ABSTRACT Molti anni fa,quando ero nel pieno della mia attività professorale all’università e alternavo le mie ore di lavoro fra la visita ai malati e l’osservazione al microscopio, ero continuamente pressato dalla necessità di prendere decisioni rapide. Il tempo stringeva sempre e non ce n’era mai per soddisfare tutti gli impegni. Si trattasse di togliere dubbi a un collaboratore che mi sollecitava un parere o di dare una risposta al neurochirurgo che aspettava in sala operatoria la mia diagnosi estemporanea su un tumore che stava operando o altro; non potevo sottrarmi alla risposta rapida e dovevo anche infondere certezza in chi la recepiva. È questo un argomento di enorme importanza in medicina, non sufficientemente trattato, ma molto sentito e che sta alla base del frequente disagio, che genera ansia, oltre che del dissidio o dell’incomprensione fra patologi e chirurghi e che è vissuto con ansia e frustrazione.
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