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See discussions, stats, and author profiles for this publication at: https://www.researchgate.net/publication/265207658 Le comunità terofitiche anfibie della Sila: peculiarità floristiche e problemi di conservazione Article · January 2014 CITATIONS READS 0 34 2 authors: Carmen Gangale Dimitar Uzunov 43 PUBLICATIONS 134 CITATIONS 67 PUBLICATIONS 549 CITATIONS Università della Calabria SEE PROFILE CHLORA sas SEE PROFILE Some of the authors of this publication are also working on these related projects: Our current Project is the Life Plus LIFE13 NAT/IT/001075 (PAN LIFE) for the start of the monitoring , reporting and conservation measures for the Natura 2000 Net in Calabria. View project All content following this page was uploaded by Dimitar Uzunov on 01 September 2014. The user has requested enhancement of the downloaded file. Special focus edition Bollettino Accademia Gioenia Sci. Nat. Vol. 47 N.° 377 pp. 79 - 84 Catania 2014 ISSN 0393 7143 Le comunità terofitiche anfibie della Sila: peculiarità floristiche e problemi di conservazione CARMEN GANGALE, DIMITAR UZUNOV Museo di Storia Naturale della Calabria ed Orto Botanico. Università della Calabria. 87036 Arcavacata di Rende (CS) e-mail: cgangale@inwind.it; duzunov@libero.it RIASSUNTO Sono state studiate le comunità terofitiche anfibie del massiccio silano, che si insediano sulle sponde lacustri soggette a periodiche fluttuazioni stagionali della linea di costa. Si tratta di fitocenosi inquadrabili nella classe d e g l i Isoeto-Nanojuncetea. Le comunità rilevate in Sila sono ricche di specie a ciclo estivo-autunnale, caratteristiche dell’Elatino-Eleocharition ovatae e dei Nanocyperetalia flavescentis. Recenti indagini hanno permesso di rinvenire in seno a queste comunità alcune popolazioni di specie particolarmente rare quali Limosella aquatica, Schoenoplectus supinus, Cyperus michelianus, le cui popolazioni silane sono estremamente disgiunte dall’areale principale e confermano l’importante ruolo che le rive lacustri della Sila svolgono come stazioni di rifugio per molte piante a distribuzione settentrionale. Parole chiave :Sila, Isoëto-Nanojuncetea, specie rare SUMMARY Anphibian terophytic communities of Sila: floristic peculiarities and conservation problems Amphibian terophytic communities of Sila Massif have been studied. They occurs on lake banks characterized by periodical seasonal fluctuations of water level. This communities are referred to Isoeto-Nanojuncetea class. Phytocoenoses of Sila are rich in species with a late summer life cycle, characteristic of Elatino-Eleocharition ovatae and Nanocyperetalia flavescentis. During recent investigations some populations of rare species, such us Limosella aquatica, Schoenoplectus supinus, Cyperus michelianus, Lindernia palustris which populations in Sila are extremely disjuncted from main distribution area and this confirms the important role that lake shores of Sila have as refuge for many plants with northern distribution. Keywords: Sila, Isoëto-Nanojuncetea, rare species Proceedings of the Meeting: “La conservazione in situ ed ex situ e il count-down 2010” (Catania, 11-13 ottobre 2009). C. GANGALE ET AL: Le comunità terofitiche anfibie della Sila: peculiarità floristiche e problemi di conservazione SFE80 Introduzione Le sponde della maggior parte dei laghi artificiali presenti sul massiccio silano sono soggette a periodiche fluttuazioni stagionali della linea di costa sia per le variazioni del regime pluviometrico che per la gestione dell’acqua. In alcuni casi si ha il periodico prosciugamento di estese superfici con l’emersione del suolo che viene colonizzato da fitocenosi prevalentemente terofitiche inquadrabili nella classe d e g l i Isoeto-Nanojuncetea Br.-Bl. & R.Tx. ex Westhoff et al. 1946. Recenti indagini hanno permesso di rinvenire in seno a queste comunità alcune popolazioni di specie particolarmente rare nel territorio regionale. Il ricco complesso di specie rare osservate sulle rive del lago Cecita ha posto il problema della loro distribuzione e peculiarità nel massiccio della Sila. Il presente lavoro riassume i risultati di uno studio ecologico sulla distribuzione e sulle problematiche di conservazione di questa interessante e peculiare florula. Tali comunità pur se con un indubbio carattere pioniero ed adattate alle variazioni stagionali del livello idrico, sono particolarmente vulnerabili all’intensità del pascolo, che dove presente, determina un drastico impoverimento della componente floristica e la scomparsa degli elementi di maggiore pregio. Le indagini floristiche avviate nel 2009 sono state finalizzate a confermare la presenza di specie rare di recente segnalazione, verificarne la distribuzione e valutare la consistenza delle popolazioni in seno alle comunità terofitiche anfibie delle sponde lacustri. Materiali e metodi e inquadramento dell’area Geologicamente il Massiccio della Sila appartiene all’Arco Calabro-Peloritano, che rappresenta un frammento di catena alpina cretacico-paleogenica sovrascorso sulle unità più interne della catena appenninica. Esso è formato da scaglie di basamento cristallino ercinico e da complessi filladici paleozoici che si alternano a coltri liguridi ed austro alpine. Il massiccio della Sila, costituito da rocce impermeabili, è attraversato da una ricca rete di corsi d’acqua la cui abbondanza è legata alle caratteristiche geomorfologiche e climatiche dell’area. Al clima tipicamente mediterraneo delle aree più basse, segue un clima temperato umido che caratterizza i territori a partire dai 1100 m di quota. Nelle aree montane, le piogge sono piuttosto abbondanti (Camigliatello Silano 1636 mm/anno) e gli inverni risultano rigidi, con le temperature medie minime mensili che, scendendo al di sotto dello zero, danno origine a precipitazioni nevose abbondanti e persistenti. In particolare il valore dell’indice ombrotermico estivo (IOV), che individua la regione bioclimatica di appartenenza, ha dimostrato che tutte le stazioni meteorologiche silane poste al di sopra dei 1100 di quota non appartengono climaticamente alla regione mediterranea, ma a quella temperata. Le comunità studiate rientrano in una fascia altitudinale caratterizzata dal bioclima Supratemperato inferiore (Gangale, 2000). A partire dagli anni ’20 furono realizzati i primi grandi invasi artificiali per l’utilizzo dell’acqua per la produzione di energia elettrica e per l’irrigazione. Attualmente sono presenti, a quote comprese tra i 1100 e i 1400 m di quota, sette bacini lacustri: Cecita, Arvo, Ampollino, Ariamacina, Lago del Passante e Lago Votturino (fig. 1). Nel periodo agosto-novembre 2009 sono stati effettuati rilevamenti floristici e fitosociologici lungo le rive di tutti i bacini lacustri artificiali presenti sull’altopiano silano. Gli exsiccata relativi al presente studio sono depositati presso l’erbario del Museo di Storia Naturale della Calabria ed Orto Botanico (CLU). C. GANGALE ET AL: Le comunità terofitiche anfibie della Sila: peculiarità floristiche e problemi di conservazione SFE81 Risultati Le comunità vegetali indagate, per le quali è stato avviato anche uno studio fitosociologico, sono ricche di piante a ciclo estivo-autunnale, caratteristiche dell’ElatinoEleocharition ovatae Pietsch in Pietsch & Müller-Stoll 1968 e dei Nanocyperetalia flavescentis K1ika 1935 (Brullo & Minissale, 1998). Esse sono caratterizzate da un gruppo di specie sempre ben rappresentato quali Eleocharis acicularis, Plantago intermedia, Peplis portula, Gnaphalium uliginosum, Corrigiola litoralis, Laphangium luteo-album, Mentha pulegium, Juncus bufonius, etc. Molti dei siti indagati sono interessati da pascolo intenso e calpestio e questo favorisce specie nitrofile quali Bidens tripartita, Polygonum lapathyfolium, ecc. La maggior parte delle specie di interesse fitogeografico sono, invece, localizzate esclusivamente in un solo bacino lacustre, il Lago Cecita, il cui invaso occupa dagli anni ’50 un’ampia area originariamente palustre (tab. I). Si conferma in questo sito la presenza di Limosella aquatica, specie considerata vulnerabile a livello nazionale, segnalata da Conti & Venanzoni (1991) per la Sila, presente esclusivamente lungo alcuni tratti delle sponde del lago Cecita. Si rinviene con popolamenti estremamente puntiformi, su suoli sabbiosi e umidi, a pochi metri dalla linea di riva. Schoenoplectus supinus, specie rara nota per l’Italia settentrionale e vulnerabile a livello nazionale (Conti et al., 92; 97), è stata segnalata recentemente sulle rive del Lago Cecita (Uzunov & Gangale, 2007). E’ stata rinvenuta nuovamente nell’agosto 2009 con pochi individui in due stazioni del Lago Cecita. Anche Cyperus michelianus, specie subtropicale considerata a rischio in diverse regioni, è a stata rinvenuta esclusivamente sul lago Cecita (Gangale et al,. 2008). La specie è diffusa lungo ampi tratti delle rive del lago, anche in aree intensamente pascolate, ma non è stata rinvenuta sugli altri bacini lacustri. Nell’estate 2009 sono state rinvenute Crypsis alopecuroides e Leontodon saxatilis subsp. saxatilis (Gangale & Uzunov, 2010). La ricerca floristica ha, inoltre permesso di confermare la presenza, dubbia finora nella regione, Veronica peregrina e di Rorippa palustris, segnalata recentemente anche per la foce del fiume Crati. Conclusioni Le fitocenosi rilevate sono state riferite all’habitat d’interesse comunitario 3130 “Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli IsoëtoNanojuncetea”, sottotipo 22.12 x 22.32. Tali comunità pur se con un indubbio carattere pioniero ed adattate alle variazioni stagionali del livello idrico, sono vulnerabili all’intensità del pascolo, che dove presente, determina un drastico impoverimento della componente floristica e la scomparsa degli elementi di maggiore pregio. Le popolazioni silane delle specie citate sono estremamente disgiunte dall’areale principale e confermano l’importante ruolo che le zone umide della Sila svolgono come stazioni di rifugio per molte piante a distribuzione settentrionale. Il Lago Cecita, in particolare, si è rivelato essere il sito più significativo per la conservazione delle specie citate, che risultano invece assenti nel resto del territorio. L’area che ospita attualmente il bacino era in origine ricca di ambienti palustri e acquitrini, in gran parte scomparsi a causa della realizzazione dell’invaso e per l’intenso sfruttamento agricolo della zona. Le rive del lago quindi rappresentano un rifugio per questa interessante florula anfibia. Le popolazioni di specie rare rinvenute, ricadono in parte all’esterno dei limiti attuali del Parco Nazionale della Sila, ma all’interno della Zona di Protezione Speciale “Sila Grande”. Sono necessarie azioni di conservazione, da inserire nell’ambito di diversi strumenti gestionali (Piani di Gestione dei siti Natura 2000 e Piano del Parco), che riguardino la limitazione del C. GANGALE ET AL: Le comunità terofitiche anfibie della Sila: peculiarità floristiche e problemi di conservazione SFE82 pascolo, una gestione più corretta delle rive lacustri e soprattutto un attento monitoraggio per raccogliere dati sulle dinamiche di questa vegetazione in relazione con l’attuale utilizzo del suolo. Bibliografia BRULLO S., MINISSALE P., 1998 - Considerazioni sintassonomiche sulla classe IsoetoNanojuncetea. Itinera Geobotanica 11: 263-290. CONTI F., VENANZONI R., 1991 - Su alcune piante notevoli rinvenute in Calabria e Campania. Arch. Bot. 67:176-179. CONTI F., MANZI A., PEDOTTI F.,1992 - Libro rosso delle piante d'Italia. TIPAR Poligrafica Editrice. CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F., 1997 – Liste Rosse regionali delle piante d’Italia. Camerino. GANGALE, 2000 - La vegetazione della Sila. Tesi di Dottorato. Università di Catania. GANGALE C., UZUNOV D. 2010 - Notulae alla checklist della flora vascolare italiana. Inf. Bot. Ital., in stampa. GANGALE C., UZUNOV D., CARUSO G., 2008 - Notulae alla checklist della flora vascolare italiana: 1501. Cyperus michelianus (L.) Link. Inf. Bot. Ital. Vol. 40 (2):257-258. UZUNOV D., GANGALE C., 2007 - Notulae alla checklist della flora vascolare italiana: 1268. Schoenoplectus supinus (L.) Palla. Inf. Bot. Ital., 2007, Vol. 39 (1):237. C. GANGALE ET AL: Le comunità terofitiche anfibie della Sila: peculiarità floristiche e problemi di conservazione SFE83 Fig. 1. Mappa del Parco Nazionale della Sila Fig. 1. Map of National Park of Sila C. GANGALE ET AL: Le comunità terofitiche anfibie della Sila: peculiarità floristiche e problemi di conservazione SFE84 Tab. I - Specie degli Isoëto-Nanojuncetea rilevate lungo le sponde dei bacini silani. Tab. I - Species of Isoëto-Nanojuncetea detected along banks of Sila lakes. Specie Corrigiola litoralis L. ssp. litoralis Crypsis alopecuroides (Piller & Mitterp.) Schrad. Cyperus michelianus (L.) Link Digitaria sanguinalis (L.) Scop. Echinochloa colonum (L.) Link Eleocharis acicularis (L.) Roem. & Schult. Gnaphalium uliginosum L. Herniaria glabra L. Juncus articulatus L. Juncus bufonius L. Juncus tenageja Ehr. Laphangium luteo-album L. Leontodon saxatilis Lam. subsp. saxatilis Limosella aquatica L. Lotus angustissimus L. Mentha pulegium L. Ornithopus compressus L. Panicum dichotomiflorum Michx. Peplis portula L. Persicaria lapathifolia (L.) Delarbre Plantago major L. ssp. pleiosperma Pilg. Poa annua L. Polygonum aviculare L. s. l. Ranunculus sardous Crantz Rorippa palustris (L.) Besser Sagina procumbens L. Schoenoplectus supinus (L.) Palla Spergula arvensis L. Spergularia rubra (L.) J. & C.Presl Stellaria alsine Grimm Trifolium micranthum Viv. Veronica peregrina L. ssp. peregrina View publication stats Cecita x Ampollino Arvo Ariamacina x x Passante x Votturino x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x