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2024, Giornali prigionieri. La stampa di prigionia durante la Grande guerra, Donzelli
Durante la prima guerra mondiale circa seicentomila soldati italiani furono destinati ai campi di prigionia dell’Impero austro-ungarico e tedesco. Per mitigare la durezza delle condizioni di vita e per spezzare la monotonia di una quotidianità fatta di appelli, pasti in comune e rare uscite nei villaggi limitrofi, i prigionieri si dedicarono a iniziative che potessero ricreare nei campi le attività proprie della vita libera: dallo sport ai giochi da tavolo, dall’artigianato alla musica e al teatro, fino lo studio delle lingue, alla lettura e al giornalismo. Proprio i giornali di prigionia costituiscono uno strumento privilegiato per indagare dall’interno la vita dei prigionieri italiani, facendone affiorare gli aspetti storici, culturali, sociali, psicologici e intimamente umani. A differenza dei giornali di trincea, che raccontavano il conflitto seguendo gli schemi della propaganda bellica e della mobilitazione patriottica, quelli redatti nei campi di prigionia narrano in presa diretta le conseguenze della guerra e le sue atrocità, facendosi portavoce del desiderio di pace dei soldati, della nostalgia per le famiglie e per la patria lontana, delle afflizioni derivanti prima dalla vita al fronte e poi nei campi dei nemici. Compilati a mano, illustrati, poligrafati, ciclostilati o stampati, questi fogli rappresentano un originalissimo laboratorio umano e culturale, che in questo libro viene analizzato nel dettaglio anche grazie a un inedito apparato iconografico. I «giornali prigionieri» finirono per diventare una sorprendente via di fuga psicologica per i soldati italiani caduti in mano nemica, un modo per sopravvivere all’inferno e al tedio dei campi di prigionia.
Giornale di Storia Contemporanea, 2016
My contribution aims to reconstruct the life-history as well as the political relevance of the count Luigi Aldrovandi Marescotti (1876-1945), a figure hitherto disregarded by historians. In particular, I will focus on the period of his appointment as an ambassador in Berlin between 1926-1929. My research is based on documents conserved in the Archivio di Stato in Bologna (letters and personal diaries) and sheds new light on the relationships between Italy and Germany at the end of the twenties, the background of Italian internal politics. Particular attention will be devoted to the sudden end of Aldrovandi Marescotti’s mission in Berlin, linked to obscudre maneuvering around the embassy. My contribution is divided up into three parts: a biographical outline of Luigi Aldrovandi Marescotti with a focus on his activity as a diplomat; the facts leading to his appointment in Berlin; the Berlin period, with a focus on his relationship with Dino Grandi and the local German politicians, in an attempt to explain why his appointment was ended. Il contributo intende ricostruire la biografia e l’importanza del conte Luigi Aldrovandi Marescotti (1876-1945), una figura finora trascurata negli studi storici, e si concentra in particolare sull’incarico di ambasciatore ricoperto a Berlino tra il 1926 e 1929. La ricerca si fonda su materiali d’archivio (lettere e diari) conservati presso l’Archivio di Stato di Bologna e getta una nuova luce sui rapporti tra Italia e Germania alla fine degli anni Venti, sullo sfondo della politica interna italiana. Particolare attenzione sarà dedicata alla missione a Berlino di Aldrovandi Marescotti, collegata a manovre oscure all’interno dell’ambasciata. Il contributo è diviso in tre parti: un profilo biografico di Luigi Aldrovandi Marescotti, con speciale riguardo per la sua attività diplomatica; gli eventi che portarono alla sua nomina a Berlino; il periodo berlinese, con speciale riguardo per il suo rapporto con Dino Grandi e i politici tedeschi locali, nel tentativo di spiegare perché il suo incarico fu interrotto.
Altre Modernita Rivista Di Studi Letterari E Culturali, 2009
Noi dei Lager, 2019
San Sabba è un piccolo luogo, in una terra di confine, storicamente sempre contesa e contestata, una terra di mezzo come sono spesso i luoghi di frontiera, ma che costituisce un unicum nella storia delle stragi e dei campi di sterminio nazi-fasciste durante la seconda guerra mondiale. A Trieste, con la Risiera di San Sabba, si realizzò quello che non fu possibile realizzare nel resto del territorio italiano: la costruzione di un piccolo campo di sterminio.
2019
In the context of a project (promoted by MAB Toscana) aimed at the subject indexing of Ernesto Rossi’s private papers, an unpublished document was discovered consisting of two lists of selected books to be distributed among Italian prisoners of war during WW II and a related note. It stresses the role of libraries and reading to foster civil consciousness. A team composed of archivists and librarians analyzed and commented the document from various viewpoints (historical, political, bibliographical).
Italia contemporanea, 2016
Recensione di M. Millan, Squadrismo e squadristi nella dittatura fascista, Roma, Viella, 2014
Annali. Museo Storico Italiano della Guerra n. 30, 2022
Abruzzo Contemporaneo 2020 annata XXVI nn. 49-50, ISSN 1127-5995, 2023
Questo saggio si basa su un progetto di ricerca dell'autore sulla storia del sistema concentrazionario fascista in Italia. Concentrandosi sulle memorie di Fortunat Mikuletič, internato nel campo di concentramento di Casoli tra il 1942 e il 1943, il lavoro sottolinea come la regione degli Abruzzi abbia ospitato il maggior numero di campi fascisti. L'attenzione si sposta poi sulla testimonianza inedita di Mikuletič, che permette di indagare i concetti di "assistenza spontanea", "resistenza civile" e "resistenza umanitaria". Nell'opera postuma di Mikuletič, Internatitis, viene descritta la solidarietà e l'assistenza reciproca tra il mondo contadino abruzzese e gli ex internati dei campi fascisti, enfatizzando il contributo della famiglia Verlengia di Casoli. L'obiettivo del saggio è contestualizzare la collaborazione tra la famiglia Verlengia e gli ex internati stranieri nel dibattito storiografico sulla Resistenza civile, cercando di evitare un approccio esclusivamente eroico e di contribuire a una comprensione più ampia e matrice della Seconda guerra mondiale in Italia. Infine, il saggio intende integrare la testimonianza di Mikuletič tra le fonti utili per gli studi di microstoria sul fenomeno dell'assistenza fornita dalla popolazione rurale ai prigionieri di guerra alleati e agli ex internati dei campi fascisti.
Giornale di Storia Contemporanea, 2019
Tra la fine dell´Ottocento e l´inizio del Novecento, l´Argentina conobbe una crescita economica e demografica considerevole. La provincia di Entre Ríos e la sua capitale, Paranà - che prende il nome dal fiume che la attraversa - non furono da meno, essendo allo stesso modo beneficiate da un periodo di prosperità che si manifestò anche negli aspetti culturali della vita cittadina. Il presente articolo ha come obiettivo quello di analizzare la sociabilità di Paranà nell?ambito delle arti, al momento della riapertura del Teatro 3 de Febrero (attorno al 1908). Grazie a uno spoglio sistematico della stampa periodica locale, questo lavoro offre un approccio nuovo allo studio del teatro in questione poiché contempla in maniera più ampia la vita artistica della città, includendo nell´indagine i diversi luoghi dedicati al tempo libero e gli stabilimenti educativi (con indirizzo artistico) che Paranà possedeva in questo torno di anni, evidenziando come spesso furono tra essi strettamente vinc...
Cuadernos del CILHA n 40, 2024
S. von Reden - K. Ruffing (Hrsg.), Handbuch Antike Wirtschaft, Berlin - Boston , 2023
Iranian Journal of Microbiology, 2018
American Association of Bovine Practitioners Conference Proceedings
Polymer Bulletin, 2015
Journal of Alzheimer's disease : JAD, 2016
Glosas Croniquenses, 2021