Il ‘problema del cominciamento’ nella tradizione letteraria italiana - Kepos, Semestrale di letteratura italiana I, 2018
The macaronic language devised by Teofilo Folengo stands out from previous literary experiments d... more The macaronic language devised by Teofilo Folengo stands out from previous literary experiments due to its coherence in the fusion between classical latin and vernacular. The contribution of classical literature to the Folengo’s macaronic works is essential; their prefaces point it out very well. The Baldus’ preface highlights a plausible influence of Lucian of Samosata and Hesiod, despite of the substantial parodic joke. The Zanitonella’s little proem shows the typical modesty tòpos and numerous elements peculiar of latin satire. In conclusion, the Moschaea’s introduction draws attention to the poet’s detachment from the classical tradition in order to put effort into macaronic art.
Gli ultimi cinque libri del Baldus di Teofilo Folengo sono incentrati sulla catabasi infernale de... more Gli ultimi cinque libri del Baldus di Teofilo Folengo sono incentrati sulla catabasi infernale dell’antieroe eponimo, Baldo, e dei suoi compagni: l’impresa del gruppo di ‘eroici furfanti’, finalizzata a debellare le forze diaboliche, è scandita dal cromatismo più acceso dell’ars macaronica, giocata sulla risemantizzazione di immagini e stilemi attinti da tradizioni diverse. La struttura degli Inferi si rivela bipartita: prima di accedere all’Inferno della tradizione, i personaggi attraversano i Regni delle ‘streghe’, divinità ctonie pagane difese da personaggi minacciosi, sistematicamente demistificati dal riso beffardo maccheronico. Quando predomina l’oscurità, si acuiscono le percezioni uditive e tattili in corrispondenza delle cacofoniche manifestazioni diaboliche che ostacolano la catabasi; luminose epifanie e suoni dolci, invece, orientano il cammino attraverso questi luoghi in cui risalta l’opposizione tra forma mutabile ed essenza stabile. La figura di Caronte introduce il gruppo nell’oltretomba classico, di cui risulta evidente la matrice virgiliano-dantesca, dal tipico locus horridus all’immagine della turba delle anime. I protagonisti sperimentano i diversi effetti della follia sugli uomini: nella Domus Phantasiae (nell’allusione ambivalente all’irrazionalità e alla creatività) l’affastellamento di pensieri nella mente determina l’alienazione e la perdita delle facoltà razionali, rappresentando la critica folenghiana all’inadeguatezza della cultura ufficiale rispetto alle istanze sociali; al seguito di un matto danzante, nella Zucca poetarum viene svelata la natura fittizia della letteratura e, sulla scorta di un probabile modello lucianeo, una reiterata estrazione di denti si configura come il contrappasso atto a punire i poeti bugiardi, incluso lo stesso Folengo.
Il ‘problema del cominciamento’ nella tradizione letteraria italiana - Kepos, Semestrale di letteratura italiana I, 2018
The macaronic language devised by Teofilo Folengo stands out from previous literary experiments d... more The macaronic language devised by Teofilo Folengo stands out from previous literary experiments due to its coherence in the fusion between classical latin and vernacular. The contribution of classical literature to the Folengo’s macaronic works is essential; their prefaces point it out very well. The Baldus’ preface highlights a plausible influence of Lucian of Samosata and Hesiod, despite of the substantial parodic joke. The Zanitonella’s little proem shows the typical modesty tòpos and numerous elements peculiar of latin satire. In conclusion, the Moschaea’s introduction draws attention to the poet’s detachment from the classical tradition in order to put effort into macaronic art.
Gli ultimi cinque libri del Baldus di Teofilo Folengo sono incentrati sulla catabasi infernale de... more Gli ultimi cinque libri del Baldus di Teofilo Folengo sono incentrati sulla catabasi infernale dell’antieroe eponimo, Baldo, e dei suoi compagni: l’impresa del gruppo di ‘eroici furfanti’, finalizzata a debellare le forze diaboliche, è scandita dal cromatismo più acceso dell’ars macaronica, giocata sulla risemantizzazione di immagini e stilemi attinti da tradizioni diverse. La struttura degli Inferi si rivela bipartita: prima di accedere all’Inferno della tradizione, i personaggi attraversano i Regni delle ‘streghe’, divinità ctonie pagane difese da personaggi minacciosi, sistematicamente demistificati dal riso beffardo maccheronico. Quando predomina l’oscurità, si acuiscono le percezioni uditive e tattili in corrispondenza delle cacofoniche manifestazioni diaboliche che ostacolano la catabasi; luminose epifanie e suoni dolci, invece, orientano il cammino attraverso questi luoghi in cui risalta l’opposizione tra forma mutabile ed essenza stabile. La figura di Caronte introduce il gruppo nell’oltretomba classico, di cui risulta evidente la matrice virgiliano-dantesca, dal tipico locus horridus all’immagine della turba delle anime. I protagonisti sperimentano i diversi effetti della follia sugli uomini: nella Domus Phantasiae (nell’allusione ambivalente all’irrazionalità e alla creatività) l’affastellamento di pensieri nella mente determina l’alienazione e la perdita delle facoltà razionali, rappresentando la critica folenghiana all’inadeguatezza della cultura ufficiale rispetto alle istanze sociali; al seguito di un matto danzante, nella Zucca poetarum viene svelata la natura fittizia della letteratura e, sulla scorta di un probabile modello lucianeo, una reiterata estrazione di denti si configura come il contrappasso atto a punire i poeti bugiardi, incluso lo stesso Folengo.
Uploads
Papers by Chiara Cortese
The Baldus’ preface highlights a plausible influence of Lucian of Samosata and Hesiod, despite of the substantial parodic joke.
The Zanitonella’s little proem shows the typical modesty tòpos and numerous elements peculiar of latin satire.
In conclusion, the Moschaea’s introduction draws attention to the poet’s detachment from the classical tradition in order to put effort into macaronic art.
Talks by Chiara Cortese
La struttura degli Inferi si rivela bipartita: prima di accedere all’Inferno della tradizione, i personaggi attraversano i Regni delle ‘streghe’, divinità ctonie pagane difese da personaggi minacciosi, sistematicamente demistificati dal riso beffardo maccheronico. Quando predomina l’oscurità, si acuiscono le percezioni uditive e tattili in corrispondenza delle cacofoniche manifestazioni diaboliche che ostacolano la catabasi; luminose epifanie e suoni dolci, invece, orientano il cammino attraverso questi luoghi in cui risalta l’opposizione tra forma mutabile ed essenza stabile.
La figura di Caronte introduce il gruppo nell’oltretomba classico, di cui risulta evidente la matrice virgiliano-dantesca, dal tipico locus horridus all’immagine della turba delle anime. I protagonisti sperimentano i diversi effetti della follia sugli uomini: nella Domus Phantasiae (nell’allusione ambivalente all’irrazionalità e alla creatività) l’affastellamento di pensieri nella mente determina l’alienazione e la perdita delle facoltà razionali, rappresentando la critica folenghiana all’inadeguatezza della cultura ufficiale rispetto alle istanze sociali; al seguito di un matto danzante, nella Zucca poetarum viene svelata la natura fittizia della letteratura e, sulla scorta di un probabile modello lucianeo, una reiterata estrazione di denti si configura come il contrappasso atto a punire i poeti bugiardi, incluso lo stesso Folengo.
The Baldus’ preface highlights a plausible influence of Lucian of Samosata and Hesiod, despite of the substantial parodic joke.
The Zanitonella’s little proem shows the typical modesty tòpos and numerous elements peculiar of latin satire.
In conclusion, the Moschaea’s introduction draws attention to the poet’s detachment from the classical tradition in order to put effort into macaronic art.
La struttura degli Inferi si rivela bipartita: prima di accedere all’Inferno della tradizione, i personaggi attraversano i Regni delle ‘streghe’, divinità ctonie pagane difese da personaggi minacciosi, sistematicamente demistificati dal riso beffardo maccheronico. Quando predomina l’oscurità, si acuiscono le percezioni uditive e tattili in corrispondenza delle cacofoniche manifestazioni diaboliche che ostacolano la catabasi; luminose epifanie e suoni dolci, invece, orientano il cammino attraverso questi luoghi in cui risalta l’opposizione tra forma mutabile ed essenza stabile.
La figura di Caronte introduce il gruppo nell’oltretomba classico, di cui risulta evidente la matrice virgiliano-dantesca, dal tipico locus horridus all’immagine della turba delle anime. I protagonisti sperimentano i diversi effetti della follia sugli uomini: nella Domus Phantasiae (nell’allusione ambivalente all’irrazionalità e alla creatività) l’affastellamento di pensieri nella mente determina l’alienazione e la perdita delle facoltà razionali, rappresentando la critica folenghiana all’inadeguatezza della cultura ufficiale rispetto alle istanze sociali; al seguito di un matto danzante, nella Zucca poetarum viene svelata la natura fittizia della letteratura e, sulla scorta di un probabile modello lucianeo, una reiterata estrazione di denti si configura come il contrappasso atto a punire i poeti bugiardi, incluso lo stesso Folengo.