bigeschi, Giovanni 107-108,
110
Blunt, J. vedi Fores, S.W.
Boerhaave, Herman 56, 61,
107
Boivin Gillain, Marie-Anne
Victoire (Madame Boivin)
14-15, 79, 81-83, 85-90,
92, 94, 96-99, 101-103,
105-108, 110, 112-116,
120-125, 128-136, 147,
170-171, 185, 195, 197,
199-202, 204
207
Indice dei nomi
Boivin, Jacques-Louis 88
Boldini, Giovanni 176
Bonaparte, Carlo Luigi Napoleone (Napoleone III) 140,
159
Bonaparte, Napoleone 72,
78, 95, 102-103, 140
Bonnaire, Érasme 184
Bouchacourt, Antoine 172
Bourgeois, Louyse (Boursier)
22-23, 31, 36, 106-107
Boursier, Martin 22
Bozzi Granville, Augustus
92, 123-124
Brès, Madeleine 110
Brownsword, Elizabeth 124
Budin, Pierre-Constant 164166, 168, 179, 184, 190
Busch, Heinrich 120
Cabanis, Pierre-Jean-Georges
127, 130
Carlo Augusto di Sassonia
(duca di Weimar) 57
Carlo Filippo, conte d’Artois
87
Carlotta Augusta di Hannover
(principessa) 45
Carlotta di Prussia 104
Caterina de’ Medici 22
Cazeaux, Paulin 158, 173,
184-185
Celso 106
Chamberlen, Hugh 41
Chantreuil, Gustave 184
Chapman, Edmund 41
Chaptal, Jean-Antoine 72, 89
Charcot, Jean Martin 191
Chauliac, Guy de 170
Chaussier, François 90-91,
94-95, 100, 105-106
Cherubini, Luigi 196
Chiappari, Giuseppe 97
Chopin, Fryderyk 196
Clarke, John 36, 49
Cloquet, Jules-Germain 120
Cristina di Lorena 37
Crosse, John 91
Cruveilhier, Jean 126
Cullen, William 43, 52
D’Alembert, Jean Baptiste Le
Rond 43
Dame Jonet vedi Dugès,
Marie Jonet
Danyau, Antoine 141, 155156
Dassy, François 84, 87
David, Jacques-Louis 58, 87
Debussy, Claude 196
208
Indice dei nomi
de Guerchy, Mademoiselle
37
de La Tour d’Auvergne,
Madeleine 22
de La Vallière, Mademoiselle
36-37
de Ligniville, Anne-Catherine
(Madame Helvétius) 62
Delpech, Auguste 141
De Nittis, Giuseppe 176
Denuncé, Jean-Louis 178
Depaul, Henri 155-156
Desault, Pierre Joseph 76
Desbois de Rochefort, Louis
61
de Tencin, Claudine Alexandrine
Guérin 43
de Vermont vedi Toussaint de
Vermont, Charles
Diderot, Denis 33
Dioscoride 106
Dottor Granville vedi Bozzi
Granville, Augustus
Doublet, François 50, 52
Dubois, Antoine 76-77, 9091, 94, 105, 110-111, 114,
129
Dubois, Paul 114, 125-127,
133, 144, 153, 155-156,
173
Duca di Weimar vedi Carlo
Augusto di Sassonia
du Fot, Anne Amable Augier
66
Dufriche Desgenettes, RenéNicolas 121
Dugès, Antoine-Louis 100,
113, 128-130, 135
Dugès, Marie Jonet (Madame
Dugès) 70
Dugès, Pierre Augustin 100
Duméril, André-Marie-Constant
120, 129
Dupuytren, Guillaume 93,
111, 132
Dürer, Albrecht 18
Dutertre, André 95
du Tertre, Marguerite 24
Élisabeth de France vedi
Élisabeth Philippe Marie
Hélène de France
Élisabeth Philippe Marie
Hélène de France (Madame Élisabeth) 83-87,
102
Enrico IV di Francia (Enrico
il Grande) 36
Eucharius Rösslin 19
209
Indice dei nomi
Farquhar, sir Walter 92
Federico Guglielmo III di
Prussia 104
Félix de Tassy, CharlesFrançois 24
Feodorovna, Alexandra 104
Feodorovna, Marija (Sofia
Dorotea di Württemberg,
imperatrice di tutte le
Russie) 104
Ferrario, Francesco 105, 171
Flaubert, Caroline 141
Fonrouge (stampatore) 122
Fores, S.W. (pseudonimo J.
Blunt) 36
Fourcroy, Antoine-François
60
Frank, Johann Peter 145
Fried, Jean-Jacques 29
Frigerio (farmacista) 125
Frochot, Nicolas 95-96
Galeno di Pergamo 19, 106
Galilei, Galileo 37
Galli, Giovanni Antonio 124
Gallien, Jeanne 120
Garrett, Elizabeth 110
Gélis, Jacques 30
Gillain, Marie-Anne Victoire
vedi Boivin Gillain, Marie-
Anne Victoire (Madame
Boivin)
Giorgio I di Gran Bretagna
27
Giorgio IV del Regno Unito di
Gran Bretagna e Irlanda e
di Hannover 45
Giulio Cesare 170
Giuseppe II d’AsburgoLorena 59
Goethe, Johann Wolfgang
von 57-58
Goldoni, Carlo 83
Gontcharov, Catherine 110
Gordon, Alexander 49, 152
Gouges, Olympe de vedi
Gouze, Marie
Gouze, Marie (Olympe de
Gouges) 62-64, 94
Grain (chirurgo) 27
Guillemeau, Jacques 21, 23,
107
Guillois, Alfred 64
Hervieux, Jacques 155-156,
189
Holleville, Marguerite-Caroline 127
Honoré (Monsieur, chirurgobarbiere) 36
210
Indice dei nomi
Imperatrice di tutte le
Russie vedi Feodorovna,
Marija (Sofia Dorotea di
Württemberg, imperatrice
di tutte le Russie)
Ingres, Jean-Auguste-Dominique 196
Ippocrate 19, 51, 106
Jenner, Edward 116
Joulin, Désiré-Joseph 173
Jouy, Jeanne 139
Lacassagne, Alexandre 64
Lachapelle Dugès, MarieLouise (Madame Lachapelle) 70-72, 88, 90, 94,
99-101, 104, 111, 128-129,
147, 158, 185
Laënnec,
René-ThéophileHyacinthe 112-113, 119,
127
La Mettrie, Julien Offray de
38
Langlet,
Charles
(detto
Lachapelle) 70
La Peyronie, François Gigot,
de 42-43
Larrey, Dominique-Jean 121
Le Boursier du Coudray,
Angélique Marguerite (Madame du Coudray) 30-34,
56, 72, 89
Leboyer, Frédérick 203
Le Chapelier, Isaac René Guy
54
Le Fort, Léon 148, 154
Legrand, Madeleine Catherine
114
Leibniz, Gottfried Wilhelm
von 47
Le Jumeau de Kergaradec,
Jacques Alexandre 113
Le Monnier, Louis-Guillaume
84
Lenoir, Adolphe 147, 162,
184
Leopoldo I (Leopoldo di
Sassonia-Coburgo-Gotha)
137
Leroy, Alphonse Louis 56,
65, 71, 77
Le Roy, Pierre Gilbert 54
Leszczyńska, Marie 83
Le Tonnelier de Breteuil,
Gabrielle-Émilie (marchesa
du Châtelet o Madame du
Châtelet) 46-48
Levret, André 38-39, 41, 44,
56, 164
211
Indice dei nomi
Lévy, Jeanne 110
Lister, Joseph 168, 175
Londe, Albert 191
Long, Crawford Williamson
136
Louis, Antoine 42
Luigi IX di Francia 102
Luigi XIII di Francia (il
Giusto) 69
Luigi XIV di Francia (Re
Sole) 23, 36
Luigi XV di Francia (il
Beneamato) 30, 42
Luigi XVI di Francia 51, 58,
83-84
Luigi XVIII di Francia (il
Desiderato) 78, 87, 102
Luigi Filippo vedi Luigi
Filippo I di Francia
Luigi Filippo I di Francia
125, 140
Luigi Stanislao, conte di
Provenza 87
Madame Alliot 189
Madame de Neuperg 119
Madame du Châtelet vedi
Le Tonnelier de Breteuil,
Gabrielle-Émilie (marchesa
du Châtelet)
Madame du Coudray vedi
Le Boursier du Coudray,
Angélique Marguerite
Madame Dugès vedi Dugès,
Marie Jonet
Madame
Élisabeth
vedi
Élisabeth Philippe Marie
Hélène di Francia
Madame Helvétius vedi de
Ligniville, Anne-Catherine
Madame Henry 189-190
Madame Lachapelle vedi
Lachapelle Dugès, MarieLouise
Madame Royale vedi Maria
Teresa Carlotta di BorboneFrancia
Mademoiselle Bataille 190
Mallarmé, Stéphane 192
Marchal, Eugène 154
Marchesa du Châtelet vedi
Le Tonnelier de Breteuil,
Gabrielle-Émilie (Madame
du Châtelet)
Mareschal, Georges 42
Maria Antonietta di Francia
50, 59, 66, 84, 98
Maria de’ Medici 22
Maria Giuseppina di Sassonia
38
212
Indice dei nomi
Maria Teresa Carlotta di BorboneFrancia (Madame Royale) 66
Maria Teresa d’Austria 97
Marie-Antoinette vedi Maria
Antonietta
d’AsburgoLorena
Martinenq, Louis 144
Masson (Editore) 147
Mauduit, Antoine-René 83
Mauquest de La Motte,
Guillaume 26
Mauriceau, François 24-27,
97, 107, 136, 170-171
Maygrier, Charles 184
Meli, Domenico 99
Mesnard, Jacques 107
Michaelis, Gustav Adolph
153
Millot, Jacques-André 66
Mirabeau, Gabriel-Honoré
de Riqueti, conte di 96
Montesquieu, Charles de
Secondat, barone di 47
Moreau,
François-Joseph
126, 172
Morgagni, Giovanni Battista
119
Morton, William Thomas
Green 136
Moscati, Bernardino 97
Napoleone III vedi Bonaparte,
Carlo Luigi Napoleone
Necker, Jacques 62, 147
Newton, Isaac 47
Nicola I di Russia (Nicola
Romanov) 104
Nightingale, Florence 199
Numa Pompilio 170
Odent, Michel 203
Oudin, Paul 192
Ould, sir Fielding 36
Pajot, Charles 137, 164-165,
173
Palfijn, Jan 53
Palm d’Aelders, Etta 63
Paolo I di Russia 104
Paré, Ambroise 21-23, 40
Pasteur, Louis 155-157, 159
Payerne, Jacques 27
Pinard, Adolphe 164, 168169, 177, 191-192
Plinio il Vecchio 19, 170
Pope, Alexander 106
Porro, Edoardo 174-175
Portal, Antoine 118-119, 121
Potain, Pierre 160-161
Potocki, Julien 191
Pott, sir Percival 117
213
Indice dei nomi
Pozzi, Samuel 161
Principessa Charlotte vedi
Carlotta
Augusta
di
Hannover (principessa)
Proust, Adrien Achille 150,
157
Proust, Marcel 150, 161
Proust, Robert 150
Puech, Denys 198
Puritz Manasse, Ernestine
110
Putnam, Mary 110
Settala, Ludovico 106
Simpson, James Young 137
Škoda, Josef 154-155
Smellie, William 44
Solayrès de Renhac, François
Louis Joseph 66
Strother, Edward 45
Sue, Jean-Joseph 127
Rasori, Giovanni 98
Récamier, Joseph 111
Renoir, Pierre-Auguste 196
Richard, Fleury François 85
Rokitansky, Karl von 155
Romanov, Nicola vedi Nicola
I di Russia
Röntgen, Wilhelm Conrad
191-192
Rousseau, Jean-Jacques 52,
59, 64-65
Rousseau, Suzanne Bernard
65
Rousset, François 170
Tarnier, Étienne vedi Tarnier,
Stéphane Étienne (Monsieur)
Tarnier, Stéphane Étienne
(Monsieur) 14-15, 135,
138-141, 143-150, 153156, 158-169, 173-180,
182-190, 192-193, 196198, 202, 204
Tenon, Jacques-René 66-67
Théis, Constance Marie de
115
Thiers, Adolphe 159
Toussaint
de
Vermont,
Charles 66, 98, 119
Trélat, Ulysse 154
Trotula de Ruggiero 106
Turgot, Anne-Robert-Jacques
50
Sée, Marc Daniel 147
Semmelweis, Ignác 151-155
Vaillant, Charles 192
Valota, Orazio 94, 97-98
214
Indice dei nomi
Van Huevel, Jean-Baptiste
123, 162
Velpeau, Alfred Armand
Louis Marie 28, 137, 144145, 185
Vespa, Giuseppe 108
Vicq d’Azyr, Félix 50, 59, 60
Vittoria, regina (del Regno
Unito di Gran Bretagna e
Irlanda) 137
Voillemier,
Léon-Clément
155-156
Voltaire (François-Marie Arouet)
43, 47-48, 83, 106
Wakley, Thomas 138
Warren, John Collins 136
Wendell Holmes, Oliver 151
Wiltshire, Alfred 165
Worth, Jennifer 81
Wyttembach, Daniel Albert
120
Zandomeneghi, Federico 176
Zola, Émile 81
215