Il Ritorno Del Vinile:
un solco analogico in un mondo
digitale
Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione
Corso di laurea in Comunicazione pubblica e d’impresa
Cattedra di Teorie della Comunicazione e dei nuovi media
Candidato
Antonello Forte
Matricola n°1662465
Relatore
Alberto Marinelli
A/A 2016/2017
Indice
INTRODUZIONE ........................................................................... V
Capitolo 1: 12 POLLICI PER CAMBIARE IL MONDO ......... 1
1.1 L’industria .................................................................................. 2
1.1.1 - Dal Fonografo al Long Playing .................................... 2
1.1.2 - Dalla Classica al Rock n Roll ........................................ 6
1.1.3 - La Golden Age: gli anni 0 e
................................. 11
1.1.4 - L inizio della fine: gli anni ...................................... 20
1.2 Il Pubblico ............................................................................... 25
1.2.1 – Il Collezionismo ............................................................ 26
1.3 Oltre la musica: società, cultura e arte .................... 31
1.3.1 - The Times They are a-changin : la musica come
specchio della società................................................................ 31
1.3.2 - Arte a 33 Giri................................................................... 42
Capitolo 2: MUSICA DIGITALE TRA EVOLUZIONE E
RIVOLUZIONE ............................................................................. 48
2.1 L’industria .............................................................................. 50
2.1.1 – Rottura o continuità? .................................................. 51
2.1.2 – Internet e file sharing ................................................. 55
ii
2.1.3 – L industria discografica .0 ...................................... 61
2.2 Il pubblico................................................................................ 67
2.2.1 – Nuove tecnologie per un nuovo pubblico ............. 67
2.2.2 – Social Music ................................................................ 73
Capitolo 3: IL RITORNO ................................................................ 80
3.1 Il mercato................................................................................. 81
3.1.1 – Dal web al giradischi .................................................... 87
3.2 Le cause del ritorno............................................................ 93
3.2.1 – Moda o passione? .......................................................... 94
3.2.2 – L esperienza d ascolto ................................................. 99
3.2.3 – Il fascino del fisico ...................................................103
3.3 Gli scenari futuri ................................................................106
CONCLUSIONI ...................................................................................114
BIBLIOGRAFIA .................................................................................117
SITOGRAFIA ......................................................................................118
iii
iv
INTRODUZIONE
)l presente lavoro ha come oggetto d analisi il fenomeno del
sul mercato discografico avvenuto
ritorno del vinile
nell ultimo decennio, un trend che di anno in anno fa
registrare risultati sempre migliori in termini di vendite e
quote
di
mercato
destinate
a
questo
supporto.
Lo scopo dell analisi sarà di ricercare le cause ed i motivi
che hanno fatto vivere al disco in vinile una seconda
giovinezza dopo i fasti degli anni Sessanta e Settanta; si
proverà inoltre ad esaminare il modo in cui il vinile riesce a
convivere
con
la
musica
dell industria negli anni
digitale,
vero
caposaldo
.
L intera trattazione sarà sempre incentrata su una
dicotomia
domanda
)ndustria-Pubblico , i due protagonisti della
ed
offerta
dell industria
discografica,
esaminandone i diversi punti di vista, i bisogni e
l adattamento di una parte ai mutamenti dell altra nel corso
del tempo.
Il primo capitolo si aprirà con una breve storia del formato,
esaminandone la nascita e la diffusione a livello globale fino
v
ad arrivare al declino in favore di formati più pratici ed
economici che rispondevano alle mutate esigenze di
industria e pubblico, nonché alle innovazioni tecnologiche
venute in supporto dell industria discografica e dei
consumatori.
La parte finale del capitolo sarà dedicata ad un
approfondimento di tipo sociologico sull influenza che la
musica ha avuto su alcune subculture della seconda metà
del Novecento e sullo stretto rapporto instauratosi tra arte
figurativa e musica analizzando alcune copertine iconiche
divenute vere e proprie istantanee del secolo passato.
)l secondo capitolo affronterà invece la
rottura
nel
mercato discografico portata dall avvento del digitale, che
oltre a segnare la fine del disco in vinile ha rivoluzionato le
abitudini dei consumatori e le modalità di diffusione dei
prodotti
musicali
da
parte
dell industria.
Come supporto all analisi, dal presente capitolo e nel
successivo, verranno inserite citazioni tratte da interviste
semi-strutturate, realizzate in fase di preparazione al
lavoro e sottoposte a collezionisti, musicisti e negozianti di
dischi.
vi
Nel capitolo conclusivo si esaminerà il fenomeno del
ritorno , analizzando dapprima il mercato del vinile e la
sua crescita costante su base annuale, ed in seguito si
cercheranno di comprendere i motivi alla base di questa
rinascita dell LP anche attraverso le preziose testimonianze
tratte dalle interviste.
La ricerca delle cause si muoverà lungo tre direttrici: la
componente
moda , in particolare la passione per il
vintage evidente negli ultimi anni in diversi ambiti di
consumo, le modalità di ascolto e nello specifico l unicità
dell ascolto in vinile ed infine l importanza del supporto
fisico in un era dominata dal digitale e dall intangibile.
La parte conclusiva del lavoro si focalizzerà sulla
formulazione di ipotesi sul futuro del vinile e sulla durata
del trend, anche alla luce delle cause analizzate in
precedenza.
vii
viii
Capitolo 1 - 12 POLLICI PER CAMBIARE IL
MONDO
La nascita del Long Playing, datata 1948, può definirsi
come lo spartiacque che ha rivoluzionato non solo
l industria musicale, ma anche le abitudini di ascolto e
consumo del pubblico.
Una rivoluzione durata fino alla metà degli anni Ottanta del
secolo scorso, quando il vinile era non solo il formato più
diffuso per l ascolto, ma anche un vero e proprio oggetto di
culto, con una folta schiera di appassionati e collezionisti
costantemente alla ricerca di rarità e di artisti da scoprire e
riscoprire. A tutto ciò va aggiunta la componente visiva
data dalle copertine degli album, alcune diventate vere e
proprie istantanee di un epoca, delle icone della cultura
popolare del Novecento impresse nella mente del pubblico
anche a distanza di decenni dalla loro pubblicazione.
1
1.1 L’industria
1.1.1 - Dal Fonografo al Long Playing
L invenzione della prima macchina per registrare e
riprodurre i suoni si deve a Thomas Edison che tra il 1877
ed il 1878 inventò e brevettò il Fonografo, composto da uno
stilo metallico capace di leggere un solco inciso su un
cilindro di cera. Dieci anni dopo, Emile Berliner costruisce il
Grammofono, un riproduttore che sfrutta un disco piatto da
13 cm con solchi incisi a spirale. Nel corso degli anni le
dimensioni dei dischi aumentano, fino ad arrivare, nel 1903
ai canonici 30 cm del 78 giri prima e del 33 giri in seguito.
Il grammofono diventa, a cavallo tra i due secoli, la
macchina standard per la riproduzione dei dischi, i quali
erano però ancora in uno stadio embrionale e tutt altro che
definitivo. Venivano infatti stampati nei materiali più
diversi, dalla carta ricoperta di metallo, fino alla gomma
dura.
Una standardizzazione del prodotto arriverà nel 1904,
quando la gommalacca divenne il materiale di riferimento
2
per la composizione del 78 giri e le incisioni iniziarono ad
essere praticate su entrambi i lati del disco.
È importante
sottolineare come i 78 giri e la tecnologia
disponibile all epoca, consentivano una registrazione di
massimo tre minuti per lato, motivo per cui si nasce il
concetto di Album.
1
Album sta ad indicare
una raccolta di un certo
numero di dischi, in una
confezione
quelle
simile
usate
a
in
fotografia, che a volte
Figura 1: Vesti la giubba di Enrico Caruso
(1904) fu il primo disco a vendere un milione
di copie
frammentavano
uno
stesso brano musicale;
nel 1910 furono messe
in vendita delle raccolte di copertine vuote, rilegate alla
maniera
1
degli
album
fotografici,
che
https://i.ytimg.com/vi/NsKtgr0Qdk8/hqdefault.jpg
3
nel
mondo
anglosassone vennero denominate
Record Album . Le
stesse case discografiche, a partire dagli anni Trenta,
iniziarono a vendere raccolte di dischi di uno stesso autore
o genere musicale.
La vera svolta, però, arriverà solo nel 1948, anno in cui
debutterà il Long Playing (LP), un nuovo formato, costituito
da un sottile disco di polivinilcloruro (PVC) e attraversato
da microsolchi, lanciato sul mercato dalla Columbia
Records. Questa nuova tecnologia permetteva una capacità
di registrazione notevolmente maggiore rispetto ai vecchi
78 giri; il Long Playing era infatti capace di contenere fino a
trenta minuti di registrazione per lato ad una velocità di 33
giri per minuto; un netto passo avanti rispetto ai tre minuti
per facciata del precedente supporto.
Accortisi delle potenzialità del nuovo supporto, tutti i
maggiori player del mercato discografico dell epoca
finirono per adottare il vinile come supporto standard,
seguendo l intuizione della Columbia e sconfessando le
proprie strategie ed il proprio supporto ai formati fino ad
allora in uso. Nomi storici della discografia americana come
Decca, Capitol, RCA, oltre alla già citata Columbia Records,
4
puntarono tutto sul nuovo
LP,
cercando
sia
di
accaparrarsi gli artisti più
prestigiosi al tempo, sia
ristampando
le
raccolte
proposte precedentemente
su 78 giri. Un singolo disco
in vinile da 10 pollici poteva
contenere il materiale di
quattro o cinque vecchi
dischi di gommalacca.
Figura 2 - L'inventore Peter Goldmark
vicino ad una pila di 78 giri che
contengono la stessa quantità di musica
degli LP che ha in braccio
2
2
http://cache2.asset-cache.net/gc/53377631-inventor-peter-goldmarkstanding-next-to-tall-gettyimages.jpg
5
1.1.2 - Dalla Classica al Rock n Roll
Il primo LP mai pubblicato, edito dalla Columbia Records
nel 1948, fu il Concerto per violino in Mi minore di
Mendelssohn e negli anni seguenti tutte le concorrenti sul
mercato si adattarono al nuovo formato abbandonando i
vecchi supporti e i progetti in cantiere si rivelarono
fallimentari a causa del carattere rivoluzionario ed
innovativo del disco in vinile. Il nuovo LP ebbe inizialmente
l impatto maggiore nell ambito della musica classica, un
genere eccessivamente limitato dalla scarsa capienza del 78
giri in cui concerti, sonate e sinfonie erano brutalmente
tagliate e suddivise in un elevato numero di dischi.
La nascita del vinile fu un occasione da non perdere per
fornire a milioni di appassionati l opportunità di ascoltare
nelle migliori condizioni le loro opere preferite, e le case
discografiche trovarono nel Long Playing il formato ideale
per la musica classica visto che la maggior parte dei
movimenti delle opere poteva essere inciso su un singolo
lato del disco, evitando così di interrompere l esperienza di
ascolto e facendo risultare la stessa completa ed omogenea.
6
Naturalmente, agli esordi della nuova tecnologia, il
pubblico non accolse immediatamente con entusiasmo la
rivoluzione messa in atto dal vinile, sia per la scarsa
diffusione del supporto stesso e dei dispositivi di
riproduzione, sia perché non tutte le case discografiche
disponevano di master di qualità del materiale inciso
precedentemente sui 78 giri, ma nel giro di qualche anno
l ascesa del vinile a supporto di riferimento fu inarrestabile
ed estremamente capillare.
Un discorso analogo a quello fatto per la musica classica
riguarda il Jazz, un altro genere che ha beneficiato
enormemente dalla nascita dell LP. )l vinile era infatti
l unico supporto su cui era possibile registrare le lunghe
jam sessions ed improvvisazioni che caratterizzano il
genere fin dalla sua nascita, prima eseguite dal vivo e
divenute un simbolo culturale del Jazz, poi, con l arrivo
del vinile, registrate anche in studio per fini esclusivamente
discografici.
Le grandi possibilità fornite dal vinile, non scappano
all occhio degli artisti pi‘ attenti ed ispirati: nel
Frank
Sinatra pubblica In the Wee Small Hours in cui riesce a
7
sfruttare la capacità del Long Playing per accomunare tutti i
brani dell album, legati da una sorta di filo conduttore
tematico e di mood, creando così il prototipo del Concept
Album, un modello che vedrà la sua consacrazione tra gli
anni
Rock.
e
, grazie soprattutto alla nascita del Progressive
Come visto, il vinile ha offerto ad artisti ed etichette
discografiche una gamma di nuove possibilità e tecniche di
produzione e registrazione, ma non tutte le rivali della
Columbia Records sono immediatamente salite sul carro
del Long Playing. Alcune hanno provato a opporre
resistenza e a sperimentare dei formati alternativi;
l esempio più fulgido è quello della RCA Victor, che rispose
al formato della Columbia con il 45 Giri, un disco da 7
Pollici (circa 18 centrimetri), adatto ad ospitare singoli
brani, con una capacità dai tre ai cinque minuti per lato.
Questo piccolo disco divenne complementare al Long
Playing ed ugualmente importante per far definitivamente
scomparire dal mercato il vecchio 78 giri; infatti divenne il
formato di riferimento per i singoli, agevolato da una
dimensione nettamente minore e da una maggiore
8
robustezza.
Nonostante dopo qualche anno anche la RCA si sarebbe
arresa all inarrestabile successo del Long Playing, i
giri
diventarono un arma tattica di tutte le maggiori etichette
discografiche: erano ideali per i singoli e per gli Extended
Plays (EP) che spesso anticipavano l uscita di un LP,
testando il mercato e lanciando i brani nelle Hit Parade.
Grazie alla sua resistenza, praticità ed al basso costo, il 45
giri dominò il mercato per tutti gli anni Cinquanta, andando
ad occupare non solo gli scaffali degli appassionati ma
anche e soprattutto i Juke Box, vero simbolo e mezzo di
aggregazione di quegli anni.
Le caratteristiche del formato vanno ad incastrarsi alla
perfezione con la nascita del Rock n Roll, di cui il
giri
divenne il portabandiera; i giovani degli anni cinquanta
spesso non avevano denaro a sufficienza per acquistare i
Long Playing, così ad un prezzo minore era possibile
trovare i 45 Giri contenenti le hit del momento ad opera di
artisti quali Elvis Presley, Buddy Holly e molti altri pionieri
del rock. A livello commerciale il 45 giri fu un successo
enorme; al 1954 si contavano più di duecento milioni di
9
dischi venduti e le case discografiche continuarono ad
investire sul formato, pubblicando singoli ed album con
contenuti diversi, fornendo tracce esclusive per l una o
l altra edizione ed anche allegando dei
Giri bonus agli
LP; chi era interessato ai brani di successo poteva evitare di
comprare l album e rivolgersi al singolo, arricchito da una
B-side esclusiva o, come accadrà in seguito negli anni della
disco music, da Remix, Extended Versions e dagli Edit più
disparati.
)l Rock non era però solo un genere da One Hit Wonders
ma, negli anni Cinquanta vennero dati alle stampe alcuni LP
seminali per tutta la musica
pop dei decenni seguenti:
Here s Little Richard
Little
Richard
di
(1957,
Speciality Records , After
School Session
Figura 3 – Elvis (1956, RCA Victor)
3
Berry
(1975,
Records
ed
di Chuck
Elvis
Chess
3
di
Elvis Presley (1956, RCA
http://www.elvis100percent.com/photos/1956-lpelvis-a.jpg
10
Victor) sono solo alcuni dei classici usciti negli anni 50, che
non solo hanno contribuito a definire un genere, ma a
cambiare per sempre la musica popolare del Novecento.
Gli Anni Cinquanta sono stati il decennio dell affermazione
del vinile, un decennio caratterizzato da una crescita
costante nei volumi di vendita, passando dai 189 milioni di
dischi venduti nel 1950, ai 603 del 19594; una vera e
propria esplosione del music business.
1.1.3 - La Golden Age: gli anni 0 e 0
I
decenni
successivi
furono
quelli
della
definitiva
consacrazione per l LP, la musica divenne una componente
fondamentale delle subculture e dei movimenti di protesta
di quegli anni grazie ad inni generazionali divenuti dei
classici senza tempo, ma non solo: l industria cercò,
riuscendoci, di sfruttare appieno le possibilità offerte dal 33
Giri: Concept, Live e Doppi Album sono alcune delle più
4
Rachlin, Harvey,The Encyclopedia of the Music Business, 1981
11
importanti novità messe sul piatto da artisti ed etichette
per un pubblico sempre più affamato di musica.
Sebbene Frank Sinatra, come visto in precedenza, abbia la
paternità del primo Concept album ante-litteram, durante
gli anni Sessanta e Settana, grazie alla definitiva
consacrazione del Rock, in tutte le sue forme, numerosi
artisti si approcciano a questa idea di concepire un disco:
un album accomunato da una stessa storia che si dipana
attraverso le canzoni, un mood costante che accompagna
l ascolto dalla prima all ultima
traccia.5
Un esperienza simile alla lettura di
un romanzo, in cui l ascoltatore si
immedesima in un mondo creato
dall artista.
Figura 4 - Un concept album italiano,
"Storia di un impiegato" di Fabrizio De
Andrè (1973)
(1967),
Sgt. Pepper s Lonely Hearts
Club Band
dei The Beatles
In The Court of the Crimson King
dei King
Crimson(1969) , The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd
5
http://www.viadelcampo.com/ORL8919_Impiegato_a5.jpg
12
(1973) sono solo alcuni degli album più rappresentativi di
questa categoria che, pur essendo spesso accomunata al
Rock, non manca di esempi provenienti da altri generi.
Un genere energico come il Rock però non poteva essere
confinato nelle abitazioni e negli stereo degli ascoltatori,
ma trovava la sua dimensione ideale nei concerti dal vivo;
eventi che hanno segnato un epoca come il Festival di
Woodstock del 1969 e le tre edizioni del Festival dell )sola
di Wight, dal 1968 al 1970, sono pietre di paragone ancora
oggi
e
vere
e
proprie
diapositive
di
un epoca.
L industria discografica si accorse di quanto l esperienza
live fosse diversa dall ascolto casalingo e dagli anni
Sessanta iniziò la produzione di album dal
vivo,
registrazioni di concerti memorabili dei più grandi artisti
dell epoca; un modo per far rivivere ai fan sensazioni
provate in prima persona, senza le finezze e gli
accorgimenti usati in studio di registrazione: un esperienza
genuina ed autentica, che in alcuni casi diventa la summa
della carriera di un artista, come nel caso di Made in Japan
dei Deep Purple (1972).
13
)l Rock non fu però l unico fenomeno che cambiò gli
equilibri dell industria musicale in quei decenni, ma, a
dimostrazione di un industria musicale nel pieno delle sue
forze e soprattutto grazie ad una schiera di talenti
incredibili, nuove realtà si affacciarono sul mercato,
rappresentative di stili e tendenze destinati a lasciare un
segno profondo non solo nella musica ma anche nella
cultura e nella società
intera:
6
Motown
Records,
etichetta discografica
di Detroit, la MotorTown da cui prende il
nome, fin dal 1959,
anno
della
fondazione,
sinonimo
music .
sua
è
di
Black
Figura 5 - Stevie Wonder, Songs in the Key
of Life”, 1976
Diventata un vero punto di riferimento per gli appassionati
di Soul ed R&B, la casa discografica del Michigan si
6
http://thekey.xpn.org/aatk/files/2014/11/StevieWonder.jpg
14
guadagnò un posto nel mainstream dell industria musicale
nel corso degli anni Sessanta, dando alle stampe album di
artisti come Marvin Gaye, Diana Ross e sopratutto Stevie
Wonder, messo sotto contratto quando aveva solo 12 anni,
autore di numerosi capolavori che fecero la sua fortuna e
quella della Motown.
Inoltre l esplosione della Disco Music con Donna Summer,
artista simbolo della storica label Casablanca Records, la
nascita del Punk in Inghilterra con il debutto dei
controversi Sex Pistols e le prime feste Hip-Hop organizzate
da Dj Kool Herc nel Bronx furono solo alcuni dei principali
trend musicali sviluppatisi nel decennio con importanti
ripercussioni sociali che verranno analizzate nelle pagine
seguenti.
Una tale varietà dell offerta, abbinata ad un livello
qualitativo molto elevato, non poté che giovare all industria
che vide i propri numeri crescere di anno in anno.
Secondo i dati di vendita stilati a partire dal 1973 della
RIAA (Recording Industry Association of America), negli
15
Stati Uniti si è passati dai 280 milioni di LP ed EP venduti
nel
ai
milioni del
, a cui vanno aggiunti circa
190 milioni di Singoli venduti nello stesso anno, per un giro
d affari
Sebbene il
vendita, il
totale
di
2440.2
milioni
di
dollari.
sia stato l anno migliore per i volumi di
gli è stato superiore sotto l aspetto dei
ricavi arrivando a totalizzare, tra LP, EP e singoli, la cifra
record di 2733.6 milioni di dollari7.
7
https://www.riaa.com/u-s-sales-database/
16
Figura 6 - Volumi di Vendita di LP, EP e Singoli negli Stati Uniti
17
Figura 7 - Ricavi annuali di LP, EP e Singoli negli Stati Uniti
Nei Sessanta e Settanta sebbene il vinile sia ancora il
supporto dominante sul mercato, come dimostrano i dati di
vendita, un nuovo formato si affaccia sulla scena, pronto a
18
consacrarsi nel decennio successivo, la Musicassetta (MC).
Caratterizzata da dimensioni ridotte che garantivano una
elevata praticità e portabilità, nonché basata su una
maggiore semplicità d uso rispetto al vinile, la cassetta
come poi venne chiamata nel linguaggio colloquiale,
divenne un formato di grande successo soprattutto grazie
alla commercializzazione nel
del Sony Walkman , il
celebre mangianastri portatile che ha segnò il definitivo
successo della musicassetta.
Sul finire del decennio sarà un altro annuncio a dare una
vera e propria scossa all industria intera, allora ancora
inconsapevole che la nuova invenzione avrebbe decretato
la fine del regno del vinile: nel 1978 Philips annuncia
l invenzione di un nuovo formato di riproduzione musicale,
il Compact Disc che nei due decenni successivi prenderà il
posto degli LP come il supporto più diffuso a livello
mondiale e che ancora oggi rimane il formato fisico più
venduto.
19
1.1.4 - L inizio della fine: gli anni 0
Entrando negli anni
l industria discografica vide il
consolidamento di alcuni dei trend iniziati nel decennio
precedente: le grandi rock band continuavano a sfornare
album e a riempire stadi ed arene in tutto il mondo, il rap
ed il punk, nati come fenomeni underground e di protesta,
si vanno istituzionalizzando fino ad occupare un posto
importante nel mainstream e dalla scena pop si affacciano
alle scene artisti destinati a segnare un epoca e ad
infrangere record su record.
8
Un nome che spicca su tutti è
quello di Michael Jackson; il
defunto Re del Pop pubblicò
nel 1982 il suo sesto album
Thriller con il quale sgretolò
ogni record precedentemente
Figura 8 - Copertina dell'album
"Thriller" di Michael Jackson,
1982, Epic Records
8
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/5/55/Michael_Jackson__Thriller.png
20
stabilito in termini di copie vendute.
Thriller è a tutt oggi l album pi‘ venduto di sempre con
oltre 66 milioni di copie9 ed è stato dichiarato disco di
Platino negli Stati Uniti per 33 volte.
In un decennio apertosi con la morte di due icone musicali
come John Lennon e Bob Marley, si facevano strada nei
primi posti delle classifiche di tutto il mondo artisti come il
suddetto Jackson, lo storico rivale Prince, la Material
Girl Madonna, mentre resistevano, consolidando il loro
successo, artisti già di successo negli anni Settanta come
Stevie Wonder e Lionel Richie.
Se, dunque, per l industria gli anni Ottanta furono una vera
e propria miniera d oro dovuta anche alla nascita di MTV e
dunque alla consacrazione del videoclip come principale
strumento promozionale, il vinile perse sempre più terreno
nei confronti delle Musicassette e soprattutto del neonato
Compact Disc.
Come dimostrano i dati della RIAA, la quota di mercato del
vinile, dopo il picco toccato nel 1978, subì un crollo
9
http://www.guinnessworldrecords.com/world-records/70133-bestselling-album
21
costante lungo tutto il decennio, passando dai 465 milioni
di copie vendute nel 1980 (308 milioni di LP ed EP e 157
milioni di singoli) ai 71,2 milioni del 1989 (v. Figura 6, pag
18).
Di contro, la praticità, la portabilità e la maggior facilità di
utilizzo
delle
musicassette
divennero
delle
armi
fondamentali in possesso del nuovo supporto che gli
permisero di aggredire la quota di mercato del vinile
facendola propria col passare degli anni. Fondamentale
nella crescita delle vendite delle musicassette fu il lancio sul
mercato del Sony Walkman, diffusissimo tra i giovani e
divenuto una vera e propria icona degli anni Ottanta.
Come si evince dal grafico in Figura 9, le vendite delle
musicassette negli Stati Uniti partirono da una base di 99
milioni di copie del 1980 fino ad arrivare ai 522,4 milioni
del 1989.
Oltre alle Musicassette, anche il più recente Compact Disc
cercava di farsi strada nella guerra dei supporti degli anni
Ottanta; lanciato sul mercato nel
in Giappone e l anno
seguente nel Regno Unito, il CD fu il primo supporto digitale
22
per la riproduzione di musica e rappresentò una
rivoluzione per l industria simile a quella scatenata dal
lancio dell LP nel
.
Figura 9 - Volumi di vendita delle musicassette negli Stati Uniti
23
Sebbene nei primi anni di commercializzazione del CD i
volumi di vendita furono inferiori a quelli di LP e
Musicassette, già nel 1988 avvenne il sorpasso a spese del
vinile, con un totale di quasi 150 milioni di CD venduti negli
Stati Uniti, contro i 138 milioni di LP e singoli.
Figura 10 - Volumi di vendita del 1988, l’anno del sorpasso del CD sul vinile
24
Gli anni Ottanta furono dunque il decennio in cui il vinile
cessò di essere il supporto di riferimento per artisti ed
etichette discografiche e fu costretto a cedere il posto al
dominio delle Musicassette, il quale cessò nel decennio
seguente, ed al neonato CD, che si apprestava a dominare le
vendite negli anni Novanta e Duemila.
Il vinile, da re del mercato, si trasformò in prodotto di
nicchia con quote di mercato sempre minori, le cui sorti e la
sua eredità venivano tramandate dai etichette indipendenti
che puntavano su generi musicali con una ridotta ma
appassionata fanbase, diventando così il simbolo della
musica underground negli anni successivi.
1.2 Il Pubblico
L avvento e l affermazione del vinile portarono alla nascita
di un mercato discografico di massa, dato che le etichette
capofila dell industria discografica erano sempre alla
ricerca di nuovi talenti da promuovere e lanciare, per
venire incontro ai gusti dei consumatori, in particolar modo
25
delle fasce più giovani della popolazione, quelle più
interessate alla popular music in tutte le sue sfaccettature, il
cui raggio d azione e d influenza era aumentato a dismisura
con la diffusione del medium televisivo, un altro
potentissimo canale attraverso cui diffondere le immagini e
le melodie degli artisti del momento.
Il pubblico rispose in maniera entusiasta a questa inedita
esposizione mediatica dei propri idoli, facendo aumentare
di anno in anno i volumi di vendita e soprattutto i ricavi
dell industria musicale che, ovviamente, non si fece trovare
impreparata dinanzi alla voglia di vinile del pubblico.
1.2.1 – Il collezionismo
La sempre maggiore mole di musica disponibile in
commercio fece nascere una pratica già diffusa in molti altri
campi (filatelia, numismatica, modellismo, fumetti) con
effetti straordinari sia per il pubblico che per l industria
stessa.
Il collezionismo musicale trova nel vinile il suo feticcio ,
perché il 12 pollici è un oggetto che trascende il lato
strettamente musicale per diventare un oggetto d arte
26
totale, arricchito dalle grandi copertine da ammirare (in
alcuni casi vere e proprie opere d arte, diventate parte
dell immaginario del
, dai testi da leggere durante
l ascolto e da un suono immediatamente riconoscibile
rispetto
all ascolto
su
altri
supporti.
Per questo ancora oggi, come vedremo nel Capitolo 3, le
fiere del disco in tutto il mondo sono prese d assalto dai
Crate Diggers (Figura 12, da
diggin the crates , cioè
scavare tra gli scatoloni in cui sono contenuti i vinili alla
ricerca di un pezzo pregiato o mancante10), sempre affamati
ed alla ricerca di nuovi LP da aggiungere alla propria
collezione.
Come detto, l industria non si è fatta attendere per dare ai
fans sempre più opportunità di acquisto: nel corso degli
anni sono nati i vinili colorati e i picture discs (dischi con un
lato su cui era impressa la copertina dell album o una foto
dell artista , le custodie Gatefold, ovvero apribili a libro,
adatte soprattutto per i doppi dischi, un infinità di edizioni
speciali per lo stesso album, che potevano contenere tracce
10
http://www.soundwall.it/crate-diggers-la-leggenda-dei-cercatori-divinile/
27
bonus con esclusività nazionale o regionale (si pensi alle
numerose edizioni esclusive per il mercato giapponese
contenenti tracce mai rilasciate su disco in Europa o
America) e molte altre soluzioni commerciali che andavano
da una parte a soddisfare le richieste del pubblico, mentre
dall altra andavano a creare una vera e propria mania del
completismo .
11
Figura 11 – Metallica - Creepi g Death” Picture Disc
11
https://s-media-cacheak0.pinimg.com/736x/d7/3c/03/d73c03ce31ca1d9bc0f6773c2f493015-rare-vinyl-vinyl-lp.jpg
28
Secondo il portale Discogs12, divenuto una vera e propria
Bibbia per gli appassionati e i collezionisti musicali, l album
Thriller
di Michael Jackson è stato stampato in
differenti versioni su tutti i supporti disponibili, dal 1982 al
, anno dell ultima ristampa in vinile.
Prima di Internet però, il punto di riferimento per gli
appassionati era il negozio di dischi, un vero e proprio
centro di aggregazione in cui i clienti oltre a cercare pezzi
mancanti per la loro collezione e nuove uscite attese
impazientemente, potevano scambiarsi consigli ed opinioni
tra loro, oltre che confrontarsi con proprietari e commessi
su
artisti
da
scoprire
e
riscoprire.
Si creavano dunque delle vere e proprie community di
collezionisti e di utenti raggruppati attorno al centro
nevralgico e fonte di ispirazione rappresentato dal negozio;
tutto ciò,come si vedrà in seguito, con l avvento delle )CT e
della digitalizzazione, si trasformerà in una serie di portali
su cui effettuare compravendite di dischi e tenere traccia
12
www.discogs.com
29
delle proprie collezioni(da Ebay al succitato Discogs,
passando per Amazon e per gli store online proprietari
delle diverse etichette discografiche), in forum, boards e
community su cui confrontarsi con altri appassionati,
contribuendo a far sopravvivere la cultura del vinile anche
a beneficio di generazioni di consumatori che per motivi
anagrafici non hanno potuto vivere l epoca doro del
Pollici.
if you ever get lonely, just go to the record store and visit
your friends Penny Zane, Almost Famous, regia di Cameron
Crowe,2000)
13
13
http://xenlife.com.au/wp-content/uploads/crate-digging.jpg
30
1.3 Oltre la musica: Società, cultura e arte
1.3.1 - The times they are a-changin – la musica
come specchio della società
Come osservato fin ora, il vinile ha trainato il music
business per quasi mezzo secolo, dal secondo dopoguerra
fino al suo declino avvenuto negli anni Ottanta a causa
dell avvento del Compact Disc. La sua importanza, però,
non si limita al lato strettamente musicale e discografico, in
quanto esso ha trasceso la sua mera essenza di prodotto
commerciale, divenendo un oggetto che racconta un epoca,
che racchiude al suo interno brani diventati inni per una
generazione, manifesti di un movimento o di una
subcultura divenuti in alcuni casi simboli di affermazione
ed emancipazione sociale, di lotta politica e di classe.
La prima scossa che dai solchi dei dischi ha attraversato la
società è riconducibile alla nascita del Rock n Roll a metà
degli anni cinquanta; un genere musicale che prendeva le
distanze dagli stili pi‘ in voga all epoca, incorporando
31
elementi provenienti dalla tradizione afroamericana, in un
periodo in cui i temi razziali e la segregazione erano di
estrema attualità.
Il Rock nasce infatti come sintesi della musica nera urbana,
rappresentata dal Rythm & Blues, e di quella bianca
extraurbana, il Country, trovando nella figura di Elvis
Presley l esempio pi‘ rappresentativo di questa fusione.
Carismatico, spettacolare e sensuale, fu capace di unire la
fascia pi‘ conservatrice e rurale dell America, da cui lui
stesso proveniva essendo nativo del Tennesse, con quella
dei neri e delle minoranze etniche grazie ad una fusione di
musica, immagine ed attitudine che colpisce ed affascina
soprattutto i più giovani.
Questa infatuazione dei teenagers americani di ogni etnia
ed estrazione sociale per il Rock n Roll diventa un
problema per la cultura separatista americana dell epoca,
così che i concerti e le feste in cui tale genere risuonava
rappresentavano veri e propri motivi di preoccupazione
per possibili disordini sociali. I media non esitano a puntare
il dito contro la nuova ondata di musicisti capitanati da
Elvis, Chuck Berry e dagli altri pionieri degli anni 50,
32
additandoli come sovversivi ed associando la musica da
loro suonata a disordini sociali e ad una pericolosa
promiscuità.
L immaginario del rock, fatto di sesso, macchine e belle
donne, l abbigliamento stravagante e le voci potenti su una
musica ritmata aprirono una breccia nella società puritana
dell epoca evocando nei giovani un senso di ribellione ed
opposizione
nei
confronti
dello
status
quo,
come
rappresentato da film come Il seme della violenza (USA,
1955). Il Rock si sostituì al jazz come musica da ballare e
espandendosi dagli USA verso il resto del mondo divenne
<<Molto più di una semplice musica, bensì divenne strumento
d espressione di una generazione che tentava una propria
realizzazione, anche sul piano corporeo, ed una ricerca di
alterità rispetto al mondo adulto>>14
Nel decennio seguente, il Rock, ormai affermato e
sdoganato alla massa, cambiò il suo orientamento; non più
una musica da ballare per teenagers ribelli nei confronti
dei loro genitori, ma una musica politicamente e
socialmente impegnata, ricca di contenuti e dai toni poetici.
14
“paziante, Lucio, Dal Beat alla generazione dell’iPod , Carocci,
33
In un circolo continuo che collega musica e società,
problemi ed opportunità fanno fiorire nuovi portavoce
generazionali che incarnano i sentimenti, le aspirazioni e le
frustrazioni di milioni di persone in tutto il mondo.
Una figura straordinariamente congruente con questo
identikit è quella
di Bob Dylan, un
vero e proprio
poeta
urbano,
che con la sua
musica fatta di
folk dalle tinte
rock è riuscito a
narrare
da
Greenwich
Figura 12 - Bob Dylan
Village, New York, un decennio turbolento come fu quello
degli anni Sessanta.
Dylan elevò il livello di consapevolezza culturale in campo
musicale come mai si era visto prima, esprimendo una
<<volontà di cambiamento rispetto al torpore culturale e
musicale che dominava gli Stati Uniti alla fine degli anni
34
cinquanta>>15
Le sue canzoni parlavano di lotte sindacali, di ingiustizie
politiche,
di
amore,
lavoro
e
poesia,
descrivendo
un America disincantata, scossa dalla segregazione razziale
e dalle lotte per i diritti civili, da manifestazioni
studentesche
e
contestazioni
giovanili.
In questo clima di fermento sociale Dylan divenne <<La
voce e la coscienza di una generazione>> riuscendo a
miscelare con grande abilità ed equilibrio musica e poesia
con la protesta e l impegno politico.
Le controculture di protesta, benché trovando in Dylan e
nei
cantautori
impegnati
un
importante
punto
di
riferimento ed espressione, furono un fenomeno con
numerose identità e sfaccettature, con riferimenti musicali
diversi, ma che avevano in comune l idea di cambiare il
mondo.
In America un altro movimento ha provato a combattere e
criticare il sistema politico e sociale, scagliandosi anche
contro le guerre in cui gli Stati Uniti erano coinvolti: gli
Hippy.
15
Speziante Lucio, ivi
35
La loro visione del mondo andava oltre la critica pura e
semplice, ma veniva messa in pratica attraverso il rifiuto
della proprietà, del consumo, scegliendo uno stile di vita
comunitario in cui la condivisione era il filo conduttore.
Nel motto
Peace and Love
movimento:
niente
convivenza
pacifica
divisioni
ed
è racchiusa l essenza del
fra
gli
armoniosa
esseri
umani,
tra
fratelli.
La vita nelle comuni, l abbigliamento stravagante, l uso di
droghe ed il rock psichedelico di Jefferson Airplane e
Grateful Dead sono i simboli di una controcultura pacifica
ma potentissima ed efficace nel diffondere il suo messaggio
di pace ed amore.
Al di là dell oceano, un decennio pi‘ tardi, esplose un
fenomeno antitetico al peace and love degli hippies, si
scatenò un ondata distruttiva, critica nei confronti del
passato e dei valori che esso rappresentava, un fenomeno
di matrice proletaria e popolare che dal Regno Unito invase
in tutto il mondo: il punk
36
16
Figura 13 - Sex Pistols - Never mind the bollocks here's the Sex Pistols (1977, Virgin
Records)
Alla base del movimento c era la volontà di distruggere e
ricostruire tutto dal basso, dalla musica al sistema sociale,
abbandonando i buoni sentimenti e le convenzioni stabilite
nei decenni precedenti. Se dal punto di vista sociale ciò
significava disobbedienza e critica al potere costituito,
16
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/4/4c/Never_Mind_the_Bollock
s%2C_Here%27s_the_Sex_Pistols.png
37
musicalmente la rabbia punk sfociava in una violenza
inedita, sfrontata ed aggressiva che prendeva ispirazione
dal rock e dal proto-punk newyorkese di Stooges ( la band
di Iggy Pop) e New York Dolls, caratterizzata da testi
volgari, violenti e di cattivo gusto:
<<I am an antichrist / I am ananarchist / don t know what I
want / but I know how to get it
>> sono i primi versi di
Anarchy in the Uk , primo singolo dei Sex Pistols, il gruppo
punk per eccellenza e dimostrano alla perfezione quanto
siano lontani i tempi di Elvis e della generazione del boom
economico. Sebbene la prima ondata del punk inglese sia
durata pochi anni (i Sex Pistols infatti si scioglieranno dopo
un solo album), il punk ha trovato una nuova vita nella
costa ovest degli Stati Uniti, in cui ha proliferato come
movimento
underground
molto
più
consapevole
e
politicizzato di quello inglese delle origini e che ha dato una
nuova valenza alla definizione di
musica impegnata
andando a descrivere un ambiente fatto di rifiuto per il
mainstream ed il music business in generale, in cui il
ricorso alle autoproduzioni, alle etichette indipendenti ed al
Do It Yourself è divenuto un marchio di fabbrica che
38
attraversa la cultura Punk, insieme a quella Hardcore da
essa derivata, ancora oggi.
Oltre ad essere protesta e ribellione sociale, la musica può
essere aggregazione, espressione ed unità, come nel caso
della
nascita
della
cultura
Hip-Hop.
Nato ad Harlem alla fine degli anni Settanta, in un periodo
di forti tumulti sociali, specialmente nei quartieri a
maggioranza afroamericana, l (ip-Hop è diventato lo
strumento di espressione e di manifestazione delle realtà
nere urbane, spesso emarginate e costrette a vivere in
quartieri
lasciati
indietro
dalla
classe
politica.
I giovani afroamericani necessitavano di una forma di
espressione, di un genere musicale che li rappresentasse,
sentendosi
lontani
imperversava
a
dalla
cultura
Manhattan
della
in
Disco
quegli
che
anni.
L esplosione dell (ip-Hop fu un fenomeno spontaneo, ma
che mise radici profonde fino ad invadere il mainstream e a
diventarne una parte fondamentale per i successivi trenta
anni.
In un periodo in cui il Bronx era devastato da incendi e
criminalità, in cui le Gang di strada comandavano il
39
quartiere non senza spargimenti di sangue, la figura di DJ
Kool Herc fu una vera e propria ancora di salvezza per i
giovani del quartiere che volevano una via di fuga dalla
tremenda realtà in cui vivevano.
Kool (erc fu l organizzatore della prima festa (ip-Hop della
storia, nata come ribellione nei confronti della Disco per
tornare alle origini della musica afroamericana, Funk e
Soul.
17
Figura 14 - Un invito per la prima festa Hip-Hop di DJ Kool Herc , tenuta l'11 Agosto
1973
La differenza stava nel modo che DJ Kool Herc aveva di
selezionare i dischi, prendendo dalle varie canzoni solo
17
http://ichef.bbci.co.uk/wwfeatures/wm/live/1280_720/images/live/p0/1d
/wg/p01dwgjw.jpg
40
alcune parti con una forte valenza ritmica: i breaks , parti
suonate unicamente da basso e batteria, venivano estesi e
ripetuti ipoteticamente all infinito, usando lo stesso disco
su due piatti differenti, permettendo ai migliori ballerini di
sfidarsi usando le loro migliori mosse di breakdance.
Questa intuizione di Herc diede da una parte la prima
spinta ad un movimento che negli anni successivi trovò la
sua consacrazione con mostri sacri come Run DMC, Public
Enemy e Beastie Boys, mentre dall altra aprì un infinito
spettro di possibilità ai DJ che lo seguirono, trasformando
inoltre il disco ed il piatto in veri e propri strumenti
musicali valorizzati al massimo da maestri del turntablism
come Grandmaster Flash.
L (ip-Hop nacque quindi come una cultura underground
che a livello musicale incorporava diversi stili musicali,
associandovi testi di spiccata matrice politica e sociale e col
tempo divenne un vero punto di riferimento per tutti i
giovani afroamericani del paese, sviluppandosi da costa a
costa
con
intensità
e
successo
sempre
maggiore.
Emblematica è la frase di Chuck D, leader dei Public Enemy,
<< Rap music is the CNN for Black People >> per dimostrare
41
quanto la cultura Hip-Hop sia stata uno strumento
importante
per
l emancipazione
della
giovent‘
afroamericana grazie ai suoi testi concreti e reali, pieni di
consapevolezza, speranza e voglia di rivalsa.
1.3.2 – Arte a 33 Giri
Come accennato nel paragrafo 1.2 il vinile viene
considerato da molti appassionati come un oggetto d arte
totale perché, oltre al contenuto impresso sul disco, vi è una
forte componente visiva in grado di attirare l attenzione del
pubblico ben prima di ascoltare anche una sola nota
contenuta tra i solchi.
Questo è merito delle copertine degli album in formato
30x30, ampie, spaziose e ben visibili, molto più d impatto
rispetto alle piccole copertine dei CD o delle Musicassette.
Il fascino del vinile sta anche qui: le custodie di cartone dei
12 Pollici sono state riempite con alcune delle immagini più
significative
del
secolo
scorso,
immediatamente
riconducibili ad una determinata moda, corrente o periodo
storico.
42
Tutto ciò si deve all intuizione di Alex Steinweiss, vero
padre fondatore dell arte delle copertine che sosteneva che
la confezione di ciascun album dovesse promuovere il
proprio contenuto; la sua convinzione nei confronti della
sua idea lo portò a convincere l allora dirigente della
Columbia Records Edward Wallerstein e il risultato fu la
copertina di Smash Song Hits by Rodgers & Hart (Figura
16) che, grazie alla nuova impostazione grafica, vide le
proprie vendite surclassare quelle di tutti gli altri album
privi di grafica.
18
Figura 15 - Il primo LP con una copertina disegnata da
Steinweiss
18
http://lh3.ggpht.com/_bAlec3mjrhc/SnH7IsQX1MI/AAAAAAAACnI/nGl_Ssg
0aKQ/s800/first-album-cover.jpg
43
A Steinweiss va attribuito il merito di aver progettato anche
il packaging dei dischi in vinile per come lo conosciamo
oggi: una custodia di cartone sulla quale stampare da un
lato la copertina e sull altro le note di copertina , con una
sottile costa sul fianco su cui scrivere il titolo, che sarebbe
stato leggibile anche disponendo gli LP in pila o in verticale.
Una soluzione tanto semplice quanto geniale catturò
l attenzione di numerosi artisti ed illustratori che nei
decenni successivi approfittarono dei 30x30 per regalare
una faccia alle note di alcuni dei più grandi musicisti di
sempre.
Alla fine degli anni Sessanta, nel pieno del movimento
Hippy, le copertine degli album divennero delle tele
bianche da ricoprire con illustrazioni dai colori eccentrici
che si collegavano alla perfezione alla musica psichedelica
contenuta nei dischi, in una sorta di viaggio onirico a base
di rock ed LSD.
Artisti
di
fama
internazionale
si
prestarono
alla
realizzazione di copertine di LP, come Andy Warhol, padre
della pop-art.
44
L iconica copertina da lui realizzata per il debutto dei
Velvet Underground, scoperti dallo stesso Warhol, è
divenuta un immagine immediatamente riconoscibile ed
una fonte interminabile di ispirazione per t-shirt, poster e
merchandise di ogni tipo.
19
Figura 16 -The Velvet Underground, "The Velvet Underground & Nico", 1967, Verve
19
http://www.piacenzamusicpride.com/sites/default/files/styles/postrow/public/articoli/forseok.png?itok=oGPJqWzC
45
Con la nascita delle custodie Gatefold
apribili a libro
raddoppiarono le opportunità per gli artisti, disponendo di
due facciate da riempire, rendendo così ancora maggiore
l impatto visivo del packaging degli LP.
20
Figura 17 - Black Sabbath, "Black Sabbath", 1970, Vertigo.
Un esempio di come il packagind Gatefold” ha raddoppiato la superficie a
disposizione degli artisti delle copertine.
20
https://rarerecordcollector.files.wordpress.com/2012/01/vo6-outergatefold.jpg
46
L impatto del vinile sulla cultura pop del Novecento è
inequivocabile; dall essere un mero supporto per la
riproduzione di musica si è evoluto e trasformato nel corso
dei decenni contribuendo a creare parte dell immaginario
popolare degli ultimi 50 anni grazie alla commistione tra
musica ed arte figurativa.
Ha ospitato le colonne sonore di movimenti politici e
sociali, inni di protesta e di fratellanza ed ha accompagnato
i cambiamenti generazionali, fornendo una via d uscita
dalla realtà ai giovani desiderosi di evasione e divenendo
messaggero di musica e parole che hanno indirizzato
milioni di persone verso una presa di coscienza a livello
individuale e collettivo.
47
Capitolo 2 – MUSICA DIGITALE TRA
EVOLUZIONE E RIVOLUZIONE
Nel presente capitolo verranno esaminati i cambiamenti
avvenuti nell industria musicale e nei comportamenti del
pubblico in seguito all avvento del digitale che, all inizio
degli anni
, con l arrivo sul mercato del Compact Disc,
mise fine al regno del vinile come supporto più diffuso e
venduto.
Ma il CD fu solo il primo passo di un percorso molto più
lungo e profondo che ha attraversato i successivi 30 anni,
stravolgendo le modalità di produzione e consumo di
prodotti musicali; infatti grazie allo sviluppo e alla
diffusione di Internet e delle connessioni a banda larga nel
corso degli anni Novanta, sempre più persone potevano
avere accesso, direttamente dal computer di casa, ad una
libreria musicale potenzialmente infinita ed a portata di
click.
Questo fenomeno suscitò dapprima numerose controversie
e perplessità, basandosi inizialmente su pratiche di
download illegale attraverso software peer-to-peer ma, col
48
passare degli anni furono le stesse case discografiche e gli
artisti a rendere disponibili, a pagamento, i loro cataloghi
sui neonati store online come iTunes, il negozio di musica
online creato da Apple.
Questa trasformazione e spostamento del mercato, dalla
fisicità dei negozi alla virtualità delle pagine internet segnò
un cambiamento epocale per l industria musicale e per i
consumi del pubblico, anche grazie allo sviluppo di nuove
tecnologie che hanno reso possibile la fruizione di prodotti
musicali in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento come l
iPod di Apple ed i più moderni smartphone, i figli digitali
del Walkman.
Per cercare di capire come questo fenomeno viene valutato
dal pubblico, e come (e se) la musica digitale si pone in
netto
contrasto
con
quella
analogica,
in
sede
di
preparazione al presente lavoro sono state effettuate otto
interviste a soggetti selezionati in base al loro rapporto con
la musica. Sono stati ascoltati quindi collezionisti, musicisti,
negozianti e produttori musicali, i quali, attraverso delle
interviste qualitative semi strutturate, hanno fornito la loro
opinione
49
su
diversi
temi
tra
cui:
i propri consumi musicali, sia intermini di ascolti che di
acquisti; il rapporto tra musica
fisica
e digitale per
cercare di capire se e quale dei due mondi condiziona l altro
ed in quale misura; l utilità delle nuove tecnologie per la
scoperta
e
l acquisto
di
nuova
musica.
Alcuni estratti dalle interviste verranno integrati nel
presente capitolo per esprimere diversi punti di vista
riguardo gli argomenti trattati, mentre la parte finale
dell intervista è dedicata interamente al Vinile ed al suo
ritorno sul mercato verificatosi negli ultimi anni, che verrà
trattato nel terzo capitolo.
2.1 L’industria
)l passaggio dall analogico al digitale può essere descritto
come un percorso iniziato durante gli anni 80 e che
continua ancora oggi, dopo più di 25 anni, con alti e bassi,
fermate e ripartenze, in bilico tra rivoluzione ed evoluzione.
L intero sistema dei media e della comunicazione musicale
è
stato
modificato
dall avvento
del
digitale,
pur
conservando, come sostiene Sibilla << una sorta di
50
continuità nei processi e nelle forme di creazione, diffusione e
consumo della musica tra periodo analogico e periodo
digitale. Un evoluzione digitale, non una
rivoluzione
digitale. >> (Sibilla, Musica e Media digitali, 2008).
2.1.1 – Tra rottura e continuità
Il Compact Disc è, come detto, il primo supporto con una
codificazione della musica in formato digitale, nato quando
ancora le tecnologie analogiche dominavano il mercato; si è
saputo ritagliare fin dai suoi primi anni di vita una quota
importante di mercato arrivando a dominarlo sul finire
degli anni Ottanta, lungo tutti i Novanta fino alla prima
metà degli anni zero (Figura 18) grazie a delle
caratteristiche che lo rendevano preferibile agli altri
supporti, come la maggior praticità e portabilità rispetto al
vinile, la superiore capacità in termini di minutaggio ed una
maggiore resistenza; il CD infatti necessita di molte meno
cure
ed
attenzioni
indistruttibile.
51
del
vinile
ed
è
praticamente
Figura 18 - Vendite dei CD sul mercato statunitense
A favorirne ulteriormente lo sviluppo e la diffusione furono
alcune
invenzioni
dall industria
tecnologiche
musicale
che
provenienti
da
altri
sia
settori:
a poco a poco le autoradio andavano sostituendo il
mangianastri per cassette con un lettore CD, così come gli
52
stereo e lettori CD portatili(la prima evoluzione digitale del
Walkman) e gli impianti hi-fi casalinghi, ma la vera spinta
arrivò con la diffusione dei PC dotati di lettore CD integrato
e
successivamente
con
l avvento
sul
mercato
dei
masterizzatori che permettevano di copiare il contenuto di
un CD su un altro disco vuoto, o vergine ; una pratica
diffusissima negli anni Novanta, che col passare del tempo
divenne di uso comune ed a portata di chiunque.
Oggi i dispositivi in grado di riprodurre CD musicali sono
aumentati ancora, si va dai lettori DVD/Blu-Ray alle console
per il gaming.
Tutto questo, se si ripensa al vinile, era pressoché
impossibile. L ascolto era confinato allo stereo casalingo o a
qualche
piccolo
giradischi
portatile
ed
anche le possibilità di riversare il contenuto del vinile su
altri supporti erano molto limitate e richiedevano molto
tempo.
Come dichiarato durante l intervista da S.D.E , 48 anni, M,
negoziante e musicista pescarese, <<…Era diffusa la pratica
di copiare su cassetta il contenuto del vinile, magari il disco
dell amico, era un passaggio da persona a persona molto
53
lento, non come ora che mettendo un file su Internet è
accessibile a milioni di persone. >>.
Da questo passaggio si può notare come la rottura causata
dall avvento del digitale contenga in sé anche dei tratti di
continuità col passato considerando come alcune pratiche
sono rimaste simili negli usi e nelle motivazioni di fondo,
ma al tempo stesso sono mutate le condizioni, i supporti, i
tempi e la portata di tali pratiche.
)nfatti con l avvento di )nternet e la diffusione della banda
larga si sono moltiplicate le fonti da cui ascoltare musica,
nasce la pratica del download che rappresenta l evoluzione
esponenziale
della
copia
del
vinile
su
cassetta.
In sostanza è come se potessimo copiare sulla nostra
cassetta rappresentata dall hard disk del Computer, da un
CD vergine o dal lettore MP3, tutti i dischi di tutti gli amici
del mondo, in tempi molto più brevi e senza le restrizioni in
termini di spazio e superficie dei supporti analogici.
Questo è solo uno dei tanti esempi in cui rottura e
continuità convivono nel passaggio dal mondo analogico a
quello digitale della musica liquida che ha coinvolto tutti i
54
soggetti in campo, dall industria, agli artisti fino ad arrivare
al pubblico.
2.1.2 – Internet ed il file-sharing
Il regno del CD quale formato più venduto, come riportato
in Figura 18, durò per tutti gli anni Novanta e fino al 2006,
arrivando a toccare nel 1999 quasi i 1000 milioni di unità
vendute sul solo territorio statunitense, battendo tutti i
record stabiliti dal vinile durante i suoi anni d oro alla fine
degli anni Settanta, sia in termini di numero di copie
vendute che di ricavi per l industria.
Contemporaneamente a questa esplosione del mercato
fisico, dovuta a diversi fattori tra cui la possibilità di
riprodurre il Compact Disc su un ampia gamma di
dispositivi, che ne ha sicuramente facilitato la distribuzione,
nasceva un nuovo luogo , sebbene virtuale, che sarebbe
diventato, di lì a pochi anni, il vero centro nevralgico del
mercato musicale: Internet.
55
La diffusione di Internet per uso domestico, grazie
all invenzione da parte di Tim Berners Lee del World Wide
Web e del protocollo http, segnò una svolta per l industria
musicale e per i consumatori.
La nuova piattaforma, una volta capitene le potenzialità, si
rivelò uno strumento incredibilmente efficace per la
diffusione, lo scambio e la promozione di contenuti
musicali.
Già nel 1993 nacque il primo canale distributivo di musica
digitale alternativo al sistema discografico industriale:
IUMA21 (Internet Underground Music Archive), servizio
telematico nato in California, fu la prima risorsa per band
rock indipendenti che volessero usare il web per far
conoscere ed ascoltare la loro musica.
In questi anni in cui si accenna una primitiva transizione
dal mondo reale a quello virtuale, quando ancora la
diffusione della banda larga è lontana anni per gran parte
del mondo, nasce il formato di compressione ideale per i
files musicali, in grado di ridurne le dimensioni per
facilitare gli scambi, mantenendo allo stesso tempo una
21
https://archive.org/details/iuma-archive&tab=about
56
buona del contenuto; è l MP
Moving Picture Expert Group-
1/2 Audio Layer 3), che ha visto la sua popolarità
aumentare anche grazie al sito
MP .com22 , il primo
tentativo di distribuzione digitale della musica, da cui si
potevano scaricare legalmente le canzoni comprandole.
Se questi furono i primi tentativi di distribuzione digitale
che si affiancavano alla distribuzione fisica in maniera
legale, nella seconda metà degli anni Novanta un nuovo
fenomeno ha scosso l industria profondamente facendone
presagire,
erroneamente
col
senno
di
poi,
un
ridimensionamento ed una perdita di potere mai provate
prima: il file-sharing.
Prima di descrivere il fenomeno nelle sue caratteristiche
portando esempi concreti, è bene sottolineare la differenza
tra
distribuzione
digitale
e
file-sharing :
rimanendo con Sibilla (2008) la distribuzione digitale
prevede un centro, mentre il file-sharing è per definizione
reticolare. La distribuzione digitale prevede una forma di
22
http://mp3.com/
57
mediazione,
mentre
il
file
sharing
è
basato
sulla
disintermediazione .
L esempio pi‘ chiaro di cosa significhi file sharing e di quali
siano i suoi meccanismi è dato da Napster, il popolare
software lanciato nel 1999, attorno al quale in pochi mesi
dal suo debutto si creò una rete di milioni di utenti che lo
utilizzarono per scambiarsi musica. Questo fenomeno fu
uno shock per l industria discografica che mai come in quel
momento
si
era
sentita
vulnerabile
e
scavalcata.
Ecco cosa si intende per disintermediazione, milioni di
singoli utenti che scambiano liberamente tra loro file
musicali, singoli ed album, bypassando tutti gli intermediari
tradizionali e soprattutto la dipendenza dalle copie fisiche.
Una pratica che secondo l industria e diversi artisti
sconfinava nell illegalità, per la violazione del diritto
d autore ed il mancato pagamento delle royalties ai
rispettivi proprietari. L industria ovviamente non rimase a
guardare e vennero intentate numerose cause legali contro
Napster, accusato non di violare direttamente il diritto
d autore, ma di favorirne la violazione.
58
Tra le battaglie legali più celebri si ricordano quella
intentata contro i creatori del software dalla RIAA e dalla
band heavy metal Metallica nel 2000, che grazie ad un esito
loro favorevole, portarono alla chiusura della piattaforma
peer to peer nel Luglio 2001.
Dopo Napster il fenomeno del file sharing non si arrestò,
anzi, nacquero una serie di emuli ed eredi che
perfezionarono il meccanismo, evitando gli errori di
Napster, il quale, pur consentendo lo scambio di files tra
singoli
utenti,
rimaneva
un
sistema
parzialmente
centralizzato; vi era cioè un grande database contente la
lista di tutti gli utenti e di ciò che offrivano al resto della
community e le accuse in tribunale si concentrarono
proprio su questo aspetto per accusare Napster di favorire
la violazione del diritto d autore.
Le nuove piattaforme di file sharing, imparata la lezione,
svilupparono sistemi totalmente decentralizzati, senza
server centrali, in cui le informazioni venivano elaborate in
real time in base agli utenti connessi al momento e al
materiale in loro possesso. Tra i software più famosi e
duraturi si possono citare eMule, WinMx, Soulseek, Kazaa,
59
DC++ fino ad arrivare, in tempi più recenti, alla nascita di
BitTorrent, esploso nel 2003, ancora oggi molto usato ed
impossibile da battere legalmente essendo un software di
puro peer to peer (connessione e condivisione diretta tra gli
utenti senza nessuna intermediazione).
Un fenomeno preoccupante per l industria, una perdita di
miliardi di dollari (il The Guardian, nel 2009 sostiene che il
95% della musica scaricata online sia illegale
23)
e la
consapevolezza di non essere più gli unici controllori e
gestori del mercato musicale; ciò nonostante, sebbene il
file-sharing e la pirateria informatica non possono essere
sconfitti, negli anni successivi è la stessa industria a
riversarsi in massa sul mercato virtuale, lo stesso mercato
accusato solo pochi anni prima di essere il responsabile
della grande crisi del disco.
23
https://www.theguardian.com/music/2009/jan/17/music-piracy
60
2.1.3 – L industria Discografica .0
Il fenomeno del file sharing è stato fin dal principio
accusato di essere un nemico dell industria discografica,
incentivando la pirateria e facendo crollare le vendite dei
supporti fisici ma, come è possibile notare dal grafico in
figura 18, le vendite dei CD durante gli anni del boom dei
software peer-to-peer fanno registrare, seppur in flessione
costante anno dopo anno, volumi maggiori rispetto agli
inizi degli anni 90 e di tutti gli anni 80.
Segnale che il file sharing non può essere descritto come un
fenomeno negativo tout court, ma deve essere analizzato in
una prospettiva più ampia. Come riscontrato nelle
interviste realizzate per il presente lavoro, Internet e gli
strumenti che mette a disposizione degli utenti possono
rappresentare un buon mezzo per conoscere nuovi artisti e
nuovi prodotti che, se apprezzati, diventano oggetto
d acquisto nel mercato fisico da parte dei consumatori.
Sostiene a tal proposito G. P., M, 31 anni, ricercatore presso
l università di Glasgow e musicista << Mi succede ed aiuta
molto, soprattutto con le nuove uscite. Non ho mai pensato
61
che il digitale fosse u
percepito così el
e ico dell’a alogico, forse ve iva
o e to i cui è esploso,
a ora l’uo o è
pienamente dentro il mondo digitale e penso che possa essere
u otti o trai o verso l’a alogico. Questo posso dirlo per la
mia generazione che comunque viene dal disco, dal CD. >>
Capendo le possibilità offerte dal web, che ormai era
diventato uno strumento di uso comune a disposizione
della maggior parte della popolazione, l industria accettò la
nuova sfida ed entrò nel mercato online, cercando di
distribuire i propri prodotti per la prima volta senza essere
vincolati ad un supporto fisico.
Ciò significa, da una parte il vantaggio di ridurre molti costi
di produzione e di eliminare diversi intermediari nella
filiera produttiva e distributiva dei formati fisici, dall altra
significava approfittare delle evoluzioni tecnologiche che,
fin dai primi anni Duemila, permisero ai consumatori di
poter fruire di contenuti musicali su un ampia gamma di
dispositivi, tra cui lettori DVD, PC e lettori MP3, come l iPod
di Apple.
62
Proprio l azienda di Cupertino ebbe un ruolo rilevante nel
dare il la alla distribuzione digitale di massa grazie alla
piattaforma iTunes: un software con funzionalità da lettore
multimediale che garantiva la possibilità di sincronizzare la
musica acquistata o riversata da CD in MP3 sui propri
dispositivi Apple come iPod e iPhone, con uno store
integrato (iTunes Music Store fino al 2006, in seguito
semplicemente iTunes Store dopo che vennero resi
disponibili per il download anche film e giochi) sul quale
acquistare brani e album musicali.
Gli accordi con le principali major discografiche siglati da
Apple resero iTunes un successo senza precedenti, la
facilità d uso, la possibilità di acquistare, scaricare e
sincronizzare sui dispositivi migliaia di brani con pochi
click ebbe una presa immediata sul pubblico tanto da far
raggiungere i cinquanta milioni di canzoni acquistate sullo
store dopo solo un anno dall apertura del servizio24.
Un fenomeno sconvolgente, si tratta infatti del primo
Levy, Steven, 2006, The Perfect Thing: How the iPod Shuffles Commerce,
Culture, and Coolness, Simon & Schuster, New York
24
63
sistema di successo di distribuzione digitale della musica,
che nel 2014 ha superato i 35 miliardi di canzoni vendute 25
e che ha cambiato la concezione di musica on-line facendo
da precursore alla nascita di diversi emuli e concorrenti.
Molti dei colossi informatici mondiali hanno infatti creato
degli store di musica digitale alternativi alla creatura di
Apple, tra cui Amazon e Google e i numeri dimostrano come
questa presa di possesso del web da parte dell industria
discografica sia stata un operazione portata a termine con
successo:
come si evince dalla Figura 19, dal 2007 i download di
singoli ed album hanno superato le vendite dei CD sul
territorio nordamericano, raggiungendo una superiorità
schiacciante nel corso degli anni seguenti.
I dati del 2016 sono impietosi per il Compact Disc, che tocca
il suo minimo storico dal 1986 (il suo terzo anno di
presenza sul mercato) con sole 99,5 miloni di copie vendute
negli USA contro gli 837,2 milioni di download legali di
singoli (la maggior parte, 751,2 milioni) ed album.
25
http://macdailynews.com/2014/05/29/apples-itunes-store-passes-35billion-songs-sold-milestone-itunes-radio-now-has-40-million-listeners/
64
Figura 19 - Volumi di vendita nel mercato statunitense, paragone tra CD e
Download
Il discorso non cambia se si osservano i dati sui ricavi; si
evince come la vendita digitale sia più remunerativa per
l industria, che può
sfruttare
con maggiore facilità i
singoli di successo e le hit rispetto al mercato fisico in cui i
CD singoli sono divenuti pressoché irrilevanti.
65
Figura 20 - Ricavi annuali da CD e Download negli USA
Il mercato dunque cambia, così come cambiano le
tecnologie ed i supporti, tutti ovviamente legati alla rete ed
alle sue potenzialità. Potenzialità che il pubblico recepisce
ed apprezza venendo immerso da una quantità di musica,
disponibile a pochi click di distanza, mai vista prima .
66
2.2 – Il Pubblico
)l drastico aumento dell offerta, unito al moltiplicarsi delle
occasioni e modalità di ascolto di prodotti musicali hanno
modificato i comportamenti del pubblico su più fronti, dalla
scoperta al consumo, cavalcando l onda di alcune
innovazioni tecnologiche fondamentali.
Si è già detto della diffusione di Internet e della banda larga,
vero motore del cambiamento, ma non si può sottovalutare
l importanza degli smartphone e delle reti dati mobili, del
cloud computing e dello streaming nel facilitare le modalità
di consumo anytime & anywhere , così come un ruolo
importante viene giocato dai Social Networks nel favorire la
scoperta, la conoscenza e lo scambio di informazioni fra
utenti riguardo il mondo della musica.
2.2.1 – Nuove tecnologie per un nuovo pubblico
Per un pubblico frenetico, veloce e sempre in movimento,
servono strumenti in grado di soddisfarne le necessità,
consentendogli di ascoltare musica in ogni luogo e
momento; in questo senso, già grazie alll iPod e ai lettori
67
MP3 gli ascoltatori potevano disporre di migliaia di brani in
un unico dispositivo sempre a portata di mano, ma negli
ultimi
dieci
ulteriormente
anni
gli
aumentato
sviluppi
le
tecnologici
opzioni
in
hanno
favore
dei
consumatori.
Lo sviluppo degli smartphone e delle reti mobili ad alta
velocità hanno dato la possibilità al pubblico, soprattutto
alle fasce pi‘ giovani, i cosidetti nativi digitali di poter
consumare praticamente tutta la musica disponibile online
senza, o quasi, restrizioni. Queste tecnologie hanno favorito
anche lo sviluppo di un nuovo modo di distribuzione e di
consumo, della musica: lo streaming.
Grazie alla perenne disponibilità di connessione Internet, si
è passati dal download di brani musicali sull hard disk del
dispositivo, alla loro fruizione in streaming, ovvero un
consumo direttamente on line e da remoto. A differenza del
download, con lo streaming il contenuto rimane collocato
sul computer remoto e non viene copiato sul dispositivo
locale.
68
Il cloud computing e lo streaming sono tecnologie che
favoriscono la fruizione dei contenuti on demand, a
disposizione del consumatore ogni qual volta ne abbia
bisogno, senza il vincolo di scaricare dati sul proprio
dispositivo.
L esempio pi‘ lampante di questa categoria di servizi, in
ambito musicale, è sicuramente Spotify.
Nato nel 2008 in Svezia è un servizio che consente,
attraverso un abbonamento mensile o nella sua versione
free con funzionalità ridotte, di ascoltare in streaming
decine di milioni di brani
che ha riscosso un enorme
successo arrivando a toccare nel Settembre 2016 i
quaranta milioni di abbonati.
Il servizio giusto al momento giusto? Parrebbe di si,
guardando i numeri che Spotify fa registrare e notando
come anche altri colossi del web siano diventati erogatori
di musica in streaming, da Apple col suo servizio Apple
Music, fino a Google Play Music ed Amazon Music.
La costante disponibilità di nuova musica e le possibilità di
personalizzazione per creare librerie, playlist e compilation,
rendono queste piattaforme
69
ormai indispensabili per
consumatori con sempre meno tempo a disposizione per
l ascolto di musica nel comfort di casa.
La possibilità di personalizzare i propri ascolti senza
limitazioni è proprio uno dei punti di forza di questi servizi,
come fa notare A.B. , M, studente bresciano di 23 anni <<
Ascolto musica almeno 3 ore al giorno, la maggior parte la
ascolto camminando e muovendomi, in maniera dinamica. In
questa situazione l ascolto è diverso, creo delle playlist che
devono restituirmi il mood che ho in quel giorno e
accompagnarmi durante giornata, è qualcosa di più
riflessivo e legato alle sensazioni.>>.
In questo passaggio si può notare come queste tecnologie,
seppur rivoluzionando le modalità di fruizione, conservino
dei tratti di continuità col passato, come sostenuto all inizio
del presente capitolo; le playlist create dagli utenti non
sono altro che l evoluzione dei mixtape e delle compilation
che, attraverso le musicassette prima e i CD poi, sono
sempre state un mezzo a disposizione degli ascoltatori per
soddisfare le proprie necessità creando i loro album
ideali .
La fruizione di musica in streaming e da mobile costituisce
70
comunque un tipo di ascolto diverso rispetto a quello su
supporti fisici, infatti, sempre secondo A. B. << Quando
invece ascolto musica in casa su CD o vinile l ascolto è più
legato all attenzione, alla musica e alle parole in sé >>.
Un opinione condivisa da altri intervistati, che sostengono
che la disponibilità di musica digitale ed in streaming sia un
fenomeno positivo, ma completamente diverso dall ascolto
casalingo; secondo A. G., M, 30 anni, collezionista di Reggio
Emilia <<Sicuramente l attenzione è diversa in base alle
circostanze, a casa da solo c è un attenzione maggiore,
specialmente con l ascolto in cuffia accompagnato dalla
lettura dei testi e delle note sul disco. In macchina c è
un attenzione minore e anche una qualità sonora inferiore.
Un disco nuovo lo ascolto prima a casa poi lo porto in
macchina o lo carico sul lettore mp3 per sentirlo anche
quando sono in giro >>
Da queste testimonianze si evince come una disponibilità
maggiore non sia equivalente ad una qualità maggiore
dell ascolto, sia in termini di attenzione e coinvolgimento
che in termini puramente sonori; sostiene infatti A. D. V., M,
29 anni chitarrista e collezionista << Nonostante sia
71
appassionato e collezionista di vinili, continuo comunque ad
usare lo smartphone con Spotify, pur con tutte le sue
limitazioni riguardo il suono, perché ascoltando tanta
musica non posso avere tutto in vinile sia per questioni
economiche che di tempo. Viaggiando tanto continuo ad
ascoltare col telefono anche per scoprire nuova musica.
Quando voglio ascoltare musica con la A maiuscola però,
torno sul divano >>.
Ma c è anche chi non ha subito il fascino di queste nuove
opportunità e resta ancorato ad un modus operandi più
classico, come S. M., M, 44 anni di rimini, musicista,
commerciante e produttore discografico: << È molto facile
trovarsi su Youtube ad ascoltare qualcosa, ma lo reputo un
ascolto molto superficiale. … il digitale personalmente non mi
affascina. È comodo ed ecologico, ma non mi affascina. >>
Le nuove tecnologie hanno dunque donato un ampio
spettro di opportunità agli ascoltatori, non solo per quanto
riguarda la fruizione, ma ricoprendo un ruolo fondamentale
anche nelle fasi di ricerca e scoperta di nuova musica.
72
2.2.2 – Social Music
Nella network society si sono moltiplicate le fonti da cui
acquisire conoscenza ed informazioni, così come sono
aumentati numericamente i rapporti interpersonali che
ogni individuo intrattiene quotidianamente grazie all uso
delle ICT e soprattutto grazie all avvento dei Social
Networks.
Questa disponibilità pressoché illimitata di intrattenere
relazioni e di ottenere informazioni si è rivelata strategica
anche in ambito musicale; il ruolo una volta ricoperto dal
negoziante
di
fiducia,
dagli
amici
e
dalle
riviste
specializzate nel consigliare e far conoscere nuova musica
oggi è appannaggio del web in diverse forme.
Le stesse piattaforme di streaming come Spotify hanno
implementato
una
serie
di
funzioni
per
guidare
l ascoltatore alla scoperta di nuovi artisti: sulla pagina di
ogni artista c è la sezione Artisti Simili in cui vengono
elencate le pagine più affini a quella su cui l utente si trova
per
somiglianza
stilistica
(Figura
21).
Un'altra funzione con finalità simili è stata introdotta nel
73
e prende il nome di Discover Weekly , ovvero una
playlist elaborata da Spotify basata su un algoritmo26 che
<< crea automaticamente un profilo della musica che ci piace
basandosi sugli ascolti precedenti e
confronta questo profilo con gli
artisti del suo archivio per trovare
quelli che sono più adatti a noi. In
questo modo l algoritmo compone
una lista di nuovi artisti che
potrebbero piacerci.>> 27
Funzioni
simili
sono
state
implementate anche da Youtube, il
più
popolare
portale
per
la
condivisione di video al mondo
che in ambito musicale riveste un
duplice ruolo:
Figura 21 - Artisti simili su
Spotify
da una parte è diventato l erede
digitale di MTV, ovvero la piattaforma di riferimento per la
26
https://www.theverge.com/2015/9/30/9416579/spotify-discoverweekly-online-music-curation-interview
27
http://www.ilfoglio.it/tecnologia/2015/10/04/news/lalgoritmo-dispotify-conosce-bene-i-nostri-gusti-forse-un-po-troppo-88146/
74
visione di videoclip musicali, facendo registrare cifre da
record (il tormentone dell estate
, Despacito di Louis
Fonsi ha superato i 3,5 miliardi di visualizzazioni), ma
dall altra sfruttando il suo status di Paradiso degli UGC
(User Generated Content) si è reinventato come fonte
inesauribile di musica, grazie ad utenti che, talvolta
infrangendo le normative sul copyright, caricano brani o
album interi sulla piattaforma.
Anche Youtube, come Spotify ha la sua sezione consigli, è la
barra dei Prossimi Video Figura
, sistemata alla destra
del player, in cui vengono consigliati video simili a quello
che l utente sta guardando in quel momento.
Un tema soggettivo e legato alle emozioni com è quello dei
gusti musicali, non può essere guidato esclusivamente da
freddi algoritmi, ma ha bisogno d altro per essere nutrito
nel modo giusto, come infatti dimostrano alcune risposte,
rilevate durante le interviste, alla domanda su quanto
influiscano gli strumenti appena descritti sulla scoperta di
nuova musica.
75
<< Secondo me la cosa
che
oggi
ancora
di
consente
conoscere
musica è il passaparola
tra amici e conoscenti.
Le piattaforme online
come Youtube cercano
di consigliare all utente
musica simile a quella
che già ascolta, ma a
me personalmente non
soddisfa, a parte pochi
casi non ho mai trovato
tra gli artisti collegati
qualcosa
che
mi
Figura 22 - Video Consigliati su Youtube
soddisfi.>> sostiene A. B.
(M, 23) e sulla stessa falsariga si pone il giudizio di A. L., M,
31 anni, collezionista e musicista, che ha un approccio
diverso per quanto riguarda la scoperta di nuova musica:
<< i generi che ascolto li vado a sviscerare anche da solo, è
davvero difficile che scopra una band attraverso un
suggerimento
di
Youtube
o
da
pagine
Facebook.
76
In piccolissima percentuale qualcosa ho scoperto grazie a
questi strumenti, ma per il 90% cerco e scopro in autonomia.
È una questione molto personale, magari un ascoltatore
meno appassionato può trovare molte più cose tramite
questo tipo di suggerimenti offerti dalle nuove piattaforme.
>>
La componente pi‘
umana
della musica viene fuori
quando si tratta di scoprire e di confrontarsi ed in questo i
Social Network, così come le community ed i forum on line
prima di loro, si rivelano strumenti molto utili, andando a
sostituire il vecchio sistema mediale e relazionale composto
da TV, Radio, Stampa di settore e consigli di negozianti ed
amici; il passaparola, ancorchè virtuale, risulta essere uno
strumento più utile ed affidabile degli algoritmi per fasce di
pubblico meno generaliste e pi‘ attente alle chicche
nascoste nei meandri del web.
Nonostante la completezza e la quantità delle informazioni
presenti sul web, in tutte le loro emanazioni, c è ancora chi,
come G. P. (M, 31), pur essendo entusiasta delle nuove
possibilità, continua ad usufruire anche di strumenti più
tradizionali
77
per
saziare
la
sua
fame
di
musica:
<< Penso che internet sia fondamentale da questo punto di
vista. Molte scoperte le ho fatte tramite alcune pagine che
seguo
su
internet,
conta
molto
il
passaparola
e
personalmente compro ancora riviste di settore per scoprire
tutto quello che succede nel mondo della discografia. Anche
la ricerca personale mi piace molto, ed il digitale aiuta non
poco. Nell era pre-internet era molto difficile fare ricerche in
autonomia e ci si affidava ai consigli degli amici o ai
giornali.>>
) consigli degli amici e i giornali, nell era del web . sono
diventati gruppi e pagine Facebook, Webzine e Magazine
online, anch essi con la loro componente social, fatta di
board per i commenti, di condivisioni e playlist da ascoltare
durante la lettura di un articolo.
Concludendo, è possibile affermare che Internet abbia
giocato un ruolo fondamentale nei mutamenti dell industria
e del pubblico, aumentando le possibilità, gli strumenti e le
occasioni di ascolto ed interazione, per offrire ai
consumatori digitali la più ampia gamma di prodotti
possibile
sempre
nel
palmo
di
una
mano.
Non solo download, streaming e musica on-demand, ma
78
Internet, come si vedrà nel capitolo seguente, ha ricoperto e
ricopre tutt ora un ruolo fondamentale per il ritorno del
vinile sul mercato iniziato pochi anni or sono.
79
CAPITOLO 3 – IL RITORNO
Nei capitoli precedenti sono state analizzate differenti fasi
della vita del mercato discografico, sottolineandone le
caratteristiche della domanda e dell offerta e di come
entrambi gli attori abbiano reagito ai cambiamenti
tecnologici, commerciali e di consumo.
Nelle prossime pagine verrà esaminato il fenomeno al
centro del presente lavoro, ovvero il ritorno del vinile sul
mercato, cercando di comprenderne dinamiche, cause e
possibili sviluppi futuri, grazie anche il supporto di
testimonianze estrapolate dalle interviste, che forniscono
diverse chiavi di lettura sia riguardo il fenomeno
commerciale, ma anche riguardo le peculiarità di un
formato che, dopo settant anni dal suo lancio sul mercato,
continua ad esercitare un fascino ineguagliabile per alcune
fasce di consumatori.
Continuando l analisi attraverso la chiave di lettura che
vede una dicotomia rottura/continuità tra mondo (e
mercato
fisico e digitale , dopo una breve analisi degli
sviluppi recenti nel mercato del vinile, il prossimo
paragrafo verterà sul ruolo che il web e le ITC hanno svolto
80
per favorire questo ritorno, garantendo ai consumatori
nuovi strumenti e piattaforme per coltivare la loro voglia
di vinile .
3.1 Il Mercato
Nel Capitolo 2 sono state descritte le dinamiche che hanno
portato, dalla fine degli anni Ottanta alla crisi del vinile in
favore del CD prima, e della musica online poi, confinando il
al ruolo di formato di culto per pochi appassionati ed in
generi di nicchia come l Elettronica, il Punk-Hardcore ed il
Metal.
Questa crisi raggiunge il suo apice nel 2006 quando, per la
prima volta nella sua storia pluridecennale, negli Stati Uniti
si vendono meno di un milione di copie di dischi in vinile,
contro
i
quasi
620
milioni
di
CD
(Figura
23).
Proprio il 2006 può essere considerato come lo spartiacque
tra la fine del regno dei supporti fisici e l inizio dell era della
musica on-line, infatti per l ultima volta i volumi dei formati
fisici superano, seppur di poco, quelli degli acquisti digitali
(download di singoli ed album). Dal 2007 lo scenario inizia
81
ad essere dominato dalla musica on-line, che supera gli 850
milioni di download contro i 501 milioni dei prodotti fisici.
Un trend che continuerà, espandendo il gap tra le due
tipologie di formati, per tutto il decennio successivo,
portando anche il mercato del CD, che aveva fatto segnare
cifre da record solo pochi anni prima, ad una crisi mai
vissuta in precedenza.
Figura 23 - Volumi di vendita di CD e Vinili negli Stati Uniti per il 2006
82
In un mercato dominato dai download e successivamente
dallo streaming, le quote dei supporti fisici diventano
sempre più basse ma, nonostante questa flessione, accade
un fenomeno sorprendente: dal 2006, il punto più basso in
termini di vendite per i dischi in vinile, inizia una lenta, ma
costante ripresa di questo formato, che lo porterà nel 2016
a toccare i 17,2 milioni di copie vendute sul solo territorio
statunitense.
Contestualmente a ciò, sempre nel 2016 le vendite dei CD
toccano il loro punto più basso degli ultimi 30 anni,
scendendo per la prima volta dal 1986 sotto i 100 milioni.
Un fenomeno, quello del ritorno del vinile, che non è
limitato ai soli Stati Uniti ma ha una portata globale; nel
Regno Unito, sempre riferendosi al
crescita delle vendite del
, c è stata una
% rispetto all anno precedente
per un totale di 3,2 milioni di copie, delle cifre che non si
vedevano dal 199128.
28
http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/nel-2016-i-dischi-invinile-hanno-raggiunto-le-vendite-del-1991/2017-01-03/
83
Figura 24 - Vendite di CD e Vinili negli Stati Uniti per il 2016
Anche nel mercato italiano, pur avendo dimensioni minori
dei due sopracitati, il trend è lo stesso; infatti nel 2016 la
quota di mercato del vinile è passata dal 3% al 6%, con un
84
aumento dei ricavi del 52% rispetto all anno precedente. 29
30
Figura 25 - Il mercato del vinile in Italia
29
https://www.rockit.it/news/statistiche-vendita-vinili-italia
30
Fimi – Federazione industria musicale Italiana
85
I dati più recenti, riferiti al primo semestre 2017 mostrano
un ulteriore aumento della quota di mercato del vinile che
arriva a toccare il 9%31, unica spinta positiva in un mercato
fisico che perde terreno in maniera ormai inesorabile,
sopraffatto dalla musica in streaming, divenuta il vero
motore dell intera industria.
Analizzando questi dati, appare insolito che un formato
totalmente analogico, quasi anacronistico per dimensioni,
forma e modalità d uso possa ritagliarsi uno spazio
interessante in un mercato basato sulle nuove tecnologie
digitali, sulla portabilità e sulla possibilità di avere tutta la
musica che il consumatore desidera nel palmo di una mano.
Proprio il web però, ha contribuito in maniera importante
nel facilitare il ritorno del formato fisico per antonomasia.
31
http://www.fimi.it/dati-mercato/dati-mercato-primo-semestre-digitaleal-55-in-italia-streaming-44-del-totale-vinile-quasi-il-10-delle-venduto
86
3.1.1 – Dal web al giradischi
Alcune dinamiche dietro il ritorno del vinile sul mercato
sembrano confermare i tratti di continuità analizzati nel
Capitolo 2 tra il fisico ed il digitale; sembra proprio,infatti,
che dietro questo trend ci sia un forte contributo di
Internet, che riesce a facilitare e a velocizzare pratiche di
acquisto, scoperta ed ascolto, andandosi a sostituire ai
negozi di dischi, ormai sempre più rari, alle riviste di
settore e talvolta anche al passaparola.
Alcune testimonianze tratte dalle interviste confermano
questo fenomeno, Internet è diventato il posto preferito dai
consumatori per fare ricerche ed acquistare; << Scopro
nuova musica ed acquisto quasi esclusivamente attraverso
internet. Sono io stesso che vado alla ricerca di autori, se c è
un disco che mi piace, la prima cosa che penso è fammi
vedere
se c è in vinile e poi vado a vedere dove viene
venduto, quali sono i prezzi migliori. >> sostiene A.D.V. (M,
29), sottolineando come << Ormai uso solo internet, mi è
capitato di entrare in negozi di vinili ma purtroppo sono
molto cari, anche grazie a questo ritorno in auge del vinile e
prima di comprare in un negozio ci penso due volte, mentre
87
su internet trovo sempre offerte diverse che mi portano a
risparmiare >>. Sulla stessa lunghezza d onda è il pensiero
di D.M, M, 33 anni, collezionista campano, che spiega <<
Nella maggior parte dei casi mi affido a internet anche per
questioni di tempo, posso ottimizzare le ricerche e andare a
trovare subito ciò che mi interessa. ma mi affido ad una
decina di fornitori di riferimento selezionati per qualsiasi
cosa voglia, anche perché navigando e cercando ho imparato
anche a confrontare prezzi e a non beccare più fregature. >>.
)nternet quindi è il
luogo
in cui il consumatore
contemporaneo ha la massima possibilità di scelta, nonché
il potere di comparare i prezzi e scegliere quello più
conveniente per lui, ma è anche l unico strumento per
acquistare pezzi rari e particolari, infatti come sostiene A.L.
<< Siamo fortunati ad avere a disposizione internet per
acquistare tutto quello che vogliamo, specialmente le
edizioni limitate che sono la mia passione e sono i dischi su
cui investo di più. Preferisco acquistarle direttamente da chi
le produce anche se a volte hanno un prezzo maggiore. >>.
La maggior parte degli intervistati ha sottolineato l utilità di
internet
anche
per
acquistare
prodotti
altrimenti
88
introvabili, ma l esperienza migliore secondo loro resta
quella in cui c è un contatto reale col prodotto.
<< La cosa più bella è lo spulciare nei negozi, ai banchi dei
concerti, nei mercatini perché il collezionista ha anche
questa visione da cercatore d oro , spera sempre di trovare
il pezzo rarissimo a pochissimo. Poi però la maggior parte
degli acquisti li faccio online per comodità >> afferma S.M.
(M, 44) e sulla stessa lunghezza d onda si pone l opinione di
A.G. (M, 30), il quale sostiene che << Il negozio è
un esperienza completamente diversa, parli con altri
appassionati, scambi suggerimenti e ascolti sempre cose
nuove, un qualcosa che internet non può darti. >>.
Due approcci differenti dunque, complementari tra loro,
ognuno con i suoi pro e contro, ma i pro di )nternet come
dimostrano alcune tendenze battono i suoi
contro .
Lo sviluppo di un mercato del vinile online ha cambiato le
regole del gioco , soprattutto grazie a siti come eBay e
Discogs, i veri mercatini dell usato . .
Il primo, tramite il suo sistema di aste, è stato il precursore
del commercio dell usato online, ma la vera rivoluzione per
89
collezionisti ed appassionati è segnata dall arrivo di
Discogs; questi è un portale che, oltre a tener traccia della
collezione di ogni utente, permette di vendere e comprare
dischi cercando, per il prodotto che interessa, la miglior
offerta in termini di prezzo e condizioni del prodotto
(Figura 26) .
Figura 26 - Marketplace su Discogs.com
Il successo di Discogs è stato talmente dirompente
nell ambiente dei collezionisti che ad oggi i prezzi di
90
mercato vengono fatti in base alle trattative concluse sul
portale (Figura 27).
Figura 27 - Statistiche di vendita di un disco su Discogs.com
Sempre S.M. (M, 44), negoziante di dischi, sostiene a
riguardo: << Con l avvento di Discogs ci si rivolge spesso lì,
perché fa la differenza sul prezzo dei dischi dandoti il vero
valore commerciale. Adesso è discogs che fa i prezzi di
mercato dei dischi perché prima su eBay col meccanismo
delle aste non potevi renderti conto di quanto valesse
esattamente un disco. Poi ovviamente il prezzo di un disco lo
fanno la domanda e l offerta, ma Discogs riece a dare una
visione più ampia del mercato di un determinato pezzo. >>.
Il mercato del vinile però non si limita solo alla
compravendita su Discogs o al cercare edizioni limitate su
91
siti di etichette indipendenti, anzi, col passare degli anni
anche i più grandi retailer on-line hanno iniziato a proporre
una ricca offerta di dischi in vinile, sfruttando anche le
possibilità di differenziazione offerte dal web: Amazon, ad
esempio, offre una vasta scelta di prodotti, alcuni anche in
edizioni limitate ed esclusive, acquistabili solo attraverso il
suo store (Figura 28).
32
Figura 28 - Vinili in edizione esclusiva per Amazon.
Internet dunque ha giocato e sta giocando ancora oggi un
ruolo chiave nel favorire questo trend positivo per i dischi
in vinile, dando la possibilità ai consumatori di scoprire,
32
http://amazon.it
92
acquistare ed informarsi con una velocità e libertà mai
provate prima.
3.2 Le cause del ritorno
Una volta comprese le dinamiche del mercato attuale e
osservate le nuove possibilità offerte dal web agli
appassionati di vinili, la domanda successiva da porsi
riguarda le cause che hanno scatenato il ritorno del vinile
rendendolo un fenomeno in costante crescita anno dopo
anno.
Il presente paragrafo si muoverà in tre differenti direzioni:
la prima riguarda la componente
moda , legata alla
passione per il vintage che negli ultimi anni sta
manifestandosi
in
dall abbigliamento
numerosi
ambienti
all intrattenimento
di
consumo,
televisivo;
la seconda chiave di lettura è legata all esperienza di
ascolto di un vinile,esaminandone attraverso testimonianze
degli intervistati peculiarità e differenze con altri formati;
93
infine si proverà a chiarire come l esperienza dell oggetto
fisico sia un qualcosa che, in un mondo sempre più
digitalizzato, gli appassionati di musica non vogliono
perdere ed a cui sono legati ricordi, momenti di vita e
emozioni.
3.2.1 – Moda o Passione?
Identificare le cause di un fenomeno è un processo molto
complesso, che in molti casi non porta risposte definitive ed
inequivocabili, ma può fornire indicazioni e tendenze che
aiutano
a
districarsi
meglio
in
un analisi.
Questo è il caso del presente lavoro; identificare con
sicurezza le cause del ritorno del vinile è un esercizio quasi
impossibile, tanti sono i fattori che ruotano intorno al
fenomeno, ma osservando alcune statistiche sulle vendite è
possibile iniziare ad orientarsi.
Stando a quanto riporta MusicWatch33 quasi la metà di
coloro che comprano vinili ha meno di 25 anni (Figura ); i
millenials concorrono a determinare una grande fetta del
33
http://www.musicwatchinc.com/research-studies/music-acquisition/
94
mercato del vinile, nonostante siano nati e cresciuti in un
periodo in cui il digitale si avviava a vincere la battaglia dei
formati .
La domanda che ci si pone a questo punto è perché questa
generazione abbia subito il fascino del disco in vinile,
potendo sfruttare tutte le opportunità date da internet e dal
mobile, ed ancora, bisogna chiedersi se si tratti di una moda
legata al fascino del vintage che ha investito numerosi
settori oppure se sia un fenomeno che durerà nel tempo
facendo
nascere
nuove
schiere
di
appassionati
e
collezionisti di LP.
Per cercare una risposta a questi quesiti, si possono
analizzare alcuni estratti delle interviste riguardanti le
cause del ritorno del vinile.
<<Non credo che sia un esigenza data dal consumatore. Il
consumatore secondo me non ha bisogno di ascoltare musica
in vinile, è qualcosa legato alle tendenze e alle mode. A me è
comunque una cosa che piace molto, l acquisto di un vinile
favorisce un tipo di ascolto diverso rispetto all ascolto di un
brano cercato su Youtube a tempo perso. Ben venga, ma
95
l unica cosa che mi spaventa è la componente moda che
potrebbe travalicare il significato e l importanza di un
formato come il vinile.>> sostiene A.B. (M, 23) che aggiunge,
per confermare la sua ipotesi:
<<La prova è che molte persone che conosco che hanno
iniziato a comprare vinili recentemente li ascoltano su
impianti non adeguati come i giradischi portatili. Questa è la
prova che la gente non vuole il vinile per la qualità sonora,
vuole il vinile perché è di tendenza. Volesse la qualità prima
di comprare vinili comprerebbe un giradischi di un certo
tipo>>.
Sulla stessa linea il pensiero di S.M. (M, 44) << io la vedo un
po come una moda, una moda in cui sono cascato anch io
visto che avevo smesso per un po di tempo di comprare vinili
e negli ultimi anni ho ricominciato. Probabilmente è dettata
dal fatto che c è un ritorno e una passione per tutto ciò che è
anni 80 e 90.>>
Molti degli intervistati quindi pensano che la componente
moda coniugata con la passione per il vintage propria di
molti giovani abbia contribuito a questa ripresa degli
96
acquisti, ma non va dimenticato che il vinile, pur in quote
ridottissime, è sempre stato presente sul mercato ed ha
avuto la sua importanza soprattutto in determinati generi
poco avvezzi a dinamiche commerciali.
Gli appassionati e collezionisti di vinili dunque sono sempre
stati presenti, anche quando di vinili se ne pubblicavano
pochi e se ne vendevano ancora meno, ed è per questo che,
secondo A.G. (M, 30), la componente moda non riveste la
stessa importanza per tutti i tipi di acquirenti:
<<L influenza della moda e del vintage è più riconoscibile nel
comportamento dei compratori occasionali che possono
vedere in una vetrina di un negozio la cinquantesima
ristampa di The Dark side of the moon e pensano Che
bello, mio padre ascoltava questa musica, compriamo il
vinile , poi magari tornano a casa e nonno ha neanche il
giradischi. Questo richiamo del vintage lo vedo più per
ascoltatori occasionali>>.
La moda però non va intesa esclusivamente con
un accezione negativa, non è un qualcosa che deve
contrastare con la passione di milioni di appassionati nel
97
mondo, ma anzi, può essere la scintilla per far nascere una
nuova generazione di amanti del vinile, che continueranno
a comprarli ed ascoltarli anche quando il trend sarà
passato, come sottolinea A.L. (M, 31):
<<Sicuramente è un fenomeno positivo, spero non sia solo per
moda anche perché il ritorno è stato piuttosto importante,
troviamo vinili anche nei centri commerciali e nelle grandi
catene come Mediaworld da diversi anni. Può però essere un
buon modo per far capire agli ascoltatori più giovani cosa
significa ascoltare musica in modo diverso dallo scaricare un
album tramite iTunes o far partire uno streaming su Spotify
da qualsiasi dispositivo>>.
Moda che diventa prima educazione all ascolto e poi
passione, un percorso che, se assimilato dalla persona
giusta, può trasformare la curiosità e la voglia di
conformarsi ad un fenomeno passeggero in maggior
consapevolezza di ciò che si ascolto e passione verso un
formato unico. L ascolto in vinile viene infatti considerato
diverso da quello su altri formati, un opinione condivisa
dall unanimità degli intervistati, secondo i quali, il
differente modo di vivere la musica attraverso il vinile può
98
essere una delle cause alla base della sua rinascita
commerciale.
3.2.2 – L esperienza d ascolto
Nel secondo capitolo, a proposito dell ascolto di musica
digitale, analizzando le risposte alle interviste, è stato
possibile notare come questo sia preferibile dagli
ascoltatori per questioni legate al tempo, potendo essere
accessibile da diversi dispositivi ed in ogni situazione, ma
come, al tempo stesso, vi corrisponda un ascolto pi‘
distratto e superficiale, alle volte più legato al mood
individuale in un determinato giorno che al contenuto della
musica che si ascolta.
L ascolto in vinile è diametralmente opposto, richiede
impegno, cura ed attenzione, è un rito che ha un grande
fascino per gli appassionati. Questa sua particolarità può
essere accreditata come uno dei motivi per i quali il vinile
sta tornando ad essere il formato fisico preferito dai
consumatori.
99
S.M. (M, 44), a proposito dell ascolto sostiene che << è
un esperienza diversa, non puoi saltare tracce, se metti sul
piatto un disco devi ascoltarne almeno un lato, non vai a
saltare una traccia perché non ti piace o vai in giro per il
disco come si fa col digitale. >> ed aggiunge che il vinile <<
Ti costringe ad un ascolto più attento o comunque più ampio
perché devi effettuare un operazione fisica che ti porta a
rispettare di più quel supporto; devi pulirlo, averne cura, devi
essere più predisposto ad ascoltare un vinile rispetto al
clickare su un file>>.
Opinione condivisa anche da A.G. (M, 30), secondo cui <<
l ascolto del vinile è pi‘ una cosa ragionata, sei obbligato ad
ascoltarlo a casa e personalmente ho un attenzione diversa.
Quando ascolto un vecchio disco dei Deep Purple, per
esempio, su vinile e poi vado a riascoltarlo sul lettore mp3,
pur contenendo la stessa musica ho delle sensazioni diverse.
>>
Non solo differenze di attenzione e coinvolgimento, ma una
componente emozionale e legata a sensazioni e ricordi
molto importante, come ci confermano altre testimonianze,
tra cui quella di di A.L: (M, 30): << l ascolto in vinile Mi da
100
sensazioni diverse, un qualcosa in più. Sono ancora legato al
vecchio impianto di mio padre, con le casse in legno, che
regalano emozioni che attrezzature più recenti non danno. È
una questione di materiali, di suoni, di emozioni, tutte
ovviamente soggettive. Quello che mi da l ascolto tramite
vinile non me lo da nessun altro supporto. Sentire già la
puntina che passa sul disco mi da un altro effetto.>>.
Sulla stessa linea di pensiero è l opinione di G.P. (M, 31) :
<< Già la puntina che attacca … quel rumore lì mi da ancora
emozioni. Sui vinili d epoca poi la sensazione si amplifica,
anche per dei miei legami familiari>>.
Non solo sensazioni e tuffi nella memoria, per alcuni
l ascolto di un album in vinile è preferibile per una
questione di qualità sonora, come nel caso di A.D.V. (M, 29)
che da musicista si sofferma e presta attenzione a questo
aspetto:
<<Quando ascolto un vinile ho in mente il grafico delle onde
sonore visto in studio di registrazione, un grafico vivo,
rispetto a quello compresso del CD, finalizzato ad avere un
volume maggiore e quindi maggiormente vendibile per i
passaggi in radio o su spotify, in cui se una canzone suona
101
meno forte di un altra viene valutata inconsciamente come
oggettivamente inferiore>> (Figura 2934)
Sempre A.D.V. : << Durante l ascolto so già che il vinile non è
compresso come il digitale e già questo mi proietta in un
ambiente più reale, come se fossi in una sala di registrazione.
So che ho davanti un suono più realistico e questo,
accompagnato alla lettura del booklet mi fa vivere un ascolto
più reale, più diretto e più vero con la musica che sto
ascoltando impegnandomi con più attenzione >>
Figura 29 - In alto il master di un CD, in basso quello di un vinile
Un misto di ritualità ed emozioni, una risposta sonora più
naturale e reale dunque, un esperienza totalizzante che
necessita di cura, sensibilità e passione, ma che, per
questioni di tempo e ritmi di vita è sempre più rara. Quando
34
https://www.youtube.com/watch?v=lQgPAKEbBDY
102
però diviene possibile, si trasforma in una sorta di dono
per gli appassionati, che possiamo riassumere con una frase
breve ma esplicativa tratta dall intervista di S.D.E. (M, 48):
<< Ascoltare un vinile è un gesto impegnativo.>>
La ritualità e l ascolto impegnato vanno di pari passo col
prossimo oggetto d analisi, ovvero l importanza del vinile in
quanto oggetto fisico, )L formato fisico per antonomasia
che continua a coinvolgere gli appassionati e, come
vedremo di seguito, gioca un ruolo fondamentale sia in fase
d acquisto che di ascolto.
3.2.3 – Il fascino del fisico
Il fascino della confezione 30x30, i colori ed i disegni delle
copertine, la possibilità di leggere testi e note all interno
dell album, accompagnate dalla forma e dai colori del disco
rendono il vinile un oggetto esteticamente unico in campo
musicale, divenuto un icona ed un simbolo a cui gli
appassionati sono legati in maniera viscerale, preferendolo
a
103
qualsiasi
altro
formato
e
supporto.
Quello del vinile è uno dei casi in cui le dimensioni
contano , e contano molto stando ad alcune testimonianze
tratte dalle interviste, in cui accenni e riferimenti alla
confezione ed al piacere di averla tra le mani si
accompagnano alle emozioni provate durante l ascolto
esaminate nel paragrafo precedente.
<< Questo ritorno ha a che fare, a mio avviso, col bisogno
umano di avere qualcosa di tangibile tra le mani e lo stesso
discorso si può espandere alla lettura; il fatto di avere Kindle
non ha fatto scomparire i libri. Avere qualcosa di tangibile e
di bello tra le mani risponde anche alla creazione
dell identità: quello che sei tu, il vinile fa parte anche di
quello. Il vinile è una cosa identitaria.>>; questo estratto
dall intervista di G.P. (M, 31) chiarisce come nell era del
cloud e della musica calcolata in megabyte, la possibilità di
avere un contatto fisico con la musica sia ancora un fattore
importante per un certo tipo di pubblico.
Un opinione confermata da altri intervistati, tra cui D.M. (M,
33) che afferma: << personalmente apprezzo la parte grafica
e la scoperta dei testi durante l ascolto, quindi unisco la parte
visiva a quella uditiva per avere un esperienza completa,
104
soprattutto quando il lavoro grafico è fatto con tecniche e
stili particolari. Mi piace proprio avere l oggetto in mano e
scoprirne il contenuto centimetro per centimetro. >>.
Un riassunto di queste posizioni è dato da S.M (M, 44) ,
secondo cui << il disco è un bell oggetto, a prescindere dal
valore artistico contenuto all interno, e se si spendono dei
soldi da più soddisfazione possedere un oggetto grande
rispetto ad uno piccolo. Anche le copertine sono più belle, è
qualcosa di bello da tenere in mano >>.
Identità, componente estetica ed esperienza visiva che si
intreccia con quella uditiva, sono tutti aspetti che
contribuiscono a rendere il vinile un oggetto di culto,
l espressione migliore, secondo molti, di un ascolto
completo e coinvolgente, reale e sentito.
Tutti gli aspetti analizzati fin ora hanno contribuito, in modi
e percentuali diverse, al ritorno ed alla crescita delle
vendite dei vinili nell ultimo decennio, sia facendo
riaccendere la scintilla della passione in appassionati
reduci
dall epoca d oro dell LP,
sia
affascinando e
contagiando di quella stessa passione generazioni di
105
giovani incuriositi ed attirati dal fascino del disco dei
propri genitori .
L ultimo interrogativo che il presente lavoro si pone
riguarda il futuro del vinile, se questo revival durerà
continuando a conquistare quote di mercato e nuovi
appassionati, oppure se il mercato si muoverà in direzioni
differenti, facendo tornare il vinile nella sua nicchia di
appassionati e cultori, che c erano prima del
sicuramente continueranno ad esserci nel futuro.
e
3.3 Gli scenari futuri
Moda, passione, modalità d ascolto e collezionismo sono
tutti elementi che hanno contribuito a far vivere al vinile
una seconda giovinezza in termini di vendite e di presa nei
confronti del pubblico ma, arrivati a questo punto è
necessario formulare ipotesi sul futuro di questo formato,
col prezioso aiuto delle testimonianze di collezionisti,
musicisti e negozianti raccolte durante le interviste
preparatorie al presente lavoro.
106
Affermare con sicurezza il futuro di un trend prima di tutto
commerciale è operazione impossibile, ma considerando
alcuni aspetti e dinamiche sia di mercato che di
coinvolgimento del pubblico ci si può fare un idea se questa
seconda giovinezza del vinile sia un fenomeno che ha ormai
toccato il suo apice oppure l andamento positivo continuerà
nei prossimi anni.
Un punto di partenza ci viene fornito dall opinione di A.B.
(M, 23) che analizzando la situazione di mercato attuale e
le nuove abitudini degli ascoltatori sostiene che << il
mercato del vinile è un mercato in grande crescita ma è una
piccolissima quota del mercato discografico e la situazione a
mio avviso sarà analoga nel futuro. Il vinile continuerà ad
esistere ma con quote di mercato sempre inferiori al digitale
e al cd. Magari ci saranno nuovi modi di fruire il vinile, forse
con giradischi di grande design per audiofili, ma non tornerà
mai ad essere la normalità per gli ascoltatori. >>
<<Penso che sia una costante, (il vinile) c è stato e ci sarà
sempre. Anche quando stava morendo, in determinati generi,
ed i prezzi erano molto elevati perché costava molto
produrlo, è riuscito a resistere, anche se per una nicchia di
107
consumatori. Ora è spopolato di nuovo e dubito che torni ad
essere un prodotto solo per appassionati. O almeno è quello
che spero >> sostiene A.L. (M, 31), la cui opinione può
essere confermata dal fatto che in tutto il mondo le
fabbriche di vinili stanno vivendo anch esse una seconda
giovinezza, aumentando la produzione e riportando in vita
stabilimenti chiusi ed improduttivi da tempo.
Un ulteriore conferma della solidità del ritorno del vinile è
data dagli investimenti che anche le più grandi major
dell industria musicale stanno facendo in questo campo: la
Sony ad esempio ha riaperto nel 2017 le sue fabbriche per
la produzione di vinili in Giappone, dopo averne interrotto
la produzione del 198935. Anche nei grandi centri
commerciali e catene di negozi di elettronica come
Mediaworld lo spazio destinato all esposizione dei vinili è
sempre maggiore, con scaffali pieni di grandi classici
35
http://www.repubblica.it/tecnologia/2017/06/30/news/dopo_30_anni_so
ny_produrra_vinili_in_giappone-169608055/
108
ristampati in LP per un pubblico più generalista che solo
recentemente si avvicina a questo oggetto.
Altri intervistati si interrogano sul livello qualitativo che
l abbondanza di offerta mette a rischio, in un campo da
sempre caratterizzato da lavori fatti con cura e dovizia di
particolari.
<< Spero che si riduca l offerta, ci sono alcune label che per lo
stesso disco fanno uscire 10 edizioni diverse e questo va un
po a drogare il mercato. Secondo me il vinile non verrà
sostituito facilmente perché rispetto alla musica liquida è
un altra cosa, sono due percorsi paralleli, uno non esclude
l altro, anzi sono complementari. Spesso quando si compra
un vinile all interno c è un codice per scaricare il disco in mp
o in FLAC. >> afferma A.G. (M, 30) nell intervista.
109
36
Figura 30 – Esposizione di vinili all’interno di un punto vendita Mediaworld
Sempre riguardante l aspetto qualitativo delle uscite è
l opinione di D.M. (M, 33): << Credo che la situazione
rimarrà così e spero che terminerà questo sfruttamento delle
ristampe ossessive e a volte superficiali, perché in questi
ultimi anni il fenomeno vinile è stato spremuto fino
all esasperazione a discapito dei consumatori pi‘ ingenui e
36
https://scontent.cdninstagram.com/t51.288515/s480x480/e35/c200.0.680.680/20184325_1357860914330794_440814
1943402397696_n.jpg?ig_cache_key=MTU2MzIyMjI0OTQyNTcwNjQ5Nw%
3D%3D.2.c
110
con meno esperienza nel valutare il prodotto che hanno
davanti >>.
Riguardo la componente moda invece, le risposte hanno
avuto
un
filo
conduttore
comune:
<<Probabilmente questo trend creerà nuovi appassionati ma
gli occasionali andranno a sparire, per il vinile occorre
un attrezzatura diversa e pi‘ costosa rispetto all ascolto di
altri formati. L ascoltatore occasionale se passerà la moda
non si soffermerà più sul vinile >> è l opinione di A.G. (M, 30)
a cui si affianca quella di S.D.E. (M, 48) secondo cui << la
componente legata alla moda è destinata a finire, però per
quanto riguarda il lato pi‘
appassionato
vero,
il
serio
vinile
da collezionista ed
resterà
d interesse.
Più i formati fisici andranno a sparire e più il vinile acquisirà
valore culturale. Numericamente non so quanto durerà, ma a
livello d importanza il vinile avrà un posto sempre più
importante e di maggior pregio. >>
Per concludere questa analisi fatta di ipotesi, sono da
evidenziare le parole di S.M. (M, 44) per il quale << visto
che il vinile è sul mercato da una settantina d anni, è
111
destinato a durare, perché come visto in diversi casi, il tempo
tende a scremare e a selezionare.
È ovvio che la situazione si stabilizzerà, non so se siamo
arrivati al picco o il trend crescerà ancora, stanno riaprendo
fabbriche quindi è un fenomeno a coda lunga che non si
arresterà nel breve periodo >> a cui fanno eco quelle di G.P.
(M, 31)che ipotizza uno scenario plausibile che riesca ad
accontentare le esigenze dei differenti tipi di consumatori:
<< Sono molto ottimista, penso che nel futuro tutti i mezzi
per ascoltare musica convivranno.
Vedo anche un ritorno della cassetta in certi generi e penso
che convivranno tutti senza che uno prevarichi l altro.
Ovviamente il digitale sarà sempre il formato dominante per
le sue caratteristiche di portabilità, ma non penso che il vinile
sparirà, anzi. Però non illudiamoci perché secondo me non si
tornerà mai ai fasti degli anni 70 e 80, ma continuerà a
resistere e a fare mercato>>.
Queste ipotesi fanno capire come, pur essendo un
fenomeno numericamente limitato, se paragonato ai
miliardi di click che fanno viaggiare la musica online, il
ritorno del vinile sia un evento insolito, affascinante per
112
aspetti che vanno oltre la semplice funzione del disco, ma
investono una gamma di fattori legati a stili di vita ormai
poco praticabili, sensazioni ed emozioni di un mondo che
non c è più.
L aspetto forse pi‘ interessante, che dimostra come questo
fenomeno
sia
una
sorta
di
anomalia
del
mondo
contemporaneo è l opinione pi‘ volte riscontrata durante le
interviste secondo cui la necessità umana di avere un
contatto fisico con ciò che lo circonda, in questo caso un
disco di 12 Pollici ed una copertina di cartone 30x30, è alla
base dell identità individuale ed un elemento che reti e
cloud non possono sostituire.
113
CONCLUSIONI
Giunti al termine dell analisi è opportuno cercare di
chiarire alcuni punti chiave emersi durante il lavoro grazie
anche
al
contributo
degli
intervistati.
Predire il futuro è ovviamente impossibile, ma dagli
argomenti trattati durante l ultimo capitolo è possibile
intuire come sul ritorno del vinile abbia influito
notevolmente la componente moda e la passione per il
vintage, portando consumatori occasionali ad acquistare
album in questo formato.
Ma cosa succederà una volta scemata questa moda?
Probabilmente il vinile tornerà ad essere un oggetto di
culto per appassionati e collezionisti, come è stato negli
ultimi
decenni
quando
a
livello
mainstream
era
praticamente scomparso e riusciva a sopravvivere solo in
determinati ambienti di nicchia con un pubblico di
dimensioni
ridotte
ma
fortemente
appassionato.
La differenza e l utilità della moda può essere data dal
fatto che una percentuale di quei consumatori occasionali
di vinili, affascinati da questa riscoperta del formato, si
114
trasformino in appassionati e collezionisti e continuino a
coltivare l amore per l LP anche una volta finito il trend,
garantendo così al vinile una permanenza nel mercato
mainstream.
Prescindendo dalle mode e dal vintage però, il vinile,
secondo gli intervistati (e chi scrive, nda), occuperà sempre
un posto nel mercato indipendentemente dalle quote e
dall interesse che suscita nel pubblico di massa, grazie alla
sua unicità insieme all impegno ed attenzione che richiede
nell ascolto e nella conservazione.
Non meno importante è il fattore estetico: grazie alla sua
bellezza come mero oggetto, il vinile è un supporto che
anche nell epoca del digitale riesce a sopravvivere e ad
esercitare un fascino non replicabile da nessun altro
formato
musicale
presente
sul
mercato.
Un feticcio per appassionati che resiste alle prove del
tempo, alle sfide delle nuove tecnologie e che cerca, grazie
anche ad operazioni puramente commerciali, di farsi strada
negli occhi e nel cuore di milioni di potenziali nuovi Vinyl
maniacs .
115
116
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Quintessence Editions, London
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potify-discover-weekly-online-music-curation
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https://historicaltextarchive.com/sections.php?action=rea
d&artid=615, consultato il 20.07.2017
120