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ELISA SALA, Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano: il viaggio come esperienza cognitiva nei taccuini dell‟architetto Rodolfo Vantini.

Rodolfo Vantini (1792-1856) lived the Italian historical, social and cultural context of the early 19th century with enthusiasm, devoting himself to various aspects of architecture. One of the most interesting topics in his personal records is his travels, particularly in Italy, aimed at the development of professional relationships and the satisfaction of his innate curiosity. He summarized his impressions in small notebooks, sometimes later updated, and in letters to close friends. He describes urban realities, architecture, colors and scents with a romantic approach. Vantini relies on the written text as primary medium, with the addition of a few stylized drawings. The current study, focused on the sojourns in Naples of 1823, 1841 and 1845, discusses Vantini‟s ability to synthesize urban reality and landscapes, in a balance of emotional engagement and technical observation, and to approach his travels as important steps of his professional activity.

Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio Old and New Media for the Image of the Landscape TOMO PRIMO Costruzione, descrizione, identità storica Construction, Description, Historical Identity a cura di Annunziata Berrino e Alfredo Buccaro CIRICE e-book edito da CIRICE - Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea Università degli Studi di Napoli Federico II 80134 - Napoli, via Monteoliveto 3 www.iconografiacittaeuropea.unina.it - cirice@unina.it Collana Storia e iconografia dell’architettura, delle città e dei siti europei, 1 Direttore Alfredo BUCCARO Comitato scientifico internazionale Aldo AVETA Gemma BELLI Annunziata BERRINO Gilles BERTRAND Alfredo BUCCARO Francesca CAPANO Alessandro CASTAGNARO Salvatore DI LIELLO Antonella DI LUGGO Leonardo DI MAURO Michael JAKOB Paolo MACRY Andrea MAGLIO Fabio MANGONE Brigitte MARIN Bianca Gioia MARINO Juan Manuel MONTERROSO MONTERO Roberto PARISI Maria Ines PASCARIELLO Valentina RUSSO Daniela STROFFOLINO Carlo TOSCO Carlo Maria TRAVAGLINI Carlo VECCE Massimo VISONE Ornella ZERLENGA Guido ZUCCONI Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio / Old and New Media for the Image of the Landscape Tomo I - Costruzione, descrizione, identità storica / Construction, Description, Historical Identity a cura di Annunziata BERRINO e Alfredo BUCCARO © 2016 by CIRICE ISBN 978-88-99930-00-4 Si ringraziano Università degli Studi di Napoli Federico II - Dipartimento di Architettura, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, Dipartimento di Studi Umanistici, Scuola di Specializzazione per i Beni Architettonici e del Paesaggio, Institut Universitaire de France, Seconda Università degli Studi di Napoli, Università degli Studi del Molise, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Ist. Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo, Ist. Tecnologie della Costruzione, Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, Associazione Italiana Ingegneri e Architetti Italiani, Associazione eikonocity, Unione Italiana Disegno. Si ringraziano inoltre Marco de Napoli e Nunzia Iannone. Contributi e saggi pubblicati in questo volume sono stati valutati preventivamente secondo il criterio internazionale della Double-blind Peer Review. I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. L’editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali riproduzioni tratte da fonti non identificate. Indice del tomo primo / Contents of the first volume Costruzione, descrizione, identità storica Construction, Description, Historical Identity a cura di / edited by Annunziata Berrino, Alfredo Buccaro Introduzione / Introduction 23 Storia e media dell’iconografia del paesaggio: spunti di riflessione History and Media of Landascape Iconography: some reflections Alfredo Buccaro Parte I / Part 1 La costruzione storica dell’immagine del paesaggio urbano e rurale tra architettura, città e natura The historical construction of the image of urban and rural landscapes among architecture, city and nature 35 Il paesaggio come memoria di viaggio. Gli architetti scandinavi e il mito del paesaggio italiano nel primo Novecento The landscape as a travel memory. Scandinavian architects and the myth of the Italian landscape in the early twentieth century Fabio Mangone Città e paesaggi dell’Antico / Cities and landscapes of the Ancient theme 45 Paesaggi dell’Antico in età medievale e moderna: l’exemplum flegreo Antique landscapes in the Middle and Modern Age: the phlegraean exemplum Salvatore Di Liello 59 Segni di Roma antica per le scelte di regime a Napoli. Le scoperte archeologiche alla Mostra d’Oltremare Signs of ancient Rome for the regime choices in Naples. The archaeological discoveries in the Mostra d’Oltremare Francesca Capano Contributi / Papers 73 Cuma, polis insulare Cuma, insular polis Lilia Pagano 83 Attualità dell’antico: una stanza archeologica per lo stretto di Messina The actuality of the ancient: an archeological room for the strait of Messina Giovanna Falzone 93 Lettura del sistema storico-ambientale della campagna romana: la struttura della forma fisica e il simbolismo interpretativo Reading historical and environmental systems of the Roman countryside: the structure of the physical shape and the interpretive symbolism Maria Grazia Cianci, Sara Colaceci 3 103 Il rudere e la città contemporanea. Comprensione, tutela e valorizzazione delle aree archeologiche urbane: il caso romano The ruin and the contemporary city: understanding, protection and promotion of urban archaeological sites - the case of Rome Anna Rutiloni 117 Archeologia e paesaggio nella Villa del Casale di Piazza Armerina. La costruzione di un’identità territoriale Archaeology and landscape in the Roman Villa at Casale, near Piazza Armerina, Sicily: the construction of a territorial identity Maria Rosaria Vitale, Fausto Carmelo Nigrelli, Giulia Di Dio Balsamo 127 La formazione dei villaggi rurali in Libia (1933-1940). Aspetti architettonici e urbanistici dei centri urbani fra preesistenze classiche ed orientamenti moderni The formation of rural villages in Libya (1933-1940): architectural and planning aspects of urban centers, from classic pre-existence to modern guidelines Marco de Napoli 139 Una storia nascosta: il paesaggio di Iasos A hidden history: the landscape of Iasos Lucia Cianciulli, Paola Orlando, Raffaella Pierobon Benoit 149 Siracusa nelle descrizioni dei viaggiatori tra il XVIII e il XIX secolo th th Syracuse in the descriptions of 18 and 19 century travellers Giancarlo Germanà Bozza 161 I porti del Mediterraneo nel diario di viaggio di Konrad Grünenberg (1487) Mediterranean ports in Konrad Grünenberg’s travel’s diary (1487) Danila Jacazzi 171 Da Akrágas a Girgenti. Architettura e paesaggio nelle descrizioni e nell’iconografia della “città dei templi” fra Settecento e Ottocento From Akrágas to Girgenti: architecture and landscape in descriptions and drawings of the “città dei templi” th th in the 18 and 19 centuries Maria Sofia Di Fede 181 Vetus adversus novum: la antigüedad clásica como piedra angular de la iconografía de las ciudades gallegas Vetus adversus novum: classical antiquity as an essential element in the iconography of Galician cities Ana E. Goy Diz 191 La tomba di Terone ad Agrigento nei disegni degli allievi dell’École des Beaux-Arts The tomb of Theron in Agrigento in the drawings of the students of the École des Beaux-Arts Giuseppe Antista, Vincenza Garofalo 203 Il racconto di Pompei nel ‘Monitore’ The Pompeii story in the ‘Monitore’ Giovanna Formisano 215 La percezione dell’architettura antica di Roma nell’opera italiana di Jean-Baptiste-Camille Corot The experience of ancient Roman architecture in Jean-Baptiste Camille Corot’s Italian works Anna Ciotta 231 La collezione dei disegni romani di James Gibbs: spazialità e temporalità dell’antico nelle rappresentazioni di alcuni artisti del Settecento th James Gibbs’ Roman drawing collection: spatiality and temporality of antiquity in illustrations by 18 century artists Barbara Tetti 239 Roma nel diario di viaggio di Alessandro Galilei Rome in the travel diary of Alessandro Galilei Rosa Maria Giusto 249 José de Hermosilla y Sandoval (1715-1776). Lo studio dell’antico e la costruzione della Madrid borbonica al tempo di Carlo III: il progetto del paseo del Prado José de Hermosilla y Sandoval (1715-1776): the study of the ancient and the development of Bourbon Madrid in the time of Charles III - the design of the Paseo del Prado Andrea Giovannini 259 Vedute e piante come fonte per lo studio della topografia della città antica: il caso di Velletri Views and plans as a source for the study of urban ancient topography: the case of Velletri Cristiano Mengarelli 4 269 Il tema dell’antico nell’opera di Alessandro Baratta e la ritrovata Cavalcata del 1632 The theme of the ancient in the work of Alessandro Baratta, and the discovery of the Cavalcata of 1632 Paola Carla Verde Ritratti di fabbriche. Il paesaggio della produzione nell'iconografia urbana dell’Europa moderna e contemporanea Factory Portraits. Production landscapes and urban iconography in modern and contemporary Europe 279 Iconografia e paesaggi del lavoro. Riflessioni e prospettive di ricerca Iconography and landscapes of the Work. Reflections and research perspectives Roberto Parisi 289 Fonti di ricerca per la storia del paesaggio in Italia alle soglie dell’età contemporanea Research sources for the Landscape history in the early Contemporary Italy Massimo Visone Contributi / Papers 303 Fonti iconografiche per il Real Sito di San Leucio Iconographic sources for the Royal Site of San Leucio Riccardo Serraglio 313 La terra dei mulini: riscoperta della macina nell’Alta Padovana The land of watermills: rediscovery of the mill in Alta Padovana Ivan Buonanno 321 Le cartiere del Liri The paper-mills of the Liri Stefano Manlio Mancini 333 La trasformazione del paesaggio da rurale a minerario: il caso del comune di Narcao nella Sardegna sud-occidentale The transformation from rural to mining landscape: the case of the Municipality of Narcao in south-western Sardinia Annalisa Carta 343 Rappresentare il sottosuolo: il fondo fotografico della miniera di Monteponi Representing the subsurface: the photographic archive of the Monteponi mine site Eleonora Todde 353 Pescara tra Ottocento e Novecento: da paesaggio agrario a paesaggio antropizzato Pescara from the 1800’s to 1900’s: from agricultural to man-made landscape Adele Fiadino 361 La costruzione del paesaggio delle strade ferrate: uno strumento di conoscenza del Piemonte negli anni pre e postunitari th The construction of the railway landscape: an instrument for knowledge of Piedmont in the second half of the 19 century Beatrice Maria Fracchia 371 L’arte della fabbrica tra idealità e pragmatismo nell’opera grafica di Guido Balsamo Stella The art of the factory: between idealism and pragmatism in the graphic work of Guido Balsamo Stella Francesca Castanò 381 Un grande collage: fotografie del paesaggio urbano milanese e della cultura politecnica nei primi decenni del XX secolo th A great mosaic: photos of Milan’s urban landscape and technical culture in the early decades of the 20 century Maria Antonietta Breda 391 La collina di Posillipo tra il 1950 e il 1965 nel fondo Lavori Pubblici Calcoli di cemento armato dell’Archivio di Stato di Napoli The hill of Posillipo between 1950 and 1965, in the font of “Public Works reinforced concrete calculations” of the State Archives of Naples Alessandra Veropalumbo 403 La rappresentazione come scenario di progetto. Il caso di Li Han Representation for new scenarios: the work of Li Han Paola Galante 5 413 “Animals”. La trasformazione di spazi post-industriali “Animals”: the transformation of post-industrial spaces Massimo Triches, Stefano Tornieri 421 Sources for the study of the iconography of the Cathedral of Santiago de Compostela: ICEC an international project Miguel Taín Guzmán 431 Santiago de Compostela beyond its shrine: the images of its monasteries and convents in the Spanish illustrated th press of the 19 century Paula Pita-Galán Il racconto del paesaggio europeo nella fotografia del Novecento th A depiction of European landscape through the 20 century photography 439 Fotografia e paesaggio: un campo d’indagine Photography and Landscape: a field of investigation Andrea Maglio 443 Il racconto del paesaggio europeo nella fotografia del Novecento: temi e luoghi The description of the European Landscape in the Twentieth century Photography: topics and places Gemma Belli Contributi / Papers 449 Grabado en la memoria. Fotografia, paisaje y prensa, instrumentos para la construcción de la identidad de una comunidad de emigrantes Printed in memory. Photography, landscape and press, instruments for the construction of the identity of an emigrant comunity Juan Manuel Monterroso Montero 461 Incanto del mare in tempesta e di rocce curiose: reminiscenze del sublime nel paesaggio naturalistico europeo nelle cartoline di inizio Novecento The fascination of stormy seas and curious rocks: the revival of the “sublime” in European natural landscapes, th in postcards of the early 20 century Ewa Kawamura 471 Funciones e iconografia urbana: Baiona, de ciudad histórica a destino turístico. Fuentes para la consolidación de una imagen Functions and urban iconography: Baiona from historic villa to tourist destination – sources for the consolidation of an image Begoña Fernández Rodríguez 481 Gli occhi dell’architetto. Il viaggio al Nord tra primo e secondo dopoguerra Architects’ eyes. Travel to North between First and Second post World War periods Saverio Sturm 491 La fotografia di paesaggio tra Germania e Italia dal 1925 al 1945 nell’opera di Albert Renger-Patzsch e Roberto Pane The landscape photography between Germany and Italy from 1925 to 1945 in the work of Alber Renger-Patzsch and Roberto Pane Florian Castiglione 501 Dall’“albero della Cuccagna” all’“albero della Vita”: un’icona e le sue rappresentazioni nel paesaggio delle città storiche. L’effimero e il permanente nel panorama delle grandi esposizioni universali tra XIX e XXI secolo From “Tree of Abundance” to “Tree of Life”: an icon and its representations in the landscape of historical cities th st the ephemeral and the permanent in the panorama of the great universal exhibitions between 19 and 21 centuries Nunzia Iannone 513 Iconografia urbana e fotografia tridimensionale: l’archivio di Pier Luigi Pretti (1868-1934) Urban iconography and three-dimensional photography: the Pier Luigi Pretti archive (1868-1934) Gaia Salvatori 523 La conquista della realtà: fotografia e urbanistica in Italia tra ricostruzione e crisi energetiche (1945-1979) The conquest of reality: photography and urban planning in Italy between post-war reconstruction and energy crises (1945-1979) Gerardo Doti 6 533 Fotografia, urbanistica e (re-)invenzione del paesaggio “ordinario” nell’Italia del secondo dopoguerra Photography, City Planning, and the (Re-)Invention of “Ordinary” Landscapes in Post-War Italy Antonello Frongia 545 La costruzione del paesaggio umbro The construction of the Umbrian landscape Fabio Bianconi 553 La rappresentazione fotografica delle tradizioni costruttive della Murgia dei trulli The photographic representation of the building traditions of the Murgia dei trulli Angelo Maggi 563 La trasformazione del panorama urbano di Chieti alla fine del XIX secolo: il palazzo Mezzanotte The transformation of the urban landscape of Chieti in the late nineteenth century: the Mezzanotte palace Claudio Mazzanti 573 Il mutamento nell’obiettivo Changing of perspective Alessia Maiolatesi 583 Paolo Monti e l’architettura contemporanea: “Scatti d’autore in Campania” Paolo Monti and contemporary architecture: “signature shoots in Campania” Barbara Bertoli 593 Un altro sguardo: Federico Patellani (1911-1977) e la Mostra Triennale delle Terre Italiane d’Oltremare Another view: Federico Patellani (1911-1977) and the Mostra Triennale delle Terre Italiane d’Oltremare Gemma Belli 603 Lo sviluppo urbanistico della città di Napoli attraverso le immagini del Secondo dopoguerra The urban development of the city in the post-war images of Naples Sandra Sangermano 613 Da utopia a inferno. Scampia attraverso la fotografia contemporanea From utopia to hell: Scampia, through contemporary photography Chiara Ingrosso 621 Napoli nel Novecento, retrospettiva sul corso Vittorio Emanuele Naples: a retrospective view of Corso Vittorio Emanuele Marco Carusone 631 Architettura del paesaggio: la Villa Comunale di Napoli tra mutamenti e conservazione Landscape architecture: the Villa Comunale in Naples - between change and conservation Roberto Vigliotti 641 Il contributo dell’archivio De Rienzo per l’analisi dell’evoluzione del paesaggio beneventano The contribution of the De Rienzo archive to analysis of the evolution of the Benevento landscape Carlo De Cristofaro Il paesaggio nella cinematografia documentaria, amatoriale e d’autore The landscape in the documentary, amateur and art cinematography 653 Architettura e Paesaggio. Nuovi strumenti di lettura per la storiografia: la cinematografia The landscape in amateur and author documentary Alessandro Castagnaro Contributi / Papers 665 Spazio urbano e cinematografia. Quando lo sfondo scenografico diventa soggetto protagonista Urban space and cinematography: when scenography becomes protagonist Francesco Zecchino 673 Il paesaggio rurale dal ventennio fascista al secondo dopoguerra. Cortometraggi, pellicole e cine-ambulanti The rural landscape from the Fascist period to the second post-war: Short films, films and itinerant cinemas Maria Rossana Caniglia 681 L'armonia perduta di Napoli città di mare nel racconto cinematografico tra le due Guerre Mondiali The “lost harmony” of Naples as a seaside town in the cinematographic narrative between the world wars Massimo Clemente 7 689 La propaganda del regime a Trento The propaganda of regime in Trento Marco Della Rocca 699 Dal cinema all’architettura: il paesaggio urbano e rurale nel cinema e nel documentario italiano del dopoguerra From movies to architecture: urban and rural landscape in Italian post-war feature films and documentaries Andrea Maglio 709 Paesaggi urbani e rurali nel cinema di Francesco Rosi Urban and rural landscapes in the cinema of Francesco Rosi Andrea Pane 719 Gela antica e nuova. Parole e immagini per un paesaggio industriale “Gela antica e nuova”: words and pictures for an industrial landscape Paola Barbera 729 Nuovi orizzonti. Costruzione e rappresentazione del paesaggio nella Iugoslavia del secondo dopoguerra Zagreb and its horizons: construction and representation of urban landscape between the 1950s and 1970s Ines Tolic 739 Dal «critofilm» all’«ambiente»: il cinema di Carlo Ludovico Ragghianti e Roberto Pane come strumento di lettura e tutela dell’architettura e del paesaggio From «critofilm» to «environment»: Carlo Ludovico Ragghianti and Roberto Pane’s cinema as a mean of interpreting and protecting architecture and landscape Giovanna Russo Krauss L’iconografia del paesaggio agrario: uno strumento di conoscenza e tutela del territorio attraverso i secoli The iconography of the agricultural landscape: an instrument to know and preserve the territory throughout the centuries 751 Dal paesaggio agrario all’agricoltura paesaggistica: uno strumento di conoscenza e tutela del territorio attraverso i secoli From the agricultural landscape to the architecture landscape: a knowledge tool and protection of the territory over the centuries Daniela Stroffolino Contributi / Papers 759 Il paesaggio agrario secondo Emilio Sereni The agricultural landscape according to Emilio Sereni Gabriella Bonini 765 Le “Illustrazioni di storia agraria” della Biblioteca Archivio Emilio Sereni di Gattatico: l’immagine come espressione storica del paesaggio “Illustrations of agrarian history", in the Emilio Sereni Library Archives: the image as historical expression of landscape Margherita Parrilli 775 L’immagine del paesaggio agrario italiano nelle mostre d’arte e architettura vernacolari del primo Novecento: modelli narrativi a confronto per il racconto di una nuova modernità Italian agricultural landscape image in early 1900s vernacular art and architecture exhibitions: different narrative models to communicate a new idea of modernity Ilaria Pontillo 785 La Sicilia rurale del Ventennio: un racconto in bianco e nero Rural Sicily of the Fascist period: a story in black and white Enza Emanuela Esposito, Marilena Di Prima 795 La riforma fondiaria e le modificazioni territoriali attraverso le fonti visive: il caso Metapontino Land Reform and territorial changes as seen through audiovisual sources: the case of Metapontino, Italy Eleonora Cesareo 805 La bassa valle del Tronto tra XIX e XX secolo: le trasformazioni al contesto rurale nei documenti d’archivio e nelle fotografie del Consorzio di Bonifica th th The lower Tronto river valley in the 19 and 20 centuries: rural environmental transformations as depicted in archival documents and the photography of Consorzio di Bonifica Enrica Petrucci, Francesco Di Lorenzo 8 815 Il canale Cavour e le risaie: iconografia del paesaggio risicolo piemontese in trasformazione The Cavour canal and paddies: the iconography of the Piedmont rice landscape during its transformation Marta Banino, Francesca Matrone 825 L’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e il paesaggio agrario The Order of Saint John of Jerusalem and the agricultural landscape Valentina Burgassi 833 La memoria del paesaggio attraverso uno strumento di misura e stima: i cabrei dell’Ordine Mauriziano The memory of an agrarian landscape through a specific survey document: the “cabrei” of the Ordine Mauriziano Chiara Devoti, Cristina Scalon 843 La Nouvelle Maison Rustique: un manuale di agronomia riccamente illustrato “La Nouvelle Maison Rustique”: a richly illustrated manual of agronomy Marianna Castaldo 851 “Un magnifico parco tutto coltivo, della massima e più squisita fruttificazione”. Efficienza produttiva e qualità estetica nella costruzione del paesaggio lombardo all’inizio dell’Ottocento: il caso di Velate in Lombardia “A magnificent park all cultivated, of the highest and most exquisite fruiting." Farm production efficiency and aesthetic value in landscape design at the beginning of Nineteenth century: the case study of Velate in Lombardia Marica Forni 863 Le fabbriche dell’acqua: fonti d’archivio nei percorsi conservativi del paesaggio rurale marchigiano Water-system structures: archival fonts for the “conservation routes” of the Marche rural landscape Carla Pancaldi 873 Paesaggio e rappresentazione: il ruolo della cartografia. Una rassegna di studi tra Cinquecento e fine Ottocento sull’area montana veneta. Il caso di Belluno The role of cartography in landscape and representation: a review of 16th to 19th century studies of the mountainous area of Veneto − the case of Belluno Michelangelo De Donà, Daniele Trabucco 881 Rappresentazioni del paesaggio agrario storico: retabli, cabrei e catasto in Sardegna Representations of historic rural landscape: retabli, cabrei and cadastre in Sardinia Roberto Ibba 891 Il paesaggio agrario del Vallo di Diano in età moderna The rural landscape of the Diano Valley, seen in the modern era Rosa Carafa 903 Il paesaggio agrario di Montella attraverso l’iconografia del XVIII secolo th The agricultural landscape of Montella in 18 century iconography Fiorentino Alaia, Sabina Porfido, Efisio Spiga 913 La sostenibilità del paesaggio agrario tra immagine e recupero The agricultural landscape: sustainability between image and revival Marina Fumo, Gigliola Ausiello, Roberto Castelluccio, Mariangela Buanne 921 APURLEC. Un paesaggio agricolo pre-incaico modellato per il controllo della distribuzione idrica nella Costa Nord del Perù APURLEC: A pre-Inca agricultural landscape in the Peruvian North Coast, modelled for management of water distribution Maria Ilaria Pannaccione Apa, Maria Rosaria Santovito, Giulia Pica, Carlos Wester La Torre, Marco Antonio Fernandez Manayalle, Francesco Longo, Claudia Facchinetti, Roberto Formaro, Ilaria Catapano, Gianfranco Fornaro, Riccardo Lanari, Francesco Soldovieri Parte II / Part 2 Descrivere, narrare e comunicare il paesaggio Describing, narrating and communicating the landscape L’età moderna / The Modern Age Contributi / Papers 937 Alla ricerca del medioevo lombardo: il viaggio-studio di Walter Leopold in Sicilia orientale In search of the Lombard Medieval: the study trip of Walter Leopold in eastern Sicily Francesca Passalacqua 9 947 “Voi che legette non vedete cosa alcuna”: il paesaggio nel diario di viaggio di Giovanni da San Foca (1536) “You, dear reader, can see nothing”: landscape in the travel diary of Giovanni da San Foca (1536) Elena Svalduz 955 L’iter neapolitanum di Hieronymus Turler. Un viaggio tra mito e modernità The iter neapolitanum of Hieronymus Turler. A journey between myth and modernity Silvia Gaiga 963 Rappresentazione del paesaggio in Gherardo Cibo, tra intuizioni leonardesche e fiamminghe e riproducibilità scientifica Landscape representation in Gherardo Cibo: from the intitution of Leonardo and the Flemish, to scientific reproducibility Micaela Mander 973 Da Norcia a Cassino: viaggio e permanenza di san Benedetto negli affreschi napoletani dello Zingaro From Norcia to Cassino: the journey and stopping points of St. Benedict, in the Neapolitan Frescoes of Lo Zingaro Giuliana Ricciardi 983 La geografia antropica delle tre province pugliesi nelle Descrizioni del Regno di Napoli (dal XVI al XVIII secolo) th th Antrhopogeography of the three apulian provinces by the Descrizioni of the Reign of Naples (16 -18 century) Oronzo Brunetti 991 La rappresentazione delle città come espressione di comunità civica e l’importanza di un territorio costiero. Catania e Cadice attraverso il “Civitates Orbis Terrarum” The representation of cities as an expression of a civic community, and the importance of coastal settlements: Catania and Cadiz through the “Civitates Orbis Terrarum” Marina Camino Carrasco 1001 “Plan et veue de Mazzara”. Un modello descrittivo per la rappresentazione del paesaggio tra misura e percezione “Plan et veue de Mazzara”: a descriptive model for the representation of landscape, between measurement and perception Giuseppe Scuderi 1011 Iconografie dei viaggi cognitivi nei (para)testi del Settecento The iconography of cognitive journeys in the (para)texts of the 1700s Persida Lazarević Di Giacomo 1019 Chinese Cultural Landscapes Diaspora in Modern Era in Europe: a Brief History Yapeng Ou 1029 Quei diavolacci di Appennini … Dal Giogo al passo della Futa tra impervi paesaggi e luoghi malfamati Those hellish Apennines ...: from Giogo to the Futa Pass - between a rock and a hard landscape Fabiana Susini 1041 La descrizione di una provincia del Regno di Napoli, la Calabria Ultra, in una relazione di fine settecento The description of Calabria Ultra, a province of the Kingdom of Naples, in a report of late eighteenth century Ciro Romano 1049 Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano: il viaggio come esperienza cognitiva nei taccuini dell’architetto Rodolfo Vantini Know, describe and study the Neapolitan landscape: journey as cognitive experience through Rodolfo Vantini notebooks Elisa Sala 1061 La ricezione di Firenze in Romola di George Eliot The perception of Florence in “Romola” by George Eliot Miriam Sette 1071 Il viaggio di Ghiannis Ritsos in Italia tra antichità e modernità, tra bellezza e sensualità Yannis Ritsos’ journey to Italy: between ancient and modern, beauty and sensuality Amanda Skamagka 1079 Il giardino sulla lava The “garden on lava” Eugenio Magnano di San Lio 1089 Tra sublime e pittoresco: Vesuvio, icona del golfo di Napoli From sublime to picturesque: Vesuvius, icon of Naples Alessandra Cirafici, Manuela Piscitelli 10 L’età contemporanea / The Contemporary Age 1103 Descrivere, narrare e comunicare il paesaggio in età contemporanea Describing, narrating and communicating the landscape in the contemporary Age Annunziata Berrino Contributi / Papers 1113 Giuseppe Simelli e la sua dissertazione sull’utilità di una scuola di disegno nelle città secondarie (1813) Giuseppe Simelli and his dissertation on the usefulness of a school of drawing in the secondary towns (1813) Simonetta Ciranna 1123 La cartografia creativa come rappresentazione e narrazione della memoria e dei cambiamenti del territorio e del paesaggio contemporaneo Creative cartography as representation and narration of memory, of territorial changes and contemporary landscape Marco Muscogiuri 1133 Il fondo iconografico della Biblioteca comunale di Trento tra passato e futuro The iconographic collection of the Public Library of Trento from the past to the future Milena Bassoli 1143 Città e paesaggi nuovi del Regno delle Due Sicilie nelle pagine del «Poliorama pittoresco»(1836-1860) Cities and new landscapes of the Kingdom of the Two Sicilies from the pages of Poliorama pittoresco (1836-1860) Giuseppe Pignatelli 1153 La narrazione dei paesaggi nell’Italia post-unitaria: Sonzogno divulgatore Narration of the post-unitary Italian landscape: Sonzogno popularizer Martino Pavignano, Ursula Zich 1163 Paesaggi e viaggi organizzati in Sicilia nelle riviste del Touring club italiano dal 1894 al secondo dopoguerra Landscapes and organized excursions in the pages of the Touring Club Italiano Magazine, from 1894 to the postwar period Isabella Frescura 1171 Dispositivi narrativi e caratteri metastorici: per una riflessione sul paesaggio della nazione nel Regno d'Italia Narration and meta-history: a reflection on the landscape of “nation” in the Kingdom of Italy Giovanni Lombardi 1179 Le strade alpine e la narrazione del paesaggio: i valichi dello Spluga e dello Stelvio in Lombardia nella prima metà dell’Ottocento Alpine roads and landscape narrative: the passes of Spluga and Stelvio in the first half of nineteenth century Lombardy Ornella Selvafolta 1191 Ricognizioni topografico-militari dell’arco alpino negli anni della Grande Guerra Recovery of landscape: military reconnaissance surveying in the Alps, during the Great War Sara Isgrò 1203 Mosca negli anni ‘30: da autonarrazione a soggetto narrato Moscow in the Thirties: from self-representation to narrativity Giulia Baselica 1211 Ragionamenti e metodi per le due ricostruzioni di Varsavia dopo il secondo conflitto mondiale Rationales and methods for the two reconstructions of post-war Warsaw Piotr Podemski 1221 Le politiche di sviluppo del secondo Novecento nel Mezzogiorno: programmazione economica e pianificazione territoriale in Molise Thematic maps for landscapes “in creation”: the narration of a future Molise in the mid-twentieth century Maddalena Chimisso 1231 La réclame enologica e l’immagine del paesaggio italiano tra Ottocento e Novecento The wine label and the image of Italian landscape from the 19th to 20th centuries Manuel Vaquero Piñeiro 1243 Sguardi su Capri. Moda e rappresentazioni di un’icona dell’immaginario contemporaneo Capri in the gaze of the viewer: fashion and the representation of an icon of contemporary imaginary Alessandra Cirafici, Ornella Cirillo 1255 Il branding vesuviano: antropologia di un'estetica pop The “Vesuvius logo”: anthropology of a pop aesthetic Giovanni Gugg 11 1265 Il paesaggio della Galizia narrato dai viaggiatori britannici dell’Ottocento th The “first viewing”: Galician landscape narrated by British travellers of the 19 century María Rivo Vázquez 1275 Vittore Grubicy de Dragon e il paesaggio della Lombardia tra pittura, fotografia e impegno sociale Vittore Grubicy de Dragon and the Lombard landscape - painting, photography and social commitment Gianpaolo Angelini 1285 Il paesaggio delle periferie di Milano nei romanzi italiani del secondo dopoguerra Landscape images of the outskirts of Milan in Italian novels set during World War II Augusto Ciuffetti 1293 Torino. Borgo Po: le architetture, il fiume e la collina Turin: Borgo Po - the architecture, the river and the hill Annalisa Dameri, Alice Pozzati 1303 Comunicare il paesaggio attraverso le carte internazionali. Dalla Word Heritage Convention Unesco alla Convenzione di Faro Communicating the landscape through international charters: from UNESCO Word Heritage Convention to the Faro Convention Cecilia Sodano 1311 Il paesaggio culturale della laguna sipontina al Museo archeologico della Daunia The cultural landscape of sipontina lagoon to the National Archeological Museum Anita Guarnieri, Marisa Corrente 1321 Representing the Invisible. Scenarios of the Underground Spaces Stefano Tornieri 1329 Dov'è la Soft City ora? Where is the Soft City now? Niccolò Suraci 1335 L’interazione digitale tra l’uomo e la sua città The digital interaction between man and his city Guglielmo Sandri Giachino 12 Indice del tomo secondo / Contents of the second volume Rappresentazione, memoria, conservazione Representation, Memory, Preservation a cura di / edited by Francesca Capano, Maria Ines Pascariello, Massimo Visone Introduzione / Introduction 23 Brevi riflessioni sul paesaggio. Memoria, rappresentazione, conservazione Short thoughts on Landscape. Memory, representation, preservation Francesca Capano, Maria Ines Pascariello, Massimo Visone Parte I / Part 1 Rappresentazione e comunicazione del paesaggio tra tradizione e innovazione The representation and the communication of the landscape between tradition and innovation 29 La rappresentazione del paesaggio: spazi, orizzonti e comunicazione The representation of the landscape: spaces, horizons and media Antonella di Luggo, Ornella Zerlenga, Maria Ines Pascariello Punti di vista geometrici e culturali per il rilievo e la rappresentazione del paesaggio urbano Geometrical and cultural viewpoints for the urban landscape survey and representation Contributi / Papers 39 Overlook Overlook Renata Guadalupi, Luigi Maisto 47 “Il teatro dal finestrino”. Letture percettive della città diffusa dal treno “Theatre from the window”: perceptive readings of urban sprawl from the train Fabio Colonnese 56 Forma, rappresentazione e luogo. Il racconto dell'immaginario urbano di Perugia fra figurazione e tendenziosità narrativa Form, representation and place: the story of the urban imaginary of Perugia between figuration and narrative bias Marco Filippucci 67 Modelli rappresentativi di città in “Il Regno di Napoli in Prospettiva” di Gio. Battista Pacichelli Representative models of cities in the Gio. Battista Pacichelli’s “Il Regno di Napoli in Prospettiva” Vincenzo Cirillo 77 Visioni di paesaggi fortificati: il Piemonte nella scena europea Visions of fortified landscapes: Piedmont in the European scene Anna Marotta 87 Disegnare la città in “veduta”. Il manoscritto illustrato di Konrad Grünenberg Draw the city into “view”. Konrad Grünenberg’s illustrated manuscript Ornella Zerlenga 13 97 Il territorio e la città: uno studio sulle trasformazioni della geomorfologia dello spazio urbano Territory and city: transformations in the geomorphology of the urban space Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano, Giovanni Intra Sidola 107 Gli HGIS catastali strumenti di rappresentazione aumentata del paesaggio urbano. Il caso di Parma fra XVIII e XX secolo th th Cadastral HGIS tools for augmented representation of the urban landscape: 18 to 20 century Parma Andrea Zerbi 117 Castrum, quod Casinum dicitur, in excelsi montis latera situm est Michela Cigola, Arturo Gallozzi, Rodolfo Maria Strollo 127 Il rilievo integrato per la rappresentazione dei caratteri del paesaggio urbano. Il caso di Navelli e Civitaretenga (AQ) Integrated survey for the representation of urban landscape features: the case of Navelli and Civitaretenga (Aquila) Chiara Vernizzi 137 L'immagine della memoria: la rappresentazione di un frammento di paesaggio urbano sommerso Image and memory: representation of a fragment of “submerged” urban landscape Rita Valenti, Emanuela Paternò 147 Il rilievo meccatronico per i centri storici minori Mechatronic survey and recording for small historic towns Assunta Pelliccio, Erika Ottaviano, Pierluigi Rea 155 Rilevamento architettonico e urbano per documentare l’identità di un centro storico Urban and Architectural surveying for documentation of the identity of a historic town Pasquale Tunzi 165 Rilievo, modellazione e recupero dei borghi abbandonati Survey, modelling and recovery of abandoned villages Raffaele Catuogno, Daniela Palomba, Rosaria Palomba 175 Qualità visuali della città barocca salentina Visual qualities of the baroque town in Salento Gabriele Rossi 185 La rifondazione novecentesca della chiesa di San Giorgio a Bitonto. Una storia urbana th The 20 century rebuilding of the Church of San Giorgio in Bitonto: an urban history Valentina Castagnolo, Maria Franchini 195 Il portale-campanile del monastero benedettino di Conversano. Un esempio di quinta scenica urbana The campanile-portal of the Benedictine Monastery of Conversano: an example of urban scenography Paolo Perfido Rappresentazione e modellazione del territorio naturale e artefatto: piattaforme tecnologiche per la lettura e la comunicazione dei sistemi complessi Representing and shaping natural and artificial landscapes: technological platforms for the interpretation and the communication of complex systems Contributi / Papers 209 Sistemi innovativi per la rappresentazione delle trasformazioni del costruito storico: la facciata del Duomo di Napoli Innovative systems for representation of transformation in the built heritage: the Cathedral of Naples façade Antonella di Luggo, Gabriella Di Dato 219 Frontiere del rilievo urbano: i 3D city models, strumenti di rappresentazione e analisi della città Frontiers of urban survey: “3D city models”, tools for urban analysis and representation Donatella Bontempi 229 Un catalogo semantico per la conoscenza e la ricostruzione del paesaggio incompiuto. Il caso di San Leucio A semantic catalogue for knowledge and reconstruction of an unfinished landscape: a case study of San Leucio Massimiliano Campi, Valeria Cera, Elisa Mariarosaria Farella, Domenico Iovane 239 Acquisire e comunicare attraverso la fotografia Acquiring and communicating information through photography Margherita Pulcrano, Simona Scandurra 14 247 Da Canova a McCurry. La costruzione ideologica del paesaggio umbro From Canova to McCurry: the ideological construction of the Umbrian landscape Paolo Belardi 257 Le rappresentazioni del paesaggio tra immagini storiche e letture contemporanee Representations of the landscape: historical pictures and contemporary readings Caterina Palestini 267 Osservare, misurare e tradurre la complessità del territorio To observe, measure and translate the complexity of the territory Fatima Melis 275 Multimedialità e multimodalità nella rappresentazione del paesaggio Multimediality and multimodality in landscape representation Stefano Chiarenza 285 “Alpinescapes”: a Landscape Communication Experience Rossella Salerno, Daniele Villa 297 Metodi e linguaggi grafici per leggere, sistematizzare e comunicare sistemi complessi. Esperienze di lettura di complessi rurali Graphic methods and languages for the reading, organization and communication of complex systems: experiences in rural complexes Ivana Passamani 307 Architetture rurali sparse in Valsugana: una geografia umana tra tradizione e innovazione Rural buildings in the Valsugana: a human geography between tradition and innovation Giovanna A. Massari, Cristina Pellegatta, Fabio Luce 317 Trasformazioni del paesaggio dell’Alta Val Tanaro e gestione dati su piattaforma GIS Landscapes transformations of Upper Val Tanaro and data processing using a GIS platform Valentina Quitadamo 327 Dal rilievo alla divulgazione: metodologie integrate per la fruizione virtuale del territorio From survey to dissemination: integrated methodologies for the virtual use of the territory Mariangela Liuzzo, Sebastiano Giuliano 337 La città ricostruita: lo spazio virtuale a servizio della lettura dei tessuti urbani non più esistenti The city “reconstructed”: virtual space in the reading of vanished urban fabric Daniele Calisi, Maria Grazia Cianci, Francesca Geremia 347 Le fonti della storia e le nuove tecnologie: il Catasto Rabbini nell’ era delle ICT Historic sources and the new technologies: the "Catasto Rabbini" in the digital era Marilena Di Prima Parte II / Part 2 Temporalità dei paesaggi tra memoria e immagine Temporality of landscapes between memory and image 357 Interpretare la temporalità dei paesaggi. Le fonti cartografiche e iconografiche per la conservazione dei Campi Flegrei Interpreting temporality of landscapes. Cartographic and iconographic sources for the conservation of Campi Flegrei Aldo Aveta “Paesi” in mutamento. Interpretare le dinamiche di trasformazione per conservare il paesaggio “Paesi” in transformation. Interpreting changing dynamics to preserve the landscape 367 “Paesi” in mutamento, attraverso le fonti, verso la conservazione “Paesi” in transformation, through the sources, towards the conservation Valentina Russo 15 Contributi / Papers 373 Restaurare il Paesaggio storico. Fonti, Memoria e Identità come strumento di ri-significazione nei contesti in via di abbandono. Alcuni casi in Campania Restoring the historic landscape: sources, memory and identity as a tool of re-signification for abandoned contexts - cases in Campania Renata Picone 385 Le miniere di zolfo in Irpinia. Riflessioni sulle trasformazioni di un paesaggio The sulphur mines of Irpinia: considerations on landscape transformation Serena Borea 395 Il territorio del Casalese e le sue trasformazioni The Casale Monferrato territory and its transformations Manuela Mattone 403 Un viaggio tra immagini e realtà: il paesaggio ferroviario della Torino-Ceres A journey of images and reality: the Torino-Ceres rail line and landscape Michela Benente, Cristina Boido 415 Catastrofe come lento mutamento. Il terremoto del 1805 e le dinamiche di trasformazione del paesaggio e dell’architettura molisana Catastrophe as slow transformation: the 1805 earthquake and the dynamics of transformation in the landscape and architecture of Molise Lia Romano 425 L’Alba senza tramonto. Alba Fucens, un “palinsesto” storico-architettonico e paesaggistico Dawn without sunset: ancient, medieval and modern Alba Fucens − an architectural-historical and landscape palimpsest Patrizia Montuori 435 Prima che si perda la memoria: viaggio iconografico in Irpinia tra dissesti e terremoti Before memory is gone: an iconographic journey among the landslides and earthquakes of Irpinia, Italy Sabina Porfido, Efisio Spiga 447 Beirut, paesaggi in trasformazione tra globalizzazione e identità storica Beirut, changing landscapes between globalization and historical identity Alessandra Terenzi 457 Inter-pretare per condividere la conoscenza “Interpretation” for the sharing of knowledge Nicola Flora, Francesca Iarrusso 469 L'eruzione del 1669 dell’Etna e la trasformazione del paesaggio: lo sguardo dei disegnatori The 1669 Mount Etna eruption and landscape transformation: the view of the draughtsmen Tiziana Abate, Stefano Branca 479 La strada della ricostruzione a Catania: tra immagine e rilievo il sistema dei conventi in via dei Crociferi Catania and the road to reconstruction: from the “image” to the survey recording of the monastery system in Via dei Crociferi Giuseppe Di Gregorio 489 La strada di Capodimonte. Percorsi interpretativi nell’iconografia della città Via di Capodimonte: interpretive paths in the iconography of the city Valeria Pagnini 499 Paesaggi del pellegrinaggio a Montevergine: la percezione del territorio dalle mulattiere alla strada rotabile Landscapes of the pilgrimages to Montevergine: perceptions of territory, from mule paths to carriage road Consuelo Isabel Astrella 511 Il territorio del litorale romano tra storia e interventi di tutela. Dati conoscitivi e dinamiche di trasformazione The Rome coastal area: history and interventions for protection – knowledge foundations and dynamics of transformation Maria Grazia Turco 523 Il ‘sistema’ del verde nel litorale romano: strumento di recupero e strategie di valorizzazione per un territorio in ‘mutamento’ The green “system” of the Rome coastal zone: instrument of revitalization and enhancement for a territory in evolution Sonia Gallico, Maria Piera Sette 16 533 Il paesaggio frammentario della banlieue di Parigi: formazione, riconoscimento e valorizzazione The fragmented landscape of the Paris banlieue: formation, recognition and enhancement Franca Malservisi 543 Brianza, ‘paese’ in mutamento tra ‘luci’ e ‘derivate ombre’ Brianza: a 'countryside in transition between 'lights' and 'derived shadows' Maria Antonietta Crippa 553 Costruzioni di ville e organizzazione del paesaggio. Su un disegno settecentesco per la sistemazione di Villa Morosini a Fiesso Umbertiano th Construction of villas and organisation of landscape: an 18 century plan for the systemisation of Villa Morosini in Fiesso Umbertiano Stefano Zaggia 561 Il paesaggio amiternino, dai verdi pascoli ottocenteschi alla caotica espansione urbana The landscape of Amiternum, the green pastures of the 1800s to chaotic urban sprawl Francesca Geminiani 571 Le trasformazioni del paesaggio murgiano. I caratteri del tessuto rurale attraverso il tempo, tra conservazione e nuove forme di valorizzazione nel rapporto città-contado The landscape transformations in the Murgia. The shape of the rural areas through time, between conservation and new forms of enhancement between city and countryside Giacomo Martines 581 Innovazione, permanenza e distruzione del patrimonio rurale vesuviano: il contesto pompeiano Innovation, continuity and destruction of rural Vesuvian heritage: the Pompeian context Marina D’Aprile 591 Il paesaggio archeologico tra memoria e immagine: il caso di Baia Memory and image of archaeological landscapes: the case of Baia Luigi Veronese 601 From Apollonia ad Rhyndacum to Gölyazı: Some Iconographic and Material Sources for the Analysis and Conservation of the Urban Stratigraphy Güven Gümgüm, Luigi Oliva Iconografia del vissuto e dell’imperfezione. Media e interpretazione dei paesaggi storici per la conservazione del patrimonio e la comunicazione della memoria Iconography of experience and imperfections. Media and interpretation of the historical landscapes for the heritage conservation and the memory communication 615 Iconografia del vissuto e dell’imperfezione. Memoria e media nella conservazione del patrimonio architettonico Iconography of experience and imperfections. Memory and Media for the conservation of the architectural heritage Bianca Gioia Marino Contributi / Papers 631 L’immagine di Castel del Monte negli archivi dell’Istituto Luce The image of Castel del Monte in the archives of Istituto LUCE Raffaele Amore 641 Aspetti del paesaggio nel golfo di Napoli: architettura ed immagine alla Gaiola Landscape aspects of Gulf of Naples: Gaiola’s architecture and image Matteo Borriello 651 Dal ‘Real Passeggio’ di Chiaia al waterfront contemporaneo. Memorie e immagini per un recupero dell’identità urbana del sito di Mergellina From the 'Real Passeggio' of Chiaia to the contemporary waterfront. Memories and images for a recovery of urban identity of the Mergellina site Viviana Del Naja 659 Piazza Pitti a Firenze. Esordi settecenteschi e definizione del rondò meridionale nell’iconografia e nella realizzazione delle varianti Piazza Pitti in Florence. The eighteenth century beginnings and completion of the southern ‘rondò’ in the iconography and in the construction variants Pietro Matracchi, Gabriele Nannetti, Elena Scotto 17 671 Infrastrutture nel territorio capuano: origine e stratificazione storica del Ponte Annibale sul Volturno Infrastructure in the territory of Capua: origin and historical stratification of the Hannibal Bridge over the Volturno River Alessio Mazza 681 Da cittadella a spazio pubblico urbano: l’area di Castelnuovo, tra memoria, dibattiti e progetti, 1860-1939 From citadel to public urban space: the area of Castelnuovo, among memory, debates and projects, 1860-1939 Andrea Pane, Damiana Treccozzi 691 Identità in ‘differita’. Immagini del paesaggio storico d’Abruzzo tra sedimentazione e trasformazione ‘Deferred’ identities. Images of the historical landscape of Abruzzo between sedimentation and transformation Stefania Pollone 701 Un “brano di città” tra antico e contemporaneo. Immagini a Napoli: da largo delle Corregge a via Medina A “piece of city” between old and contemporary age. Images in Naples: then largo Corregge and now via Medina Pasquale Rossi 713 Trasformazioni e/o conservazione di un’immagine storica? Il caso del borgo di Castelnuovo di Porto Transformations and/or preservation of historic image? The case of Castelnuovo di Porto Sabrina Coppola 721 Documentare l’assenza: la distruzione del quartiere dei Pantani a Roma Documenting absence: the destruction of the Pantani district in Rome Maria Grazia Ercolino 731 La Belgique illustrée: artisti in movimento per la memoria di un patrimonio storico - paesaggistico in trasformazione La Belgique illustrée: artists moving to the memory of a transforming historical heritage and landscape Maria Chiara Rapalo 743 Ex ruinis perceptione. L’iconografia della trasformazione per una lettura del patrimonio archeologico finalizzata alla sua conservazione e valorizzazione Ex ruinis perceptione. The iconography of transformation, for a reading of archaeological heritage aimed to its conservation and valorization Emanuele Romeo 753 Tra ricerca e divulgazione: le antichità della Valle d’Aosta nelle pubblicazioni tra XIX e XX secolo th th Research and divulgation: the antiquities of Valle d'Aosta in publications of the 19 and 20 centuries Riccardo Rudiero 763 L’area del Granatello nelle fonti iconografiche tra trasformazione e degrado del paesaggio storico The Granatello area in iconographic sources: transformation and decay in historic landscapes Giuseppina Pugliano 775 “Un paesaggio distopico”. Rappresentazione, comunicazione e conservazione della memoria in dissolvenza del paesaggio di guerra “A Dystopian War-scape”. Representation, Communication and Preservation of the Fading Memory of War Landscape Maria Rosaria Vitale 785 Art Nouveau restitué: il mezzo filmico come strumento di conservazione di un patrimonio a rischio Art Nouveau restitué: the filmic means as conservation tool of an heritage at risk Francesca Giusti 797 I luoghi dell'Antico: l'immagine dei fondaci napoletani tra scoperte archeologiche e testimonianze fotografiche Places of the Antique: images of the Neapolitan fondacos - archaeological discoveries and evidence Maria Luce Aroldo 809 Procida nelle fonti iconografiche tra trasformazione e degrado del paesaggio storico Procida in iconographic sources: transformation and degradation of the historical landscape Claudia Aveta 819 Un inedito paesaggio storico-culturale: le edicole votive tra tradizione, reinvenzione e rifunzionalizzazione territoriale An unusual historical and cultural landscape: the little shrines among tradition, reinvention and territorial refunctionalization Domenica Borriello 829 ‘Paesaggi sotto la Cupola’. Il globo di neve come espressione dell’esperienza turistica “Landscapes under glass”: the snow globe as expression of tourism experience Fabio Colonnese 18 839 La posizione delle immagini. Restauration fidèle fotografia cinema nell’opera architettonica di Le Corbusier About images position. Restauration fidèle photography cinema in Le Corbusier works Susanna Caccia Gherardini 831 Percezione e conservazione dei paesaggi urbani: riflessioni sul contributo della fotografia Perception and conservation of urban landscape: reflection about contribution of the photography Marida Salvatori 861 L’efficacia di nuove tecnologie nella valorizzazione del paesaggio della Brianza The new technologies ability for landscape’s enhancement of the Brianza Ferdinando Zanzottera 871 Raccontare una valle alpina: la riscoperta di un paesaggio identitario attraverso vecchi e nuovi media Telling about an alpine valley: the rediscovery of a landscape identity through old and new media Francesca Perlo, Caterina Lucarini 881 La novella di Andreuccio tra erudizione, critica d’arte e cinema The story of Andreuccio amidst erudition, art critic and cinema Rossano De Laurentiis 893 Le pellicole del Neorealismo come fonte documentaria per la conoscenza e valorizzazione dei contesti urbani e paesaggistici: il caso di Roma Neorealism films as source for the knowledge and enhancement of urban landscape: the case of Rome Emanuele Morezzi 903 Deriving cultural heritage values: the use of social media L’uso dei social media per l’individuazione dei valori del patrimonio culturale Manal Ginzarly, Jacques Teller 913 “Che i ricordi abbiano inizio” (Kodak anni ottanta) “Let the memories begin” (Kodak, 1980s) Silvia Gron, Giulia La Delfa 923 L’inventario dei beni storico-artistici e naturali di Angerio Filangieri. Un recupero della memoria attraverso la piattaforma WEB Topotheque Angerio Filangieri’s inventory of historical, artistic and natural heritage. The retrieval of memory through the Topotheque Web platform Antonello Migliozzi, Maria Rosaria Falcone 933 Isolated buildings in representation and design of the sublime Alpine landscapes Riccardo Giacomelli 943 Wandering through the time of the city. Real and virtual Milanese itineraries Girovagando per il tempo della città. Itinerari milanesi reali e virtuali Maria Pompeiana Iarossi, Sara Conte, Matilde Rossini 953 «Cos’è rimasto?»: la rovina come espressione del paesaggio calabrese. Film e documentari dagli anni cinquanta a oggi «What is left?»: the ruin as expression of the Calabrian landscape. Films and documentaries from the 50’s to today Nino Sulfaro Appendice / Appendix 961 La trasformazione del Grand Hotel Vesuvio nell’immagine di via Partenope The transformation of the Grand Hotel Vesuvio in the Via Partenope skyline Carolina De Falco 19 Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l‟Immagine del Paesaggio / Old and new Media for the Image of the Landscape - I Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano: il viaggio come esperienza cognitiva nei taccuini dell‟architetto Rodolfo Vantini Know, describe and study the Neapolitan landscape: journey as cognitive experience through Rodolfo Vantini notebooks ELISA SALA Università degli Studi di Brescia Abstract Rodolfo Vantini (1792-1856) lived the Italian historical, social and cultural context of the early 19th century with enthusiasm, devoting himself to various aspects of architecture. One of the most interesting topics in his personal records is his travels, particularly in Italy, aimed at the development of professional relationships and the satisfaction of his innate curiosity. He summarized his impressions in small notebooks, sometimes later updated, and in letters to close friends. He describes urban realities, architecture, colors and scents with a romantic approach. Vantini relies on the written text as primary medium, with the addition of a few stylized drawings. The current study, focused on the sojourns in Naples of 1823, 1841 and 1845, discusses Vantini‟s ability to synthesize urban reality and landscapes, in a balance of emotional engagement and technical observation, and to approach his travels as important steps of his professional activity. Parole chiave Napoli, taccuini di viaggio, paesaggio, guide di viaggio, Brescia Naples, travel notebooks, landscape, travel guides, Brescia Introduzione Rodolfo Vantini, architetto e ingegnere bresciano della prima metà del XIX secolo, fu partecipe entusiasta del panorama artistico italiano e della realtà storico-sociale a lui contemporanea. Per alimentare i contatti con gli ambienti intellettuali, coltivare le relazioni professionali e assecondare la sua naturale curiosità, amò viaggiare in Italia, e non solo, appuntando le proprie impressioni in piccoli taccuini, talvolta rielaborati successivamente, e indirizzando lettere agli amici più cari. L‟attenzione nei suoi scritti, arricchiti da qualche semplice schizzo, viene posta sulla vedute paesaggistiche, sull‟architettura, ma anche sui colori, sui profumi e sulle sensazioni personali, secondo un gusto già romantico. Il contributo, focalizzato sui soggiorni napoletani del 1823, 1841 e 1845, intende far emergere la capacità di sintesi della complessità urbana, sottolineando il giusto equilibrio fra trasporto personale e lucida lettura tecnico-scientifica dell‟immagine del paesaggio. 1. Rodolfo Vantini e il primo soggiorno napoletano (1823) Rodolfo Vantini, architetto e ingegnere bresciano laureatosi presso l‟ateneo pavese nel 1810 [Costanza Fattori 1963; Rapaggi 2011], scopre la passione per i viaggi quando la sua attività professionale è già saldamente avviata e ha all‟attivo importati commesse quali quella del cimitero monumentale di Brescia [Vantini 1855]. Se alcuni accadimenti privati 1049 Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano ELISA SALA possono parzialmente giustificare il distacco dalla città natale, maggiore rilievo assumono per Rodolfo le urgenze d‟aggiornamento derivanti da impegni professionali; ad esse si aggiunge un‟innata curiosità che lo accumuna a molti viaggiatori del XIX secolo [Di Liello 2015, 187-201; De Seta 2014; D‟Angelo 2014, 151-160; Severini 2012; Sabbatino 2012]. Nei primi anni Venti, complice il ritrovamento a Brescia, nel cuore della cittadella vecchia, di «ruderi appartenenti a romani edifizj» (settembre 1822), un dubbioso - e poco preparato - Rodolfo Vantini viene coinvolto nelle attività di scavo [Treccani 2010, 63-91]; tale primo impegno si chiude con la stesura di un documento di sintesi datato 15 giugno 1823 [Vantini 1823, 121-129]. Sembra dunque non casuale la sua partenza, nella primavera dello stesso anno, per un viaggio «da Roma a Napoli»; l‟occasione è infatti propizia per visitare una delle aree italiane più nobili in campo archeologico e, plausibilmente, per intessere utili contatti. Sebbene l‟impulso lavorativo sia il principale motore del viaggio, il soggiorno non si riduce ad un‟asettica ricognizione dei più noti siti archeologici del Mezzogiorno: lo sguardo vivace di Vantini spazia con abilità, sintetizzando particolari paesaggistici e di costume e, al contempo, sfoggiando una perizia già riscontrata anche in carte private di altri viaggiatori e puntualmente approfondita dalla letteratura del settore [De Marco, 2003, 157-166]. E‟ consuetudine del bresciano appuntare dettagli e impressioni raccolte durante i suoi viaggi in piccoli taccuini dalla copertina azzurra, molti dei quali ancora presenti presso i principali archivi della città di Brescia. Nel caso di questo primo soggiorno napoletano tali importati documenti sono andati persi, ma si è conservato un fascicolo elegantemente compilato e intitolato Viaggio da Roma a Napoli / fatto nell‟anno 18231 seguito dal motto virgiliano «haec meminisse iubavit» (Eneide, I, 203) scelto forse, visti gli interessi politici di Rodolfo, in memoria di Eleonora de Fonseca Pimentel [DBI, ad vocem; Gargano, 1999]. L‟incartamento, come si evince da alcune note aggiunte tra parentesi, pur cercando di ricalcare la forma del diario, venne redatto da Vantini tra il 1835 e il 1836; del fascicolo, purtroppo lacerato nei margini superiori, risultano illeggibili alcune piccole porzioni di testo. «Continuazione del viaggio d‟Italia» scrive Vantini, ciò porta a supporre l‟esistenza di una prima parte del documento, andata perduta. L‟architetto descrive il tragitto lungo la via Appia lasciandosi alle spalle i monumenti funebri delle «più illustri famiglie Romane» che «di tratto in tratto […] continuano a mostrarsi non molto lontano da Napoli, ove però si veggono più rari». Il tragitto tra Roma e Albano mostra al viaggatore «pianura a perdita d'occhio […] senza coltura alcuna, e non serve che a pascolo de‟ bestiami lanuti». «Costeggiando la vetta del monte per istrada ombreggiata da annose piante» scrive «si perviene a Castel Gandolfo», ad Ariccia, a Genzano «famosa pe‟ suoi vini» e infine a Velletri il cui «territorio però è de‟ meglio coltivati; ed osservandolo dalle alture della città, si vede la gran vallata che volge al monte, e si estende in pianura seminata di frequenti case». Il viaggio continua verso Terracina di cui viene sottolineata la natura paludosa e la sensazione di insalubrità dell‟aria: «Inva[r]no l‟occhio cerca all‟intorno qualche vestigio almeno dei molti palagi e ville di più di venti popolose città che sappiamo essere state qui edificate» e aggiunge «In mezzo a questi marami d‟acque stagnati è costrutta magnifica strada, che per venticinque miglia corre dritta a corda tesa; arborata d‟ambi i lati». Lasciata Terracina il tragitto prosegue per Portello snodandosi tra «amenissime e fertili vallate ripene d'aranci che prosperavano a pieno cielo, imbalsamando l'aria coll'odezzo de' loro fiori. Le agavi a larghe foglie, i sicomori, i palmizj danno un aspetto particolare al paese, e rammentano ciò che ei perviene dall'Affrica»; si giunge quindi a Fondi e a Itri proseguendo per vallate fino a Mola di Gaeta dove «gli ulivi, i fichi, i carubbj, e le viti vi 1050 Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l‟Immagine del Paesaggio / Old and new Media for the Image of the Landscape – I prosperano in modo felicissimo». Qui comincia la pianura della «Campagna», scrive Vantini, e «I bellissimi acquidotti che vi si osservano e che finiscono al ponte con altre rovine, danno un aspetto pittoresco a questo punto di paese». Giunto a Capua, spende alcune parole d‟apprezzamento per la Cattedrale e per il Palazzo del Comune, quindi prosegue per Aversa e «Finalmente passato Melito si giunge alla gran Partenope». La modalità narrativa di Rodolfo segue la traccia del viaggio Da Roma a Napoli per le Paludi Pontine pubblicato in Itinerario italiano una delle più diffuse guide di viaggio nel primo Ottocento oltre a richiamare alcuni dettagli riconducibili al secondo tomo della collana di Andrea Manazzale Itinerario di Roma e suoi contorni. Entrambi i volumi, il primo nell‟edizione romana del 1817 edita da Olivieri, e il secondo, in quella veronese dello stesso anno per i tipi di Mordacchini, sono presenti tra le consistenze della biblioteca privata dell‟amico, e cognato, Camillo Brozzoni [Gianfranceschi 2012, 353-355]; ricchezze bibliografiche a cui Vantini aveva sicuramente ampio accesso [Sala 2015, 173-186]. Il viaggio approda a Napoli in una sera di pioggia fitta; sono due gli obiettivi di Rodolfo: «procurarmi il nido», scrive, e «orrizzontarmi sulla giacitura della città». Al sorgere del sole, il primo sguardo è diretto al golfo per poi spostarsi sul nucleo abitato attraversato «dal nord, al sud della grande strada di Toledo […] ed è delle più magnifiche, e per ampiezza, per bellezza degli edifici che la fiancheggiano, per ricchezza di mercanzie nelle botteghe, per affluenza di popolo, o di vetture d'ogni genere». L‟attenzione è rapita dalla vivacità della città accresciuta «da mille oggetti [che] rendono vario, e dilettevole il paesaggio» fino a soffermarsi a descrivere il Palazzo Reale «architettato dal Fontana con buon disegno», il cantiere della chiesa di San Francesco di Paola, il «palazzo delle Finanze» e una serie di residenze private tra cui il palazzo «Gravina con molta buona architettura di Gabriello d'Agnolo» e, infine, giungere al «palazzo degli studj detto anche Museo Borbonico» di cui, dettagliatamente, discute le collezioni esposte con riferimenti agli scritti di Winkelmann, Scipione Maffei e Ennio Quirino Visconti [Winckelmann, 1762 e 1764; Maffei, 1720; Visconti, Visconti 1782-1807]. La scelta di queste prime mete, almeno parzialmente, richiama l‟articolazione delle visite proposte nella guida di Mariano Vasi, Itinerario istruttivo da Roma a Napoli, data alle stampe a Roma nel 1816 anch‟essa presente tra le consistente librarie di Brozzoni, ma è decisamente più affine a quanto riportato da Giovan Battista de Ferrari in Nuova guida di Napoli, dei contorni….compilata sulla guida del Vasi stampata a Napoli dalla Tipografia Porcelli nel 1826; questo dato consente di avvalorare l‟ipotesi che le „memorie‟ vantiniane siano state aggiornate anche sulla base di pubblicazioni successive alla reale data del viaggio e non siano delle semplici rielaborazioni degli appunti presi in loco. Vantini dedica le sue prime giornate all‟architettura, in particolare alle chiese e ai teatri, apprezzando anche i giardini, tra cui cita quello della «villa Reale» e quello botanico a Forio d‟Ischia che «disposto sul pendio della collina abbonda di piante esotiche, erbe, fiori; e vi sono boschetti, passeggi coperti, e vista bellissima, e tutto ciò che può renderlo vario ed ameno». Questo primo immergersi nella realtà partenopea lo conduce ad una riflessione: «Parlare della sua popolazione è parlare di un mar fluttuante», assordate, continuo e variopinto; «Il Napolitano è di carattere verboso, animato, allegro. Quest'ultima qualità, io penso» derivi «forse dal bellissimo cielo sotto cui è posta la città, e dal clima dolcissimo». Dopo alcune giornate trascorse sulla terraferma, Vantini tenta la traversata notturna per giungere in Sicilia, ma la navigazione è funestata dal mare in tempesta e scrive: «mi affacciai all'uscio […] per mirare sì gran quadro, impossibile ad essere 1051 Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano ELISA SALA imaginato da chi non ha vedute queste sì grandi ampiezze d'acque»; la natura ha il sopravvento e il «bigantino palermitano nominato il S. Giuseppe» rientra al porto. Riprese le forze, Rodolfo continua a visitare i dintorni di Napoli. Annovera la tomba di Virgilio (Fig.1), posizionata in un luogo magnifico dove «il golfo di Napoli, ed il Vesuvio gli fanno prospettiva», percorre la «grotta di Pozzuoli» (Fig.2) in direzione dell‟abitato sostando nei pressi del lago d‟Agnano dove «La brezzolina che spirava facea increspare la superficie delle sue acque frequentate dalle foliche, e dalle anitre, dando in qualche modo movimento a tutto il suo maestoso riposo». Fig. 1: Veduta del sepolcro di Virgilio [Vasi 1816, incontro pagina 96]. Copia conservata presso la biblioteca Queriniana di Brescia. Fig. 2: Veduta dell‟ingresso della Grotta di Pozzuoli [Vasi 1816, incontro pagina 94]. A Pozzuoli visita e dettaglia puntualmente il «magnifico tempio tetrastilo dedicato a Serapide ed Esculapio», la cattedrale «costrutta sulle rovine del tempio d'Augusto», l‟anfiteatro «appena riconoscibile, perchè sfigurato dalle erbe, e dagli arbusti», i templi, la villa di Cicerone e molto altro. Quindi giunge a Baja e da lì si sposta a Bacoli fino a alle «deliziose campagne» alle quale «fu applicato il nome di Campi Elisi» e poi a Miseno dove scrive: «Da questo promontorio si gode la vista delle vicine Isole d'Ischia, Nisida Procida ed altre minori; ed all'estremità opposta del golfo, quella di Capri». La visita si conclude con un sopralluogo a Cuma posta «sopra un colle quasi isolato dal complesso delle colline di sua pertinenza, il quale al nord, e all‟ovest presenta dirute balze» per poi passare ad elencare le architettura visitate: il tempio di Apollo «fabbricato da Dedalo fuggitivo di Creta», il sepolcro della Sibilla e l‟arco Felice oltre a brevi soste presso i laghi di Licola e Patria. «Osservate le bellezze dalla natura, e i monumenti antichi sparsi in tutta l‟ampia penisola occidentale» afferma Vantini «ho voluto vedere anche quegli oggetti che ponno appagare la curiosità di qualunque amatore delle belle arti» quindi la «Regia villeggiatura di Portici» e il suo «ampio giardino, e parco, e bosco molto esteso che occupa le basse falde del Vesuvio; e in questo sono uccellande, giuochi passeggi, viali, luoghi di riposo ove si gode un verde indefettibile, e bellissima vista del porto e città di Napoli dall‟uno de‟ lati; e delle adiacenze di Portici, dall‟altro». Vantini riferisce anche del museo Ercolanense e fornisce indicazioni sull‟area archeologica affermando infine che «In queste vicinanze due altri oggetti destano una speciale curiosità perché uno di essi è unico nel continente di Europa; il secondo, sulla terra: il Vesuvio, e Pompei». 1052 Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l‟Immagine del Paesaggio / Old and new Media for the Image of the Landscape – I Già nel 1823 Vantini si cimenta in una prima escursione al vulcano intrisa di dettagli sulla storia e sugli aspetti geologici del sito, dati che lasceranno maggior spazio all‟apprezzamento del paesaggio nel 1845. A Pompei Rodolfo rimane estasiato dal passato della città e, osservando con rispetto i resti delle sue architetture, si appunta «Questa città ha un incanto, per così dire individuale, si ama come un essere animato; e i suoi edifici, e le ruine sono come tanti amici, a quali convenne dare il bacio, e l‟addio». Il viaggio prosegue per Capo di Monte «il Sans-souci della famiglia Reale» dove Vantini visita la fabbrica non terminata del Palazzo, l‟Osservatorio astronomico, villa Floridiana e continua affermando «La maggior delizia Reale è a Caserta» la cui Reggia è descritta puntualmente. La trattazione procede veloce e si citano i dintorni di Napoli più noti tra cui Paestum, Salerno e Eboli. Il tono dello scritto muta e l‟argomento devia verso la narrazione popolare dettagliando «il così detto S. Martino, e la festa di S. Gennaro». Scrive infine Vantini: Più volte ho accennato il bellissimo cielo che s‟incurva su questo bel regno […] Il paesista perciò vi dovrebbe formare il suo modo di dipingere non istudiando che la natura. Vi trarrebbe un genere di […] di monti le cui linee riescono affatto nuove ad un abitatore al di qua del 40° di latitudine. Le forme delle case senza tettoie ma con terrazze, dai recinti delle quali escono palmizj, carrubi, sicomori, aranci danno un carattere a que‟ paesaggi, che si crederebbero copiati in Africa, o in qualche altra caldissima regione. 2. Ancora a Napoli nel 1841 e nel 1845 Il secondo viaggio a Napoli è databile grazie ai Diarii dell‟architetto; il 18 gennaio 1841 Vantini scrive «Parto pel viaggio d‟Italia / Napoli – Sicilia – Ro / ma!!!» per poi dichiarare il rientro a Brescia nella giornata del 21 aprile [Vantini, 1969, 131]. Vantini, pur visitando i luoghi prediletti tradizionalmente dai viaggiatori e ripercorrendo alcuni degli itinerari già esplorati nel 1823, dedica molto tempo a sopralluoghi presso strutture sanitarie o ricoveri tradendo la sua attenzione professionale verso gli edifici destinati all‟assistenza [Rapaggi, 2011, 286-287]. In un‟inedita lettera scritta da Roma all‟amico Pietro Zambelli (27 marzo 1841) vengono ben chiariti i principali obiettivi del viaggio: «[…] ho visitati i morocomj di Palermo e di Aversa che sono i più celebri in Italia e che se avrò a fare un ospedale pei pazzi sarà gran colpa se non [faccio] bene» 2 [Manzo 2013, 277-279; Marsala 2013, 322-323]. Tale attenzione per le architetture ospedaliere è giustificata dalla natura delle commesse bresciane precedenti al viaggio tra cui l‟ospedale di Travagliato (1823-1838), le consulenze per quello di Leno (1838), il progetto per l‟ammodernamento del nosocomio Mellini di Chiari (1840-45) e, ancor prima, gli studi per il rinnovo dei locali destinati alle malate di mente in città (1831-1839); forse presagendo anche la successiva candidatura come progettista per il nuovo ospedale di San Domenico a Brescia (1841). Sempre nella missiva allo Zambelli, Vantini elogia nuovamente Napoli, spende lunghe parole di apprezzamento per Roma, pentendosi di averla sempre sottovalutata, e si concede alcune note sulle città siciliane. Durante questo soggiorno vengono ripetute le visite presso i siti archeologici, si sottolinea infatti che tra il 1833 e il 1844 Vantini è impegnato nel compito di redigere, per il primo tomo della collana Museo Bresciano Illustrato, la descrizione dei resti emersi dagli scavi archeologici cittadini e di coordinare la realizzazione delle tavole architettoniche e ornamentali allegate [Vantini, 1838-1874, I, 1738 e 53-119; Lechi, 1851]. 1053 Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano ELISA SALA Il motivo che spinge Vantini a ripetere nuovamente il soggiorno in terra partenopea nel 1845 è invece la partecipazione al Settimo Congresso degli Scienziati Italiani organizzato appunto a Napoli dal 20 settembre al 5 ottobre di quell‟anno [Potecchi, 2011, 240-263]. Alcuni documenti manoscritti3, databili 1844, testimoniano l‟intenzione di Rodolfo di presentare, in occasione di quell‟illustre simposio, il suo progetto per la pubblicazione di «un libro di architettura rurale». Il tutto è da inserirsi nell‟ampio dibattito sulle prospettive dell‟industria e dell‟agricoltura in fase di trasformazione capitalistica estremamente vivo anche a Brescia nella prima metà dell‟Ottocento [Storia dell‟agricoltura…, 2008]. Nel Diario del Congresso, al fascicolo 11 datato 2 ottobre, compare il nome dell‟architetto come affiliato alla sezione di Archeologia [Diario…, 1845, 111, n. 897]; Vantini parte infatti il 13 settembre, arriva a Napoli il 18 e lì si trattiene fino al 6 ottobre per poi rientrare a Brescia il 29 dopo varie soste intermedie, la più lunga a Firenze [Vantini, 1969, 176-177]. Delle circa diciotto giornate spese in Napoli la metà sono dedicate al congresso, ma Vantini non tralascia di visitare - in ben tre occasioni – le collezioni del Museo Borbonico, di salire nuovamente sul Vesuvio, di recarsi a Castellamare e a Pompei e, infine, di concedersi un «viaggio a Capri e Pesto». Assai brevi sono le note riportate sul taccuino di viaggio arricchite però da schizzi a matita e inchiostro4; si riconoscono la statua di Venere Vincitrice del Museo Borbonico, alcuni dettagli di “vaschette antiche” riconducibili agli scavi di Pompei e due vedute paesaggistiche: la prima raffigurante l‟Osservatorio sul Vesuvio (Fig. 3) e la seconda il vulcano in eruzione (Fig. 4), entrambe datate 26 settembre 1845. Fig. 3: L‟Osservatorio sul Vesuvio, disegno di Rodolfo Vantini datato 26 settembre 1845 [Brescia, Archivio di Stato, Rodolfo Vantini, b.13, Napoli 1845]. Le scarne informazioni deducibili dalle pagine del taccuino sono integrate da una lettera che Vantini indirizza al suo amico «Momolo», il barone Gerolamo Monti, presidente dell‟Ateneo di Brescia, fornendo alcuni dettagli sul suo soggiorno, ma soprattutto, descrivendo la visita al Vesuvio in compagnia dei geologi, una delle molte escursioni organizzate per i partecipanti al simposio di quell‟anno [Masetti Zannini, 1970] (si veda inoltre il contributo di Francesca M. Lo Faro presentato in occasione del convegno internazionale di studi Viaggi e Soggiorni in Europa nel primo Ottocento. Oltre a Napoli, verso Amalfi e Sorrento (Amalfi, 14-16 aprile 2016). Atti in corso di stampa). 1054 Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l‟Immagine del Paesaggio / Old and new Media for the Image of the Landscape – I «Napoli offre troppe distrazioni per un congresso» ammette Rodolfo «Serate musicali; teatri; feste da ballo; scampagnate a Baja, a Sorrento, a Pompei, a Pesto, a Caserta, a Capri, al Vesuvio, e via via che questa incantevole terra, ci offre classiche rimembranze, e strane meraviglie» e poi subito aggiunge «Ier l‟altro [26 settembre] ho fatto una corsa al Vesuvio associandomi come amatore alla sezione geologi che visita il vulcano». Il quadro dipinto da Vantini punta all‟ironia tinteggiando il gruppetto di una trentina di persone che «all‟albeggiare del giorno», chi a piedi, chi come lui su un «asinello procace», si avvia alla lunga risalita. La prima tappa è l‟Osservatorio, ma le pause sono frequenti e costellate da continue nozioni impartite dai geologi su «or l‟uno or l‟altro minerale di quel vulcano». Raggiunta la cima la narrazione è intrisa di emozioni e particolarmente efficace: Oh, come è sorprendente a questi giorni il Vesuvio! Il suo cratere che nel quarantuno era a foggia di imbuto ora s‟è trasformato in cono, allora non esalava che fumo, adesso ad ogni intervallo di cinque o sei minuti manda fuori con iscoppio un gettito di fiamme, e colle fiamme una pioggia di migliaia di pietre arroventate. L‟architetto racconta poi dello «ardimento» di alcuni visitatori impegnati a correre a toccare la cima del cono tra un‟esplosione e l‟altra in «una soffocante atmosfera di zolfo» oltre al pranzo speso apprezzando «con molta sobrietà i vini saporissimi di quella montagna» al ritmo degli scoppi del vulcano e dei battimani degli astanti. Sebbene le pagine del taccuino del 1845 siamo molto sintetiche, Vantini non dimentica di fare alcune osservazioni sul paesaggio. Del «giardino di Cellamare», probabilmente intendendo Castellammare, scrive: Inebriati animo mio! Stampa entro di te le sublimi bellezze di natura che ti stanno intorno. Ricordati questo bell‟azzurro di questo mare, ricordati questo purissimo cielo e la calda sabbia, questo sole che tramonta dietro il colle di Posillipo, ricorda questa varietà di linee, questo contrasto di antichi castelli e di moderne case ininterrotte dove verdeggianti boschetti e variopinti giardini ricordano le navicelle che solcano le acque di questo golfo. Fig. 4: Vesuvio in eruzione, disegno di Rodolfo Vantini datato 26 settembre 1845 [Brescia, Archivio di Stato, Rodolfo Vantini, b.13, Napoli 1845]. Dunque l‟architetto si avvia verso Roma presso cui soggiorna per una decina di giorni; nuovamente in viaggio, si appunta su di un altro taccuino 5 «Da Terni a Spoleto la strada 1055 Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano ELISA SALA attraversa un alto colle ed è pittoresca. La campagna non presenta che molti coperti di costruzioni, ma presso Spoleto vedasi una bella cultura di vigneti di gelsi e di cereali» oltre a sottolineare di aver goduto di «sorprendenti vedute». Alcune righe vengono destinate a descrivere le campagna di Terni e la diversità delle pratiche locali rispetto a quelle bresciane denotando l‟occhio allenato all‟edilizia rurale per poi aggiungere: «Fra Narni e Terni» è posta «una bella valle fra cui scorre il Tevere con vasta pianura che si coltiva a frumento, ma povera di piantagioni e solo con alcuni vigneti, ed oliveti sulle colline e pochi gelsi» e ancora «Le stupende cascate di Terni si formano con le acque del Velino e sono distanti dalla cittadella 4 miglia circa […] il sito è assai pittoresco e la veduta maravigliosa». Vantini si sta ovviamente riferendo alle cascate delle Marmore e ne riproduce un veloce schizzo datato 19 ottobre 1845 (Fig. 5). Conclusioni Il contributo ha indagato, attraverso la rilettura di carte private, l‟affezione dell‟architetto bresciano Rodolfo Vantini per la terra partenopea. La documentazione analizzata rivela la cura per gli aspetti paesaggistici dei luoghi visitati attraverso una modalità interpretativa di tipo pittorico nella quale a scene paesistiche sono associate finezze „sensoriali‟ relative a colori, profumi e rumori [Castria Marchetti, Crepaldi, 2003]. Precisione, suggestione e trasporto emotivo emergono dalle parole di Vantini, incline ad abbracciare echi neoclassici, ma al contempo rapito da tutto ciò che evoca emozioni sublimi e crea quadri pittoreschi, accezione utilizzata più volte ammorbidita da sfumature già romantiche. La partecipazione umana dell‟architetto e l‟acume nel cogliere la “linea” del paesaggio e la sua vitalità sembrano ricalcare le modalità espressive di alcuni dei pittori con cui Rodolfo fu in contatto grazie alle conoscenze paterne ma, soprattutto, attraverso l‟Accademia di Brera presso cui impostò un‟intesa frequentazione a seguito dell‟ottenimento della commessa per la Porta Orientale di Milano (1827). Il vedutismo e la capacità di rappresentare il paesaggio dimostrata da Vantini tradiscono la ricchezza delle atmosfere, l‟uso delicato del colore e, per alcuni dettagli, il „precisismo neoclassico‟ di Luigi Basiletti (1780-1859), rimandando ai suoi Ricordi di viaggio: memorie, in forma di schizzi e bozzetti, raccolte dal pittore in occasione dei suoi viaggi [Mondini, 1999]. Questo linguaggio viene adottato da Rodolfo soprattutto quando, estasiato, si sofferma ad osservare dei campi visivi molto ampi. Una certa propensione al pittoresco, con venature romantiche, prende forma quanto l‟architetto inserisce nelle sue riletture anche una componente umana o di trasformazione antropica descrivendo, o solo accennando, ad architetture inserite nella natura. Pare qui potersi delineare il taglio rappresentativo di Giovanni Migliara (1785-1837) con il quale Vantini intessé stretti legami a partire dalla fine degli anni Venti grazie alle litografie per il cimitero di Brescia [DBI, ad vocem]. In altre descrizioni la narrazione tende quasi a far trasparire una nota struggente, come potrebbe tradire un colore vibrante sulla tavolozza di un pittore, forse un richiamo al linguaggio artistico del caro amico Francesco Hayez (1791-1882) [DBI, ad vocem]. Vantini si dilettò lui stesso ad indossare i panni del pittore con discreti risultati; in figura 6 è possibile apprezzare un suo Paesaggio con figure, forse un‟ambientazione di fantasia, sicuramente non attinente all‟area napoletana. 1056 Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l‟Immagine del Paesaggio / Old and new Media for the Image of the Landscape – I Fig. 5: Cascate di Terni, disegno di Rodolfo Vantini datato 19 ottobre 1845 [Brescia, Archivio di Stato, Rodolfo Vantini, b.13, Napoli e Roma / 1845]. Fig. 6: R. Vantini, Paesaggio con figure, 1822 [Bagnolo Mella, Brescia, collezione Spada]. Si ringrazia l‟Ambasciatore Antonio B. Spada per la concessione alla pubblicazione. L‟acume nello scrivere definito pocanzi „pittorico‟ pare qui scemare o forse essere meno efficace, facendo ulteriormente apprezzare l‟evidente capacità lessicale di Vantini nel trasmettere le sfumature, anche quelle sensoriali, emergenti di fronte ad una veduta paesistica. L‟architetto si interroga su quanto osserva, non ne fornisce solo una fotografia descritta a parole, egli interiorizza le immagini e, attraverso brevi frasi, le fissa sulla carta e nella memoria. Il viaggio è effettivamente vissuto da Vantini come un momento di conoscenza e aggiornamento, così scriverà nei suoi Diarii in apertura del 1842 [Vantini, 1969, 139]: Sia Lodato Dio! Il passato anno 1841 segna un epoca importante della mia vita avendo in esso compiuto il giro d'Italia e visitati i monumenti di Roma e della Magna Grecia e della Sicilia da quali ne trassi (abbenche tardi) utili insegnamenti per l'arte mia […] Il tema della crescita professionale è dunque basilare e l‟architetto lo manifesta sfruttando i soggiorni anche per intessere importati rapporti con figure locali di rilevo. Forse proprio in occasione del suo ultimo viaggio a Napoli (1845), Vantini riesce infatti ad avviare contatti epistolari con nomi illustri nel campo archeologico italiano; dai suoi carteggi si ricostruiscono corrispondenze con Luigi Canina, Guglielmo Bechi e Luigi Giusso7. Se in altri viaggi, primo fra tutti quello a Venezia del 1835 6 attualmente oggetto di studio, Vantini si occupa strettamente di analizzare con taglio critico l‟architettura, a Napoli viene rapito dal luogo, dal clima, dalla popolazione tanto da non trovare il tempo per aggiornare 1057 Conoscere, descrivere e studiare il paesaggio napoletano ELISA SALA gli amici come, scusandosi, ammette nella già citata lettera allo Zambelli: «se non scrivo è perché tutto il giorno giro e la sera raccapezzo le annotazioni fatte nel luogo e le pongo nel mio diario, perché questo mio viaggio non sia senza qualche profitto per me stesso». Tale affermazione informa su luogo, modalità e tempistiche alla base della redazione delle carte di viaggio aiutando a coglierne tutte le sfumature. Tra le righe dei taccuini, infine, traspare grande riguardo per flora locale, in particolare durante il soggiorno del 1823. Vantini a partire dal 1833, quindi contestualmente alla stesura della memoria del primo viaggio napoletano, è impegnato nella progettazione di una villa con giardino per il cognato Camillo Brozzoni noto collezionista e appassionato di botanica che guida Rodolfo nella conoscenza dell‟architettura del paesaggio verde [Peroni 2007, 95-122]. Tale apprendimento avviene anche attraverso i testi a stampa, sono infatti più di venti i volumi in qualche modo attinenti alla botanica e all‟uso del verde in architettura individuabili tra le consistenze librarie dei due bresciani tra cui si citano la collana de Il coltivatore botanico di Du Mont de Courset (Padova, 1819-20) e il tomo Teoria dell‟arte dei giardini di Luigi Mabil (Bassano, 1801). L‟attenzione dimostrata da Vantini per il riconoscimento delle essenze, forse riconducibile a questo suo impegno, conferisce ai suoi scritti di viaggio una veridicità ulteriore e dona freschezza alla prosa. Nel complesso la documentazione, seppur mediata dalla lettura di guide di viaggio, appare vibrante e ricca di informazioni di dettaglio sul paesaggio napoletano nella sua piena vita, fornendo una finestra reale sulla città partenopea nella prima metà del XIX secolo. Bibliografia CASTRIA MARCHETTI F., CREPALDI G, (2003), Il paesaggio nell‟arte, Milano: Electa. COSTANZA FATTORI L. 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