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Il Ritorno del Vinile: un solco analogico in un mondo digitale

il lavoro si pone l'obiettivo di analizzare il fenomeno del ritorno del disco in vinile sul mercato discografico avvenuto nell'ultimo decennio. Dopo una breve storia del formato e delle sue evoluzioni nel corso del tempo, sempre volgendo l'occhio agli andamenti di mercato, si analizzano i cambiamenti apportati all'industria musicale dall'avvento del digitale e del web. La parte conclusiva è dedicata all'analisi, attraverso interviste e testimonianze, del fenomeno del ritorno del vinile, cercando di sviscerarne motivazioni e sviluppi futuri. inoltre viene posto l'accento sulla particolarità del formato, sul fascino che continua ad esercitare sugli ascoltatori e sull'importanza del web nel favorirne una seconda giovinezza.

Il Ritorno Del Vinile: un solco analogico in un mondo digitale Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione Corso di laurea in Comunicazione pubblica e d’impresa Cattedra di Teorie della Comunicazione e dei nuovi media Candidato Antonello Forte Matricola n°1662465 Relatore Alberto Marinelli A/A 2016/2017 Indice INTRODUZIONE ........................................................................... V Capitolo 1: 12 POLLICI PER CAMBIARE IL MONDO ......... 1 1.1 L’industria .................................................................................. 2 1.1.1 - Dal Fonografo al Long Playing .................................... 2 1.1.2 - Dalla Classica al Rock n Roll ........................................ 6 1.1.3 - La Golden Age: gli anni 0 e ................................. 11 1.1.4 - L inizio della fine: gli anni ...................................... 20 1.2 Il Pubblico ............................................................................... 25 1.2.1 – Il Collezionismo ............................................................ 26 1.3 Oltre la musica: società, cultura e arte .................... 31 1.3.1 - The Times They are a-changin : la musica come specchio della società................................................................ 31 1.3.2 - Arte a 33 Giri................................................................... 42 Capitolo 2: MUSICA DIGITALE TRA EVOLUZIONE E RIVOLUZIONE ............................................................................. 48 2.1 L’industria .............................................................................. 50 2.1.1 – Rottura o continuità? .................................................. 51 2.1.2 – Internet e file sharing ................................................. 55 ii 2.1.3 – L industria discografica .0 ...................................... 61 2.2 Il pubblico................................................................................ 67 2.2.1 – Nuove tecnologie per un nuovo pubblico ............. 67 2.2.2 – Social Music ................................................................ 73 Capitolo 3: IL RITORNO ................................................................ 80 3.1 Il mercato................................................................................. 81 3.1.1 – Dal web al giradischi .................................................... 87 3.2 Le cause del ritorno............................................................ 93 3.2.1 – Moda o passione? .......................................................... 94 3.2.2 – L esperienza d ascolto ................................................. 99 3.2.3 – Il fascino del fisico ...................................................103 3.3 Gli scenari futuri ................................................................106 CONCLUSIONI ...................................................................................114 BIBLIOGRAFIA .................................................................................117 SITOGRAFIA ......................................................................................118 iii iv INTRODUZIONE )l presente lavoro ha come oggetto d analisi il fenomeno del sul mercato discografico avvenuto ritorno del vinile nell ultimo decennio, un trend che di anno in anno fa registrare risultati sempre migliori in termini di vendite e quote di mercato destinate a questo supporto. Lo scopo dell analisi sarà di ricercare le cause ed i motivi che hanno fatto vivere al disco in vinile una seconda giovinezza dopo i fasti degli anni Sessanta e Settanta; si proverà inoltre ad esaminare il modo in cui il vinile riesce a convivere con la musica dell industria negli anni digitale, vero caposaldo . L intera trattazione sarà sempre incentrata su una dicotomia domanda )ndustria-Pubblico , i due protagonisti della ed offerta dell industria discografica, esaminandone i diversi punti di vista, i bisogni e l adattamento di una parte ai mutamenti dell altra nel corso del tempo. Il primo capitolo si aprirà con una breve storia del formato, esaminandone la nascita e la diffusione a livello globale fino v ad arrivare al declino in favore di formati più pratici ed economici che rispondevano alle mutate esigenze di industria e pubblico, nonché alle innovazioni tecnologiche venute in supporto dell industria discografica e dei consumatori. La parte finale del capitolo sarà dedicata ad un approfondimento di tipo sociologico sull influenza che la musica ha avuto su alcune subculture della seconda metà del Novecento e sullo stretto rapporto instauratosi tra arte figurativa e musica analizzando alcune copertine iconiche divenute vere e proprie istantanee del secolo passato. )l secondo capitolo affronterà invece la rottura nel mercato discografico portata dall avvento del digitale, che oltre a segnare la fine del disco in vinile ha rivoluzionato le abitudini dei consumatori e le modalità di diffusione dei prodotti musicali da parte dell industria. Come supporto all analisi, dal presente capitolo e nel successivo, verranno inserite citazioni tratte da interviste semi-strutturate, realizzate in fase di preparazione al lavoro e sottoposte a collezionisti, musicisti e negozianti di dischi. vi Nel capitolo conclusivo si esaminerà il fenomeno del ritorno , analizzando dapprima il mercato del vinile e la sua crescita costante su base annuale, ed in seguito si cercheranno di comprendere i motivi alla base di questa rinascita dell LP anche attraverso le preziose testimonianze tratte dalle interviste. La ricerca delle cause si muoverà lungo tre direttrici: la componente moda , in particolare la passione per il vintage evidente negli ultimi anni in diversi ambiti di consumo, le modalità di ascolto e nello specifico l unicità dell ascolto in vinile ed infine l importanza del supporto fisico in un era dominata dal digitale e dall intangibile. La parte conclusiva del lavoro si focalizzerà sulla formulazione di ipotesi sul futuro del vinile e sulla durata del trend, anche alla luce delle cause analizzate in precedenza. vii viii Capitolo 1 - 12 POLLICI PER CAMBIARE IL MONDO La nascita del Long Playing, datata 1948, può definirsi come lo spartiacque che ha rivoluzionato non solo l industria musicale, ma anche le abitudini di ascolto e consumo del pubblico. Una rivoluzione durata fino alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, quando il vinile era non solo il formato più diffuso per l ascolto, ma anche un vero e proprio oggetto di culto, con una folta schiera di appassionati e collezionisti costantemente alla ricerca di rarità e di artisti da scoprire e riscoprire. A tutto ciò va aggiunta la componente visiva data dalle copertine degli album, alcune diventate vere e proprie istantanee di un epoca, delle icone della cultura popolare del Novecento impresse nella mente del pubblico anche a distanza di decenni dalla loro pubblicazione. 1 1.1 L’industria 1.1.1 - Dal Fonografo al Long Playing L invenzione della prima macchina per registrare e riprodurre i suoni si deve a Thomas Edison che tra il 1877 ed il 1878 inventò e brevettò il Fonografo, composto da uno stilo metallico capace di leggere un solco inciso su un cilindro di cera. Dieci anni dopo, Emile Berliner costruisce il Grammofono, un riproduttore che sfrutta un disco piatto da 13 cm con solchi incisi a spirale. Nel corso degli anni le dimensioni dei dischi aumentano, fino ad arrivare, nel 1903 ai canonici 30 cm del 78 giri prima e del 33 giri in seguito. Il grammofono diventa, a cavallo tra i due secoli, la macchina standard per la riproduzione dei dischi, i quali erano però ancora in uno stadio embrionale e tutt altro che definitivo. Venivano infatti stampati nei materiali più diversi, dalla carta ricoperta di metallo, fino alla gomma dura. Una standardizzazione del prodotto arriverà nel 1904, quando la gommalacca divenne il materiale di riferimento 2 per la composizione del 78 giri e le incisioni iniziarono ad essere praticate su entrambi i lati del disco. È importante sottolineare come i 78 giri e la tecnologia disponibile all epoca, consentivano una registrazione di massimo tre minuti per lato, motivo per cui si nasce il concetto di Album. 1 Album sta ad indicare una raccolta di un certo numero di dischi, in una confezione quelle simile usate a in fotografia, che a volte Figura 1: Vesti la giubba di Enrico Caruso (1904) fu il primo disco a vendere un milione di copie frammentavano uno stesso brano musicale; nel 1910 furono messe in vendita delle raccolte di copertine vuote, rilegate alla maniera 1 degli album fotografici, che https://i.ytimg.com/vi/NsKtgr0Qdk8/hqdefault.jpg 3 nel mondo anglosassone vennero denominate Record Album . Le stesse case discografiche, a partire dagli anni Trenta, iniziarono a vendere raccolte di dischi di uno stesso autore o genere musicale. La vera svolta, però, arriverà solo nel 1948, anno in cui debutterà il Long Playing (LP), un nuovo formato, costituito da un sottile disco di polivinilcloruro (PVC) e attraversato da microsolchi, lanciato sul mercato dalla Columbia Records. Questa nuova tecnologia permetteva una capacità di registrazione notevolmente maggiore rispetto ai vecchi 78 giri; il Long Playing era infatti capace di contenere fino a trenta minuti di registrazione per lato ad una velocità di 33 giri per minuto; un netto passo avanti rispetto ai tre minuti per facciata del precedente supporto. Accortisi delle potenzialità del nuovo supporto, tutti i maggiori player del mercato discografico dell epoca finirono per adottare il vinile come supporto standard, seguendo l intuizione della Columbia e sconfessando le proprie strategie ed il proprio supporto ai formati fino ad allora in uso. Nomi storici della discografia americana come Decca, Capitol, RCA, oltre alla già citata Columbia Records, 4 puntarono tutto sul nuovo LP, cercando sia di accaparrarsi gli artisti più prestigiosi al tempo, sia ristampando le raccolte proposte precedentemente su 78 giri. Un singolo disco in vinile da 10 pollici poteva contenere il materiale di quattro o cinque vecchi dischi di gommalacca. Figura 2 - L'inventore Peter Goldmark vicino ad una pila di 78 giri che contengono la stessa quantità di musica degli LP che ha in braccio 2 2 http://cache2.asset-cache.net/gc/53377631-inventor-peter-goldmarkstanding-next-to-tall-gettyimages.jpg 5 1.1.2 - Dalla Classica al Rock n Roll Il primo LP mai pubblicato, edito dalla Columbia Records nel 1948, fu il Concerto per violino in Mi minore di Mendelssohn e negli anni seguenti tutte le concorrenti sul mercato si adattarono al nuovo formato abbandonando i vecchi supporti e i progetti in cantiere si rivelarono fallimentari a causa del carattere rivoluzionario ed innovativo del disco in vinile. Il nuovo LP ebbe inizialmente l impatto maggiore nell ambito della musica classica, un genere eccessivamente limitato dalla scarsa capienza del 78 giri in cui concerti, sonate e sinfonie erano brutalmente tagliate e suddivise in un elevato numero di dischi. La nascita del vinile fu un occasione da non perdere per fornire a milioni di appassionati l opportunità di ascoltare nelle migliori condizioni le loro opere preferite, e le case discografiche trovarono nel Long Playing il formato ideale per la musica classica visto che la maggior parte dei movimenti delle opere poteva essere inciso su un singolo lato del disco, evitando così di interrompere l esperienza di ascolto e facendo risultare la stessa completa ed omogenea. 6 Naturalmente, agli esordi della nuova tecnologia, il pubblico non accolse immediatamente con entusiasmo la rivoluzione messa in atto dal vinile, sia per la scarsa diffusione del supporto stesso e dei dispositivi di riproduzione, sia perché non tutte le case discografiche disponevano di master di qualità del materiale inciso precedentemente sui 78 giri, ma nel giro di qualche anno l ascesa del vinile a supporto di riferimento fu inarrestabile ed estremamente capillare. Un discorso analogo a quello fatto per la musica classica riguarda il Jazz, un altro genere che ha beneficiato enormemente dalla nascita dell LP. )l vinile era infatti l unico supporto su cui era possibile registrare le lunghe jam sessions ed improvvisazioni che caratterizzano il genere fin dalla sua nascita, prima eseguite dal vivo e divenute un simbolo culturale del Jazz, poi, con l arrivo del vinile, registrate anche in studio per fini esclusivamente discografici. Le grandi possibilità fornite dal vinile, non scappano all occhio degli artisti pi‘ attenti ed ispirati: nel Frank Sinatra pubblica In the Wee Small Hours in cui riesce a 7 sfruttare la capacità del Long Playing per accomunare tutti i brani dell album, legati da una sorta di filo conduttore tematico e di mood, creando così il prototipo del Concept Album, un modello che vedrà la sua consacrazione tra gli anni Rock. e , grazie soprattutto alla nascita del Progressive Come visto, il vinile ha offerto ad artisti ed etichette discografiche una gamma di nuove possibilità e tecniche di produzione e registrazione, ma non tutte le rivali della Columbia Records sono immediatamente salite sul carro del Long Playing. Alcune hanno provato a opporre resistenza e a sperimentare dei formati alternativi; l esempio più fulgido è quello della RCA Victor, che rispose al formato della Columbia con il 45 Giri, un disco da 7 Pollici (circa 18 centrimetri), adatto ad ospitare singoli brani, con una capacità dai tre ai cinque minuti per lato. Questo piccolo disco divenne complementare al Long Playing ed ugualmente importante per far definitivamente scomparire dal mercato il vecchio 78 giri; infatti divenne il formato di riferimento per i singoli, agevolato da una dimensione nettamente minore e da una maggiore 8 robustezza. Nonostante dopo qualche anno anche la RCA si sarebbe arresa all inarrestabile successo del Long Playing, i giri diventarono un arma tattica di tutte le maggiori etichette discografiche: erano ideali per i singoli e per gli Extended Plays (EP) che spesso anticipavano l uscita di un LP, testando il mercato e lanciando i brani nelle Hit Parade. Grazie alla sua resistenza, praticità ed al basso costo, il 45 giri dominò il mercato per tutti gli anni Cinquanta, andando ad occupare non solo gli scaffali degli appassionati ma anche e soprattutto i Juke Box, vero simbolo e mezzo di aggregazione di quegli anni. Le caratteristiche del formato vanno ad incastrarsi alla perfezione con la nascita del Rock n Roll, di cui il giri divenne il portabandiera; i giovani degli anni cinquanta spesso non avevano denaro a sufficienza per acquistare i Long Playing, così ad un prezzo minore era possibile trovare i 45 Giri contenenti le hit del momento ad opera di artisti quali Elvis Presley, Buddy Holly e molti altri pionieri del rock. A livello commerciale il 45 giri fu un successo enorme; al 1954 si contavano più di duecento milioni di 9 dischi venduti e le case discografiche continuarono ad investire sul formato, pubblicando singoli ed album con contenuti diversi, fornendo tracce esclusive per l una o l altra edizione ed anche allegando dei Giri bonus agli LP; chi era interessato ai brani di successo poteva evitare di comprare l album e rivolgersi al singolo, arricchito da una B-side esclusiva o, come accadrà in seguito negli anni della disco music, da Remix, Extended Versions e dagli Edit più disparati. )l Rock non era però solo un genere da One Hit Wonders ma, negli anni Cinquanta vennero dati alle stampe alcuni LP seminali per tutta la musica pop dei decenni seguenti: Here s Little Richard Little Richard di (1957, Speciality Records , After School Session Figura 3 – Elvis (1956, RCA Victor) 3 Berry (1975, Records ed di Chuck Elvis Chess 3 di Elvis Presley (1956, RCA http://www.elvis100percent.com/photos/1956-lpelvis-a.jpg 10 Victor) sono solo alcuni dei classici usciti negli anni 50, che non solo hanno contribuito a definire un genere, ma a cambiare per sempre la musica popolare del Novecento. Gli Anni Cinquanta sono stati il decennio dell affermazione del vinile, un decennio caratterizzato da una crescita costante nei volumi di vendita, passando dai 189 milioni di dischi venduti nel 1950, ai 603 del 19594; una vera e propria esplosione del music business. 1.1.3 - La Golden Age: gli anni 0 e 0 I decenni successivi furono quelli della definitiva consacrazione per l LP, la musica divenne una componente fondamentale delle subculture e dei movimenti di protesta di quegli anni grazie ad inni generazionali divenuti dei classici senza tempo, ma non solo: l industria cercò, riuscendoci, di sfruttare appieno le possibilità offerte dal 33 Giri: Concept, Live e Doppi Album sono alcune delle più 4 Rachlin, Harvey,The Encyclopedia of the Music Business, 1981 11 importanti novità messe sul piatto da artisti ed etichette per un pubblico sempre più affamato di musica. Sebbene Frank Sinatra, come visto in precedenza, abbia la paternità del primo Concept album ante-litteram, durante gli anni Sessanta e Settana, grazie alla definitiva consacrazione del Rock, in tutte le sue forme, numerosi artisti si approcciano a questa idea di concepire un disco: un album accomunato da una stessa storia che si dipana attraverso le canzoni, un mood costante che accompagna l ascolto dalla prima all ultima traccia.5 Un esperienza simile alla lettura di un romanzo, in cui l ascoltatore si immedesima in un mondo creato dall artista. Figura 4 - Un concept album italiano, "Storia di un impiegato" di Fabrizio De Andrè (1973) (1967), Sgt. Pepper s Lonely Hearts Club Band dei The Beatles In The Court of the Crimson King dei King Crimson(1969) , The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd 5 http://www.viadelcampo.com/ORL8919_Impiegato_a5.jpg 12 (1973) sono solo alcuni degli album più rappresentativi di questa categoria che, pur essendo spesso accomunata al Rock, non manca di esempi provenienti da altri generi. Un genere energico come il Rock però non poteva essere confinato nelle abitazioni e negli stereo degli ascoltatori, ma trovava la sua dimensione ideale nei concerti dal vivo; eventi che hanno segnato un epoca come il Festival di Woodstock del 1969 e le tre edizioni del Festival dell )sola di Wight, dal 1968 al 1970, sono pietre di paragone ancora oggi e vere e proprie diapositive di un epoca. L industria discografica si accorse di quanto l esperienza live fosse diversa dall ascolto casalingo e dagli anni Sessanta iniziò la produzione di album dal vivo, registrazioni di concerti memorabili dei più grandi artisti dell epoca; un modo per far rivivere ai fan sensazioni provate in prima persona, senza le finezze e gli accorgimenti usati in studio di registrazione: un esperienza genuina ed autentica, che in alcuni casi diventa la summa della carriera di un artista, come nel caso di Made in Japan dei Deep Purple (1972). 13 )l Rock non fu però l unico fenomeno che cambiò gli equilibri dell industria musicale in quei decenni, ma, a dimostrazione di un industria musicale nel pieno delle sue forze e soprattutto grazie ad una schiera di talenti incredibili, nuove realtà si affacciarono sul mercato, rappresentative di stili e tendenze destinati a lasciare un segno profondo non solo nella musica ma anche nella cultura e nella società intera: 6 Motown Records, etichetta discografica di Detroit, la MotorTown da cui prende il nome, fin dal 1959, anno della fondazione, sinonimo music . sua è di Black Figura 5 - Stevie Wonder, Songs in the Key of Life”, 1976 Diventata un vero punto di riferimento per gli appassionati di Soul ed R&B, la casa discografica del Michigan si 6 http://thekey.xpn.org/aatk/files/2014/11/StevieWonder.jpg 14 guadagnò un posto nel mainstream dell industria musicale nel corso degli anni Sessanta, dando alle stampe album di artisti come Marvin Gaye, Diana Ross e sopratutto Stevie Wonder, messo sotto contratto quando aveva solo 12 anni, autore di numerosi capolavori che fecero la sua fortuna e quella della Motown. Inoltre l esplosione della Disco Music con Donna Summer, artista simbolo della storica label Casablanca Records, la nascita del Punk in Inghilterra con il debutto dei controversi Sex Pistols e le prime feste Hip-Hop organizzate da Dj Kool Herc nel Bronx furono solo alcuni dei principali trend musicali sviluppatisi nel decennio con importanti ripercussioni sociali che verranno analizzate nelle pagine seguenti. Una tale varietà dell offerta, abbinata ad un livello qualitativo molto elevato, non poté che giovare all industria che vide i propri numeri crescere di anno in anno. Secondo i dati di vendita stilati a partire dal 1973 della RIAA (Recording Industry Association of America), negli 15 Stati Uniti si è passati dai 280 milioni di LP ed EP venduti nel ai milioni del , a cui vanno aggiunti circa 190 milioni di Singoli venduti nello stesso anno, per un giro d affari Sebbene il vendita, il totale di 2440.2 milioni di dollari. sia stato l anno migliore per i volumi di gli è stato superiore sotto l aspetto dei ricavi arrivando a totalizzare, tra LP, EP e singoli, la cifra record di 2733.6 milioni di dollari7. 7 https://www.riaa.com/u-s-sales-database/ 16 Figura 6 - Volumi di Vendita di LP, EP e Singoli negli Stati Uniti 17 Figura 7 - Ricavi annuali di LP, EP e Singoli negli Stati Uniti Nei Sessanta e Settanta sebbene il vinile sia ancora il supporto dominante sul mercato, come dimostrano i dati di vendita, un nuovo formato si affaccia sulla scena, pronto a 18 consacrarsi nel decennio successivo, la Musicassetta (MC). Caratterizzata da dimensioni ridotte che garantivano una elevata praticità e portabilità, nonché basata su una maggiore semplicità d uso rispetto al vinile, la cassetta come poi venne chiamata nel linguaggio colloquiale, divenne un formato di grande successo soprattutto grazie alla commercializzazione nel del Sony Walkman , il celebre mangianastri portatile che ha segnò il definitivo successo della musicassetta. Sul finire del decennio sarà un altro annuncio a dare una vera e propria scossa all industria intera, allora ancora inconsapevole che la nuova invenzione avrebbe decretato la fine del regno del vinile: nel 1978 Philips annuncia l invenzione di un nuovo formato di riproduzione musicale, il Compact Disc che nei due decenni successivi prenderà il posto degli LP come il supporto più diffuso a livello mondiale e che ancora oggi rimane il formato fisico più venduto. 19 1.1.4 - L inizio della fine: gli anni 0 Entrando negli anni l industria discografica vide il consolidamento di alcuni dei trend iniziati nel decennio precedente: le grandi rock band continuavano a sfornare album e a riempire stadi ed arene in tutto il mondo, il rap ed il punk, nati come fenomeni underground e di protesta, si vanno istituzionalizzando fino ad occupare un posto importante nel mainstream e dalla scena pop si affacciano alle scene artisti destinati a segnare un epoca e ad infrangere record su record. 8 Un nome che spicca su tutti è quello di Michael Jackson; il defunto Re del Pop pubblicò nel 1982 il suo sesto album Thriller con il quale sgretolò ogni record precedentemente Figura 8 - Copertina dell'album "Thriller" di Michael Jackson, 1982, Epic Records 8 https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/5/55/Michael_Jackson__Thriller.png 20 stabilito in termini di copie vendute. Thriller è a tutt oggi l album pi‘ venduto di sempre con oltre 66 milioni di copie9 ed è stato dichiarato disco di Platino negli Stati Uniti per 33 volte. In un decennio apertosi con la morte di due icone musicali come John Lennon e Bob Marley, si facevano strada nei primi posti delle classifiche di tutto il mondo artisti come il suddetto Jackson, lo storico rivale Prince, la Material Girl Madonna, mentre resistevano, consolidando il loro successo, artisti già di successo negli anni Settanta come Stevie Wonder e Lionel Richie. Se, dunque, per l industria gli anni Ottanta furono una vera e propria miniera d oro dovuta anche alla nascita di MTV e dunque alla consacrazione del videoclip come principale strumento promozionale, il vinile perse sempre più terreno nei confronti delle Musicassette e soprattutto del neonato Compact Disc. Come dimostrano i dati della RIAA, la quota di mercato del vinile, dopo il picco toccato nel 1978, subì un crollo 9 http://www.guinnessworldrecords.com/world-records/70133-bestselling-album 21 costante lungo tutto il decennio, passando dai 465 milioni di copie vendute nel 1980 (308 milioni di LP ed EP e 157 milioni di singoli) ai 71,2 milioni del 1989 (v. Figura 6, pag 18). Di contro, la praticità, la portabilità e la maggior facilità di utilizzo delle musicassette divennero delle armi fondamentali in possesso del nuovo supporto che gli permisero di aggredire la quota di mercato del vinile facendola propria col passare degli anni. Fondamentale nella crescita delle vendite delle musicassette fu il lancio sul mercato del Sony Walkman, diffusissimo tra i giovani e divenuto una vera e propria icona degli anni Ottanta. Come si evince dal grafico in Figura 9, le vendite delle musicassette negli Stati Uniti partirono da una base di 99 milioni di copie del 1980 fino ad arrivare ai 522,4 milioni del 1989. Oltre alle Musicassette, anche il più recente Compact Disc cercava di farsi strada nella guerra dei supporti degli anni Ottanta; lanciato sul mercato nel in Giappone e l anno seguente nel Regno Unito, il CD fu il primo supporto digitale 22 per la riproduzione di musica e rappresentò una rivoluzione per l industria simile a quella scatenata dal lancio dell LP nel . Figura 9 - Volumi di vendita delle musicassette negli Stati Uniti 23 Sebbene nei primi anni di commercializzazione del CD i volumi di vendita furono inferiori a quelli di LP e Musicassette, già nel 1988 avvenne il sorpasso a spese del vinile, con un totale di quasi 150 milioni di CD venduti negli Stati Uniti, contro i 138 milioni di LP e singoli. Figura 10 - Volumi di vendita del 1988, l’anno del sorpasso del CD sul vinile 24 Gli anni Ottanta furono dunque il decennio in cui il vinile cessò di essere il supporto di riferimento per artisti ed etichette discografiche e fu costretto a cedere il posto al dominio delle Musicassette, il quale cessò nel decennio seguente, ed al neonato CD, che si apprestava a dominare le vendite negli anni Novanta e Duemila. Il vinile, da re del mercato, si trasformò in prodotto di nicchia con quote di mercato sempre minori, le cui sorti e la sua eredità venivano tramandate dai etichette indipendenti che puntavano su generi musicali con una ridotta ma appassionata fanbase, diventando così il simbolo della musica underground negli anni successivi. 1.2 Il Pubblico L avvento e l affermazione del vinile portarono alla nascita di un mercato discografico di massa, dato che le etichette capofila dell industria discografica erano sempre alla ricerca di nuovi talenti da promuovere e lanciare, per venire incontro ai gusti dei consumatori, in particolar modo 25 delle fasce più giovani della popolazione, quelle più interessate alla popular music in tutte le sue sfaccettature, il cui raggio d azione e d influenza era aumentato a dismisura con la diffusione del medium televisivo, un altro potentissimo canale attraverso cui diffondere le immagini e le melodie degli artisti del momento. Il pubblico rispose in maniera entusiasta a questa inedita esposizione mediatica dei propri idoli, facendo aumentare di anno in anno i volumi di vendita e soprattutto i ricavi dell industria musicale che, ovviamente, non si fece trovare impreparata dinanzi alla voglia di vinile del pubblico. 1.2.1 – Il collezionismo La sempre maggiore mole di musica disponibile in commercio fece nascere una pratica già diffusa in molti altri campi (filatelia, numismatica, modellismo, fumetti) con effetti straordinari sia per il pubblico che per l industria stessa. Il collezionismo musicale trova nel vinile il suo feticcio , perché il 12 pollici è un oggetto che trascende il lato strettamente musicale per diventare un oggetto d arte 26 totale, arricchito dalle grandi copertine da ammirare (in alcuni casi vere e proprie opere d arte, diventate parte dell immaginario del , dai testi da leggere durante l ascolto e da un suono immediatamente riconoscibile rispetto all ascolto su altri supporti. Per questo ancora oggi, come vedremo nel Capitolo 3, le fiere del disco in tutto il mondo sono prese d assalto dai Crate Diggers (Figura 12, da diggin the crates , cioè scavare tra gli scatoloni in cui sono contenuti i vinili alla ricerca di un pezzo pregiato o mancante10), sempre affamati ed alla ricerca di nuovi LP da aggiungere alla propria collezione. Come detto, l industria non si è fatta attendere per dare ai fans sempre più opportunità di acquisto: nel corso degli anni sono nati i vinili colorati e i picture discs (dischi con un lato su cui era impressa la copertina dell album o una foto dell artista , le custodie Gatefold, ovvero apribili a libro, adatte soprattutto per i doppi dischi, un infinità di edizioni speciali per lo stesso album, che potevano contenere tracce 10 http://www.soundwall.it/crate-diggers-la-leggenda-dei-cercatori-divinile/ 27 bonus con esclusività nazionale o regionale (si pensi alle numerose edizioni esclusive per il mercato giapponese contenenti tracce mai rilasciate su disco in Europa o America) e molte altre soluzioni commerciali che andavano da una parte a soddisfare le richieste del pubblico, mentre dall altra andavano a creare una vera e propria mania del completismo . 11 Figura 11 – Metallica - Creepi g Death” Picture Disc 11 https://s-media-cacheak0.pinimg.com/736x/d7/3c/03/d73c03ce31ca1d9bc0f6773c2f493015-rare-vinyl-vinyl-lp.jpg 28 Secondo il portale Discogs12, divenuto una vera e propria Bibbia per gli appassionati e i collezionisti musicali, l album Thriller di Michael Jackson è stato stampato in differenti versioni su tutti i supporti disponibili, dal 1982 al , anno dell ultima ristampa in vinile. Prima di Internet però, il punto di riferimento per gli appassionati era il negozio di dischi, un vero e proprio centro di aggregazione in cui i clienti oltre a cercare pezzi mancanti per la loro collezione e nuove uscite attese impazientemente, potevano scambiarsi consigli ed opinioni tra loro, oltre che confrontarsi con proprietari e commessi su artisti da scoprire e riscoprire. Si creavano dunque delle vere e proprie community di collezionisti e di utenti raggruppati attorno al centro nevralgico e fonte di ispirazione rappresentato dal negozio; tutto ciò,come si vedrà in seguito, con l avvento delle )CT e della digitalizzazione, si trasformerà in una serie di portali su cui effettuare compravendite di dischi e tenere traccia 12 www.discogs.com 29 delle proprie collezioni(da Ebay al succitato Discogs, passando per Amazon e per gli store online proprietari delle diverse etichette discografiche), in forum, boards e community su cui confrontarsi con altri appassionati, contribuendo a far sopravvivere la cultura del vinile anche a beneficio di generazioni di consumatori che per motivi anagrafici non hanno potuto vivere l epoca doro del Pollici. if you ever get lonely, just go to the record store and visit your friends Penny Zane, Almost Famous, regia di Cameron Crowe,2000) 13 13 http://xenlife.com.au/wp-content/uploads/crate-digging.jpg 30 1.3 Oltre la musica: Società, cultura e arte 1.3.1 - The times they are a-changin – la musica come specchio della società Come osservato fin ora, il vinile ha trainato il music business per quasi mezzo secolo, dal secondo dopoguerra fino al suo declino avvenuto negli anni Ottanta a causa dell avvento del Compact Disc. La sua importanza, però, non si limita al lato strettamente musicale e discografico, in quanto esso ha trasceso la sua mera essenza di prodotto commerciale, divenendo un oggetto che racconta un epoca, che racchiude al suo interno brani diventati inni per una generazione, manifesti di un movimento o di una subcultura divenuti in alcuni casi simboli di affermazione ed emancipazione sociale, di lotta politica e di classe. La prima scossa che dai solchi dei dischi ha attraversato la società è riconducibile alla nascita del Rock n Roll a metà degli anni cinquanta; un genere musicale che prendeva le distanze dagli stili pi‘ in voga all epoca, incorporando 31 elementi provenienti dalla tradizione afroamericana, in un periodo in cui i temi razziali e la segregazione erano di estrema attualità. Il Rock nasce infatti come sintesi della musica nera urbana, rappresentata dal Rythm & Blues, e di quella bianca extraurbana, il Country, trovando nella figura di Elvis Presley l esempio pi‘ rappresentativo di questa fusione. Carismatico, spettacolare e sensuale, fu capace di unire la fascia pi‘ conservatrice e rurale dell America, da cui lui stesso proveniva essendo nativo del Tennesse, con quella dei neri e delle minoranze etniche grazie ad una fusione di musica, immagine ed attitudine che colpisce ed affascina soprattutto i più giovani. Questa infatuazione dei teenagers americani di ogni etnia ed estrazione sociale per il Rock n Roll diventa un problema per la cultura separatista americana dell epoca, così che i concerti e le feste in cui tale genere risuonava rappresentavano veri e propri motivi di preoccupazione per possibili disordini sociali. I media non esitano a puntare il dito contro la nuova ondata di musicisti capitanati da Elvis, Chuck Berry e dagli altri pionieri degli anni 50, 32 additandoli come sovversivi ed associando la musica da loro suonata a disordini sociali e ad una pericolosa promiscuità. L immaginario del rock, fatto di sesso, macchine e belle donne, l abbigliamento stravagante e le voci potenti su una musica ritmata aprirono una breccia nella società puritana dell epoca evocando nei giovani un senso di ribellione ed opposizione nei confronti dello status quo, come rappresentato da film come Il seme della violenza (USA, 1955). Il Rock si sostituì al jazz come musica da ballare e espandendosi dagli USA verso il resto del mondo divenne <<Molto più di una semplice musica, bensì divenne strumento d espressione di una generazione che tentava una propria realizzazione, anche sul piano corporeo, ed una ricerca di alterità rispetto al mondo adulto>>14 Nel decennio seguente, il Rock, ormai affermato e sdoganato alla massa, cambiò il suo orientamento; non più una musica da ballare per teenagers ribelli nei confronti dei loro genitori, ma una musica politicamente e socialmente impegnata, ricca di contenuti e dai toni poetici. 14 “paziante, Lucio, Dal Beat alla generazione dell’iPod , Carocci, 33 In un circolo continuo che collega musica e società, problemi ed opportunità fanno fiorire nuovi portavoce generazionali che incarnano i sentimenti, le aspirazioni e le frustrazioni di milioni di persone in tutto il mondo. Una figura straordinariamente congruente con questo identikit è quella di Bob Dylan, un vero e proprio poeta urbano, che con la sua musica fatta di folk dalle tinte rock è riuscito a narrare da Greenwich Figura 12 - Bob Dylan Village, New York, un decennio turbolento come fu quello degli anni Sessanta. Dylan elevò il livello di consapevolezza culturale in campo musicale come mai si era visto prima, esprimendo una <<volontà di cambiamento rispetto al torpore culturale e musicale che dominava gli Stati Uniti alla fine degli anni 34 cinquanta>>15 Le sue canzoni parlavano di lotte sindacali, di ingiustizie politiche, di amore, lavoro e poesia, descrivendo un America disincantata, scossa dalla segregazione razziale e dalle lotte per i diritti civili, da manifestazioni studentesche e contestazioni giovanili. In questo clima di fermento sociale Dylan divenne <<La voce e la coscienza di una generazione>> riuscendo a miscelare con grande abilità ed equilibrio musica e poesia con la protesta e l impegno politico. Le controculture di protesta, benché trovando in Dylan e nei cantautori impegnati un importante punto di riferimento ed espressione, furono un fenomeno con numerose identità e sfaccettature, con riferimenti musicali diversi, ma che avevano in comune l idea di cambiare il mondo. In America un altro movimento ha provato a combattere e criticare il sistema politico e sociale, scagliandosi anche contro le guerre in cui gli Stati Uniti erano coinvolti: gli Hippy. 15 Speziante Lucio, ivi 35 La loro visione del mondo andava oltre la critica pura e semplice, ma veniva messa in pratica attraverso il rifiuto della proprietà, del consumo, scegliendo uno stile di vita comunitario in cui la condivisione era il filo conduttore. Nel motto Peace and Love movimento: niente convivenza pacifica divisioni ed è racchiusa l essenza del fra gli armoniosa esseri umani, tra fratelli. La vita nelle comuni, l abbigliamento stravagante, l uso di droghe ed il rock psichedelico di Jefferson Airplane e Grateful Dead sono i simboli di una controcultura pacifica ma potentissima ed efficace nel diffondere il suo messaggio di pace ed amore. Al di là dell oceano, un decennio pi‘ tardi, esplose un fenomeno antitetico al peace and love degli hippies, si scatenò un ondata distruttiva, critica nei confronti del passato e dei valori che esso rappresentava, un fenomeno di matrice proletaria e popolare che dal Regno Unito invase in tutto il mondo: il punk 36 16 Figura 13 - Sex Pistols - Never mind the bollocks here's the Sex Pistols (1977, Virgin Records) Alla base del movimento c era la volontà di distruggere e ricostruire tutto dal basso, dalla musica al sistema sociale, abbandonando i buoni sentimenti e le convenzioni stabilite nei decenni precedenti. Se dal punto di vista sociale ciò significava disobbedienza e critica al potere costituito, 16 https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/4/4c/Never_Mind_the_Bollock s%2C_Here%27s_the_Sex_Pistols.png 37 musicalmente la rabbia punk sfociava in una violenza inedita, sfrontata ed aggressiva che prendeva ispirazione dal rock e dal proto-punk newyorkese di Stooges ( la band di Iggy Pop) e New York Dolls, caratterizzata da testi volgari, violenti e di cattivo gusto: <<I am an antichrist / I am ananarchist / don t know what I want / but I know how to get it >> sono i primi versi di Anarchy in the Uk , primo singolo dei Sex Pistols, il gruppo punk per eccellenza e dimostrano alla perfezione quanto siano lontani i tempi di Elvis e della generazione del boom economico. Sebbene la prima ondata del punk inglese sia durata pochi anni (i Sex Pistols infatti si scioglieranno dopo un solo album), il punk ha trovato una nuova vita nella costa ovest degli Stati Uniti, in cui ha proliferato come movimento underground molto più consapevole e politicizzato di quello inglese delle origini e che ha dato una nuova valenza alla definizione di musica impegnata andando a descrivere un ambiente fatto di rifiuto per il mainstream ed il music business in generale, in cui il ricorso alle autoproduzioni, alle etichette indipendenti ed al Do It Yourself è divenuto un marchio di fabbrica che 38 attraversa la cultura Punk, insieme a quella Hardcore da essa derivata, ancora oggi. Oltre ad essere protesta e ribellione sociale, la musica può essere aggregazione, espressione ed unità, come nel caso della nascita della cultura Hip-Hop. Nato ad Harlem alla fine degli anni Settanta, in un periodo di forti tumulti sociali, specialmente nei quartieri a maggioranza afroamericana, l (ip-Hop è diventato lo strumento di espressione e di manifestazione delle realtà nere urbane, spesso emarginate e costrette a vivere in quartieri lasciati indietro dalla classe politica. I giovani afroamericani necessitavano di una forma di espressione, di un genere musicale che li rappresentasse, sentendosi lontani imperversava a dalla cultura Manhattan della in Disco quegli che anni. L esplosione dell (ip-Hop fu un fenomeno spontaneo, ma che mise radici profonde fino ad invadere il mainstream e a diventarne una parte fondamentale per i successivi trenta anni. In un periodo in cui il Bronx era devastato da incendi e criminalità, in cui le Gang di strada comandavano il 39 quartiere non senza spargimenti di sangue, la figura di DJ Kool Herc fu una vera e propria ancora di salvezza per i giovani del quartiere che volevano una via di fuga dalla tremenda realtà in cui vivevano. Kool (erc fu l organizzatore della prima festa (ip-Hop della storia, nata come ribellione nei confronti della Disco per tornare alle origini della musica afroamericana, Funk e Soul. 17 Figura 14 - Un invito per la prima festa Hip-Hop di DJ Kool Herc , tenuta l'11 Agosto 1973 La differenza stava nel modo che DJ Kool Herc aveva di selezionare i dischi, prendendo dalle varie canzoni solo 17 http://ichef.bbci.co.uk/wwfeatures/wm/live/1280_720/images/live/p0/1d /wg/p01dwgjw.jpg 40 alcune parti con una forte valenza ritmica: i breaks , parti suonate unicamente da basso e batteria, venivano estesi e ripetuti ipoteticamente all infinito, usando lo stesso disco su due piatti differenti, permettendo ai migliori ballerini di sfidarsi usando le loro migliori mosse di breakdance. Questa intuizione di Herc diede da una parte la prima spinta ad un movimento che negli anni successivi trovò la sua consacrazione con mostri sacri come Run DMC, Public Enemy e Beastie Boys, mentre dall altra aprì un infinito spettro di possibilità ai DJ che lo seguirono, trasformando inoltre il disco ed il piatto in veri e propri strumenti musicali valorizzati al massimo da maestri del turntablism come Grandmaster Flash. L (ip-Hop nacque quindi come una cultura underground che a livello musicale incorporava diversi stili musicali, associandovi testi di spiccata matrice politica e sociale e col tempo divenne un vero punto di riferimento per tutti i giovani afroamericani del paese, sviluppandosi da costa a costa con intensità e successo sempre maggiore. Emblematica è la frase di Chuck D, leader dei Public Enemy, << Rap music is the CNN for Black People >> per dimostrare 41 quanto la cultura Hip-Hop sia stata uno strumento importante per l emancipazione della giovent‘ afroamericana grazie ai suoi testi concreti e reali, pieni di consapevolezza, speranza e voglia di rivalsa. 1.3.2 – Arte a 33 Giri Come accennato nel paragrafo 1.2 il vinile viene considerato da molti appassionati come un oggetto d arte totale perché, oltre al contenuto impresso sul disco, vi è una forte componente visiva in grado di attirare l attenzione del pubblico ben prima di ascoltare anche una sola nota contenuta tra i solchi. Questo è merito delle copertine degli album in formato 30x30, ampie, spaziose e ben visibili, molto più d impatto rispetto alle piccole copertine dei CD o delle Musicassette. Il fascino del vinile sta anche qui: le custodie di cartone dei 12 Pollici sono state riempite con alcune delle immagini più significative del secolo scorso, immediatamente riconducibili ad una determinata moda, corrente o periodo storico. 42 Tutto ciò si deve all intuizione di Alex Steinweiss, vero padre fondatore dell arte delle copertine che sosteneva che la confezione di ciascun album dovesse promuovere il proprio contenuto; la sua convinzione nei confronti della sua idea lo portò a convincere l allora dirigente della Columbia Records Edward Wallerstein e il risultato fu la copertina di Smash Song Hits by Rodgers & Hart (Figura 16) che, grazie alla nuova impostazione grafica, vide le proprie vendite surclassare quelle di tutti gli altri album privi di grafica. 18 Figura 15 - Il primo LP con una copertina disegnata da Steinweiss 18 http://lh3.ggpht.com/_bAlec3mjrhc/SnH7IsQX1MI/AAAAAAAACnI/nGl_Ssg 0aKQ/s800/first-album-cover.jpg 43 A Steinweiss va attribuito il merito di aver progettato anche il packaging dei dischi in vinile per come lo conosciamo oggi: una custodia di cartone sulla quale stampare da un lato la copertina e sull altro le note di copertina , con una sottile costa sul fianco su cui scrivere il titolo, che sarebbe stato leggibile anche disponendo gli LP in pila o in verticale. Una soluzione tanto semplice quanto geniale catturò l attenzione di numerosi artisti ed illustratori che nei decenni successivi approfittarono dei 30x30 per regalare una faccia alle note di alcuni dei più grandi musicisti di sempre. Alla fine degli anni Sessanta, nel pieno del movimento Hippy, le copertine degli album divennero delle tele bianche da ricoprire con illustrazioni dai colori eccentrici che si collegavano alla perfezione alla musica psichedelica contenuta nei dischi, in una sorta di viaggio onirico a base di rock ed LSD. Artisti di fama internazionale si prestarono alla realizzazione di copertine di LP, come Andy Warhol, padre della pop-art. 44 L iconica copertina da lui realizzata per il debutto dei Velvet Underground, scoperti dallo stesso Warhol, è divenuta un immagine immediatamente riconoscibile ed una fonte interminabile di ispirazione per t-shirt, poster e merchandise di ogni tipo. 19 Figura 16 -The Velvet Underground, "The Velvet Underground & Nico", 1967, Verve 19 http://www.piacenzamusicpride.com/sites/default/files/styles/postrow/public/articoli/forseok.png?itok=oGPJqWzC 45 Con la nascita delle custodie Gatefold apribili a libro raddoppiarono le opportunità per gli artisti, disponendo di due facciate da riempire, rendendo così ancora maggiore l impatto visivo del packaging degli LP. 20 Figura 17 - Black Sabbath, "Black Sabbath", 1970, Vertigo. Un esempio di come il packagind Gatefold” ha raddoppiato la superficie a disposizione degli artisti delle copertine. 20 https://rarerecordcollector.files.wordpress.com/2012/01/vo6-outergatefold.jpg 46 L impatto del vinile sulla cultura pop del Novecento è inequivocabile; dall essere un mero supporto per la riproduzione di musica si è evoluto e trasformato nel corso dei decenni contribuendo a creare parte dell immaginario popolare degli ultimi 50 anni grazie alla commistione tra musica ed arte figurativa. Ha ospitato le colonne sonore di movimenti politici e sociali, inni di protesta e di fratellanza ed ha accompagnato i cambiamenti generazionali, fornendo una via d uscita dalla realtà ai giovani desiderosi di evasione e divenendo messaggero di musica e parole che hanno indirizzato milioni di persone verso una presa di coscienza a livello individuale e collettivo. 47 Capitolo 2 – MUSICA DIGITALE TRA EVOLUZIONE E RIVOLUZIONE Nel presente capitolo verranno esaminati i cambiamenti avvenuti nell industria musicale e nei comportamenti del pubblico in seguito all avvento del digitale che, all inizio degli anni , con l arrivo sul mercato del Compact Disc, mise fine al regno del vinile come supporto più diffuso e venduto. Ma il CD fu solo il primo passo di un percorso molto più lungo e profondo che ha attraversato i successivi 30 anni, stravolgendo le modalità di produzione e consumo di prodotti musicali; infatti grazie allo sviluppo e alla diffusione di Internet e delle connessioni a banda larga nel corso degli anni Novanta, sempre più persone potevano avere accesso, direttamente dal computer di casa, ad una libreria musicale potenzialmente infinita ed a portata di click. Questo fenomeno suscitò dapprima numerose controversie e perplessità, basandosi inizialmente su pratiche di download illegale attraverso software peer-to-peer ma, col 48 passare degli anni furono le stesse case discografiche e gli artisti a rendere disponibili, a pagamento, i loro cataloghi sui neonati store online come iTunes, il negozio di musica online creato da Apple. Questa trasformazione e spostamento del mercato, dalla fisicità dei negozi alla virtualità delle pagine internet segnò un cambiamento epocale per l industria musicale e per i consumi del pubblico, anche grazie allo sviluppo di nuove tecnologie che hanno reso possibile la fruizione di prodotti musicali in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento come l iPod di Apple ed i più moderni smartphone, i figli digitali del Walkman. Per cercare di capire come questo fenomeno viene valutato dal pubblico, e come (e se) la musica digitale si pone in netto contrasto con quella analogica, in sede di preparazione al presente lavoro sono state effettuate otto interviste a soggetti selezionati in base al loro rapporto con la musica. Sono stati ascoltati quindi collezionisti, musicisti, negozianti e produttori musicali, i quali, attraverso delle interviste qualitative semi strutturate, hanno fornito la loro opinione 49 su diversi temi tra cui: i propri consumi musicali, sia intermini di ascolti che di acquisti; il rapporto tra musica fisica e digitale per cercare di capire se e quale dei due mondi condiziona l altro ed in quale misura; l utilità delle nuove tecnologie per la scoperta e l acquisto di nuova musica. Alcuni estratti dalle interviste verranno integrati nel presente capitolo per esprimere diversi punti di vista riguardo gli argomenti trattati, mentre la parte finale dell intervista è dedicata interamente al Vinile ed al suo ritorno sul mercato verificatosi negli ultimi anni, che verrà trattato nel terzo capitolo. 2.1 L’industria )l passaggio dall analogico al digitale può essere descritto come un percorso iniziato durante gli anni 80 e che continua ancora oggi, dopo più di 25 anni, con alti e bassi, fermate e ripartenze, in bilico tra rivoluzione ed evoluzione. L intero sistema dei media e della comunicazione musicale è stato modificato dall avvento del digitale, pur conservando, come sostiene Sibilla << una sorta di 50 continuità nei processi e nelle forme di creazione, diffusione e consumo della musica tra periodo analogico e periodo digitale. Un evoluzione digitale, non una rivoluzione digitale. >> (Sibilla, Musica e Media digitali, 2008). 2.1.1 – Tra rottura e continuità Il Compact Disc è, come detto, il primo supporto con una codificazione della musica in formato digitale, nato quando ancora le tecnologie analogiche dominavano il mercato; si è saputo ritagliare fin dai suoi primi anni di vita una quota importante di mercato arrivando a dominarlo sul finire degli anni Ottanta, lungo tutti i Novanta fino alla prima metà degli anni zero (Figura 18) grazie a delle caratteristiche che lo rendevano preferibile agli altri supporti, come la maggior praticità e portabilità rispetto al vinile, la superiore capacità in termini di minutaggio ed una maggiore resistenza; il CD infatti necessita di molte meno cure ed attenzioni indistruttibile. 51 del vinile ed è praticamente Figura 18 - Vendite dei CD sul mercato statunitense A favorirne ulteriormente lo sviluppo e la diffusione furono alcune invenzioni dall industria tecnologiche musicale che provenienti da altri sia settori: a poco a poco le autoradio andavano sostituendo il mangianastri per cassette con un lettore CD, così come gli 52 stereo e lettori CD portatili(la prima evoluzione digitale del Walkman) e gli impianti hi-fi casalinghi, ma la vera spinta arrivò con la diffusione dei PC dotati di lettore CD integrato e successivamente con l avvento sul mercato dei masterizzatori che permettevano di copiare il contenuto di un CD su un altro disco vuoto, o vergine ; una pratica diffusissima negli anni Novanta, che col passare del tempo divenne di uso comune ed a portata di chiunque. Oggi i dispositivi in grado di riprodurre CD musicali sono aumentati ancora, si va dai lettori DVD/Blu-Ray alle console per il gaming. Tutto questo, se si ripensa al vinile, era pressoché impossibile. L ascolto era confinato allo stereo casalingo o a qualche piccolo giradischi portatile ed anche le possibilità di riversare il contenuto del vinile su altri supporti erano molto limitate e richiedevano molto tempo. Come dichiarato durante l intervista da S.D.E , 48 anni, M, negoziante e musicista pescarese, <<…Era diffusa la pratica di copiare su cassetta il contenuto del vinile, magari il disco dell amico, era un passaggio da persona a persona molto 53 lento, non come ora che mettendo un file su Internet è accessibile a milioni di persone. >>. Da questo passaggio si può notare come la rottura causata dall avvento del digitale contenga in sé anche dei tratti di continuità col passato considerando come alcune pratiche sono rimaste simili negli usi e nelle motivazioni di fondo, ma al tempo stesso sono mutate le condizioni, i supporti, i tempi e la portata di tali pratiche. )nfatti con l avvento di )nternet e la diffusione della banda larga si sono moltiplicate le fonti da cui ascoltare musica, nasce la pratica del download che rappresenta l evoluzione esponenziale della copia del vinile su cassetta. In sostanza è come se potessimo copiare sulla nostra cassetta rappresentata dall hard disk del Computer, da un CD vergine o dal lettore MP3, tutti i dischi di tutti gli amici del mondo, in tempi molto più brevi e senza le restrizioni in termini di spazio e superficie dei supporti analogici. Questo è solo uno dei tanti esempi in cui rottura e continuità convivono nel passaggio dal mondo analogico a quello digitale della musica liquida che ha coinvolto tutti i 54 soggetti in campo, dall industria, agli artisti fino ad arrivare al pubblico. 2.1.2 – Internet ed il file-sharing Il regno del CD quale formato più venduto, come riportato in Figura 18, durò per tutti gli anni Novanta e fino al 2006, arrivando a toccare nel 1999 quasi i 1000 milioni di unità vendute sul solo territorio statunitense, battendo tutti i record stabiliti dal vinile durante i suoi anni d oro alla fine degli anni Settanta, sia in termini di numero di copie vendute che di ricavi per l industria. Contemporaneamente a questa esplosione del mercato fisico, dovuta a diversi fattori tra cui la possibilità di riprodurre il Compact Disc su un ampia gamma di dispositivi, che ne ha sicuramente facilitato la distribuzione, nasceva un nuovo luogo , sebbene virtuale, che sarebbe diventato, di lì a pochi anni, il vero centro nevralgico del mercato musicale: Internet. 55 La diffusione di Internet per uso domestico, grazie all invenzione da parte di Tim Berners Lee del World Wide Web e del protocollo http, segnò una svolta per l industria musicale e per i consumatori. La nuova piattaforma, una volta capitene le potenzialità, si rivelò uno strumento incredibilmente efficace per la diffusione, lo scambio e la promozione di contenuti musicali. Già nel 1993 nacque il primo canale distributivo di musica digitale alternativo al sistema discografico industriale: IUMA21 (Internet Underground Music Archive), servizio telematico nato in California, fu la prima risorsa per band rock indipendenti che volessero usare il web per far conoscere ed ascoltare la loro musica. In questi anni in cui si accenna una primitiva transizione dal mondo reale a quello virtuale, quando ancora la diffusione della banda larga è lontana anni per gran parte del mondo, nasce il formato di compressione ideale per i files musicali, in grado di ridurne le dimensioni per facilitare gli scambi, mantenendo allo stesso tempo una 21 https://archive.org/details/iuma-archive&tab=about 56 buona del contenuto; è l MP Moving Picture Expert Group- 1/2 Audio Layer 3), che ha visto la sua popolarità aumentare anche grazie al sito MP .com22 , il primo tentativo di distribuzione digitale della musica, da cui si potevano scaricare legalmente le canzoni comprandole. Se questi furono i primi tentativi di distribuzione digitale che si affiancavano alla distribuzione fisica in maniera legale, nella seconda metà degli anni Novanta un nuovo fenomeno ha scosso l industria profondamente facendone presagire, erroneamente col senno di poi, un ridimensionamento ed una perdita di potere mai provate prima: il file-sharing. Prima di descrivere il fenomeno nelle sue caratteristiche portando esempi concreti, è bene sottolineare la differenza tra distribuzione digitale e file-sharing : rimanendo con Sibilla (2008) la distribuzione digitale prevede un centro, mentre il file-sharing è per definizione reticolare. La distribuzione digitale prevede una forma di 22 http://mp3.com/ 57 mediazione, mentre il file sharing è basato sulla disintermediazione . L esempio pi‘ chiaro di cosa significhi file sharing e di quali siano i suoi meccanismi è dato da Napster, il popolare software lanciato nel 1999, attorno al quale in pochi mesi dal suo debutto si creò una rete di milioni di utenti che lo utilizzarono per scambiarsi musica. Questo fenomeno fu uno shock per l industria discografica che mai come in quel momento si era sentita vulnerabile e scavalcata. Ecco cosa si intende per disintermediazione, milioni di singoli utenti che scambiano liberamente tra loro file musicali, singoli ed album, bypassando tutti gli intermediari tradizionali e soprattutto la dipendenza dalle copie fisiche. Una pratica che secondo l industria e diversi artisti sconfinava nell illegalità, per la violazione del diritto d autore ed il mancato pagamento delle royalties ai rispettivi proprietari. L industria ovviamente non rimase a guardare e vennero intentate numerose cause legali contro Napster, accusato non di violare direttamente il diritto d autore, ma di favorirne la violazione. 58 Tra le battaglie legali più celebri si ricordano quella intentata contro i creatori del software dalla RIAA e dalla band heavy metal Metallica nel 2000, che grazie ad un esito loro favorevole, portarono alla chiusura della piattaforma peer to peer nel Luglio 2001. Dopo Napster il fenomeno del file sharing non si arrestò, anzi, nacquero una serie di emuli ed eredi che perfezionarono il meccanismo, evitando gli errori di Napster, il quale, pur consentendo lo scambio di files tra singoli utenti, rimaneva un sistema parzialmente centralizzato; vi era cioè un grande database contente la lista di tutti gli utenti e di ciò che offrivano al resto della community e le accuse in tribunale si concentrarono proprio su questo aspetto per accusare Napster di favorire la violazione del diritto d autore. Le nuove piattaforme di file sharing, imparata la lezione, svilupparono sistemi totalmente decentralizzati, senza server centrali, in cui le informazioni venivano elaborate in real time in base agli utenti connessi al momento e al materiale in loro possesso. Tra i software più famosi e duraturi si possono citare eMule, WinMx, Soulseek, Kazaa, 59 DC++ fino ad arrivare, in tempi più recenti, alla nascita di BitTorrent, esploso nel 2003, ancora oggi molto usato ed impossibile da battere legalmente essendo un software di puro peer to peer (connessione e condivisione diretta tra gli utenti senza nessuna intermediazione). Un fenomeno preoccupante per l industria, una perdita di miliardi di dollari (il The Guardian, nel 2009 sostiene che il 95% della musica scaricata online sia illegale 23) e la consapevolezza di non essere più gli unici controllori e gestori del mercato musicale; ciò nonostante, sebbene il file-sharing e la pirateria informatica non possono essere sconfitti, negli anni successivi è la stessa industria a riversarsi in massa sul mercato virtuale, lo stesso mercato accusato solo pochi anni prima di essere il responsabile della grande crisi del disco. 23 https://www.theguardian.com/music/2009/jan/17/music-piracy 60 2.1.3 – L industria Discografica .0 Il fenomeno del file sharing è stato fin dal principio accusato di essere un nemico dell industria discografica, incentivando la pirateria e facendo crollare le vendite dei supporti fisici ma, come è possibile notare dal grafico in figura 18, le vendite dei CD durante gli anni del boom dei software peer-to-peer fanno registrare, seppur in flessione costante anno dopo anno, volumi maggiori rispetto agli inizi degli anni 90 e di tutti gli anni 80. Segnale che il file sharing non può essere descritto come un fenomeno negativo tout court, ma deve essere analizzato in una prospettiva più ampia. Come riscontrato nelle interviste realizzate per il presente lavoro, Internet e gli strumenti che mette a disposizione degli utenti possono rappresentare un buon mezzo per conoscere nuovi artisti e nuovi prodotti che, se apprezzati, diventano oggetto d acquisto nel mercato fisico da parte dei consumatori. Sostiene a tal proposito G. P., M, 31 anni, ricercatore presso l università di Glasgow e musicista << Mi succede ed aiuta molto, soprattutto con le nuove uscite. Non ho mai pensato 61 che il digitale fosse u percepito così el e ico dell’a alogico, forse ve iva o e to i cui è esploso, a ora l’uo o è pienamente dentro il mondo digitale e penso che possa essere u otti o trai o verso l’a alogico. Questo posso dirlo per la mia generazione che comunque viene dal disco, dal CD. >> Capendo le possibilità offerte dal web, che ormai era diventato uno strumento di uso comune a disposizione della maggior parte della popolazione, l industria accettò la nuova sfida ed entrò nel mercato online, cercando di distribuire i propri prodotti per la prima volta senza essere vincolati ad un supporto fisico. Ciò significa, da una parte il vantaggio di ridurre molti costi di produzione e di eliminare diversi intermediari nella filiera produttiva e distributiva dei formati fisici, dall altra significava approfittare delle evoluzioni tecnologiche che, fin dai primi anni Duemila, permisero ai consumatori di poter fruire di contenuti musicali su un ampia gamma di dispositivi, tra cui lettori DVD, PC e lettori MP3, come l iPod di Apple. 62 Proprio l azienda di Cupertino ebbe un ruolo rilevante nel dare il la alla distribuzione digitale di massa grazie alla piattaforma iTunes: un software con funzionalità da lettore multimediale che garantiva la possibilità di sincronizzare la musica acquistata o riversata da CD in MP3 sui propri dispositivi Apple come iPod e iPhone, con uno store integrato (iTunes Music Store fino al 2006, in seguito semplicemente iTunes Store dopo che vennero resi disponibili per il download anche film e giochi) sul quale acquistare brani e album musicali. Gli accordi con le principali major discografiche siglati da Apple resero iTunes un successo senza precedenti, la facilità d uso, la possibilità di acquistare, scaricare e sincronizzare sui dispositivi migliaia di brani con pochi click ebbe una presa immediata sul pubblico tanto da far raggiungere i cinquanta milioni di canzoni acquistate sullo store dopo solo un anno dall apertura del servizio24. Un fenomeno sconvolgente, si tratta infatti del primo Levy, Steven, 2006, The Perfect Thing: How the iPod Shuffles Commerce, Culture, and Coolness, Simon & Schuster, New York 24 63 sistema di successo di distribuzione digitale della musica, che nel 2014 ha superato i 35 miliardi di canzoni vendute 25 e che ha cambiato la concezione di musica on-line facendo da precursore alla nascita di diversi emuli e concorrenti. Molti dei colossi informatici mondiali hanno infatti creato degli store di musica digitale alternativi alla creatura di Apple, tra cui Amazon e Google e i numeri dimostrano come questa presa di possesso del web da parte dell industria discografica sia stata un operazione portata a termine con successo: come si evince dalla Figura 19, dal 2007 i download di singoli ed album hanno superato le vendite dei CD sul territorio nordamericano, raggiungendo una superiorità schiacciante nel corso degli anni seguenti. I dati del 2016 sono impietosi per il Compact Disc, che tocca il suo minimo storico dal 1986 (il suo terzo anno di presenza sul mercato) con sole 99,5 miloni di copie vendute negli USA contro gli 837,2 milioni di download legali di singoli (la maggior parte, 751,2 milioni) ed album. 25 http://macdailynews.com/2014/05/29/apples-itunes-store-passes-35billion-songs-sold-milestone-itunes-radio-now-has-40-million-listeners/ 64 Figura 19 - Volumi di vendita nel mercato statunitense, paragone tra CD e Download Il discorso non cambia se si osservano i dati sui ricavi; si evince come la vendita digitale sia più remunerativa per l industria, che può sfruttare con maggiore facilità i singoli di successo e le hit rispetto al mercato fisico in cui i CD singoli sono divenuti pressoché irrilevanti. 65 Figura 20 - Ricavi annuali da CD e Download negli USA Il mercato dunque cambia, così come cambiano le tecnologie ed i supporti, tutti ovviamente legati alla rete ed alle sue potenzialità. Potenzialità che il pubblico recepisce ed apprezza venendo immerso da una quantità di musica, disponibile a pochi click di distanza, mai vista prima . 66 2.2 – Il Pubblico )l drastico aumento dell offerta, unito al moltiplicarsi delle occasioni e modalità di ascolto di prodotti musicali hanno modificato i comportamenti del pubblico su più fronti, dalla scoperta al consumo, cavalcando l onda di alcune innovazioni tecnologiche fondamentali. Si è già detto della diffusione di Internet e della banda larga, vero motore del cambiamento, ma non si può sottovalutare l importanza degli smartphone e delle reti dati mobili, del cloud computing e dello streaming nel facilitare le modalità di consumo anytime & anywhere , così come un ruolo importante viene giocato dai Social Networks nel favorire la scoperta, la conoscenza e lo scambio di informazioni fra utenti riguardo il mondo della musica. 2.2.1 – Nuove tecnologie per un nuovo pubblico Per un pubblico frenetico, veloce e sempre in movimento, servono strumenti in grado di soddisfarne le necessità, consentendogli di ascoltare musica in ogni luogo e momento; in questo senso, già grazie alll iPod e ai lettori 67 MP3 gli ascoltatori potevano disporre di migliaia di brani in un unico dispositivo sempre a portata di mano, ma negli ultimi dieci ulteriormente anni gli aumentato sviluppi le tecnologici opzioni in hanno favore dei consumatori. Lo sviluppo degli smartphone e delle reti mobili ad alta velocità hanno dato la possibilità al pubblico, soprattutto alle fasce pi‘ giovani, i cosidetti nativi digitali di poter consumare praticamente tutta la musica disponibile online senza, o quasi, restrizioni. Queste tecnologie hanno favorito anche lo sviluppo di un nuovo modo di distribuzione e di consumo, della musica: lo streaming. Grazie alla perenne disponibilità di connessione Internet, si è passati dal download di brani musicali sull hard disk del dispositivo, alla loro fruizione in streaming, ovvero un consumo direttamente on line e da remoto. A differenza del download, con lo streaming il contenuto rimane collocato sul computer remoto e non viene copiato sul dispositivo locale. 68 Il cloud computing e lo streaming sono tecnologie che favoriscono la fruizione dei contenuti on demand, a disposizione del consumatore ogni qual volta ne abbia bisogno, senza il vincolo di scaricare dati sul proprio dispositivo. L esempio pi‘ lampante di questa categoria di servizi, in ambito musicale, è sicuramente Spotify. Nato nel 2008 in Svezia è un servizio che consente, attraverso un abbonamento mensile o nella sua versione free con funzionalità ridotte, di ascoltare in streaming decine di milioni di brani che ha riscosso un enorme successo arrivando a toccare nel Settembre 2016 i quaranta milioni di abbonati. Il servizio giusto al momento giusto? Parrebbe di si, guardando i numeri che Spotify fa registrare e notando come anche altri colossi del web siano diventati erogatori di musica in streaming, da Apple col suo servizio Apple Music, fino a Google Play Music ed Amazon Music. La costante disponibilità di nuova musica e le possibilità di personalizzazione per creare librerie, playlist e compilation, rendono queste piattaforme 69 ormai indispensabili per consumatori con sempre meno tempo a disposizione per l ascolto di musica nel comfort di casa. La possibilità di personalizzare i propri ascolti senza limitazioni è proprio uno dei punti di forza di questi servizi, come fa notare A.B. , M, studente bresciano di 23 anni << Ascolto musica almeno 3 ore al giorno, la maggior parte la ascolto camminando e muovendomi, in maniera dinamica. In questa situazione l ascolto è diverso, creo delle playlist che devono restituirmi il mood che ho in quel giorno e accompagnarmi durante giornata, è qualcosa di più riflessivo e legato alle sensazioni.>>. In questo passaggio si può notare come queste tecnologie, seppur rivoluzionando le modalità di fruizione, conservino dei tratti di continuità col passato, come sostenuto all inizio del presente capitolo; le playlist create dagli utenti non sono altro che l evoluzione dei mixtape e delle compilation che, attraverso le musicassette prima e i CD poi, sono sempre state un mezzo a disposizione degli ascoltatori per soddisfare le proprie necessità creando i loro album ideali . La fruizione di musica in streaming e da mobile costituisce 70 comunque un tipo di ascolto diverso rispetto a quello su supporti fisici, infatti, sempre secondo A. B. << Quando invece ascolto musica in casa su CD o vinile l ascolto è più legato all attenzione, alla musica e alle parole in sé >>. Un opinione condivisa da altri intervistati, che sostengono che la disponibilità di musica digitale ed in streaming sia un fenomeno positivo, ma completamente diverso dall ascolto casalingo; secondo A. G., M, 30 anni, collezionista di Reggio Emilia <<Sicuramente l attenzione è diversa in base alle circostanze, a casa da solo c è un attenzione maggiore, specialmente con l ascolto in cuffia accompagnato dalla lettura dei testi e delle note sul disco. In macchina c è un attenzione minore e anche una qualità sonora inferiore. Un disco nuovo lo ascolto prima a casa poi lo porto in macchina o lo carico sul lettore mp3 per sentirlo anche quando sono in giro >> Da queste testimonianze si evince come una disponibilità maggiore non sia equivalente ad una qualità maggiore dell ascolto, sia in termini di attenzione e coinvolgimento che in termini puramente sonori; sostiene infatti A. D. V., M, 29 anni chitarrista e collezionista << Nonostante sia 71 appassionato e collezionista di vinili, continuo comunque ad usare lo smartphone con Spotify, pur con tutte le sue limitazioni riguardo il suono, perché ascoltando tanta musica non posso avere tutto in vinile sia per questioni economiche che di tempo. Viaggiando tanto continuo ad ascoltare col telefono anche per scoprire nuova musica. Quando voglio ascoltare musica con la A maiuscola però, torno sul divano >>. Ma c è anche chi non ha subito il fascino di queste nuove opportunità e resta ancorato ad un modus operandi più classico, come S. M., M, 44 anni di rimini, musicista, commerciante e produttore discografico: << È molto facile trovarsi su Youtube ad ascoltare qualcosa, ma lo reputo un ascolto molto superficiale. … il digitale personalmente non mi affascina. È comodo ed ecologico, ma non mi affascina. >> Le nuove tecnologie hanno dunque donato un ampio spettro di opportunità agli ascoltatori, non solo per quanto riguarda la fruizione, ma ricoprendo un ruolo fondamentale anche nelle fasi di ricerca e scoperta di nuova musica. 72 2.2.2 – Social Music Nella network society si sono moltiplicate le fonti da cui acquisire conoscenza ed informazioni, così come sono aumentati numericamente i rapporti interpersonali che ogni individuo intrattiene quotidianamente grazie all uso delle ICT e soprattutto grazie all avvento dei Social Networks. Questa disponibilità pressoché illimitata di intrattenere relazioni e di ottenere informazioni si è rivelata strategica anche in ambito musicale; il ruolo una volta ricoperto dal negoziante di fiducia, dagli amici e dalle riviste specializzate nel consigliare e far conoscere nuova musica oggi è appannaggio del web in diverse forme. Le stesse piattaforme di streaming come Spotify hanno implementato una serie di funzioni per guidare l ascoltatore alla scoperta di nuovi artisti: sulla pagina di ogni artista c è la sezione Artisti Simili in cui vengono elencate le pagine più affini a quella su cui l utente si trova per somiglianza stilistica (Figura 21). Un'altra funzione con finalità simili è stata introdotta nel 73 e prende il nome di Discover Weekly , ovvero una playlist elaborata da Spotify basata su un algoritmo26 che << crea automaticamente un profilo della musica che ci piace basandosi sugli ascolti precedenti e confronta questo profilo con gli artisti del suo archivio per trovare quelli che sono più adatti a noi. In questo modo l algoritmo compone una lista di nuovi artisti che potrebbero piacerci.>> 27 Funzioni simili sono state implementate anche da Youtube, il più popolare portale per la condivisione di video al mondo che in ambito musicale riveste un duplice ruolo: Figura 21 - Artisti simili su Spotify da una parte è diventato l erede digitale di MTV, ovvero la piattaforma di riferimento per la 26 https://www.theverge.com/2015/9/30/9416579/spotify-discoverweekly-online-music-curation-interview 27 http://www.ilfoglio.it/tecnologia/2015/10/04/news/lalgoritmo-dispotify-conosce-bene-i-nostri-gusti-forse-un-po-troppo-88146/ 74 visione di videoclip musicali, facendo registrare cifre da record (il tormentone dell estate , Despacito di Louis Fonsi ha superato i 3,5 miliardi di visualizzazioni), ma dall altra sfruttando il suo status di Paradiso degli UGC (User Generated Content) si è reinventato come fonte inesauribile di musica, grazie ad utenti che, talvolta infrangendo le normative sul copyright, caricano brani o album interi sulla piattaforma. Anche Youtube, come Spotify ha la sua sezione consigli, è la barra dei Prossimi Video Figura , sistemata alla destra del player, in cui vengono consigliati video simili a quello che l utente sta guardando in quel momento. Un tema soggettivo e legato alle emozioni com è quello dei gusti musicali, non può essere guidato esclusivamente da freddi algoritmi, ma ha bisogno d altro per essere nutrito nel modo giusto, come infatti dimostrano alcune risposte, rilevate durante le interviste, alla domanda su quanto influiscano gli strumenti appena descritti sulla scoperta di nuova musica. 75 << Secondo me la cosa che oggi ancora di consente conoscere musica è il passaparola tra amici e conoscenti. Le piattaforme online come Youtube cercano di consigliare all utente musica simile a quella che già ascolta, ma a me personalmente non soddisfa, a parte pochi casi non ho mai trovato tra gli artisti collegati qualcosa che mi Figura 22 - Video Consigliati su Youtube soddisfi.>> sostiene A. B. (M, 23) e sulla stessa falsariga si pone il giudizio di A. L., M, 31 anni, collezionista e musicista, che ha un approccio diverso per quanto riguarda la scoperta di nuova musica: << i generi che ascolto li vado a sviscerare anche da solo, è davvero difficile che scopra una band attraverso un suggerimento di Youtube o da pagine Facebook. 76 In piccolissima percentuale qualcosa ho scoperto grazie a questi strumenti, ma per il 90% cerco e scopro in autonomia. È una questione molto personale, magari un ascoltatore meno appassionato può trovare molte più cose tramite questo tipo di suggerimenti offerti dalle nuove piattaforme. >> La componente pi‘ umana della musica viene fuori quando si tratta di scoprire e di confrontarsi ed in questo i Social Network, così come le community ed i forum on line prima di loro, si rivelano strumenti molto utili, andando a sostituire il vecchio sistema mediale e relazionale composto da TV, Radio, Stampa di settore e consigli di negozianti ed amici; il passaparola, ancorchè virtuale, risulta essere uno strumento più utile ed affidabile degli algoritmi per fasce di pubblico meno generaliste e pi‘ attente alle chicche nascoste nei meandri del web. Nonostante la completezza e la quantità delle informazioni presenti sul web, in tutte le loro emanazioni, c è ancora chi, come G. P. (M, 31), pur essendo entusiasta delle nuove possibilità, continua ad usufruire anche di strumenti più tradizionali 77 per saziare la sua fame di musica: << Penso che internet sia fondamentale da questo punto di vista. Molte scoperte le ho fatte tramite alcune pagine che seguo su internet, conta molto il passaparola e personalmente compro ancora riviste di settore per scoprire tutto quello che succede nel mondo della discografia. Anche la ricerca personale mi piace molto, ed il digitale aiuta non poco. Nell era pre-internet era molto difficile fare ricerche in autonomia e ci si affidava ai consigli degli amici o ai giornali.>> ) consigli degli amici e i giornali, nell era del web . sono diventati gruppi e pagine Facebook, Webzine e Magazine online, anch essi con la loro componente social, fatta di board per i commenti, di condivisioni e playlist da ascoltare durante la lettura di un articolo. Concludendo, è possibile affermare che Internet abbia giocato un ruolo fondamentale nei mutamenti dell industria e del pubblico, aumentando le possibilità, gli strumenti e le occasioni di ascolto ed interazione, per offrire ai consumatori digitali la più ampia gamma di prodotti possibile sempre nel palmo di una mano. Non solo download, streaming e musica on-demand, ma 78 Internet, come si vedrà nel capitolo seguente, ha ricoperto e ricopre tutt ora un ruolo fondamentale per il ritorno del vinile sul mercato iniziato pochi anni or sono. 79 CAPITOLO 3 – IL RITORNO Nei capitoli precedenti sono state analizzate differenti fasi della vita del mercato discografico, sottolineandone le caratteristiche della domanda e dell offerta e di come entrambi gli attori abbiano reagito ai cambiamenti tecnologici, commerciali e di consumo. Nelle prossime pagine verrà esaminato il fenomeno al centro del presente lavoro, ovvero il ritorno del vinile sul mercato, cercando di comprenderne dinamiche, cause e possibili sviluppi futuri, grazie anche il supporto di testimonianze estrapolate dalle interviste, che forniscono diverse chiavi di lettura sia riguardo il fenomeno commerciale, ma anche riguardo le peculiarità di un formato che, dopo settant anni dal suo lancio sul mercato, continua ad esercitare un fascino ineguagliabile per alcune fasce di consumatori. Continuando l analisi attraverso la chiave di lettura che vede una dicotomia rottura/continuità tra mondo (e mercato fisico e digitale , dopo una breve analisi degli sviluppi recenti nel mercato del vinile, il prossimo paragrafo verterà sul ruolo che il web e le ITC hanno svolto 80 per favorire questo ritorno, garantendo ai consumatori nuovi strumenti e piattaforme per coltivare la loro voglia di vinile . 3.1 Il Mercato Nel Capitolo 2 sono state descritte le dinamiche che hanno portato, dalla fine degli anni Ottanta alla crisi del vinile in favore del CD prima, e della musica online poi, confinando il al ruolo di formato di culto per pochi appassionati ed in generi di nicchia come l Elettronica, il Punk-Hardcore ed il Metal. Questa crisi raggiunge il suo apice nel 2006 quando, per la prima volta nella sua storia pluridecennale, negli Stati Uniti si vendono meno di un milione di copie di dischi in vinile, contro i quasi 620 milioni di CD (Figura 23). Proprio il 2006 può essere considerato come lo spartiacque tra la fine del regno dei supporti fisici e l inizio dell era della musica on-line, infatti per l ultima volta i volumi dei formati fisici superano, seppur di poco, quelli degli acquisti digitali (download di singoli ed album). Dal 2007 lo scenario inizia 81 ad essere dominato dalla musica on-line, che supera gli 850 milioni di download contro i 501 milioni dei prodotti fisici. Un trend che continuerà, espandendo il gap tra le due tipologie di formati, per tutto il decennio successivo, portando anche il mercato del CD, che aveva fatto segnare cifre da record solo pochi anni prima, ad una crisi mai vissuta in precedenza. Figura 23 - Volumi di vendita di CD e Vinili negli Stati Uniti per il 2006 82 In un mercato dominato dai download e successivamente dallo streaming, le quote dei supporti fisici diventano sempre più basse ma, nonostante questa flessione, accade un fenomeno sorprendente: dal 2006, il punto più basso in termini di vendite per i dischi in vinile, inizia una lenta, ma costante ripresa di questo formato, che lo porterà nel 2016 a toccare i 17,2 milioni di copie vendute sul solo territorio statunitense. Contestualmente a ciò, sempre nel 2016 le vendite dei CD toccano il loro punto più basso degli ultimi 30 anni, scendendo per la prima volta dal 1986 sotto i 100 milioni. Un fenomeno, quello del ritorno del vinile, che non è limitato ai soli Stati Uniti ma ha una portata globale; nel Regno Unito, sempre riferendosi al crescita delle vendite del , c è stata una % rispetto all anno precedente per un totale di 3,2 milioni di copie, delle cifre che non si vedevano dal 199128. 28 http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/nel-2016-i-dischi-invinile-hanno-raggiunto-le-vendite-del-1991/2017-01-03/ 83 Figura 24 - Vendite di CD e Vinili negli Stati Uniti per il 2016 Anche nel mercato italiano, pur avendo dimensioni minori dei due sopracitati, il trend è lo stesso; infatti nel 2016 la quota di mercato del vinile è passata dal 3% al 6%, con un 84 aumento dei ricavi del 52% rispetto all anno precedente. 29 30 Figura 25 - Il mercato del vinile in Italia 29 https://www.rockit.it/news/statistiche-vendita-vinili-italia 30 Fimi – Federazione industria musicale Italiana 85 I dati più recenti, riferiti al primo semestre 2017 mostrano un ulteriore aumento della quota di mercato del vinile che arriva a toccare il 9%31, unica spinta positiva in un mercato fisico che perde terreno in maniera ormai inesorabile, sopraffatto dalla musica in streaming, divenuta il vero motore dell intera industria. Analizzando questi dati, appare insolito che un formato totalmente analogico, quasi anacronistico per dimensioni, forma e modalità d uso possa ritagliarsi uno spazio interessante in un mercato basato sulle nuove tecnologie digitali, sulla portabilità e sulla possibilità di avere tutta la musica che il consumatore desidera nel palmo di una mano. Proprio il web però, ha contribuito in maniera importante nel facilitare il ritorno del formato fisico per antonomasia. 31 http://www.fimi.it/dati-mercato/dati-mercato-primo-semestre-digitaleal-55-in-italia-streaming-44-del-totale-vinile-quasi-il-10-delle-venduto 86 3.1.1 – Dal web al giradischi Alcune dinamiche dietro il ritorno del vinile sul mercato sembrano confermare i tratti di continuità analizzati nel Capitolo 2 tra il fisico ed il digitale; sembra proprio,infatti, che dietro questo trend ci sia un forte contributo di Internet, che riesce a facilitare e a velocizzare pratiche di acquisto, scoperta ed ascolto, andandosi a sostituire ai negozi di dischi, ormai sempre più rari, alle riviste di settore e talvolta anche al passaparola. Alcune testimonianze tratte dalle interviste confermano questo fenomeno, Internet è diventato il posto preferito dai consumatori per fare ricerche ed acquistare; << Scopro nuova musica ed acquisto quasi esclusivamente attraverso internet. Sono io stesso che vado alla ricerca di autori, se c è un disco che mi piace, la prima cosa che penso è fammi vedere se c è in vinile e poi vado a vedere dove viene venduto, quali sono i prezzi migliori. >> sostiene A.D.V. (M, 29), sottolineando come << Ormai uso solo internet, mi è capitato di entrare in negozi di vinili ma purtroppo sono molto cari, anche grazie a questo ritorno in auge del vinile e prima di comprare in un negozio ci penso due volte, mentre 87 su internet trovo sempre offerte diverse che mi portano a risparmiare >>. Sulla stessa lunghezza d onda è il pensiero di D.M, M, 33 anni, collezionista campano, che spiega << Nella maggior parte dei casi mi affido a internet anche per questioni di tempo, posso ottimizzare le ricerche e andare a trovare subito ciò che mi interessa. ma mi affido ad una decina di fornitori di riferimento selezionati per qualsiasi cosa voglia, anche perché navigando e cercando ho imparato anche a confrontare prezzi e a non beccare più fregature. >>. )nternet quindi è il luogo in cui il consumatore contemporaneo ha la massima possibilità di scelta, nonché il potere di comparare i prezzi e scegliere quello più conveniente per lui, ma è anche l unico strumento per acquistare pezzi rari e particolari, infatti come sostiene A.L. << Siamo fortunati ad avere a disposizione internet per acquistare tutto quello che vogliamo, specialmente le edizioni limitate che sono la mia passione e sono i dischi su cui investo di più. Preferisco acquistarle direttamente da chi le produce anche se a volte hanno un prezzo maggiore. >>. La maggior parte degli intervistati ha sottolineato l utilità di internet anche per acquistare prodotti altrimenti 88 introvabili, ma l esperienza migliore secondo loro resta quella in cui c è un contatto reale col prodotto. << La cosa più bella è lo spulciare nei negozi, ai banchi dei concerti, nei mercatini perché il collezionista ha anche questa visione da cercatore d oro , spera sempre di trovare il pezzo rarissimo a pochissimo. Poi però la maggior parte degli acquisti li faccio online per comodità >> afferma S.M. (M, 44) e sulla stessa lunghezza d onda si pone l opinione di A.G. (M, 30), il quale sostiene che << Il negozio è un esperienza completamente diversa, parli con altri appassionati, scambi suggerimenti e ascolti sempre cose nuove, un qualcosa che internet non può darti. >>. Due approcci differenti dunque, complementari tra loro, ognuno con i suoi pro e contro, ma i pro di )nternet come dimostrano alcune tendenze battono i suoi contro . Lo sviluppo di un mercato del vinile online ha cambiato le regole del gioco , soprattutto grazie a siti come eBay e Discogs, i veri mercatini dell usato . . Il primo, tramite il suo sistema di aste, è stato il precursore del commercio dell usato online, ma la vera rivoluzione per 89 collezionisti ed appassionati è segnata dall arrivo di Discogs; questi è un portale che, oltre a tener traccia della collezione di ogni utente, permette di vendere e comprare dischi cercando, per il prodotto che interessa, la miglior offerta in termini di prezzo e condizioni del prodotto (Figura 26) . Figura 26 - Marketplace su Discogs.com Il successo di Discogs è stato talmente dirompente nell ambiente dei collezionisti che ad oggi i prezzi di 90 mercato vengono fatti in base alle trattative concluse sul portale (Figura 27). Figura 27 - Statistiche di vendita di un disco su Discogs.com Sempre S.M. (M, 44), negoziante di dischi, sostiene a riguardo: << Con l avvento di Discogs ci si rivolge spesso lì, perché fa la differenza sul prezzo dei dischi dandoti il vero valore commerciale. Adesso è discogs che fa i prezzi di mercato dei dischi perché prima su eBay col meccanismo delle aste non potevi renderti conto di quanto valesse esattamente un disco. Poi ovviamente il prezzo di un disco lo fanno la domanda e l offerta, ma Discogs riece a dare una visione più ampia del mercato di un determinato pezzo. >>. Il mercato del vinile però non si limita solo alla compravendita su Discogs o al cercare edizioni limitate su 91 siti di etichette indipendenti, anzi, col passare degli anni anche i più grandi retailer on-line hanno iniziato a proporre una ricca offerta di dischi in vinile, sfruttando anche le possibilità di differenziazione offerte dal web: Amazon, ad esempio, offre una vasta scelta di prodotti, alcuni anche in edizioni limitate ed esclusive, acquistabili solo attraverso il suo store (Figura 28). 32 Figura 28 - Vinili in edizione esclusiva per Amazon. Internet dunque ha giocato e sta giocando ancora oggi un ruolo chiave nel favorire questo trend positivo per i dischi in vinile, dando la possibilità ai consumatori di scoprire, 32 http://amazon.it 92 acquistare ed informarsi con una velocità e libertà mai provate prima. 3.2 Le cause del ritorno Una volta comprese le dinamiche del mercato attuale e osservate le nuove possibilità offerte dal web agli appassionati di vinili, la domanda successiva da porsi riguarda le cause che hanno scatenato il ritorno del vinile rendendolo un fenomeno in costante crescita anno dopo anno. Il presente paragrafo si muoverà in tre differenti direzioni: la prima riguarda la componente moda , legata alla passione per il vintage che negli ultimi anni sta manifestandosi in dall abbigliamento numerosi ambienti all intrattenimento di consumo, televisivo; la seconda chiave di lettura è legata all esperienza di ascolto di un vinile,esaminandone attraverso testimonianze degli intervistati peculiarità e differenze con altri formati; 93 infine si proverà a chiarire come l esperienza dell oggetto fisico sia un qualcosa che, in un mondo sempre più digitalizzato, gli appassionati di musica non vogliono perdere ed a cui sono legati ricordi, momenti di vita e emozioni. 3.2.1 – Moda o Passione? Identificare le cause di un fenomeno è un processo molto complesso, che in molti casi non porta risposte definitive ed inequivocabili, ma può fornire indicazioni e tendenze che aiutano a districarsi meglio in un analisi. Questo è il caso del presente lavoro; identificare con sicurezza le cause del ritorno del vinile è un esercizio quasi impossibile, tanti sono i fattori che ruotano intorno al fenomeno, ma osservando alcune statistiche sulle vendite è possibile iniziare ad orientarsi. Stando a quanto riporta MusicWatch33 quasi la metà di coloro che comprano vinili ha meno di 25 anni (Figura ); i millenials concorrono a determinare una grande fetta del 33 http://www.musicwatchinc.com/research-studies/music-acquisition/ 94 mercato del vinile, nonostante siano nati e cresciuti in un periodo in cui il digitale si avviava a vincere la battaglia dei formati . La domanda che ci si pone a questo punto è perché questa generazione abbia subito il fascino del disco in vinile, potendo sfruttare tutte le opportunità date da internet e dal mobile, ed ancora, bisogna chiedersi se si tratti di una moda legata al fascino del vintage che ha investito numerosi settori oppure se sia un fenomeno che durerà nel tempo facendo nascere nuove schiere di appassionati e collezionisti di LP. Per cercare una risposta a questi quesiti, si possono analizzare alcuni estratti delle interviste riguardanti le cause del ritorno del vinile. <<Non credo che sia un esigenza data dal consumatore. Il consumatore secondo me non ha bisogno di ascoltare musica in vinile, è qualcosa legato alle tendenze e alle mode. A me è comunque una cosa che piace molto, l acquisto di un vinile favorisce un tipo di ascolto diverso rispetto all ascolto di un brano cercato su Youtube a tempo perso. Ben venga, ma 95 l unica cosa che mi spaventa è la componente moda che potrebbe travalicare il significato e l importanza di un formato come il vinile.>> sostiene A.B. (M, 23) che aggiunge, per confermare la sua ipotesi: <<La prova è che molte persone che conosco che hanno iniziato a comprare vinili recentemente li ascoltano su impianti non adeguati come i giradischi portatili. Questa è la prova che la gente non vuole il vinile per la qualità sonora, vuole il vinile perché è di tendenza. Volesse la qualità prima di comprare vinili comprerebbe un giradischi di un certo tipo>>. Sulla stessa linea il pensiero di S.M. (M, 44) << io la vedo un po come una moda, una moda in cui sono cascato anch io visto che avevo smesso per un po di tempo di comprare vinili e negli ultimi anni ho ricominciato. Probabilmente è dettata dal fatto che c è un ritorno e una passione per tutto ciò che è anni 80 e 90.>> Molti degli intervistati quindi pensano che la componente moda coniugata con la passione per il vintage propria di molti giovani abbia contribuito a questa ripresa degli 96 acquisti, ma non va dimenticato che il vinile, pur in quote ridottissime, è sempre stato presente sul mercato ed ha avuto la sua importanza soprattutto in determinati generi poco avvezzi a dinamiche commerciali. Gli appassionati e collezionisti di vinili dunque sono sempre stati presenti, anche quando di vinili se ne pubblicavano pochi e se ne vendevano ancora meno, ed è per questo che, secondo A.G. (M, 30), la componente moda non riveste la stessa importanza per tutti i tipi di acquirenti: <<L influenza della moda e del vintage è più riconoscibile nel comportamento dei compratori occasionali che possono vedere in una vetrina di un negozio la cinquantesima ristampa di The Dark side of the moon e pensano Che bello, mio padre ascoltava questa musica, compriamo il vinile , poi magari tornano a casa e nonno ha neanche il giradischi. Questo richiamo del vintage lo vedo più per ascoltatori occasionali>>. La moda però non va intesa esclusivamente con un accezione negativa, non è un qualcosa che deve contrastare con la passione di milioni di appassionati nel 97 mondo, ma anzi, può essere la scintilla per far nascere una nuova generazione di amanti del vinile, che continueranno a comprarli ed ascoltarli anche quando il trend sarà passato, come sottolinea A.L. (M, 31): <<Sicuramente è un fenomeno positivo, spero non sia solo per moda anche perché il ritorno è stato piuttosto importante, troviamo vinili anche nei centri commerciali e nelle grandi catene come Mediaworld da diversi anni. Può però essere un buon modo per far capire agli ascoltatori più giovani cosa significa ascoltare musica in modo diverso dallo scaricare un album tramite iTunes o far partire uno streaming su Spotify da qualsiasi dispositivo>>. Moda che diventa prima educazione all ascolto e poi passione, un percorso che, se assimilato dalla persona giusta, può trasformare la curiosità e la voglia di conformarsi ad un fenomeno passeggero in maggior consapevolezza di ciò che si ascolto e passione verso un formato unico. L ascolto in vinile viene infatti considerato diverso da quello su altri formati, un opinione condivisa dall unanimità degli intervistati, secondo i quali, il differente modo di vivere la musica attraverso il vinile può 98 essere una delle cause alla base della sua rinascita commerciale. 3.2.2 – L esperienza d ascolto Nel secondo capitolo, a proposito dell ascolto di musica digitale, analizzando le risposte alle interviste, è stato possibile notare come questo sia preferibile dagli ascoltatori per questioni legate al tempo, potendo essere accessibile da diversi dispositivi ed in ogni situazione, ma come, al tempo stesso, vi corrisponda un ascolto pi‘ distratto e superficiale, alle volte più legato al mood individuale in un determinato giorno che al contenuto della musica che si ascolta. L ascolto in vinile è diametralmente opposto, richiede impegno, cura ed attenzione, è un rito che ha un grande fascino per gli appassionati. Questa sua particolarità può essere accreditata come uno dei motivi per i quali il vinile sta tornando ad essere il formato fisico preferito dai consumatori. 99 S.M. (M, 44), a proposito dell ascolto sostiene che << è un esperienza diversa, non puoi saltare tracce, se metti sul piatto un disco devi ascoltarne almeno un lato, non vai a saltare una traccia perché non ti piace o vai in giro per il disco come si fa col digitale. >> ed aggiunge che il vinile << Ti costringe ad un ascolto più attento o comunque più ampio perché devi effettuare un operazione fisica che ti porta a rispettare di più quel supporto; devi pulirlo, averne cura, devi essere più predisposto ad ascoltare un vinile rispetto al clickare su un file>>. Opinione condivisa anche da A.G. (M, 30), secondo cui << l ascolto del vinile è pi‘ una cosa ragionata, sei obbligato ad ascoltarlo a casa e personalmente ho un attenzione diversa. Quando ascolto un vecchio disco dei Deep Purple, per esempio, su vinile e poi vado a riascoltarlo sul lettore mp3, pur contenendo la stessa musica ho delle sensazioni diverse. >> Non solo differenze di attenzione e coinvolgimento, ma una componente emozionale e legata a sensazioni e ricordi molto importante, come ci confermano altre testimonianze, tra cui quella di di A.L: (M, 30): << l ascolto in vinile Mi da 100 sensazioni diverse, un qualcosa in più. Sono ancora legato al vecchio impianto di mio padre, con le casse in legno, che regalano emozioni che attrezzature più recenti non danno. È una questione di materiali, di suoni, di emozioni, tutte ovviamente soggettive. Quello che mi da l ascolto tramite vinile non me lo da nessun altro supporto. Sentire già la puntina che passa sul disco mi da un altro effetto.>>. Sulla stessa linea di pensiero è l opinione di G.P. (M, 31) : << Già la puntina che attacca … quel rumore lì mi da ancora emozioni. Sui vinili d epoca poi la sensazione si amplifica, anche per dei miei legami familiari>>. Non solo sensazioni e tuffi nella memoria, per alcuni l ascolto di un album in vinile è preferibile per una questione di qualità sonora, come nel caso di A.D.V. (M, 29) che da musicista si sofferma e presta attenzione a questo aspetto: <<Quando ascolto un vinile ho in mente il grafico delle onde sonore visto in studio di registrazione, un grafico vivo, rispetto a quello compresso del CD, finalizzato ad avere un volume maggiore e quindi maggiormente vendibile per i passaggi in radio o su spotify, in cui se una canzone suona 101 meno forte di un altra viene valutata inconsciamente come oggettivamente inferiore>> (Figura 2934) Sempre A.D.V. : << Durante l ascolto so già che il vinile non è compresso come il digitale e già questo mi proietta in un ambiente più reale, come se fossi in una sala di registrazione. So che ho davanti un suono più realistico e questo, accompagnato alla lettura del booklet mi fa vivere un ascolto più reale, più diretto e più vero con la musica che sto ascoltando impegnandomi con più attenzione >> Figura 29 - In alto il master di un CD, in basso quello di un vinile Un misto di ritualità ed emozioni, una risposta sonora più naturale e reale dunque, un esperienza totalizzante che necessita di cura, sensibilità e passione, ma che, per questioni di tempo e ritmi di vita è sempre più rara. Quando 34 https://www.youtube.com/watch?v=lQgPAKEbBDY 102 però diviene possibile, si trasforma in una sorta di dono per gli appassionati, che possiamo riassumere con una frase breve ma esplicativa tratta dall intervista di S.D.E. (M, 48): << Ascoltare un vinile è un gesto impegnativo.>> La ritualità e l ascolto impegnato vanno di pari passo col prossimo oggetto d analisi, ovvero l importanza del vinile in quanto oggetto fisico, )L formato fisico per antonomasia che continua a coinvolgere gli appassionati e, come vedremo di seguito, gioca un ruolo fondamentale sia in fase d acquisto che di ascolto. 3.2.3 – Il fascino del fisico Il fascino della confezione 30x30, i colori ed i disegni delle copertine, la possibilità di leggere testi e note all interno dell album, accompagnate dalla forma e dai colori del disco rendono il vinile un oggetto esteticamente unico in campo musicale, divenuto un icona ed un simbolo a cui gli appassionati sono legati in maniera viscerale, preferendolo a 103 qualsiasi altro formato e supporto. Quello del vinile è uno dei casi in cui le dimensioni contano , e contano molto stando ad alcune testimonianze tratte dalle interviste, in cui accenni e riferimenti alla confezione ed al piacere di averla tra le mani si accompagnano alle emozioni provate durante l ascolto esaminate nel paragrafo precedente. << Questo ritorno ha a che fare, a mio avviso, col bisogno umano di avere qualcosa di tangibile tra le mani e lo stesso discorso si può espandere alla lettura; il fatto di avere Kindle non ha fatto scomparire i libri. Avere qualcosa di tangibile e di bello tra le mani risponde anche alla creazione dell identità: quello che sei tu, il vinile fa parte anche di quello. Il vinile è una cosa identitaria.>>; questo estratto dall intervista di G.P. (M, 31) chiarisce come nell era del cloud e della musica calcolata in megabyte, la possibilità di avere un contatto fisico con la musica sia ancora un fattore importante per un certo tipo di pubblico. Un opinione confermata da altri intervistati, tra cui D.M. (M, 33) che afferma: << personalmente apprezzo la parte grafica e la scoperta dei testi durante l ascolto, quindi unisco la parte visiva a quella uditiva per avere un esperienza completa, 104 soprattutto quando il lavoro grafico è fatto con tecniche e stili particolari. Mi piace proprio avere l oggetto in mano e scoprirne il contenuto centimetro per centimetro. >>. Un riassunto di queste posizioni è dato da S.M (M, 44) , secondo cui << il disco è un bell oggetto, a prescindere dal valore artistico contenuto all interno, e se si spendono dei soldi da più soddisfazione possedere un oggetto grande rispetto ad uno piccolo. Anche le copertine sono più belle, è qualcosa di bello da tenere in mano >>. Identità, componente estetica ed esperienza visiva che si intreccia con quella uditiva, sono tutti aspetti che contribuiscono a rendere il vinile un oggetto di culto, l espressione migliore, secondo molti, di un ascolto completo e coinvolgente, reale e sentito. Tutti gli aspetti analizzati fin ora hanno contribuito, in modi e percentuali diverse, al ritorno ed alla crescita delle vendite dei vinili nell ultimo decennio, sia facendo riaccendere la scintilla della passione in appassionati reduci dall epoca d oro dell LP, sia affascinando e contagiando di quella stessa passione generazioni di 105 giovani incuriositi ed attirati dal fascino del disco dei propri genitori . L ultimo interrogativo che il presente lavoro si pone riguarda il futuro del vinile, se questo revival durerà continuando a conquistare quote di mercato e nuovi appassionati, oppure se il mercato si muoverà in direzioni differenti, facendo tornare il vinile nella sua nicchia di appassionati e cultori, che c erano prima del sicuramente continueranno ad esserci nel futuro. e 3.3 Gli scenari futuri Moda, passione, modalità d ascolto e collezionismo sono tutti elementi che hanno contribuito a far vivere al vinile una seconda giovinezza in termini di vendite e di presa nei confronti del pubblico ma, arrivati a questo punto è necessario formulare ipotesi sul futuro di questo formato, col prezioso aiuto delle testimonianze di collezionisti, musicisti e negozianti raccolte durante le interviste preparatorie al presente lavoro. 106 Affermare con sicurezza il futuro di un trend prima di tutto commerciale è operazione impossibile, ma considerando alcuni aspetti e dinamiche sia di mercato che di coinvolgimento del pubblico ci si può fare un idea se questa seconda giovinezza del vinile sia un fenomeno che ha ormai toccato il suo apice oppure l andamento positivo continuerà nei prossimi anni. Un punto di partenza ci viene fornito dall opinione di A.B. (M, 23) che analizzando la situazione di mercato attuale e le nuove abitudini degli ascoltatori sostiene che << il mercato del vinile è un mercato in grande crescita ma è una piccolissima quota del mercato discografico e la situazione a mio avviso sarà analoga nel futuro. Il vinile continuerà ad esistere ma con quote di mercato sempre inferiori al digitale e al cd. Magari ci saranno nuovi modi di fruire il vinile, forse con giradischi di grande design per audiofili, ma non tornerà mai ad essere la normalità per gli ascoltatori. >> <<Penso che sia una costante, (il vinile) c è stato e ci sarà sempre. Anche quando stava morendo, in determinati generi, ed i prezzi erano molto elevati perché costava molto produrlo, è riuscito a resistere, anche se per una nicchia di 107 consumatori. Ora è spopolato di nuovo e dubito che torni ad essere un prodotto solo per appassionati. O almeno è quello che spero >> sostiene A.L. (M, 31), la cui opinione può essere confermata dal fatto che in tutto il mondo le fabbriche di vinili stanno vivendo anch esse una seconda giovinezza, aumentando la produzione e riportando in vita stabilimenti chiusi ed improduttivi da tempo. Un ulteriore conferma della solidità del ritorno del vinile è data dagli investimenti che anche le più grandi major dell industria musicale stanno facendo in questo campo: la Sony ad esempio ha riaperto nel 2017 le sue fabbriche per la produzione di vinili in Giappone, dopo averne interrotto la produzione del 198935. Anche nei grandi centri commerciali e catene di negozi di elettronica come Mediaworld lo spazio destinato all esposizione dei vinili è sempre maggiore, con scaffali pieni di grandi classici 35 http://www.repubblica.it/tecnologia/2017/06/30/news/dopo_30_anni_so ny_produrra_vinili_in_giappone-169608055/ 108 ristampati in LP per un pubblico più generalista che solo recentemente si avvicina a questo oggetto. Altri intervistati si interrogano sul livello qualitativo che l abbondanza di offerta mette a rischio, in un campo da sempre caratterizzato da lavori fatti con cura e dovizia di particolari. << Spero che si riduca l offerta, ci sono alcune label che per lo stesso disco fanno uscire 10 edizioni diverse e questo va un po a drogare il mercato. Secondo me il vinile non verrà sostituito facilmente perché rispetto alla musica liquida è un altra cosa, sono due percorsi paralleli, uno non esclude l altro, anzi sono complementari. Spesso quando si compra un vinile all interno c è un codice per scaricare il disco in mp o in FLAC. >> afferma A.G. (M, 30) nell intervista. 109 36 Figura 30 – Esposizione di vinili all’interno di un punto vendita Mediaworld Sempre riguardante l aspetto qualitativo delle uscite è l opinione di D.M. (M, 33): << Credo che la situazione rimarrà così e spero che terminerà questo sfruttamento delle ristampe ossessive e a volte superficiali, perché in questi ultimi anni il fenomeno vinile è stato spremuto fino all esasperazione a discapito dei consumatori pi‘ ingenui e 36 https://scontent.cdninstagram.com/t51.288515/s480x480/e35/c200.0.680.680/20184325_1357860914330794_440814 1943402397696_n.jpg?ig_cache_key=MTU2MzIyMjI0OTQyNTcwNjQ5Nw% 3D%3D.2.c 110 con meno esperienza nel valutare il prodotto che hanno davanti >>. Riguardo la componente moda invece, le risposte hanno avuto un filo conduttore comune: <<Probabilmente questo trend creerà nuovi appassionati ma gli occasionali andranno a sparire, per il vinile occorre un attrezzatura diversa e pi‘ costosa rispetto all ascolto di altri formati. L ascoltatore occasionale se passerà la moda non si soffermerà più sul vinile >> è l opinione di A.G. (M, 30) a cui si affianca quella di S.D.E. (M, 48) secondo cui << la componente legata alla moda è destinata a finire, però per quanto riguarda il lato pi‘ appassionato vero, il serio vinile da collezionista ed resterà d interesse. Più i formati fisici andranno a sparire e più il vinile acquisirà valore culturale. Numericamente non so quanto durerà, ma a livello d importanza il vinile avrà un posto sempre più importante e di maggior pregio. >> Per concludere questa analisi fatta di ipotesi, sono da evidenziare le parole di S.M. (M, 44) per il quale << visto che il vinile è sul mercato da una settantina d anni, è 111 destinato a durare, perché come visto in diversi casi, il tempo tende a scremare e a selezionare. È ovvio che la situazione si stabilizzerà, non so se siamo arrivati al picco o il trend crescerà ancora, stanno riaprendo fabbriche quindi è un fenomeno a coda lunga che non si arresterà nel breve periodo >> a cui fanno eco quelle di G.P. (M, 31)che ipotizza uno scenario plausibile che riesca ad accontentare le esigenze dei differenti tipi di consumatori: << Sono molto ottimista, penso che nel futuro tutti i mezzi per ascoltare musica convivranno. Vedo anche un ritorno della cassetta in certi generi e penso che convivranno tutti senza che uno prevarichi l altro. Ovviamente il digitale sarà sempre il formato dominante per le sue caratteristiche di portabilità, ma non penso che il vinile sparirà, anzi. Però non illudiamoci perché secondo me non si tornerà mai ai fasti degli anni 70 e 80, ma continuerà a resistere e a fare mercato>>. Queste ipotesi fanno capire come, pur essendo un fenomeno numericamente limitato, se paragonato ai miliardi di click che fanno viaggiare la musica online, il ritorno del vinile sia un evento insolito, affascinante per 112 aspetti che vanno oltre la semplice funzione del disco, ma investono una gamma di fattori legati a stili di vita ormai poco praticabili, sensazioni ed emozioni di un mondo che non c è più. L aspetto forse pi‘ interessante, che dimostra come questo fenomeno sia una sorta di anomalia del mondo contemporaneo è l opinione pi‘ volte riscontrata durante le interviste secondo cui la necessità umana di avere un contatto fisico con ciò che lo circonda, in questo caso un disco di 12 Pollici ed una copertina di cartone 30x30, è alla base dell identità individuale ed un elemento che reti e cloud non possono sostituire. 113 CONCLUSIONI Giunti al termine dell analisi è opportuno cercare di chiarire alcuni punti chiave emersi durante il lavoro grazie anche al contributo degli intervistati. Predire il futuro è ovviamente impossibile, ma dagli argomenti trattati durante l ultimo capitolo è possibile intuire come sul ritorno del vinile abbia influito notevolmente la componente moda e la passione per il vintage, portando consumatori occasionali ad acquistare album in questo formato. Ma cosa succederà una volta scemata questa moda? Probabilmente il vinile tornerà ad essere un oggetto di culto per appassionati e collezionisti, come è stato negli ultimi decenni quando a livello mainstream era praticamente scomparso e riusciva a sopravvivere solo in determinati ambienti di nicchia con un pubblico di dimensioni ridotte ma fortemente appassionato. La differenza e l utilità della moda può essere data dal fatto che una percentuale di quei consumatori occasionali di vinili, affascinati da questa riscoperta del formato, si 114 trasformino in appassionati e collezionisti e continuino a coltivare l amore per l LP anche una volta finito il trend, garantendo così al vinile una permanenza nel mercato mainstream. Prescindendo dalle mode e dal vintage però, il vinile, secondo gli intervistati (e chi scrive, nda), occuperà sempre un posto nel mercato indipendentemente dalle quote e dall interesse che suscita nel pubblico di massa, grazie alla sua unicità insieme all impegno ed attenzione che richiede nell ascolto e nella conservazione. Non meno importante è il fattore estetico: grazie alla sua bellezza come mero oggetto, il vinile è un supporto che anche nell epoca del digitale riesce a sopravvivere e ad esercitare un fascino non replicabile da nessun altro formato musicale presente sul mercato. Un feticcio per appassionati che resiste alle prove del tempo, alle sfide delle nuove tecnologie e che cerca, grazie anche ad operazioni puramente commerciali, di farsi strada negli occhi e nel cuore di milioni di potenziali nuovi Vinyl maniacs . 115 116 BIBLIOGRAFIA:    Evans Mike, 2015, Vinyl. 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Forse un po troppo, http://www.ilfoglio.it/tecnologia/2015/10/04/new s/lalgoritmo-di-spotify-conosce-bene-i-nostri-gustiforse-un-po-troppo-88146/, consultato il  06.08.2017 Digital Trends Staff, Spotify vs Apple Music: which service is the streaming king, https://www.digitaltrends.com/music/apple-  music-vs-spotify/, consultato il 23.08.2017 How does YouTube s recommendation algorithm work, https://www.quora.com/How-does-YouTubes118 recommendation-algorithm-work, consultato il  06.08.2017 Laurence Rebecca, 40 years on from the party where hip hop was born, http://www.bbc.com/culture/story/20130809-theparty-where-hip-hop-was-born , consultato il  23.07.2017 Music Record Industry History, http://www.soc.duke.edu/~s142tm01/history4.ht ml ,consultato il 19.07.2017  Pina Cosimo, Spotify a quota 40 milioni di utenti paganti: 10 milioni negli ultimi sei mesi , http://www.smartworld.it/streaming/spotify-40 milioni-premium.html, consultato il 22.08.2017 Popper Ben, How Spotify s Discover Weekly cracked human curation at internet scale, https://www.theverge.com/2015/9/30/9416579/s potify-discover-weekly-online-music-curation 119 interview, consultato il 23.08.2017 Single Records Sales 1950-1962, https://historicaltextarchive.com/sections.php?action=rea d&artid=615, consultato il 20.07.2017 120